Pd come la Balena bianca
di Fabrizio Roncone
Professor Gianfranco Pasquino, mancano due mesi esatti al 14 ottobre, il giorno in cui verrà eletto il segretario del nuovo Partito democratico.
«Quindi, avevo ragione io».
In che senso?
«Manca poco, pochissimo. Sessanta giorni, in politica, sono niente. Si confermano, purtroppo, le mie previsioni: l'intera operazione m'è sempre parsa affrettata, ora ci avviamo a una frettolosa elezione del segretario».
Un pessimismo cosmico, professore.
«Un pessimismo realista. Vuole l'elenco di tre, quattro anomalie che dovrebbero essere evidenti a tutti?».
La prima?
«Veltroni si sarebbe dovuto autocandidare. Invece sappiamo tutti com'è andata ».
Com'è andata?
«È stato sollecitato. Ha ricevuto una telefonata dal Botteghino... non so, magari Fassino, o piuttosto D'Alema. Chi sia stato a chiamare, comunque, non importa. Ciò che conta è che lui, probabilmente, aveva altri progetti. Infatti, se ben ricordo, si prese poi un intero, lungo fine settimana per decidere».
Seconda anomalia?
«Sembra voglia continuare a fare il sindaco di Roma. Ma mi pare impossibile. Non che ci sia incompatibilità istituzionale, però certamente ce ne è una funzionale. Dove troverà il tempo per dedicarsi a entrambi gli incarichi? Poi, vabbé, c'è la questione Franceschini».
Che ha fatto? Non le piace il ticket?
«Non mi piace che Franceschini abbia subito detto, quasi urlato, "vengo anch'io, vengo anch'io"... confermando il timore e i sospetti che questo Pd, in realtà, nasca dalla fusione a freddo dei gruppi dirigenti di Ds e Margherita. E poi nelle primarie, di solito, si elegge il segretario, non il segretario completo di vice. Tra l'altro, per paradosso, ora si pone pure il problema della sparizione dello stesso Franceschini».
Sparito? Ma no, professore, Franceschini è in vacanza. Come Veltroni.
«Beh, io dico che, e in questo ha ragione Rosy Bindi, Veltroni farebbe meglio a tornare in fretta. Ho letto le dichiarazioni di Fioroni, ho letto la Melandri che manda baci al suo Walter. Direi che, come spesso accade, i sostenitori di Veltroni si stanno rivelando più veltroniani del re. Meglio che Veltroni si rimaterializzi e magari si presenti su un palco per un bel confronto con gli altri candidati».
Professore, allora è vero: lei è un «bindiano » .
«Guardi, a parte che a me piacerebbe un partito di chiaro segno socialdemocratico, io dico che alla Bindi dovremmo essere tutti grati. Letta s'è candidato dopo. La prima a dire no, non si può eleggere Veltroni come se stessimo nella Bulgaria di qualche anno fa, è stata Rosy».
Da un po' di tempo lei non è tenero con Veltroni.
«Il fatto è che io non ho ancora capito che partito abbia in testa Veltroni».
Beh, nel discorso del Lingotto è stato piuttosto eloquente e...
«Senta, non parliamo dei sogni. Parliamo di cose concrete. Per esempio: quale sarà il radicamento sociale del Pd? Voglio dire: intendiamo o no andare oltre la semplice somma dei due partiti? ».
Professore, a lei Veltroni proprio non piace.
«Mi ascolti bene: il guaio di Veltroni non sono le mie perplessità, ma i sondaggi che pubblicano i giornali e che lo danno già trionfatore assoluto delle primarie. Sa cosa temo?».
No, cosa?
«La mancanza di entusiasmo della gente. Se continuano a dirgli che Veltroni ha già vinto, che il nuovo segretario sarà lui, c'è il rischio che l'entusiasmo svanisca e che a votare, il 14 ottobre, si presentino in pochi. E le primarie senza voti, sono primarie inutili».
D'Alema, intanto, tace.
«Evidentemente ha scelto, per se stesso, una carriera istituzionale. Fa il ministro degli Esteri, lo fa bene, con competenza e passione. Credo che D'Alema si senta un po' oltre questo pasticcio delle primarie. Piuttosto mi meraviglia un'altra assenza».
Di chi?
«Di Piero Fassino. È la personalità politica che s'è spesa di più, per questo Pd. Ma non corre per la carica di segretario. Davvero una scelta bizzarra... alla fine di questo percorso, temo di ritroverà come un parlamentare di base, un soldato semplice...».
Nemmeno il gran capo dei Dl, Rutelli, s'è presentato.
«Ma lui è ministro e vicepremier. E poi ha fatto il "manifesto dei coraggiosi" e, come dire? S'è posizionato».
Provi a essere più preciso, professore.
«Beh, ci fosse qualche problema di governo, credo che Rutelli sarebbe facilmente raggiungibile dall'Udc...».
Perché il governo può avere problemi, no?
«È ad altissimo rischio. E credo che Veltroni sia stato scelto anche per questo. Per sostituire Prodi in corsa».
Arturo Parisi: attento, rigoroso, critico.
«Parisi muove sempre rilievi giusti. Solo che poi, alla fine, si defila. Un peccato ».
Veltroni, Bindi, Letta, Bersani, Parisi... e poi i prodiani, i rutelliani... quante correnti avrà il Pd?
«Ne avrà tante. D'altra parte, si ricordi cosa ha detto Follini: questo Pd è una Democrazia cristiana che guarda a sinistra...».
«...a parte che a me piacerebbe un partito di chiaro segno socialdemocratico...»
«Il fatto è che io non ho ancora capito che partito abbia in testa Veltroni»
Mi dispiace per l'intellettuale Gianfranco Pasquino, apparentemente in grave crisi se si è ridotto a tali affermazioni, e a dover citare Follini come "pensatore" di riferimento; avrà le sue ragioni per essere così piccato e "asprigno", ma, guarda caso, ...
... sullo stesso giornale (corriere.it), ieri Sergio Romano scriveva:
«...gli intellettuali sono stati sempre "impegnati", se non addirittura organici e militanti. Hanno firmato manifesti, hanno scritto poesie di intonazione politica, hanno offerto la penna e il pennello alla Causa, hanno accettato candidature parlamentari, hanno dibattuto e disquisito sui giornali.
Ma la nascita del Partito democratico non sembra appassionarli.
Per questa nuova creatura della politica italiana vi è più interesse fra gli "uomini della strada" di quanto non ve ne sia fra coloro che venivano chiamati maîtres à penser e si consideravano la coscienza critica della nazione. Se questa indifferenza segnalasse il declino dell'intellighenzia come ordine sacerdotale, poco male... Ma temo che il loro silenzio, in questo caso, sia dovuto alla natura del partito che sta nascendo.
Non amano il Partito democratico perché ha il grave difetto, ai loro occhi, di non essere ideologico.
Si entusiasmano per i "partiti-religione" — come furono fascismo, comunismo e cattolicesimo di sinistra — perché offrono all'intellighenzia una cattedra ideologica da cui impartire consigli, lanciare ammonimenti, disegnare scenari futuri. Vogliono essere custodi del Libro, oracoli, consiglieri del principe... Ma un partito senza ideologia, realista e pragmatico, deve navigare a vista fra gli scogli della realtà e può scegliere i propri consiglieri, quando ne ha bisogno, soltanto fra esperti e tecnici di specifiche discipline.
Il fatto che gli intellettuali manifestino malumore, quindi, è un buon segno. Significa che il progetto ha qualche possibilità di andare in porto. »
se avesse ragione proprio Sergio Romano ???
"il fatto è che io non ho ancora capito che partito abbia in testa Veltroni"
Semplice, piccolo pasqua: un partito di CENTRO che guardi a DESTRA.
Idea sua e di ogni altro /promotore/aderente/entusiasta/simpatizzante di questa "cosa".
Nasce per liberarsi del fardello alla propria sinistra costruendo un unico muro di "pragma" che spera di raggiungere il 35 % dei consensi e a tal fine ha già (prima della sua nascita...) strizzato l'occhio a pezzi dell'"opposizione" (quelli che vogliono il gelato nella bouvette e fanno discorsi di realismo politico, inneggiano al femilidei, vanno a festini hard a base di coca e fanno "simbolici" test anti-droga...ma non solo loro).
Contempla, in pieno stile "moderno", la distruzione di qualsiasi idea di fondo che regga il partito (vorrei ricordare che "ideologia" significa letteralmente "discorso sulle idee" e che quindi non è proprio da reputarsi all'avanguardia un agglomerato privo di tali "analisi").
Si reputa "un partito in sintonia con la gente" (lo dice Fassino,la personalità "che s'è spesa di più"), abbandonando qualsiasi forma di critica dell'esistente; dal sistema economico (se non sbaglio, un punto fondamentale del dirsi "di sinistra") alla cultura (civica oltre che didattica), dalla laicità dello Stato al pacifismo (dentro c'è gente come D'Alema e potenzialmente prona ai promotori globali delle cosiddette "missioni di pace").
A tutti coloro che non vogliono continuare ad assistere neanche da lontano a questo (horror) show in salsa realpolitik rivolgo una semplice domanda:
perchè dobbiamo spendere energie parlando più di pd che di costruzione di una "VERA SINISTRA ITALIANA", più di pd che di "PERPETUA TRUFFA BANCARIA LEGALIZZATA AI DANNI DEI CITTADINI", più di pd che di "CAPITALISMO MONDIALIZZATO", più di pd che di "IRREVERSIBILE DISASTRO AMBIENTALE", più di pd che di...milioni di altre cose milioni di volte più vitali qui e altrove per la gente?
bene, bravo, setteppiù !
una buona prosa, non c'è che dire, ed efficace.
Peccato, caro veganiano, che l'epoca dei "maitres à penser" alla toninegri sia definitivamente tramontata, così come l'estate torrida degli assolutismi e dei "milioni di milioni"...
...nel frattempo si è passati dalla padella alla brace: i pinochet sono stati rimpiazzati dai kaczynski, i dorotei dai leghisti, i ciellini dai berluscones... di MALE in PEGGIO quindi.
qualcosa vorrà pur dire, no ?
Se poi ci trasferiamo nel post qui accanto, sempre nella sezione "politiche", già troviamo la bindi che, come se non bastasse, aggiunge altra carne al fuoco: «sarà un partito di centrosinistra, non di centro, nonostante quel che dicono Fioroni e De Mita»
Si discute, è in corso un dibattito non da poco, ma la voglia matta per un "partito che non c'è" resta, e tanta; ma non si tartterà certo di "un partito di CENTRO che guardi a DESTRA", che "nasce per liberarsi del fardello alla propria sinistra", che "contempla la distruzione di qualsiasi idea di fondo"...
No, non si tratterà proprio di "(horror) show in salsa realpolitik": ciò rappresenterebbe - se mai si verificasse - il suo misero fallimento.
Il massimalismo non paga, il luogocomunismo nemmeno; la concretezza, la sostenibilità ed il consenso invece sì... o vogliamo che imperversi il predominio di autovelox e telecamere e telefonini, e di chi li vende ???
Certo, è vero che in tanti si sono già sprecati a dire ciò che "non" dovrà essere, quindi mi scuso se mi sono aggiunto alla lista, ma mi pareva legittimo esprimermi; resto per ora dell'opinione di Sergio Romano:«Il fatto che gli intellettuali (proprio come lei, Mattia ndr) manifestino malumore, è un buon segno. Significa che il progetto ha qualche possibilità di andare in porto»
E' comunque un inizio, sarà quel che sarà, staremo a vedere dove ci porta.
...Pensavo che le festività in tono minore si manifestassero una sola volta all'anno e invece...!
Scherzi a parte, urge almeno accennare ai modi in cui per sommi capi sulla realtà hanno inciso o stanno incidendo passati e presenti modi di intendere l'azione politica.
Si accusa un presunto "massimalismo" (con cui si intende un approccio basato su idee "forti") di essere parte di un passato tormentato, di non essere più attuale e di non essere stato portatore di risultati politici...
Senza per questo pretendere di catechizzare i dotti (politicanti&friends) del pd, si potrebbe facilmente dare il kick-off iniziale ricordando che le fondamenta stesse di questo paese poggiano su idee "forti":
- la Resistenza, che ha contribuito a deporre una dittatura istituzionale fondata su un'idea ancora oggi più o meno diffusamente covata e che sta risorgendo in modo evidente, vedere per credere la scandalosamente taciuta (dai grandi media) escalation di aggressioni a sfondo razzista, omofobo e nazifascista degli ultimi anni, fedelmente riportata con tanto di fonti su www.ecn.org/antifa/)
- la Costituzione, che della Resistenza è appunto figlia e che nonostante alcuni errori, ovvie necessità di sintesi e (oggi) forse di revisioni, sancisce alcune tesi di un estremismo non certo da poco, che quasi potrebbe far impallidire il più bombarolo D'Alema...ma anche il suo yacht, la BNL e il "compagno" Ricucci:
il fondamento della (Italia) Repubblica democratica sul LAVORO (non sulle banane...
ART. 1);
la GARANZIA dei DIRITTI inviolabili dell'uomo sia como singolo che nelle "formazioni sociali" (per i "pidisti" dubbiosi sulla legittimità di dico, cus, pacs e altre frivole pretese solo nostrane); la richiesta ai cittadini dell'adempimento dei doveri inderogabili di SOLIDARIETA' politica, economica e sociale
(ART. 2);
la condanna di ogni discriminazione nella società e davanti alla legge; l'impegno della Repubblica (notate bene) a rimuovere gli ostacoli economici e sociali che ostacolano il PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA
(ART. 3...uno dei più spernacchiati della/dalla storia)...
...e via svolazzando per le teoriche/utopiche basi giuridiche e culturali di questo paese (fino all'art. 12 compreso, ma ahimè anche oltre), in un crescendo wagneriano di retoriche massimaliste e dal vago effluvio muffoso, vedi il ripudio (...ehm...come dici?...è uno scherzo,amico...vero?!) della "guerra" (di pace?di guerra?fate voi).
Parlando poi di "fondamentalismo" che non paga, vorrei ricordare solo alcune tra le (senz'altro superflue) conquiste ottenute grazie anche alle nient'affatto retoriche e inciuciate battaglie di persone comuni oggi colpevoli di credere ieri in qualcosa, prima che l'ormai già riabilitato (eh sì...essere al governo può giocare certi scherzi...) berlusconismo (già dalla sua forma "ante litteram" datata anni '80) ci facesse dimenticare di che giorno era l'altro ieri:
- riforma del sistema previdenziale (L. n. 153/1969);
- lo Statuto dei Lavoratori datato 1970, l'abolizione delle gabbie salariali che pagavano gli operai del sud meno di quelli del nord;
- la legge per il divorzio (n. 898/1970), legittimata dal voto al refenderum abrogativo del '74;
- la riforma del diritto di famiglia (L. n. 151/1975) con l'abbandono della patria potestà, una vera e propria rivoluzione femminile per la libertà e l'uguaglianza dei sessi;
- la legge per l'aborto (L. n. 194/1978);
- la riforma sanitaria istitutiva del SSN (L. n. 833/1978).
Pare quindi che strategia della tensione (Piano Solo del '64 e il tentato golpe Borghese del '70), stragi "di Stato" e quant'altro fossero la reazionaria risposta massimalista ad un massimalismo tutt'altro che inconcludente e solamente "ideologico"...
Risparmiando all'occasionale lettore di questo non petito attacco di logorrea anche un excursus sui prodigi del pragmatismo taumaturgico delle decadi '80, '90 e giorni nostri (attori protagonisti la senza dubbio "concreta" ed assolutamente "istituzionale" P2, Craxi&soci, Berlusconi&soci e troppi altri), rimane dunque un'ultima riflessione:
se il "nuovo" pd vuole dimenticare il passato (comodo e meno comodo; rimane comunque un "aiutino" per l'analisi di presente e futuro) di questo paese...
faccia pure, c'è chi nemmeno sa che c'è stato...
...se per caso poi si propone anche di risolvere i problemi "reali", ovviamente quelli di chi i propri problemi può, sempre e comunque, alla facciaccia di chiunque sta al governo, autonomamente (im)porli in cima ad ogni agenda politica...
ben venga chi toglie il lavoro a chi tra l'altro non sarebbe nemmeno mai stato titolato a svolgerlo (per info. sul già governante di Arcore, guarda "L. n. 361/1957"), magari di straforo ci si risparmia anche qualche magra gaffe in mondovisione sempre firmata dal videocrate più amato dagli "itagliani".
Tutto condivisibile, su Fassino più che ritrovarsi soldatino semplice gli faranno fare la fine di Occhetto.
mattia scrive:
"per info. sul già governante di Arcore, guarda "L. n. 361/1957"
Potresti precisare a cosa bisogna guardare nella L. 361/1957 con riguardo ai titoli per il lavoro del "governante"? Ho sentito altre volte questo riferimento ma non ho chiaro a cosa si riferisce. grazie