"Credo che il sindaco di centrosinistra e del Partito Democratico debba innanzitutto chiedere a chi lava i vetri come si chiama, da dove viene, dove abita, cosa fa dei soldi che raccoglie, perché noi potremo anche toglierlo dalla nostra vista ma non l'avremo liberato e non gli avremo restituito la dignità"
Porcamiseria, quasi quasi mi sforzo e voto la Rosy!
Sta diventando un riferimento...
Il guaio dell'Amica Rosy è che ha le sue idee, e non segue l'onda della ggggente come Vuoto Veltroni.
Tutti con la Bindi!! Eccolo il vero volto nuovo della sinistra italiana!!
Se solo non fosse democristiana, si potrebbe quasi pensare di andare a votarla.
peccato che a tanto progressismo, sensibilità e attenzione (condivisibilissimi) in materia di
diritti di cittadinanza, non ne corrisponda altrettanto per quanto riguarda i diritti di chi ha un diverso orientamento sessuale...qui ella è (bindianamente) allineata (e coperta) al dettato di josephine ratzinger.
@kamillo
Che la Bindi sia una cattolica convinta è un fatto noto e di cui lei (giustamente dal suo punto di vista) va fiera.
Che la Bindi non si allinei è un fatto, visto che i DICO nascono anche per mano sua.
E se non ricordo male fu lei una delle promotrici del gruppo di cattolici che protestarono contro l'intervento dela chiesa, reclamando il diritto di essere cattolici (credenti e tanto) e non allineati...
@max, per chiarire il significato di essere cristiani...
Ufficio stampa Arcigay, 31 agosto 2007
Oggi il Sinodo della Chiesa Valdese italiana (Unione delle Chiese metodiste e valdesi) ha approvato un ordine del giorno, proposto da diversi pastori, dai rappresentanti delle chiese locali e dalla moderatora della Tavola Maria Bonafede, contro l'omofobia dilagante nel nostro paese e di solidarietà "ai fratelli e sorelle omosessuali".
Nell'ordine del giorno si fa riferimento al clima d'odio e alle persecuzioni violente contro i gay e le lesbiche e si sottolinea anche l'importanza di un impegno internazionale contro le discriminazioni e la pena di morte di cui sono vittima le persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender).
Arcigay ringrazia la REFO (la Rete di fede ed omosessualità) per aver promosso l'ordine del giorno e tutta la chiesa valdese italiana per il suo pluriennale impegno a fianco delle persone omosessuali, che è per noi fonte di conforto e di fattiva vicinanza.
Ricordiamo che Arcigay da anni indica proprio la Chiesa Valdese per la sottoscrizione dell'8 per mille. Loro utilizzano effettivamente le risorse provenienti dalle tasche degli italiani per destinarle ad attività di aiuto e sostegno di progetti internazionali.
Non si può non notare quale distanza abissale vi sia tra le parole pronunciate dal Sinodo valdese e il silenzio (quando va bene) o gli insulti provenienti dalla chiesa cattolica italiana nei confronti delle persone lgbt.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
Ordine del giorno, impegno internazionale, l'8 per mille destinato a progetti di aiuto e di sostegno..si ma concretamente che si fa scusa? tu gli dai i soldi e loro vanno in giro a fare to' to' nel culetto di quelli che beccano per strada a dire a uno "frocio di merda"?! cioe' mi sembrano tanti bei discorsi per succhiare soldi alla gente ne piu ne meno. l'8 per mille datelo allo Stato e sperate che faccia funzionare l sanita' e la scuola pubblica,e vaffanculo a tutte le chiese, le religioni, i pastori e pure le pecore. Max(non quello che ha scritto sopra Kamillo, un altro Max, mi chiamo cosi pure io...)
Mamma mia...ho riletto un mio commento nel giorno dello sciopero:...o io mi sto democristianizzando o Rosy è l'individuo più a sinistra del piddì e non solo!
mbè... leggete un po' qua, se disgraziatamente vi era sfuggita!
questa è un'autentica "pillola" di RassegnaStampa-web, piccola piccola, scovata in un boschettoweb, postata sotto un funghettoweb detto: www.scelgoRosy.it
(mi pare che costei "ci voglia provare sul serio", che ne dite?)
http://www.rosybindi.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&sid=12&doc=1993
«Non c'è solidarietà senza legalità, non c'è sicurezza senza solidarietà
Sono contenta che, almeno sui poteri dei sindaci, Veltroni la pensi come me.»
di Rosy Bindi
«Sono contenta che, almeno sui poteri dei sindaci, Veltroni la pensi come me. I sindaci devono chiedere e ottenere più fondi per le politiche sociali e le politiche di integrazione; devono chiedere un migliore coordinamento tra poteri dei sindaci e poteri di polizia, senza sovrapposizioni o improprie sostituzioni.
Voglio aggiungere qualche riflessione sulla questione della sicurezza delle città, della tolleranza zero e delle altre parole d’ordine che in questi giorni stanno trovando un’inaspettata cittadinanza tra molti esponenti del centrosinistra. Avevo già scritto di essere rimasta sorpresa e anche un po' indignata, non tanto dall'ordinanza del sindaco Domenici, quanto dalle reazioni che non facevano emergere con la necessaria chiarezza la differenza fra la cultura del centrodestra e quella del centrosinistra. Ebbene, credo di essermi sbagliata per difetto.
Con il passare dei giorni la confusione tra le lingue delle diverse culture politiche si è accentuata e l’indignazione è cresciuta di pari passo con gli atteggiamenti repressivi e liquidatori del problema. Linea dura, carcere, vigilanza civica ribattezzata “presenza civile” contro lavavetri, mendicanti e maniaci dei graffiti hanno preso il sopravvento su qualsiasi altra posizione ragionevole. Chi non ci sta è diventato un molesto “sociologo da strapazzo”, come rimprovera ai suoi critici il ministro degli Interni Amato.
Che cosa è accaduto a questo Paese, in genere diviso su tutto, perché si ritrovi quasi compatto a combattere un’impari guerra verso i poveri, i miseri, i dannati di molte parti della terra che arrivano qui spinti dalla miseria e dal sogno di una vita migliore? E’ doloroso constatare che il collante è probabilmente il fastidio per l’incontro ravvicinato con la miseria e l’emarginazione. Roba che non ci riguarda. Chi è tanto bravo da riuscire a vivere come noi, bene. Gli altri, fuori dalla nostra vista. E che si arrangino. La criminalità non è di destra né di sinistra, è lo slogan del momento.
Ma ci mancherebbe che ci mettessimo a dare etichette anche alla delinquenza! Non sono i reati, ma le risposte ad avere un colore politico. La differenza tra noi e il centrodestra non sta nelle tolleranza nei confronti della criminalità, anzi. Sta nei modi di combatterla. Libereremo le strade dai lavavetri se liberemo i lavavetri dal loro lavoro, se invece di darci da fare per toglierli dalla nostra vista, ci interesseremo del loro destino. E mi dispiace dire che non ho visto da parte delle amministrazioni, neanche in quelle di centrosinistra, molte pratiche di questo tipo. Ci vuole invece molta fermezza nei confronti dell’illegalità dei forti e dei furbi, quella che in qualche modo autorizza anche l’illegalità generalizzata.»