Alla generazione dei sindacalisti come Trentin dobbiamo lo Statuto dei Lavoratori, la lotta per i diritti di chi lavora.
Ai sindacalisti di oggi dobbiamo l'averci tolto il TFR maascherandolo da riforma delle pensioni (con i fondi pensione di categoria in cui sono stati piazzati i dirigenti del sindacato come dirigenti dei fondi), la difesa delle pensioni e dei pensionati (ormai oltre il 60-70% degli iscritti al sindacato sono pensionati, la CGIL ormai è solo SPI-CGIL e CAAF).
Speriamo che i fantasmi esistano, e che il fantasma di Trentin si assuma il compito di andare tre volte a notte a tirare i piedi a quella sottospecie di segretario generale di Epifani.
mi sono certamente persa qualcosa (e per es. non ho guardato ancora il manifesto), ma cmq non trovate che i commenti sulla stampa (unità compresa) siano alquanto freddini?
Possibile -- per es. -- che il Corriere non trovi nulla (nessuno) meglio di Giuliano Amato, per un ricordo?
Daniela, meno parlano di Trentin e più sembra che quelli che sono adesso in giro siano dei sindacalisti veri.
Se nessuno ricorda che lui è stato uno dei padri dello statuto dei lavoratori, non si invita a compiere il paragone con Epifani e gli altri venduti che lo statuto l'hanno distrutto.
Meglio scrivere di Corona che va a Garlasco a fotografare le cugine dei morti.
@persio.
proprio così...tanto è morto e pace all'anima sua non gliene fotte a nessuno di ricordare la sua opera...anzi scusate...di cosa si parlava?
Sono in toale dissenso con il ritratto tratteggiato di Trentin. Lo Statuto dei Lavoratori lo dobbianmo ... ai lavoratori. Quelli che sceseroin lotta quanto Trentin cincischiava e diceva che aumenti salariali uguali per utti erano una follia!
Per un ottimo articolo a riguardo leggete al seguente indirizzo:
http://www.carmillaonline.com/archives/2007/08/002350.html
Paolop, nel merito sono d'accordo con te. Trentin, del resto, era segretario della CGIL che, in un mondo dove i sindacati sono una cosa seria, avrebbe avuto al massimo tre o quattro iscritti, e forse nemmeno tutti lavoratori dipendenti.
Ma credo che il confronto tra l'attuale segretario della CGIL (che per rispetto verso la sua intelligenza immagino prezzolato dalla Confindustria) e Trentin sia lo stesso istruttivo, così come non mi pare casuale la coltre di dolente slenzio calata sulla sua morte.
In altre parole: Trentin non mi piaceva per niente, ma tra la sua CGIL e quella di Epifani rivorrei indietro mille volte la sua.
trentin ce lo ricordiamo con "simpatia" per l'accordo del 31 luglio 1993
lasciamo perdere i coccodrilli