Il solito post papocchioso antipenatiano a prescindere.
La dichiarazione di Matteucci è del settembre 2004, annuncia appunto che gli aumenti sarebbero stati posticipati cosa che è avvenuto. Non so poi se il servizio è migliorato, dato che non uso gli autobus interurbani. Io condivido, non totalmente, le critiche di Biraghi sulla vicenda Serravalle-Asam, ma non si puo' da quello derivare un giudizio su tutte le attività dell'amministrazione provinciale. Credo che la Giunta Penati si sia mossa molto bene in particolare sulla questione ambientale (compresi i trasporti) e culturale. Se volete ne discutiamo ma attenzione significherebbe parlare di politica e non so se ne avete voglia.
Tornando al post, non ho capito il riferimento alla riunione dei sindaci, l'Atme controllata da comune di Milano ha aumentato il costo delle tratte interurbane la provincia ha protestato perchè spinge per il biglietto unico (sacrosanto) quale è il problema?
D.le
Certo daniele. Solo che questa dichiarazione è del 19 agosto 2007: «Sui trasporti serve un consorzio pubblico che governi le tariffe. O si interviene in questo senso o ci accolleremo noi i costi necessari a ridurre i prezzi dei biglietti per l'hinterland». Giusto sincrona con la delibera di aumento. Bella figura. Quanto alle mosse culturali della provincia, mi vien quasi da ridere pensando al Pro per Pro o come diavolo si chiama, ma qui si va fuori tema.
Aumento biglietti Atm: Da Penati disinformazione in perfetto stile sovietico. In realtà è costretto a decisioni "non di sinistra" a causa di 3 anni di malgoverno e dello spaventoso debito accumulato.
Il Corriere della Sera dava ieri grande risalto ad un'intervista al Presidente della Provincia Penati, che attribuisce al Comune di Milano la responsabilità dell'aumento del prezzo dei biglietti per le linee extraurbane di trasporto pubblico.
Prosegue così il tentativo di disinformazione, in perfetto stile sovietico, che Penati e compagni stanno mettendo in atto per nascondere, agli occhi dell'opinione pubblica, la piena responsabilità della Provincia per l'aumento, addossandola al Comune.
In realtà, come gli anni scorsi, anche quest'anno la Regione è stata chiamata dalla normativa vigente a stabilire un aumento del costo dei servizi di trasporto pubblico nella misura del 70% dell'aumento dell'inflazione, da riconoscere agli operatori.
Il ricavato dalla vendita dei biglietti copre solo in parte tali costi, che sono quindi rimborsati alle aziende di trasporto (nella Provincia di Milano non solo ATM ma altre decine tra pubbliche e private) dagli enti pubblici di riferimento (comune capoluogo e provincie).
Negli anni scorsi Provincia e Comune di Milano hanno deciso (e deliberato di conseguenza) di accollarsi direttamente l'aumento annuale dovuto alla crescita ISTAT per lasciare invariato il prezzo dei biglietti.
Se è vero che Palazzo Marino ha competenza, riguardo alla pianificazione del servizio, anche sul territorio dei 32 comuni limitrofi, diverso è il discorso per quanto riguarda la tariffazione. Infatti, senza che il Comune di Milano abbia approvato una delibera diversa dagli anni scorsi, i biglietti urbani non subiscono aumenti ma quelli extra-urbani sì.
Quest'anno la giunta provinciale, diversamente dal Comune, cambia linea, stretta dalla morsa degli interessi per debiti accumulati in 3 anni di malgoverno e sciagurate operazioni finanziare, e delibera di ribaltare sul costo del biglietto gli aumenti. Una decisione politica (poco di sinistra) molto più legittima dell'inaccettabile mistificazione (molto più di sinistra) che accompagna il tentativo di negarla.
Cordiali saluti.
Bruno Dapei
"disinformazione in perfetto stile berlusconiano" vorrai dire, dapei. non togliere al tuo padrone anche quei pochi meriti che ha.
ma comunque questa mattina su radio popolare ne parlavano, e a quanto pare un buon numero di sindaci dell'hinterland, di centro-ds e centro-sx, ce l'hanno con il comune di milano per l'aumento dei prezzi extra-urbani: secondo loro palazzo marino qualche responsabilità ce l'ha.
chissà...
ah, la riunione dei sindaci sta proprio nel link lì sopra
Accanto al padrone di casa Giorgio Oldrini, sindaco di Sesto, ci saranno i primi cittadini di Cinisello (Angelo Zaninello), Bresso (Giuseppe Manni), Cormano (Roberto Cornelli), Cusano (Lino Volpato), Paderno Dugnano (Gianfranco Massetti), Cologno (Mario Soldano). Ma l´invito è stato esteso anche al sindaco di Monza, Marco Mariani, e al sindaco di un comune del Sud Milano, Rozzano, Massimo D´Avolio, oltre che a Rho-Pero. «Più siamo e meglio è» dice Oldrini.
[...]
«C´è una responsabilità pesante della Regione che da anni parla di biglietto unico e questa scelta non l´ha mai fatta - aggiunge Oldrini - . Noi paghiamo 50 per cento in più di un milanese in metrò per fare una fermata in più, e ora, con gli aumenti, la maggiorazione è arrivata al 53 per cento. La Regione ha anche dato la legittimità degli aumenti del 2,8 per cento tenendo conto dell´inflazione. E la scelta del Comune di Milano è stata di non aumentare per i milanesi e di aumentare al massimo possibile, al di sopra dell´inflazione, per i pendolari. Una scelta politica»