SOLO ARTE DI QUALITÀ
di ANDREA KERBAKER
Gran brutto fine settimana per l'arte milanese: mentre torna il vandalismo ai danni delle opere in piazza con tutta la sua inciviltà, la bocciatura della mostra «Vade retro» genera un corollario di polemiche feroci di cui proprio non si sentiva il bisogno. Per chi ama l'arte, una doppia mortificazione, a ben vedere frutto del medesimo albero.
Il vandalismo nasce da impreparazione e volgarità. Caratteristiche di cui ha dato ampia prova l'anonimo writer che ha vergato un vistoso «Viva» sull'utero della grande statua di Botero esposta in Piazza della Scala. Uno sfregio particolarmente avvilente, anche perché ai danni di un Botero che, mai come in questo periodo, si era cimentato in un discorso profondo, con contorni politici e sociali molto seri, di cui si è dibattuto anche nelle pagine culturali del Corriere. Inoltre, l'impresa segue di poche settimane i danneggiamenti alle mucche della cow parade, vandalizzate in più modi: bel modo di accogliere l'arte in piazza, davvero.
Ma se tanta parte del contesto che ci circonda è così, occorre che anche chi propone mostre e iniziative sia particolarmente attento a spiegare le ragioni delle sue proposte, soprattutto se provocatorie.
È quanto non è avvenuto con «Vade retro ». Si può anche comprendere la frase dell'assessore Sgarbi quando afferma che «se non si fa scandalo non c'è comunicazione », ma non si può far diventare lo scandalo l'unico oggetto della comunicazione. Altrimenti si rischia di far concentrare l'attenzione su aspetti volgari non molto dissimili da quelli dei vandali, rischiando quello che è puntualmente successo: una possibile occasione di riflessione sul binomio omosessualità/ creatività diviene solo l'occasione per un terreno di scontro tra opinioni che ben poco hanno a che fare con l'arte. E chi ci rimette è proprio l'arte, colpevole di portare la città al centro di un polverone mediatico che i milanesi non si meritano. Perché questi sono i cittadini che si sono messi in coda per le mostre alla Triennale, i forum dell'economia o i Nobel della Milanesiana, senza bisogno di nessuno scandalo: era sufficiente la qualità. Proponiamogliene ancora: basta e avanza.
a me sta superbene il binomio omosessualità/arte, ma allora perché non ne parlano ad esempio a proposito di Leonardo da Vinci?? no, se ne guardano bene. là lo sguardo efebico di Giovanni diventa "necessariamente" la Maddalena-"zoccola" e lo scandalo è il libercolo di dan brown nonostante a un milanese dovrebbe essere possibile farsi un'opinione sul da Vinci senza gli improbabili consigli di quel tizio e l'ancora più improbabile "cultura" di junta, e junta e affini. ora? ora c'è un po' di sadismo, più il Papa in mutande e qualche altra sciocchezza... ma quale binomio??? ma stiamo scherzando??? Carolina
ps dimenticavo di dire: ovviamente sono contro il vandalismo, ma per esempio io mi sento offesa dalla "street art" e dalla "cow parade", in molti modi a partire dal fatto di sentire ogni volta qualcuno sotto l'effetto di non so che anestetico che spiega, magari a un bambino, davanti alle orride mucche: "hanno detto che è una mostra che è stata a lungo in Europa e poi è andata in America Latina". por favor, difendiamo tutti cause più degne. Carolina
pero' il "W" sull'inguine della statua di botero e' abbastanza divertente e detournante, anche perche' botero fa le stesse statue e gli stessi quadri ciccioni da 40 anni (eccheppalle).
la vandalizzazione della cow parade e' stata la giusta fine di una mostra di arte da strada.
per quanto riguarda la triste vicenda della mostra di "arte omosessuale" ostracizzata, a nessuno viene in mente che non ha alcun senso parlare di "arte omosessuale" se non nell'ambito omosessuale stesso?
l'iniziativa per questa mostra mi e' sembrata una specie di entartetekusnt in salsa morattian-sgarbiana.