a me non fotte un cazzo di sgarbi, majò o brichetto in veste di critici d'arte o di politici culturali. trattasi, da quanto ho visto in tv, di ciofeche d'establishment che insultano e reificano donne, omosessuali e quant'altro al di fuori di ogni senso critico e quindi alla fine mi stanno benissimo i baciapile. se qualcuno ha qualcosa in contrario, s'infili delle calze a rete e si faccia riprendere in pose tipo quele della mostra personalmente, oppure si faccia offendere la propria religione, i propri affetti, il proprio senso d'integrità personale dal primo scalzacani con velleità d'alternativo che passa e poi ne riparliamo. ovviamente, sul fronte magliari, invece sono più che d'accordo. roba che al confronto il gioco delle tre carte è roba pregiata. Carolina
ps portate Michelangelo a Milano e ne riparliamo, altra ipotesi. ahaha. Michelangelo (a Milano) lo intitolerebbero "l'omosessualità e l'arte"? ma vaffanzum, ma vorrei proprio vedere. coperti di fischi e della merda che vanno dicendo.
Carolina
A mostra chiusa, e condividendo anche la punteggiatura del titolo, le due opere che tanta polemica hanno suscitato tutto mi sembrano tranne arte. La statua del papa in mutande la vedevo bene in un carro di Viareggio.
L'unico obiettivo di questa mostra era far parlare di se, indipendentemente dalla qualità delle opere esposte. Tipico di Sgarbi
La maggior parte dell'arte contemporanea per me sono croste. Le installazioni invece le trovo affascinanti. In ogni caso anche fossero state delle brutture, la censura mi fa venire i conati.
beh, nino,
trovo che "mis kitti" sia perfettamente aderente all'idea che io mi sono fatto di questo pontefice: una finocchia frustrata che, dopo essersi fatta sbattere per bene dal suo segretario, passa ore davanti allo specchio a rimuginare come rovinare la vita a milioni di gay e lesbiche che hanno accettato e rivendicano la NORMALITA' della loro sessualità.
Forse non sarà ARTE, ma ci è molto più vicina di tante altre PUTTANATE che costantemente spacciano come tale.
@Carolina
quindi - fammi capire - sposiamo in pieno la logica alla base della censura: non mi piace una cosa, ma invece di evitare semplicemente di vederla voglio che nessuno possa vederla.
quindi, riformulo: la censura é brüta, brüta, brüta, ma solo se non siamo d'accordo coi gusti del censore.
benissimo.
boh. qui han fatto tutto da soli, imputala a loro la censura. ho detto solo che ci sono immagini migliori sia dell'arte che dei gay (oltre che della politica). Carolina