Ma come si fa a dire che si vuole un milanese e poi sostenere uno che non è di Milano? A Milano non c'era nessuno che si potesse candidare alla guida del PD della Lombardia? Misteri della fede.
Ma è tutto così semplice: l’onorevole Fiano parla della Lombardia ma solo per fare parlare di sé. E fare sapere che vuole candidarsi per il partito democratico milanese. Nessuno glielo vieta, a una condizione: non pensi di farsi eleggere segretario del partito per starsene dal martedì al venerdi in parlamento a Roma con le sue indennità pagate da noi fessi. Se i suoi compagnuzzi lo candidassero, dica subito che in caso di vittoria si dimette da parlamentare per dedicarsi con tutto se stesso a costruire il nuovo partito. Ma l’onorevole Fiano, come tutti gli altri onorevoli, non lo farà mai un gesto così.
Lele Fiano è una delle persone più intelligenti del centrosinistra milanese. Se si candidasse a qualcosa per milano, sarebbe un brodino per una coalizione che proprio non scoppia di salute.
(per evitare equivoci: non è mio compagno di partito, lo stimo, ma negli ultimi due anni lo avrò incontrato tre volte, di conseguenza non è esattamente un mio compagno di merende).