Di Pietro e l'inglese maccheronico: mi serve per le donne
«Se mi danno dell'ignorante mica mi offendo. In vacanza non ho portato libri»
di Alessandro Trocino
ROMA — «To break the eggs in the basket». «Chi parla con il pizzo fa lo sputo storto». Scalfarotto lo punzecchia con l'inglese, «rompendo le uova nel paniere» al sito bilingue del ministro, lui risponde con un proverbio in molisano, qui riprodotto in un tentativo di traduzione. Non è facile stare dietro ai sintagmi e alle articolazioni linguistiche di Tonino Di Pietro, soprattutto ora che è tornato per le vacanze nella sua terra, a Montenero di Bisaccia, e si abbevera alla lingua madre.
Il telefonino squilla a vuoto per ore e del resto non dev'essere facile sentirlo, stando appollaiati su un trattore. «È stata una giornata importante oggi, sono riuscito a falciar via le cannucce infestanti».
Cannucce? «Sì, quelle piccole canne, le pianticelle invasive che si attaccano al terreno, finiscono nei fossi e fregano la terra al contadino. Oggi sono in piedi dalle sei, ma sono soddisfatto. Anche se ho fatto il furbo: mio padre lavorava di roncola, io me ne sono stato comodo sul trattore».
Inutile dire che le critiche all'inglese maccheronico non sono arrivate fino a qui. Ivan Scalfarotto ha collezionato alcune perle: it doesn't exist (non esiste), to reflect (riflettere) e, appunto, to break the eggs in the basket (rompere le uova nel paniere). I blog ci si sono divertiti, come già fece Massimo Mantellini ( manteblog) che tradusse il celebre «che c'azzecca» con «what is the connection with». Qualcuno, per spiegare gli errori, ha ipotizzato l'uso di un traduttore automatico, ma Di Pietro nega: «Ma no, è una ragazza del mio staff che se ne occupa». Il ministro confessa di non avere grande dimestichezza con l'inglese: «A mio tempo ho imparato qualcosa, il necessario: per parlare, viaggiare e ammiccare alle ragazze».
Come si ammicchi in inglese non è facile da intuire, ma Di Pietro è così e la sua forza è anche nel dipietrese, impasto linguistico di nuovissimo conio. Qualcuno sospetta che con i «che c'azzecca » e i «mannaggia a san Pucicchio» lui ci marci un po': «E ci marciassero pure gli altri se ne sono capaci» ribatte. Tutta questa smania di coglierlo in fallo non fa che stimolare nuove arditezze linguistiche: «Questi Scalfarotti non hanno altro a cui pensare? È gente supponente, arrogante, convinta di sapere tutto, che parla in questo italiano fluido, perfetto, con un intersecarsi di belle frasi. Che dici bravo, ma poi ti fermi e pensi: e mo', che ha detto?». Lui invece no, lui parla chiaro: «Non sarà un italiano perfetto, ma si capisce. Io mi spiego con il ceppetto». Ecco. «Il piccolo ceppo, la parte finale della quercia, netta, chiara». C'è un metodo, anche: «Quando mi trovo davanti un concetto, utilizzo sempre la stessa tecnica: dico esattamente il fatto, senza interlocuzioni». Non come i «saccentoni», e qui si torna al proverbio molisano, che «parlano con la punta della lingua, tra i denti, fanno il muso a pizzo e poi gli esce fuori uno sputo storto. Provi lei a parlare così e se ne accorge. E' gente che alla fine della giornata deve riempirsi d'aria, sennò non sente nessun suono».
Nell'universo linguistico di Di Pietro c'è spazio per il dialetto — «lo parlo ancora con i miei» — e per il latinorum: «Me ne hanno riempito la testa, in seminario. Ma è utile, eh. Senta qui: mater certa est pater numquam. Vallo a spiegare in italiano». Ma c'è spazio anche per qualche neologismo: «Ogni tanto le parole le invento, mi diverto pure».
Le accuse di ignoranza non lo infastidiscono: «Ma no, ci scherzo sopra, solo chi è davvero ignorante si offende». Del resto, ha molto sgobbato nella vita: «Non ho avuto tempo e modo di imparare tutto. Ho fatto il perito industriale, metà serale e metà no, ero in Germania. Poi mi sono iscritto all'università a 25 anni, con un figlio di tre anni. Ho cercato di recuperare, ma più di così non potevo fare». Però, invece di «sputare storto», Di Pietro ascolta e impara: «Sono una spugna, assorbo tutto. Come i giapponesi. Sono straordinari. Si sono messi a studiare le Fiat, le Bmw, e guarda cosa ti hanno combinato». Quanto ai libri, non è che abbia molta familiarità: «L'ultimo che ho letto? Mi faccia pensare...ah ecco, La casta di Rizzo e Stella. Un libro che fa riflettere». E quest'estate? Prodi si è portato Harry Potter
e Bertinotti il Capitale: «Mah, tutta questa gente che ha bisogno di acculturarsi leggendo tre paginette al giorno d'estate...non contesto eh...io mi sono portato una valigia piena di faldoni dal ministero. E poi, altro che Capitale: io ho con me la falce e il martello, ma quelli veri, per lavorare nei campi».
Certo che ad agosto non si sa più di che parlare ... da quando in qua il corriere si prende la briga di riportare e rintuzzare tutte le simpatiche fesserie che girano su internet?
mah ... tanto per accomunare ivan alla fauna del gossip-politica. Spero che ivan non ci caschi ancora.
"E poi, altro che Capitale: io ho con me la falce e il martello, ma quelli veri, per lavorare nei campi"
Eccezionale... Ma questo è avanspettacolo!
Me lo ricordo, il Di Pietro Antonio, quando venne a Parma a parlare alla facoltà di giurisprudenza.
Allora, bei tempi, ero ancora studente, e Di Pietro era famosissimo, perché erano i giorni di Tangentopoli.
Memorabile conferenza, nell'Aula dei filosofi piena di affreschi settecenteschi gremita di studenti, professori, giornalisti e curiosi. Indimenticabile il passaggio
"IL GIUDICE DISPONE CHE IL POLIZIOTTO VADI ALL'IMPRENDITORE".
Alta classe.
Di Pietro è insuperabile, come il tonno.
Di Pietro è Di Pietro, ma Scalfarotto è sempre più spocchioso.
io non ho capito una cosa : "clamorosa idiozia " da parte di chi ?
;-)
meglio parlare casareccio che allevare il popolo come i polli industriali
Due domande semplici semplici: ma perchè il Signor Scalfarotto non fa il suo sito in doppia lingua, italiano ed inglese?
E poi, perchè prendersela con Di Pietro su argomenti risaputi quali il suo uso un pò spregiudicato dei vocaboli?
Ancora una volta vien da chiedere: ma perchè cotanto fiore di intellettuale di italiani d'oltreconfine non pensano di argomentare su questioni concrete?
Molto meglio l'inglese casereccio che allevare oche che da buone sentinelle agiscono a comando, perdipiù in anonimo (e che ora entreranno in azione, scommettiamo?).
e lo scalfarotti che cambia le cose da dentro non ha niente da dire sulla legge biagi? anche per lui criticare cosa ha causato significa tifare per le br? in tal caso....
Paolo, hai ragione. Ieri ho scritto proprio le stesse tue parole sul blog di Scalfarotto
se scalfarotto avrebbe fatto meglio a non scrivere il suo post su di pietro, certo che anche quest'ultimo non fa una gran figura a storpiare (come tanto piace fare a emilio fede) il nome del suo interlocutore.
che vergogna anche che quasi si vanti di non parlare un buon italiano e di non leggere libri!
Dal "The WordsWorth, Concise English Dictionary":
-
Qualify:
1)...
2)...
3)...
4)(of an adjective) to describe, or add to the meaning of; in "red books" the adjective "red" qualifies the noun "books".
-
Form:
1)(a)...
......
1)(v) to make, to cause to take shape: "They decided to form a drama group".
2) to come into existence; to take shape;
....
-
Reflect:
1)....
2)....
3) to think carefully: Give him a minute to reflect (on what he should do).
-
In quanto a "it doesn't exist", il soggetto è il PD, ed è quindi corretto.
--
Non sarà che pur di "to break the eggs in the basket" a Tonino il nostro Ivan abbia sbarellato (exstretchered)?
hahahahahah,
Briziobbè tu me fai morì.
Te la suoni come Paolo e te la canti come Maria Teresa.
C'hai lo sdoppiamento a Paolè, curate!
Ma nun ce vai in vacanza? evvai! vai te e Maria Teresa, ve fate compagnia, ve divertite un sacco. Tu fai la battuta e lei se sganascia de risate.
ahahahahaha
Questa faccenda che "noi figli di contadini gente semplice non parliamo mica l'inglese ma siam simpatici per questo" mi fa rabbia. I miei nonni erano figli di contadini: uno si è laureato con lode in lettere antiche (lavorando per mantenere se stesso, la madre e i fratelli, intanto), l'altro ha fatto "solo l'avviamento" ma a diciassette anni capiva inglese, francese e tedesco abbastanza da lavorarci come segretario.
L'idea che i "poveri" non siano in grado di farsi una cultura, e debbano al più essere simpaticamente ruspanti, un po' buffoni, non è esattamente un'idea tanto di sinistra.
E quindi, TazzJr, secondo te Di Pietro ha scelto sempre l'ultimo significato nella lista proposta dal vocabolario per una scelta filologica profonda o perché maccheronicamente quelle parole erano semplicemente più vicine come suono a quelle italiane?
Non sarà che "qualify" suona come qualificare, "form" come formaree e " reflect" come riflettere?
Se la logica è questa, è ovvio che le uova nel paniere non possono che tradursi in un solo modo...
Quindi x farsi capire dalla gggente bisogna parlare male, bisogna ridurre la qualità del linguaggio, par di capire.
Parlare bene e pensare meglio non vale la pena, x Di Pietro. Anzi, è inequivocabile sintomo di snobbismo, non di rispetto per l'interlocutore.
Certo che al Corriere sono messi male.
Visto che le oche son arrivate?
Allora Maria Teresa che mi ha scritto ha proprio ragione: tra l'altro ho verificato una sua verità.
Mi ha mandato il testo che ha scritto sul blog di Scalfarotto in merito alle oche e mi ha anche scritto di essere stata censurata.
Le ho risposto che mi pareva strano, Scalfarotto che censura...un così attento esponente del nuovo che avanza che censura...no!
Dalle oche sentinelle che come i lupi mannari verso la mezzanotte si son fatte vive direi invece che Maria Teresa aveva proprio ragione: mi sa proprio che non è stata lei a sbagliare "l'invio" del messaggio.
Vuoi vedere che è stata davvero censurata sul sito della casa delle libertà?
mettiamola così: una cosa è sfottere una persona che se la tira da intellettuale - Sgarbi, ad esempio - per uno strafalcione, un'altra è fare il precisino con una persona - Tonino - che non ha mai nascosto le proprie origini umili, che sa perfettamente di non avere una grammatica vacillante.
poco male, sono solo sfottò, mica critiche di sangue: Tonino vede rinforzata la sua figura di burino sano, partico ed efficiente, Ivan semmai s'è giocata la simpatia di chi l'inglese lo sa così e così e che a scuola, magari come Tonino, non era particolarmente brillante.
In politica bisogna stare sempre attentio a ciò che si dice!
Di Pietro è laureato. Laureato in Italia. E' un dovere prendere per il culo un laureato che parla così.
fossi in scalfarotto mi preoccuperei d'altro:
prima si tolga quella patina di arrampichino che si è spalmato con la sua entrè nel pd (dalla porta di servizio che fa così chic)
poi dia pure lezioni d'inglese...
Mah, Ugo, che ti devo dire? Un inglese così si trova a tonnellate sulle pubblicazioni scientifiche internazionali, non mi pare così scandaloso o "maccheronico" (stendiamo un velo "pietroso" sulle uova).
-
L'opera di screditamento dell'avversario passa anche con questi inutili giochetti di personaggi alla scalfarotto: che sul suo sito censurano commenti e che qui fanno intervenire troll per screditare e buttare fango. a di pietro è toccata la romanzina sull'inglese ad altri la ramanzina sugli sdoppiamenti con le risate sguaiate di fantomatici personaggi tipo quella sara.
E' un peccato davvero, perchè poi alla fine quelli che contano sono solo i fatti e quelli scalfarotto e le sentinelle non sanno neanche cosa significano nella lingua italiana!
E noi dovremmo farci rappresentare da questi imbucati?
Ha proprio ragione Di Pietro: questi scalfarotti...!
rettifico:
fossi in scalfarotto mi preoccuperei d'altro:
prima si tolga quella patina di arrampichino che si è spalmato con la sua entrè nel pd (dalla porta di servizio che fa così chic)e poi la tonaca di censore delle opinioni per lui sconvenienti (fortunatqamente solo sul suo blog)
poi dia pure lezioni d'inglese...