iMille: e non più iMille.
ah, ah, ah se prima eravamo in dieci a ballare l'hully gully......
Carissimi,
intanto mi scuso per la latitanza prolungata, dovuta al vizio delle giornate di avere solo 24 ore e prometto di tornare prestissimo a scrivere.
Oggi siamo stati tutto il giorno a discutere nella nostra assemblea nazionale, e per questo nessuno vi ha risposto, io sono l'unico tornato a casa e vi ho letto solo ora.
Posso rispondervi solo con un flash, dicendo che sul tema specifico non abbiamo più notizie di quelle che citate, aggiungo: sicuramente ci sarà da discutere, visto che nessuna lista è chiusa.
Ma a parte questo, ci sono tante cose molto più significative da raccontarvi, a comunciare da cento persone che venendo da tutta Italia e molti dall'estero, si incontrano sabato e domenica a Roma (oggi e domani) invece di andare al mare (fa caldissimo qua) per vedere come fare qualcosa per il nostro futuro.
Abbracci.
tranquillo Biraghi, salta tutto oggi...
Pare che spinto dal suo istinto di sopravvivenza politica (che è la sua forza), Penati ora intenda sfilarsi perché non si sente coperto dal nazionale, rinunciando a ruoli importanti ne PD. Rimarrebbero così Panzeri e il suo figlioccio Majorino...
cari Editori
mi sorprende molto il vostro attacco a iMille basato solo su voci di corridoio. lo sapete bene che in questo momento le voci sulla composizione delle liste sono impazzite.
chiaro che il pericolo esiste, e non crediate che non ne abbiamo parlato durante l'assemblea nazionale. abbiamo deciso di correre questo rischio perchè siamo tuttora convinti che il confronto con i "cannibali" sia un passaggio necessario per incidere realmente sul nascituro PD.
vi invito anche a non fermarvi alla sola realtà milanese. iMille stanno partecipando alla composizione delle liste in tutta Italia e la situazione cambia da regione a regione, da città a città.
per un commento più razionale è meglio se ne riparliamo il 23 settembre, dopo che le liste saranno state ufficializzate
Caro Lucio, non capisco. Mi spiegheresti per cortesia quali sono esattamente le parole che ti fanno definire la nostra lettera "attacco a iMille"? A me sembrava solo affettuosa e preoccupata perché i personaggi in oggetto sono vecchi marpioni senza scrupoli e quelle che definisci "voci di corridoio" sono articoli di Repubblica scritti da Rodolfo Sala, notoriamente molto vicino alla combriccola penatiana.
Vorrei capire quali sono i punti in cui è possibile considerarla "attacco". Grazie.
i giornali di oggi ci danno buone notizie...
alberto quanto successo è il frutto di quello che ampiamente abbiamo sempre discusso in inteminabili discussioni.
E' normale sia così, purtroppo l'arte del governare necessita e spinge a fare delle scelte di campo che vanno al di là della singola decisione o programmazione.
iMille quando hanno cominciato l'impresa non si sarebbero mai aspettati tale epilogo, al pari di Garibaldi che dovette rinuciare suo malgrado all'obiettivo iniziale, iMille oggi, devono loro malgrado, prendere atto delle varie vicissitudini che un gruppo politico nascente deve superare se vuole confrontarsi nell'agone partitico.
Tu dici che un'alleanza con Penati e Panzeri, politici navigati, stride con un programma nuovo e trasforma l'originalità iniziale del progetto.
Ma caro alberto è questo l'esercizio della politica, può non piacerti ma qui è ampiamente descritto l'esempio lampante di un' azione di alleanze che necessariamente bisogna siglare per la sopravvivenza dell'attività, pena l'eslusione perpetua o la relega a rivestire un ruolo di mero spettatore .
Scusate, ma il "milanocentrismo" mi pare un po' esagerato. Perché bisogna distinguere il piano "nazionale" da quello "regionale", ovvero il segretario e l'assemblea nazionale e quelli regionali.
Dal punto di vista nazionale, iMille sostengono veltroni e cercheranno di incidere direttamente e indirettamente affinché una delle liste in appoggio a veltroni (quella volgarmente chiamata "innovazione" all'assemblea) anche in Lombardia1 sia la più aperta, innovativa veramente etc ... Questo poi sarà un compito de iMille lombardi e milanesi.
Dal punto di vista regionale non credo ci sia alcun vincolo. Se tristi figuri (che poi non conosco perché le beghe milanesi mi interessano veramente pochino) si presentano per il segretario regionale e organizzano liste locali piene di riciclati, non vedo quale sia il rischio.
Quindi modificherei l'appello dall'appoggio a veltroni alla comunione con riciclati. Le due cose non è detto che coincidano. Non lo possono fare al livello di segreteria e assemblea regionale, mentre al livello di delegati delle liste della lombardia dipenderà collegio per collegio. In questo il parere dell'assemblea è stato chiaro, mi pare: vigilare perché lo spirito innovativo sia chiaro in questa famosa lista innovazione. Ora quindi iMille milanesi devono avere l'appoggio di tutti gli altri e di quanti più si riconoscono in questo desiderio di innovazione.
Maria: a me sembra che la tua spiegazione legittimi anche le "alleanza di nuovo conio". Se la politica è associarsi a chicchessia (la tua definizione di "politico navigato" per Penati non mi soddisfa, quello è un maneggione che si sta scoppiando i gioielli di famiglia della provincia in nome non si sa di che cosa) pur di mettere le zampe sulle leve di comando, allora non si capisce perché non dovessero andar bene Vito Ciancimino, Salvo Lima e magari - viste le recenti derive leghiste di Penati - il prosindaco Gentilini.
Capisco la tua posizione, ma iMille - per cui ho fatto il tifo e tuttora sono tentato a farlo per simpatia - ormai hanno ceduto praticamente su tutto. Ma allora, tutto l'ambaradan, le chiacchierate, gli incontri, i sogni, eccetera in cosa si risolvono? Una poltrona o due nella costituente per finire fagocitati dal meccanismo? Mi sembra una brutta conclusione per un progetto nato con l'aggettivo "rivoluzionario".
Riccardo da Parigi: non ho capito a partire da "quindi modificherei..." in avanti.
Mi sembra che qui il problema sia la sopravvalutazione generale del ruolo della costituente. Non fraintendetemi: dal punto di vista mediatico sarà un successone, e penso che sarà anche formativo parteciparvi per chi non ha un'esperienza politica alle spalle.
Ma in che mani stia il vero potere decisionale mi sembra abbastanza chiaro: la costituente non eleggerà alcun organo dirigente. Si limiterà a stilare una serie di principi di buona volontà, che dovranno essere applicati dagli organi del nuovo partito, la cui composizione è già stata scelta dalle segreterie di Ds e Margherita, sia a livello nazionale (Veltroni), sia a livello regionale (i vari segretari).
Avere un posto in più nella costituente può essere utile giusto per mandare un giovane in più a Roma a farsi le ossa. Ma a cos'altro? Ci si può anche affannare a scrivere "laicità e innovazione" nel programma costituente del Pd. Ma rendiamoci conto che a tradurre quelle parole in pratica, in Campania, sarà Ciriaco De Mita.
no alberto io non ho detto che si possa giustificare qualsiasi accordo od alleanza.
ho solo messo in rilievo le trappole che anche incosapevolmente l'esercizio della politica si trova a dover gestire.
come potevano sapere iMille all'inizio della loro scelta i nomi che mano mano sarebbero confluiti nella lista d'appoggio a Veltroni ?
io ti parlavo di teoria politica che poi stride con la realpolitic, qui si tocca con mano il dovere del non abbandonare un progetto a fronte dell'imprevisto con il diritto a fare dell'esercizio politico uno strumento e non un'arma impropria.
E' facile sentire la sirena dell'amarezza per allontanarsi dalla partecipazione collettiva, che invece sarebbe il giusto antitodo all'antipolitica e al qualunquismo, antiporta dell'autoritarismo di italica memoria.
Maria, se tu sei un esponente politico che mi piace e mi chiede di appoggiarti, io prima di farlo ti domando alcune garanzie. Per esempio che non mi inviterai a merenda con - che so - Sgarbi. O che non si andrà a fare la cerimonia dell'acqua del Po con Borghezio. Mica tanto, cose di principio. Ma questi caduti addosso ai giovani iMille qua sono il peggior amministratore di centrosinistra nella storia dell'umanità, il segretario della Camera del lavoro più a destra (quello che voleva la Moratti, l'alleata dei neonazi, al 25 aprile) e il manovratore di tessete più intrallazzato.
Cazzarola, se si comincia così si agisce non per il canmbiamento, ma per una conservazione sponsorizzata da Loctite.
In altre parole: iMille potevano non sapere che Penati avrebbe avuto questa bella pensata, ma non credi che avrebbero dovuto almeno chiedere uno straccio di paletto contro alleanze con personaggi di tal fatta?
alberto se ben ricordi fu uno dei motivi per cui ravisammo il giogo entro il quale iMille rischiavano di finire, purtroppo non basta voler fare politica per riuscirci a farsi spazio e luce, ho sentito una bellissima frase esplicativa a proposito dei giovani e della loro new-entry in politica, la riporto qui così è più chiara:
" Dire di volere i giovani al proprio fianco non significa fargli spazio, perchè non conoscendo i meccanismi nè i trucchetti inevitabilmente saranno plasmabili a piacimento, voler fare spazio a nuovi protagonsti significa che il sessantenne lascia lavorare un cinquantenne, il cinquantenne al quarantenne , il quarantenne al trentenne e così via a scalare".L'ingenutità era pensare che iMille potessero contrattare la propria visibilità e i propri alleati, con quali argomenti scusa alberto?
quali margini di trattativa avevano?
da quale parte pendeva il piatto della bilancia della nuova formazione politica?
Ma ora che la frittata è fatta non è facile tirarsi indietro, cosa dovrebebro dire a chi ci ha creduto , scusate abbiamo sbagliato tutto , non riusciamo a condizionare la formazione della lista e torniamo a casa?
Alberto,
da "modificherei" il senso è: in Lombardia1 non ci sarà una sola lista "innovazione" per veltroni, ma una per ogni collegio. Quindi quello che posso dire ai Mille di Milano (e che si è detto all'assemblea) è di "combattere" perché esistano dei collegi dove la lista sia veramente innovativa. Ovvero dove ci siano persone, che non devono manco essere necessariamente de iMille (che non sono né una corrente né tanto meno un partito), che incarnino veramente questo spirito. Se poi al collegio Milano 1 la lista 2 avrà un candidato triste ... peggio per la lista 2 di quel collegio.
Perché, riassumendo, non si fa UNA lista ma un insieme di liste, una diversa per ogni collegio e debolmente collegate.
Se poi ti riferivi alle liste per l'assemblea regionale è ancora un altro paio di maniche (ma non credo parlassi di questa parte).
cosa dovrebebro dire a chi ci ha creduto , scusate abbiamo sbagliato tutto , non riusciamo a condizionare la formazione della lista e torniamo a casa?
e perché no?
rota ciao è da molto che non ci si parlava :-).
non penso che tirarsi fuori dopo tanta fatica e dopo aver investito molto anche e non solo emotivamente sia facile fare a meno dal non presentarsi a questo appuntamento, chi ama fare politica, io ne so qualcosa, si danna l'anima a pensare a tutte le trappole e i trabocchetti che ci sono e deve affrontare, tirarsi fuorisempre è giusto?
lasciare ai soliti noti la partita e poi essere consapevoli di non poter fare nulla per cambiare il sistema?
non è che ci siano molte scelte, come tu ben sai e ho sempre detto non credo nelle rivoluzioni, ho letto in questa settimana un libro su kafka una sua frase ha confermato quei miei dubbi che ho sempre qui e altrove espresso:
"Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia."
ecco io ho la netta sensazione che da questo incubo non se ne uscirà mai , cerco il male peggiore sapendo che non sempre è quello giusto.
ops lapsus freudiano:" male minore e non peggiore", è talmente tanta la consapovelzza che viviamo un periodo orribile che faccio fatica a trovare anche le parole corrette.
parafrasando da -note a quasi tutti- tecniche e pratiche di relazione amorosa, sapersi lasciare è molto più difficile di sapersi mettere insieme.
ora, se i mille sono stati ripresi dal sistema che volevano cambiare e non hanno la forza di cambiare, secondo me dovrebbero avere la forza di andarsene.
insistere quando la propia ragione dello stare insieme è finita mi sa di accanimento terapeutico.
ciao marì, come ti va?
rotafixa ha scritto: "ora, se i mille sono stati ripresi dal sistema che volevano cambiare e non hanno la forza di cambiare, secondo me dovrebbero avere la forza di andarsene.
insistere quando la propia ragione dello stare insieme è finita mi sa di accanimento terapeutico."
Concordo pienamente con te, e sono uno de iMille. Siccome quello che dici però non si è ancora avverato ti sembra tanto sbagliato che continuiamo a provare? Se non riusciremo a cambiare le cose allora ce ne andremo, ma fino a quando questo partito non nascerà, e nascerà con il primo congresso al termine della costituente, non il 14 ottobre e neanche il 15, noi continueremo a provare a farlo diventare un partito laico e di sinistra.
Più di una volta ho detto: io ci sto fino al 15 ottobre. Non voglio dire che dopo mollo, voglio dire che fino a quel momento non possiamo sapere che cosa succede. Per questo fino ad allora sceglierò la strada che mi pare che ci porti a creare un PD laico , moderno e di sinistra. Alla fine di questo processo potrò guardare indietro e capire se i miei sforzi sono stati o meno vani. Purtoppo le scelte che facciamo sono spesso guidate dalla necessità. Voglio dire: non usiamo l'alibi del "tanto non cambia niente" per non fare nulla per cambiare le cose.
@Emidio: il 15 ottobre ancora non si capirà come sarà questo benedetto Pd. Secondo me toccherà aspettare i lavori della costituente e lo statuto del partito e probabilmente anche il primo congresso per sapere come davero sarà questo partito.
no roberto, per carità.
continuate a battervi.
ma vi battete?
te lo dico senza retropensieri: battersi significa almeno picchiare.
non dico con le maini: in politica con le parole. se c'è uno che ti aggredisce sei in diritto di atterrarlo (e oltretutto non ne dovresti vedere l'ora, perché hai la ragione dalla tua)
se cè gente che vi vessa, dategli una capocciata sul naso.
almeno.
dico: politicamente. per cui: comunicato dei mille che dice "so' arrivati questi, non ci piacciono, fuori dal cazzo, si facciano un'altra lista cor canaro e gli eredi sbardella", con tutto il rispetto per il canaro che almeno aveva ragione.
poi fate come vi pare. io, da fuori, non capisco dov'è la discontinuità, il cambiamento di cose che imille mettono sotto la loro sigla.
@rotafixa: se non capisci il cambiamento, la discontinuità, cosa sono iMille, vieni ad uno dei nostri incontri, non ci mangaimo nessuno e non annoveriamo tra le nostre fila chi ci viene solo a vedere.
se voi
tutt* senza eccezioni
buttate le vostre macchine (automobili, vetture)
allora io vengo e magari vi sostengo pure.
tutt*, non un* di meno.
anzi faccio propaganda.
ma dovete buttare le vetture e non prenderle mai più.
interessa?
@rotafixa: io con la macchina purtoppo ci lavoro. facciamo così: io ti spiego come faccio a portare il pane a casa, tu mi spieghi come farlo senza auto. Io lo faccio SUBITO. Vedi qual'è il problema: tu parli del piano ideale, io del piano reale. La stessa cosa per le alleanze. Andare da soli sarebbe idealmente perfetto, ma realmente inutile.Allora se ci mischiamo con qualcuno abbiamo la pretesa di corrompere più di quanto non veniamo corrotti. Nella mia fantasia ho sognato un milione di volte un metodo per non fare più un solo km con la macchina, nella realtà lo faccio quando fisicamente mi è possibile, il che non vuol dire sempre. Il PD deve nascere all'insegna della realtà. Personalmente mi piacciono di più gli ideali della sinistra estrema, mi piacerebbe che ci fosse eguaglianza sociale per tutti, mi piacerebbe che non esistesse la proprietà privata (come disse Bertinotti), sono cose che mi piacerebbero, ma mi rendo conto che oggi non è possibile averle. Allora le scelte sono due: faccio qualche compromesso ma ottengo qualche risultato anche piccolo, o sono duro e puro ma non riesco ad ottenere nulla?
ritorno a commentare il 3th con la consapevolezza di toccare un tema spinoso ma nel contempo utile e necessario per sviscerare il perchè e cosa porti a scegliere la partecipazione ad una attività politica e condividerne le successive scelte e passaggi, che non sempre sono ottimali e corrispondenti a quello che vorremmo e desideremmo.
Qualsiasi analisi politica, di qualsiasivoglia partito e movimento, comporta l'accettazione di condividere con altri un percorso .
Tale scelta comporta necessariamente la condivisione non solo di spazi ma anche di comportamenti non sempre condivisibili e accettabili.
dove sta il limite tra la volontà partecipativa e di cambiamento, entrambe iniziale molla della scelta operata, rispetto alla necessità di fare gruppo e numero sufficientemente incisivi per condizionare le scelte e orientarne i comportamenti?
la scelta di un alleato , pensiamo al caso dipietro, che si è trovato a fianco un digregorio, che è stato uno dei traditori del programma è stata sicuramente infruttuosa e impopolare se non estremamente infelice, ma nello stesso partito milita Franca Rame, sul cui coraggio e onestà intelettuale nessuno potrebbe mai trovare qualcosa da dire ed accusare.
Chi dei due ha portato valore aggiunto al partito di Dipietro?
Sicuramente il comportamento di degregorio ha tolto la luce iniziale con la quale l'integerrimo magistrato si è presentato alle urne, ma valeva la pena correre il rischio o bisognava sottrarsi immediatamente a quella alleanza? e sarebbe stato possibile ed indentificabile in tempo?
chi esclude che un gruppo possa fagocitare l'altro verso un comportamento più corretto e lineare?
è sperabile o bisogna sempre partire dalla premessa che il pesce grosso divorerà immancabilmnete il pesce piccolo di darwiniana memoria?
non potrebbe per una volta sola, una dico almeno , che sia davide che con una fionda stenda il colosso e vinca la sfida e non solo mitologicamente parlando?
hai ragione Alberto, definire attacco la vostra lettera aperta è sicuramente esagerato, avrei perlomeno dovuto metterlo fra virgolette... la cosa che mi ha infastidito è che la tua preoccupazione fosse fondata solo sulle candidature milanesi, che pare stiano rientrando, e sui si dice che vanno bene per i gionali italiani ma non credevo di vedere legittimati su OMB.
in quanto alla tua preoccupazione, ribadisco anch'io che il rischio di vedersi affiancati da personaggi con cui nulla iMille condividono è reale. ma ripeto anche che la situazione cambia in ogni città e molti sono anche i segnali che arrivano di volontà forte di formare le "liste due" con criteri realmente innovativi.
si vedrà alla fine quante saranno queste isole felici, di sicuro nessuno si illude che siano tutti i collegi d'Italia, ma già se fossero la maggioranza sarebbe un successo per iMille e per chi ha voglia di cambiamento e sta conducendo la nostra stessa "battaglia"