La vicenda, se non riguardasse quel gruppuscolo di farisei di terza classe dal nome Udc, la cui ipocrisia è talmente trasparente da fare tenerezza, meriterebbe compassione e sorrisi di pietà.
L'Udc propone da mesi una sorta di test antidroga da fare ai politici. Nulla di male, certo dall'Udc non possiamo pretendere che la motivazione stia nel superamento di un privilegio, ma nel fatto che
"laddove si discute di bene comune non vi può essere alterazione mentale".
Nobili intenti, che però vanno in vacca proprio negli stessi giorni della polemica sul test antidroga, quando una pecorella smarrita, parlamentare Udc, viene sgamato ad un festino con tanto di squillo ricoverata per un frullato di alcool e droga.
La reazione dei censori è ovvia, scaricare il peccatore e rivendicare la purezza del partito.
Un partito plurale, si dirà, fatto di scelte singole diverse (dai divorziati ai conviventi more uxorio, fino ai frequentatori di squillo-party), ma tutti uniti nel difendere i valori della cristianità.
Viva Dio Patria e famiglia.
prega adio e futti u prossimu.La cosa bella è che adesso i compagni di partito stigmatizzano il collega e poi vanno dall'amante e si riforniscono di droga.
Cristiano: seguace degli insegnamenti di Cristo finché questi non contraddicano i peccati cui indulge più volentieri.
Ambrose Bierce
UDC... coca & figa per tutti!
Silvio, trema! Altro che meno tasse....
Che figura da personaggio di Alberto Sordi! Talmente ipocriti e falsi che ormai credono allo loro stesse menzogne!
ma sto "regalino"
se l'era portato da casa??'
dite che era un rosario ?
ahahahah
Da http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/30/protagonista_mele_intervista_Cocaina_Udc_figli.shtml
L'ha pagata? «Pagata... non proprio. Le ho fatto un regalo, una somma in denaro, niente di esagerato però. Poi siamo saliti su, siamo stati insieme, e dopo io mi sono addormentato»
... però lui non l'aveva mica capito che era una prostituta, eh.
ragazzi, se non fosse che il fatto è drammaticamente serio e inquietante, sarebbe preferibile soffermarsi sul lato tragicomico della vicenda...
Qui di seguito, per il vostro ludibrio, alcuni "virgolettati" (colti qua e là sulla Repubblica, il Corriere e la Stampa) che mai avrei immaginato ci fosse chi... aveva la faccia di bronzo di rilasciarli "serio-serio" ad un intervistatore!
... visto che si parla di "gogna mediatica", ebbene che lo sia veramente, dato che si tratterà dell'unica punizione applicabile! (se non si dimette ANCHE da parlamentare e non solo dall'UDC, non perderà infatti nemmeno il mega-stipendio, sembra di oltre 7.400 euro...)
«È stata una debolezza, ma si tratta di una vicenda privata. I politici, sa, sono persone umane come tutte e con tutte le loro manchevolezze umane. Non perchè uno fa politica, allora deve essere sottoposto ad un moralismo eccessivo» (sic!)
«Veramente non me ne sono neanche accorto di questa ragazza che prendeva pasticche o quant’altro. A un certo punto ha dato fuori di testa e io ho chiamato la reception... Ma come può far notizia un fatto del genere?»
«Siamo allo scempio generale. Io non ho fatto altro che andare a cena con un amico che mi ha presentato la ragazza che, siccome era tardi, è venuta a letto con me»
Insomma, è tutto un equivoco? «Faccio una riflessione a voce alta: quanti parlamentari vanno a letto con le donnine? E’ un reato, per caso? Rendere pubblico il mio nome non è mica una impresa da premio Nobel. Io non faccio notizia»
Ma le milita in un partito, l'UDC, che...«Certo che mi riconosco nei valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta? E’ una faccenda personale».
Ricorda la bufera che si è scatenata per la foto del portavoce del governo...? «Allora rilasciai una dichiarazione all’Ansa per dire che era una vicenda personale. No, questa storia non c’entra nulla con i valori della famiglia. Non posso non essere un buon padre, un buon marito solo perché dopo cinque, sei giorni fuori casa capita un’occasione....».
Ma la ragazza lei l’ha pagata? «Posso garantire che non mi ha chiesto nulla. Io gli ho fatto spontaneamente un regalo...».
«Ho sbagliato, ho commesso una leggerezza. Ma perché tutto questo clamore?».
«Non gliene frega nulla al mio elettore se io vado con una donnina. A lui interessa che io risolva i problemi del territorio»
Ma l’elettore pretende di sapere se chi lo rappresenta predica bene e razzola male...«Io predico bene e razzolo meglio».
«Mi sembra di vivere un incubo. Vorrei svegliarmi e dire che è stato tutto un brutto sogno».
...è stato adescato? «Adescato? Io non sono esperto di queste cose ma non avevo capito che fosse una prostituta».
E cosa pensava? «Pensavo fosse la ragazza che cercava un'avventura. (MA AVETE VISTO LA SUA FOTO ???ndr) Ho capito solo quando siamo arrivati all'Hotel Flora».
L'ha pagata? «Pagata... non proprio. Le ho fatto un regalo, una somma in denaro, niente di esagerato però. Poi siamo saliti su, siamo stati insieme, e dopo io mi sono addormentato».
Lei ha firmato la proposta di legge sul test antidroga per i parlamentari... «Francamente non ricordo, ma il test sono pronto a farlo anche subito».
Lei fa parte di un partito, l'Udc, che della difesa della famiglia ha fatto una bandiera. «Lo so, e per questo ho deciso di dare le dimissioni dall'Udc. Ma non vedo perché dovrei dimettermi da deputato, anche io sono un uomo con le mie virtù e le mie debolezze».
Una debolezza considerata grave a giudicare dalle sue dimissioni. «Guardi, credo che nella politica italiana ci sia una grande ipocrisia. Adesso mi spareranno addosso quelli di Forza Italia, come se loro fossero tutti santarelli...E invece noi politici siamo uomini come gli altri: anche a noi capita di sbagliare».
Era la prima volta, onorevole? «Non mi succedeva da tantissimi anni. Sono stato ragazzo anche io».
Come al solito fate di tutta un'erba un fascio, che ignoranza.
Comunque il puttaniere si è dimesso meglio, lui che tanti altri
e dice anche "Adesso mi spareranno addosso quelli di Forza Italia, come se loro fossero tutti santarelli"
si salvi chi può!
Comunque Eccezionale :
"l'ha pagata?"
"non proprio, un regalo, una somma in denaro"
che regalo è una somma in denaro? a me sembra un pagamento
il coro greco dei politici è ancor più straordinario: ha sbagliato, ma è stato bravo ad ammetterlo. Eh già, come se avesse una conferenza spontanea il giorno dopo, invece di ammettere tutto cinque secondi prima che tutto saltasse fuori comunque.
Credo che Forza italia sia pronta ad accogliere anche questo figliol prodigo
Ma ritengo che il massimo si tocchi in questa intervista a La Stampa:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200707articoli/24204girata.asp
Converrà, onorevole, che lei milita in un partito, l’Udc, che dei valori della famiglia, della Chiesa ne ha fatto una bandiera...
«E che i parlamentari dell’Udc non fanno l’amore? Certo che mi riconosco nei valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta? E’ una faccenda personale».
Ecco. Ora mi verrebbe voglia di andare da questa faccia di merda e chiedergli che c'entrano i suoi valori cristiani con il no ai Pacs, con il no alla fecondazione eterologa, e via dicendo. Forse queste non sono vicende personali?
E questo schifoso, lurido ed ipocrita indivuduo si è sì dimesso dall'UDC, ma non da deputato?
te credo che la povera prostituta si faceva di coca: come avrebbe fatto altrimenti a scopare con uno cosi'?
«Certo che mi riconosco nei valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta? E’ una faccenda personale».
difficile trovare una frase che sia piu' cattolica di questa! speriamo solo che sua moglie si scopi qualche bel giardiniere.
A me però fa tutta questa vicenda fa ridere. Preferisco un puttaniere ad un moralista. Il problema è che questo è un moralista-puttaniere
;-)
p.s.:
...si tenga presente, per un giudizio il più possibile "politico" del personaggio, che:
1) pare abbia 50 anni e sia al suo primo mandato...(perciò: forse ancora niente pensione, se si dimette da parlamentare)
2) eletto in un collegio in Puglia, pare che nel '99 -cito Repubblica- sia stato tirato dentro una brutta storia di corruzione e tangenti..
3) molto importante: causa l'attuale legge elettorale, il famigerato "porcellum", è stato eletto non con voti di preferenza, ma in lista "bloccata" cioè precompilata dal partito che, con tale decisione, gli "garantiva" di essere eletto!
(forse non è a tutti ben noto, ma oggi funziona così, ed è per questa ragione che i "migliori" - come il cavaliere! - NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA SI CAMBI...)
4) perciò quelli dell'udc non possono certo dire che non "sapevano bene" di che pasta era fatto il tipo...prima di portarlo in parlamento!
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/07_Luglio/30/cesa_dimissioni_mele.shtml
Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, ha accettato le dimissioni del deputato Cosimo Mele, il deputato di origini brindisine che ha confessato di essere il parlamentare protagonista della serata hard in un albergo romano con una signora poi finita in ospedale forse a causa del consumo di droghe e alcol. «Sono profondamente amareggiato per quello che è accaduto - ha detto Cesa -. Ho immediatamente accettato le dimissioni del deputato», spiega nel corso di una conferenza stampa. Quanto accaduto, ha aggiunto il leader centrista, «è incompatibile con i valori che difende l'Udc». Cesa esprime la sua solidarietà alla moglie del deputato Mele, con la quale si è intrattenuto al telefono per un colloquio «molto sentito, in questo momento delicato». Quanto alle battute al vetriolo che arrivano dalle altre forze politiche il segretario centrista evita di replicare: «Non rispondo alle provocazioni e alle strumentalizzazioni che riguardano le singole persone». E sulle dimissioni da deputato, Cesa ricorda che «spetta alla persona decidere se restare deputato o meno».
LA VITA DA DEPUTATO - Cesa sottolinea anche il «problema» dei parlamentari che vivono a Roma da fuori sede, «e fuori dalla loro città hanno una vita abbastanza dura». Lo dice riferendosi anche alla sua vita pubblica: «Quando ero eurodeputato, stavo da solo tutta la settimana e la solitudine è una cosa molto seria». Per questo, ripete più volte, «la vita del parlamentare è molto dura» e bisognerebbe pensare, propone, all'ipotesi di un ricongiungimento familiare: più soldi a deputati e senatori, quindi, per poter permettere il trasferimento delle loro famiglie a Roma.
" LA VITA DA DEPUTATO - Cesa sottolinea anche il «problema» dei parlamentari che vivono a Roma da fuori sede, «e fuori dalla loro città hanno una vita abbastanza dura». Lo dice riferendosi anche alla sua vita pubblica: «Quando ero eurodeputato, stavo da solo tutta la settimana e la solitudine è una cosa molto seria». Per questo, ripete più volte, «la vita del parlamentare è molto dura» e bisognerebbe pensare, propone, all'ipotesi di un ricongiungimento familiare: più soldi a deputati e senatori, quindi, per poter permettere il trasferimento delle loro famiglie a Roma."
Cristiddio, che gli venga un accidenti secco a tutti quanti.
Come cazzo si fa a girare la frittata così? Ma cazzo chi vota questi cialtroni lo accende il cervello? Un fulmine li incenerisca tutti quanti. Elettori ed eletti
"più soldi a deputati e senatori"
in un periodo come questo, ci vuole coraggio per fare un'affermazione del genere. dovremmo far pervenire i nostri messaggi di solidarietà ed appoggio incondizionato all'onorevole lorenzo cesa...
potremmo chiedere a qualche cantante famoso di fare un concerto di beneficenza per sostenere le famiglie dei deputati costretti altrimenti a sfruttare le prostitute.
potremmo chiedere a marilin manson
Che situazione ridicola, il berlusca è stato beccato con 5(cinque) passerotte da corsa e nessuno ha preteso le sue dimissioni, anzi pare che molti politici e giornalisti abbiano chiesto al Mito di partecipare al prossimo simposio. al contrario questo povero cristo si riposa con 1(una) sola cortigiana senza sapere che assume farmaci e tutti gli sono addosso...
audite! audite! ai limiti della fantascienza!
altro che "la faccia come il culo"...
(copiato pari pari da corriere.it, un attimo fa')
«Sono profondamente amareggiato per quello che è accaduto - ha detto Cesa, segretario dell'UDC -. Ho immediatamente accettato le dimissioni del deputato», spiega nel corso di una conferenza stampa. Quanto accaduto, ha aggiunto il leader centrista, «è incompatibile con i valori che difende l'Udc». Cesa esprime la sua solidarietà alla moglie del deputato Mele, con la quale si è intrattenuto al telefono per un colloquio «molto sentito, in questo momento delicato». (sic!sic!sic!)
Quanto alle battute al vetriolo che arrivano dalle altre forze politiche il segretario centrista evita di replicare: «Non rispondo alle provocazioni e alle strumentalizzazioni che riguardano le singole persone». E sulle dimissioni da deputato, Cesa ricorda che «spetta alla persona decidere se restare deputato o meno».
LA VITA DA DEPUTATO
Cesa sottolinea anche il «problema» dei parlamentari che vivono a Roma da fuori sede, «e fuori dalla loro città hanno una vita abbastanza dura». Lo dice riferendosi anche alla sua vita pubblica: «Quando ero eurodeputato, stavo da solo tutta la settimana e la solitudine è una cosa molto seria». Per questo, ripete più volte, «la vita del parlamentare è molto dura» e bisognerebbe pensare, propone, all'ipotesi di un ricongiungimento familiare: più soldi a deputati e senatori, quindi, per poter permettere il trasferimento delle loro famiglie a Roma.
avete letto bene: 'sto puzzone/buffone approfitta della "disgrazia" del suo compare (si fa'per dire..!) per...
mettere le mani avanti e CHIEDERE ALTRI SOLDI per il ricongiungimento familiare, a Roma, dei parlamentari... così da poter "scopare" con comodo sia la moglie che l'amante. (tanto la coppia di fatto di Pierfurby, suo presidente, non avrebbe problemi abitando già la Capitale...)
...chissà se mai una risata vi seppellirà, altro che calci in culo e "antipolitica"!
si, si,giusto ,ha ragione Cesa,più soldi ai politici per ricongiungersi con la famiglia,poveri....e se gli avanza qualche euro....si va a puttane......
cmq che questa cosa sia capitata ad uno dell'udc mi fa impazzire di godimento.
mi spellerei le mani a furia di prendere a sberle Cesa.
gli anni cinquanta sono ciclici. se alla ragazza fosse capitato il peggio, avremmo avuto un altro caso Montesi?
Date a Cesa…
Marco Travaglio
Quando, il 27 ottobre 2005, l'Udc cambia segretario sostituendo il troppo indipendente Marco Follini con il carneade Lorenzo Cesa, nelle redazioni dei giornali serpeggia il panico:
oddìo, e chi sarà mai costui? In effetti è arduo trovare qualcosa di memorabile, o almeno di notevole, nella grigia biografia di quest'uomo senza qualità, eccetto quella dell'obbedienza. Eppure, se all'arte della politica questo democristiano doc nato nel 1951 ad Arcinazzo, fedelissimo della corrente forlaniana, ha dato pochino, alle cronache giudiziarie non ha fatto mancare quasi nulla. Un arresto, vari avvisi di garanzia, un'assoluzione per un cavillo e un'inchiesta tuttora in corso. C'è chi ha fatto di meglio ma, si sa, ciascuno dà secondo le sue possibilità.
La prima volta che il suo nome compare sull'archivio Ansa è il 26 giugno 1989, quando la Dc lo spedisce a Palermo, come vicepresidente della commissione tesseramento, per indagare sullo scandalo delle tessere gonfiate del partito (in Sicilia si iscrivevano anche i morti). Già allora, alla tenera età di 38 anni, Cesa è l'uomo giusto al posto giusto: tre anni dopo infatti, una volta eletto consigliere comunale, la Procura di Roma chiede il suo rinvio a giudizio per abuso d'ufficio, insieme agli altri consiglieri e all'intera giunta del sindaco Franco Carraro, per un finanziamento di 90 miliardi di lire concesso a un'azienda per il censimento del patrimonio immobiliare del Comune. Il processo finisce nel nulla, ma indica comunque una vocazione. Il 6 marzo 1993, altra citazione sull'Ansa: "Ricercato consigliere comunale di Roma, considerato dagli inquirenti un tramite per la raccolta di tangenti tra le strutture dell'Anas e gli imprenditori: è Lorenzo Cesa". Due giorni dopo, tutto è bene quel che finisce bene:
"Si è conclusa la latitanza del consigliere Cesa, che si è consegnato nell'ufficio del pm e, dopo tre ore di interrogatorio, è stato tradotto nel carcere di Regina Coeli". Accusato di essere il pony express delle mazzette pagate dai costruttori autostradali al ministro dei Lavori pubblici nonché presidente dell'Anas Gianni Prandini, e inseguito da un'altra richiesta d'arresto del pool di Milano per un miliardo di mazzette, Cesa confessa. Ma non tutto. Il resto se lo ricorda in carcere dove, dopo qualche giorno al fresco, la memoria torna a funzionargli a meraviglia. Così chiama il gip e mette a verbale:
"Intendo puntualizzare alcuni episodi che non ho riferito al pm. Episodi analoghi a quelli che mi sono stati contestati e che non ho riferito perché, per comprensibili ragioni, ero stordito e frastornato. Oggi mi sento più sereno e intendo svuotare il sacco...". Esistono vari modi per annunciare la propria collaborazione. Uno può dire: intendo parlare, o confessare, o liberarmi, o collaborare con la giustizia. Lui invece dice "svuotare il sacco", nel linguaggio della mala. Più che un forlaniano, pare Pietro Gambadilegno. E confessa di essere stato il portaborse, anzi il portamazzette del potente ministro Gianni Prandini, bresciano, detto "Prendini" per una certa qual arte prensile in fatto di tangenti. "In quanto aderente alla corrente forlaniana - racconta Cesa - ricevetti un notevolissimo sostegno da parte dei big della corrente stessa, il che mi portò all'elezione nel Comune e a farmi conoscere nell'ambiente degli imprenditori come democristiano particolarmente collegato con Forlani e in particolare con Prandini… Naturalmente le conseguenze sono comprensibili: dal giorno della mia elezione a consigliere le richieste che mi piovevano addosso erano continue". Richieste di elaborazioni ideali, politiche e progettuali? Nossignori: "Richieste di miei interventi al ministero dei Lavori pubblici per la sistemazione delle faccende più svariate". Cesa, del resto, di edilizia se ne intende. Ha lavorato all'Iri, poi alla Federlazio, e fa parte della commissione urbanistica del Comune di Roma. Conosce gli imprenditori e gli imprenditori conoscono lui. Il primo a farsi avanti, secondo i suoi ricordi, fu "un mio paesano di Arcinazzo, dipendente della società Gico dell'ingegner Ugo Cozzani: mi disse che l'ingegnere voleva parlarmi. Gli risposi che ero disponibile". Lo sventurato rispose. Cozzani stava costruendo una strada per l'Anas in Basilicata e voleva costruirne un'altra lì vicino: "Si trattava di ottenere dal ministero l'inserimento all'ordine del giorno e quindi la conclusione della pratica mediante trattativa privata e conse-quenziale affidamento dei lavori". Gare d'appalto, nemmeno a parlarne. Trattativa privata agli amici degli amici. Mentre Cesa porta l'ambasciata di Cozzani al ministero, incontra l'ingegner Antonio Crespo, direttore generale dell'Anas (che finirà pure lui in carcere), che gli parla un gran bene di Cozzani:
"Mi disse che si trattava di una ditta seria e affidabile, per cui potevo stare tranquillo. Aggiunse che dovevo parlarne con il ministro per definire la pratica, trattandosi di persona per bene". Crespo, che verrà arrestato, assicura a Cesa, che verrà arrestato, che Cozzani, che verrà arrestato, è una persona perbene. Insomma, siamo fra galantuomini. Rassicurato, Cesa segnala la pratica a Prandini: "Chiesi al ministro che cosa dovevo riferire al Cozzani e mi sentii rispondere che gli dovevo chiedere il 5 per cento dell'importo dell'appalto. Dopo qualche cda dell'Anas, i lavori furono affidati al Cozzani". Il quale, a quel punto, deve sganciare il 5 per cento. S'incontra con Cesa in piazza del Popolo e insieme i due vanno nello studio di "Prendini" in via del Corso: "Io - ricorda il futuro segretario dell'Udc - prelevai la borsa che mi consegnò contenente il denaro e di cui non contai il quantitativo (pareva brutto, fra "persone perbene", ndr). Da solo mi portai nell'ufficio del ministro, nelle cui mani consegnai la capiente borsa. Trattavasi di una borsa in plastica rigida di colore grigio piuttosto spessa. Quando scesi, subito dopo, andai con il Cozzani a consumare un caffè. Al ministro dissi semplicemente, nel consegnargli la borsa, che si trattava del 'pensiero' del Cozzani per il lavoro che stava ancora espletando". Ecco, nel ramo appalti quel che conta è il pensiero.
Cozzani ingrassa coi soldi dello Stato. Prandini ingrassa coi soldi di Cozzani. E Cesa? "Ovviamente ricevetti delle contropartite politiche da parte del ministro che sovvenzionava le nostre iniziative politiche". E avanzò in carriera Ma il suo sacco pare senza fondo. Altro lampo di memoria, altra mazzetta: "Ebbi modo di conoscere un giovane a Roma, Furio Monaco, vicepresidente dei giovani imprenditori edili, il quale mi pose una serie di problemi di carattere generale relativi a vicende urbanistiche. Mi chiese se potevo ricevere suo padre, titolare dell'impresa Monaco. Risposi affermativamente. Dopo un certo lasso di tempo, il padre venne da me e mi disse che aveva dei lavori stradali in Basilicata ed era in attesa dell'affidamento dei lavori dall'Anas. Fu cosí che ne parlai con il ministro il quale (dopo che i lavori furono affidati) mi rispose che dovevo chiedere il 5 per cento. Il Monaco, cui riferii quanto puntualizzato dal ministro, portò nel mio studio privato una busta di carta rigida sigillata contenente il denaro destinato al ministro e da me a questi consegnata senza neppure aprirla". Siamo sempre fra persone perbene. Un'altra volta lo va a trovare un certo Vittorio Petrucco della Icop Spa, segnalato da una comune amica: "Il Petrucco mi disse che era in attesa dell'affidamento di due lavori e che si trovava in una situazione molto delicata finanziariamente: aveva bisogno di lavoro perché altrimenti avrebbe dovuto licenziare i suoi dipendenti e mi pregò di intervenire presso il ministro affinché i lavori gli venissero affidati". Il buon samaritano si rimette prontamente in moto. "Io passai al ministro un appunto, ma questi mi disse che non era il caso di interessarmi alla pratica. Sta di fatto però che, dopo qualche consiglio di amministrazione, la pratica fu approvata". Stavolta Petrucco e i suoi soci hanno già pattuito la mazzetta per altre vie, ma non vogliono far torto a Cesa, non si sa mai: "Dopo l'affidamento, Petrucco ritornò da me e mi disse che lui riteneva di mantenere rapporti diretti con il sottoscritto, anche per eventuali ulteriori affidamenti di lavori per cui, mentre i suoi soci avevano provveduto a versare il quantum convenuto con il loro canale, lui pensava di versare il quantum di sua spettanza a me perché lo destinassi al ministro Prandini. Ricordo che una prima volta il Petrucco venne da me, nei miei uffici privati, e mi consegnò una cartella rigida contenente denaro, il cui importo non mi fu detto né io lo contai. Cartella che io, senza nemmeno aprirla, portai al ministro e nelle cui mani consegnai. La seconda volta mi telefonò, venne di nuovo nel mio studio privato con una cartella analoga come la prima, era sigillata con dello scotch, e che parimenti portai al ministro. Ancora una volta non so dire l'importo della somma consegnatagli". Poi Petrucco torna una terza volta con una terza "cartella", che Cesa consegna come sempre "nelle mani del ministro", senza guardarci dentro. Dunque Cesa, come dirà negli interrogatori successivi e nelle memorie depositate dai suoi difensori, rende "ampia confessione dei fatti contestati". Il 21 giugno 2001 viene condannato dal Tribunale di Roma a 3 anni e 3 mesi di reclusione per corruzione aggravata, insieme a Prandini (6 anni e 4 mesi) e a Crespo (4 anni e 6 mesi): il processo riguarda gli appalti assegnati dall'Anas tra il 1986 e il '93 per un valore di 750 miliardi, che fruttarono almeno 35 miliardi di tangenti al pentapartito. Ma in secondo grado, per un vizio di forma, gli imputati la fanno franca. Nel 2003 la Corte di appello di Roma annulla le condanne e restituisce gli atti alla Procura dopo che la Corte costituzionale ha stabilito che il Tribunale dei ministri (competente per Prandini, e dunque per tutti gli altri coimputati) non può svolgere le funzioni di pm che chiede il rinvio a giudizio e di gip che lo dispone. Dunque tutto il processo Anas è nullo e deve ricominciare da capo. Ma, quando ricomincia, il gip di Roma sostiene che gli atti delle indagini sono ormai inutilizzabili e, nel 2005, dispone il "non luogo a procedere" per tutti. Nessuno pagherà per quella montagna di tangenti, peraltro confessate da Cesa, da Crespo e in parte anche da Prandini (sia pure come finanziamenti illeciti). In ogni caso, i reati sono ormai ampiamente prescritti.
Ma, di qui a dire che gli imputati erano innocenti, ce ne corre. Infatti Cesa non arriva a tanto. Provvederà Carlo Giovanardi, autore di un esilarante libro Mondadori dal titolo Storie di ordinaria ingiustizia, a sostenere che anche Cesa e Prandini sono dei perseguitati. Resta da convincere Cesa, che è innocente e non lo sa. Infatti, per qualche anno, esce dalla scena politica. Ma sprecare un capitale umano e politico di quelle dimensioni pare brutto. Così Pierferdinando Casini, che è suo amico (e non ha mancato di ricordarlo nel 2000, in un'accorata deposizione al processo), utilizza una società di Cesa, la Global Media, per organizzare il congresso dell'Udc nel 2003. Poi gli offre un seggio all'Europarlamento. E Lorenzo il Grigio torna alla politica, senza dimenticare la vecchia passione per l'Anas.
Infatti, nel 2006, la Procura di Catanzaro lo incrimina per truffa:
avrebbe "ottenuto illecita erogazione di circa 5 miliardi di lire" dalla Ue e dalla Regione Calabria per una società da lui fondata insieme al consigliere dell'Anas Giovanbattista Papello e a Fabio Schettini, ex capo della segreteria del commissario europeo Franco Frattini: la Spb Optical Disk Srl, una sorta di scatola vuota messa in piedi - secondo l'accusa - solo per ricevere contributi comunitari in teoria destinati alla produzione di cd e di altro materiale informatico, e poi rivenduta a un altro imprenditore. Il quale però si accorse che la società non era mai entrata in funzione, parte dei macchinari era ancora imballata, e la sede non aveva neppure superato tutti i collaudi. In compenso, era già indebitata. Il sospetto dei pm è che i quattrini destinati alla Optical fossero stati in realtà "reinvestiti" in un'altra impresa, la Data General Security Srl di Roma, riconducibile a un imprenditore siciliano, il massone Salvatore Di Gangi, e specializzata in sistemi di sicurezza: microspie, bonifiche telefoniche e ambientali. L'ufficio romano del Di Gangi era il punto di ritrovo abituale di Cesa, Schettini e Papello, nonché la sede della campagna elettorale di Cesa per le europee del 2004. I magistrati ipotizzano anche un vorticoso giro di tangenti a Forza Italia, Udc e An. Se avessero ragione, sarebbe difficile comprendere perché l'Unione ci tenga tanto a imbarcare l'Udc dei Cesa e dei Cuffaro. Ma sarebbe ancor più difficile spiegare il perché della promozione dell'indagato Cesa al posto dell'incensurato Follini. O forse sarebbe fin troppo facile. In fondo il motto dell'Udc è "Io c'entro". E Cesa, di riffa o di raffa, c'entra sempre.
lo "azzecco" qui, perchè secondo me ci sta benissimo:
La produttività secondo Padoa-Schioppa
CORTINA - "Gli statali fannulloni? Vanno puniti, allontanati se necessario: sono una palese ingiustizia contro chi fa il proprio lavoro". Il ministro dell'Economia a Cortina per presentare il suo libro "Italia, un'ambizione timida", punta l'indice contro "chi non fa il proprio dovere". "Tuttavia - aggiuge - è anche una caricatura pensare che sia un problema di fannulloni e basta. La questione della riforma della pubblica amministrazione è più ampia e riguarda l'organizzazione della macchina della spesa". Bisogna introdurre "maggiore legalità e maggiore riconoscimento del merito. Non solo nella funzione pubblica ma anche nel mondo delle imprese. Cambiare i costumi è difficile, ma si può fare".
repubblica.it
ha ragione padoa schioppa, io, inizierei da parlamentari, ministri, che vanno a trans, a mignotte, si drogano, si assentano dall'aula e fanno votare altri .. sperperano i soldi altrui spesso e volentieri per emerite cazzate oppure per cose che col loro ruolo non c'entrano niente, vedi l'affitto di una ( una ? ) suite, l'uso di aerei per farsi accompagnare in ogni dove, e altre finezze di questo genere, e per finire, si potrebbe concludere coi ministri dell'economia che non sanno neppure come cazzo stanno i conti di questo paesello delle banane...
quando cominciamo?
E poi si lamentano che c'è la crisi della politica...
AH AH AH AH AH AH AH AH AH
@@ premesso che,questo e' stato beccato,ma potrebbero essercene altri,non ancora scoperti.
non urlate ad ogni scorreggia che si sente.
il vero scandalo e' quello che sti scialacquoni figli di puttana,
l'ho fanno con i soldi che rapinano ai cittadini
ogni mese.
con quella faccia pensava di portarsi a letto una che non fosse una prostituta?
Il vero significato di UDC è Uso di Donne e Cocaina.
"i politici di destra vengono coinvolti in scandali a sfondo sessuale. invece quelli di sinistra vengono coinvolti in scandali a sfondo economico, perche` sperano di ottenere abbastanza soldi da potersi permettere qualche scandalo a sfondo sessuale."
(non mi ricordo chi l'ha detta pero`!)
Una nota a margine: perchè i titoli dei giornali sono del tipo "parla la prostituta..." " La squillo di Mele...", mentre non scrivono "il puttaniere tossico..." o, in altri contesti "il ladro...", "il corruttore...".
I poveri Lapo e Mele, da un lato, hanno i loro problemi, e bisogna capirli, sono PERSONE, le altre son solo travoni e troie, poco più che OGGETTI; la privacy ed il rispetto esistono solo per le persone per bene, anche quando si comportano male.
Questa intervista mi ha abbastanza colpito:
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/squillo-parlamentare/parla-la-squillo/parla-la-squillo.html
Esprimo piena solidarietà all'on. Cosimo Mele. Padre, marito e puttaniere esemplare. Eymerich
Di Littorio Feltri
Libero.
Sarà l'estate, sarà il "vento di mattana", qui ne succedono tante da lasciarci allibiti. Lungi da noi l'idea di buttarla in moralismo, ma non è possibile nemmeno seppellire tutto con una risata grassoccia. L'ultima prodezza stagionale è stata riferita ieri da alcuni giornali con un certo divertimento degli autori dei pezzi. Si tratta di una notte di sesso con una prostituta, anzi due, che non avrebbe avuto alcuna pubblicità se non ci fosse stata di mezzo la cocaina innaffiata di alcol, con malore di una ragazza, conseguente soccorso eccetera. Protagonista maschile un parlamentare sfortunato, molto sfortunato. Primo. Perché iscritto all'Udc, formazione cattolica erede della Dc impegnata nella difesa della famiglia e nella lotta contro la droga, al punto d'aver proposto di sottoporre onorevoli e senatori a controlli periodici per smascherare i tossicodipendenti, ammesso (e concesso) ve ne siano. Secondo. Perché il nostro ignorava che una delle due mignotte fosse dedita al consumo di stupefacenti.
Notevole la soavità nella scelta dell'aggettivo professionale affibiato alla donna.
ignorano i tapini che le puttane, le/i trans e le/i tossicodipendenti hanno infinitamente piu' dignita' del giornalista italiano medio.
siamo tutti froci, trans, drogati e mignotte; prostituzione per la rivoluzione!
...per non rischiare di fraintendere, guardate un po' cosa si viene via via a sapere (della serie "tiri il filo ed esce il verme"...!)
il comportamento "sporco" non è mai occasionale...
da repubblica.it:
...E' fatto così, lu Mimmo. Tutto politica e sregolatezza. Come quando era finito in gattabuia a gennaio del '99 da vicesindaco di Carovigno perché insieme col primo cittadino andavano a giocare al casinò coi soldi delle tangenti. Centinaia di milioni, tra il 1995 e il 1998, per assegnare appalti pubblici o fare assunzioni. Poi la partenza alla volta di Montecarlo per accomodarsi al tavolo verde. Una passione sfrenata, quella per il gioco, che gli costa l'arresto con le accuse di concussione e corruzione. Il processo va avanti.
Ma già nel 2000 l'eclettico Mimmo voleva diventare consigliere regionale: l'ex democristiano bussa alla porta di An, però gliela sbattono in faccia. Riesce ad accasarsi nell'Udc e trionfa. "Dalle sue parti è sempre stato temuto e rispettato". Tant'è che proprio l'Udc a Carovigno ha una delle percentuali più alte in Italia.
Non si perde mai d'animo, Mele. E' il 2003 e l'assemblea pugliese discute a proposito dell'Iraq invaso dagli americani. Lui capogruppo del partito deve partecipare al dibattito, però non sa aprire bocca. E allora, che fa?
Rilegge parola per parola l'intervento di Follini alla Camera fatto quindici giorni prima: era una disquisizione sulla concessione agli Usa delle basi militari tricolore, ma col tacco d'Italia aveva poco a che fare. Tutti ascoltavano Mele, ma non riuscivano a capire. Non ci volle molto per scoprire l'arte di copiare il capo. Forse in queste ore può andare bene quello che Mele predicava quattro anni fa. Avevano arrestato un assessore della giunta Fitto: Andrea Silvestri, pure Udc. E Mele avvertiva: "La spettacolarizzazione della giustizia non rende un servizio ai cittadini".
Già, e pensare che questa gente probabilmente sarà l'alleata del partito democratico... cristiano.
A Roma si dice che insieme all'Onorevole Mele, a fare Casini tra le pere della battona e della sua amicva, ci fosse il bel Pierferdy, ma forse è solo una cattiveria...come dice il Divo Giulio:"a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!"