È sempre rissa a Milano sulle liste per il Pd. Galperti: vogliamo un partito autonomo da Roma
Toia: "Martina deve dire no all´appoggio di Letta"
Trovo il mio nome sui giornali ma l´ipotesi del ticket non esiste
Non si può essere avversari di Veltroni a Roma e amici in Lombardia
di STEFANO ROSSI
Continua a non piacere a Patrizia Toia l´inclusione della componente lettiana della Margherita fra i sostenitori della candidatura Martina a segretario del Partito democratico lombardo. Se Maurizio Martina, segretario regionale dei ds, è la declinazione locale del ticket Veltroni-Franceschini, perché, si chiede ancora una volta la franceschiniana Toia, eurodeputata e coordinatrice provinciale della Margherita, dovrebbe essere appoggiato dalla corrente che a Roma oppone Enrico Letta a Veltroni?
«Troppo incoerente essere avversari di Veltroni a Roma e amici del candidato veltroniano a Milano - dice la Toia - La proposta di Martina sta nella piattaforma Veltroni-Franceschini e deve dimostrarsi autosufficiente. I lettiani a Roma criticano questa linea anche polemicamente, dunque Martina faccia chiarezza». Sull´ipotesi che si tratti, in fin dei conti, di un problema di poltrone (si è fatto il nome della Toia per un ticket con lo stesso Martina), l´eurodeputata è netta: «Trovo il mio nome sui giornali ma l´ipotesi non esiste, lo spiegano la mia storia e il mio curriculum».
Detto che Martina, in viaggio di nozze negli Stati Uniti, non può, come richiesto, «fare chiarezza», la parola passa a Luciano Pizzetti, impegnato di questi tempi, più che a fare il responsabile del Nord nella segreteria nazionale ds, a regolare il traffico dentro la Margherita (rutelliani compresi): «Negli incontri con la Margherita si è parlato di una personalità giovane che esprima il rinnovamento della dirigenza del centrosinistra, quindi confermo che il nome della Toia non è mai stato fatto», esordisce Pizzetti con una certa perfidia.
«La casacca è una sola - aggiunge Pizzetti - cerchiamo di capire se è blindata o no. I nodi politici vanno affrontati nella logica di un partito aperto, non è affatto vero che chi apre a un confronto allargato nella costruzione del Pd indebolisce Veltroni e Franceschini. È vero esattamente il contrario». E poi, a conferma del fatto che si tratti di una dialettica (altri dicono: di un regolamento di conti) tutta interna alla Margherita: «Stiamo facendo il congresso democratico, non l´ultima parte del congresso della Margherita. Questi contributi (i lettiani) rafforzano un asse innovativo nella regione che ha tenuto a battesimo l´idea del partito federale. Altrimenti, se ragioniamo per filiere, entriamo tutti in catena di montaggio».
Per i lettiani parla Guido Galperti, segretario regionale della Margherita: «La visione della Toia è romanocentrica, l´esatto contrario di quanto stiamo tentando: un partito federale su base regionale, nel quale il livello regionale sia libero di scegliersi i dirigenti e gli alleati. La Toia è nel comitato dei 45 ma non ha sostenuto la necessità di un nesso fra candidature nazionali e regionali. Ci spieghino i franceschiniani, piuttosto, perché hanno messo in campo e ritirato, prima di aprire le trattative, la candidatura di Paolo Corsini», il sindaco di Brescia.