Rosy Bindi: Fioroni e De Mita si rassegnino, la nuova formazione sarà di centrosinistra
"No a un partito catto-moderato i nostri alleati non si cambiano"
di ALESSANDRA LONGO
Il fresco delle montagne del Cadore rende Rosy Bindi ancora più tonica nel difendere la sua battaglia di candidata segretario del Pd. Primo: «Solo grazie a me questa è diventata una competizione vera. Alla fine, comunque vada, Veltroni mi ringrazierà». Secondo: «Se qualcuno pensava che io sarei stata una candidata silenziosa, si sbaglia». Terzo: «Questa sfida dentro il Pd sta prendendo una brutta piega. La sensazione è che si stia riproducendo lo schema vecchio, la continuità dell´attuale classe dirigente nel nuovo partito. L´assalto alla diligenza non fa bene nemmeno a Walter». Quarto, sui cattolici: «Il Pd non nasce per risolvere i loro problemi, come qualcuno sembra suggerire, ma per dare risposte alla società italiana. E sarà un partito di centrosinistra, non di centro, nonostante quel che dicono Fioroni e De Mita». Quinto: «Mi chiedono il mio programma: semplice. Dignità alla politica».
Ministro, sembra che non le vada bene niente finora.
«Ecco: questa è la cosa singolare. Prima mi hanno lodato per il mio coraggio nel presentare la candidatura, adesso dò fastidio perché invoco regole e perché chiedo dei faccia a faccia tra i competitori. Non mi piace l´aria che tira. Spero che il ritorno di Veltroni faccia chiarezza».
Chiarezza su cosa?
«Chiarezza, per esempio, sul fatto che nel Pd non potrà convivere tutto e il contrario di tutto. Guai se si riproducono conflitti correntizi. Chiarezza anche sulla questione strategica delle alleanze. Veltroni è d´accordo con chi vuole cambiarle o con chi intende rafforzare il centrosinistra?».
Questo è quello che lei vuole chiedere a Veltroni. Io invece le chiedo: da cattolica, lei solidarizza con chi considera il Pd la vostra grande occasione per affrontare definitivamente il rapporto con i moderati?
«Il Pd non nasce per risolvere i problemi dei cattolici, non è la palestra di nessuno. I cattolici hanno un unico problema: quello di dire che contributo intendono dare alla democrazia italiana e questo nuovo soggetto politico deve rendere feconda la loro presenza, fondando una nuova laicità che superi le contrapposizioni con i laici e persino la fase della tolleranza reciproca. Così com´è impostato, il processo costituente mi sembra bizzarro. A un partito che non c´è si chiedono delle risposte, in una logica capovolta. E tutti si comprano un po´ di azioni pensando, come azionisti, di poter condizionare la struttura, la vocazione e la missione del Pd. Mi sembra un cattivo servizio alla politica e alla democrazia».
Adesso Veltroni torna e parlerà.
«Lo spero. Assisto in periferia a cose singolari. Le due corazzate, Ds e Dl, hanno dispiegato tutta la loro potenza organizzativa per sostenere un candidato. Mi chiedo se Walter ha bisogno di questo impegno così forte. Secondo me ce la può fare anche senza. E anche io ce la posso fare nonostante loro. L´assalto alla diligenza non aiuta il Pd e allontana la gente. Io comunque vado per la mia strada. Mi sono fortemente distinta da Veltroni. Io mi candido alla segreteria e basta, non alla presidenza del Consiglio. Un capo del governo ce l´abbiamo già».
Faccia il bookmaker di se stessa. A quanto si dà?
«Nessuna previsione, dipende da quanti andranno a votare. I partiti controllano il loro milione di iscritti. Ma se partecipa alle primarie un altro milione più uno di non iscritti e vota per qualcun altro? Forse potrei avere qualche chance. Ai miei simpatizzanti, comunque, ho dato la massima libertà nelle realtà locali. Non vedo perché, e qui è scoppiata un´altra polemica, un mio sostenitore non possa appoggiare un candidato veltroniano alla segreteria regionale. Questo è un partito nuovo, che si dice federale, che deve poter prevedere diversità di comportamenti».
Nell´attuale coalizione la sinistra radicale viene vissuta come piombo sulle ali? E´ d´accordo?
«No, nessun piombo, nessuna spina nel fianco. Insieme a Rifondazione possiamo interpretare le istanze vere e profonde della società italiana. Non voglio scambiare i loro voti con i voti dell´Udc. Appunto per questo devono stare attenti. Dentro questa maggioranza c´è chi è tentato dal cambio d´alleanza, approfitta dei loro eccessi, degli exploit alla Caruso. Rifondazione rischia di autoescludersi.
Ricordo a chi chiede la modifica o la cancellazione della legge Biagi che non sono previste dal programma mentre lo è la lotta alla precarizzazione.
Perciò dico alla sinistra radicale: State attenti a non fare il gioco di altri».
Al candidato segretario del Pd una domanda di politica estera.
«Il capo del governo e il ministro degli Esteri hanno detto cose sagge. Certo non è un´impresa facile».
Abbiamo appena trasmesso la 3962esima puntata della telenovela Il Pa(r)tito Democratico: partito patito, finito perito..
Va ora in onda la diretta di un esproprio proletario a casa Berlusconi.
è dura per un leghista pidiessino come me dar ragione a lorenzo, ma quando ci vuole ci vuole.
complimenti per la battuta e auguri di buon ferragosto.