Il senatore D´Ambrosio, ex procuratore di Milano: Mastella fa bene a contestare il gip, i parlamentari non erano indagati
"Dalla Forleo un´invasione di campo ma i Ds dicano sì all´uso dei verbali"
di LIANA MILELLA
La Forleo «ha sbagliato». Non era questa la fase del processo in cui dire che i parlamentari sono colpevoli. Ma è nel torto la procura per non averli iscritti nel registro degli indagati se riteneva che le intercettazioni fossero elementi di prova. Quanto a Mastella e Di Pietro, ha ragione il primo a contestare la Forleo, ma avrebbe avuto ragione il secondo «se deputati e senatori fossero stati iscritti». Gerardo D´Ambrosio, ex procuratore di Milano e oggi senatore dei Ds, sull´autorizzazione delle Camere non ha dubbi: «Se fossi in Fassino direi: datela subito tanto le carte sono pubbliche, poi mi difenderò».
Tra Mastella e Di Pietro da che parte sta?
«Non ho letto le ordinanze, ma mi pare che il gip abbia usato le intercettazioni come se volesse imporre al pm l´iscrizione nel registro degli indagati e la formulazione di un´imputazione. Se è così, la Forleo ha sbagliato perché non è questa la fase processuale in cui può chiedere un´imputazione coatta su cui poi si pronuncia il gup. Doveva aspettare la richiesta di archiviazione».
Ha ragione chi contesta alla Forleo di aver "fatto" il pm?
«Sto alla procedura. Il pm chiede l´utilizzo di alcune intercettazioni per provare la colpevolezza di Consorte. Il gip, sentite le parti, deve solo decidere se quegli ascolti sono rilevanti per quell´imputato. Non deve pronunciarsi su altre persone che non sono indagate».
Per Mastella la Forleo va contro la Costituzione: sbaglia?
«Il gip di Milano poteva fare a meno di scrivere quello che ha scritto sui parlamentari, a meno che non abbia ritenuto di farlo perché, se avesse seguito solo l´indicazione del pm, non avrebbe avuto alcuna possibilità di ottenere l´autorizzazione. Forse, in questo modo, si è voluta lasciare aperta una porta in più dicendo che le intercettazioni non solo sono utili per Consorte, ma potrebbero provare anche il coinvolgimento di altre persone. Ma ha sbagliato quando ha messo questi concetti nell´ordinanza e non in una richiesta specifica ai vertici al Parlamento».
Qual è stato dunque l´errore?
«Come stabilisce la legge Boato all´articolo 6, le intercettazioni dovevano essere mandate alle Camere "entro 10 giorni". Nell´ordinanza la Forleo avrebbe dovuto decidere solo sulle richieste di acquisizione delle parti e motivare quali riteneva indispensabili e quali andavano distrutte. Poi, con una richiesta riservata ai soli presidenti di Camera e Senato, che quindi hanno tutto il diritto di contestarla, avrebbe potuto spiegare quanto fosse importante dare il via libera perché dai testi si potevano desumere anche responsabilità di alcuni parlamentari. Ma la sua sarebbe stata solo una rispettabile opinione. Invece ha messo nell´ordinanza più di quanto fosse necessario anticipando un giudizio che nessuno gli aveva ha chiesto e che pertanto non poteva emettere».
I pm dovevano "indagare" i parlamentari?
«Non lo so perché non conosco tutto il fascicolo, ma se ci sono solo quelle conversazioni non mi pare che esse siano di per sé sufficienti a supportare le ipotesi di reato prospettate nell´ordinanza».
Il pm Greco dice che la procura ha voluto ottenere prima l´autorizzazione e valutare dopo un´eventuale iscrizione.
«Sono un garantista per eccellenza. Ma se dagli ascolti veniva fuori una complicità nei reati di Consorte l´iscrizione andava fatta, e se l´autorizzazione veniva negata si archiviava tutto. Se fossero state depositate con l´obiettivo di usarle contro i parlamentari in un secondo momento, allora sarebbe stato violato il diritto di difesa».
Le due giunte devono dire sì?
«Se non lo fanno si alimentano solo i sospetti e si dirà che la Forleo aveva ragione».
Che dovrebbe fare Fassino?
«Se fossi al suo posto sarei favorevole perché ormai le conversazioni sono sulla bocca di tutti. A questo punto vorrei sapere se il pm mi iscrive e se lo dovesse fare avrei quanto meno la possibilità di difendermi».
Dopo tante critiche a Berlusconi che dice dei Ds?
«La Forleo non ha fatto una bella cosa. Se c´è una norma costituzionale non la si può aggirare, depositando le intercettazioni ed emettendo dei giudizi che presuppongono un´imputazione che non c´è. E neppure chiedendola solo per Consorte per poi usare le carte contro deputati e senatori».