Nel 1992 da un test su un prodotto contro l’angina nasceva il medicinale che da un decennio combatte l’impotenza. E che promette mille stupefacenti applicazioni: dal jet-lag ai parti prematuri
Datemi un Viagra e vi solleverò il mondo: ecco il farmaco superstar
di Giuliano Capecelatro
Un farmaco? Ma no, il Viagra è di più. Molto di più. Anche se ha appena quindici anni. Dieci, se si guarda al cursus honorum strettamente clinico. E i seguaci sono una folla: trenta milioni, sparsi nel mondo; una nazione di medie dimensioni. Tutti con un disturbo più o meno identico. O attratti dal miraggio di protrarre all’infinito la propria vita sessuale. Quindici anni: era il settembre del 1992, quando si presentò in tono alquanto dimesso sulle scene del mondo. E con un nome che, altro che paradisi erotici!, faceva storcere la bocca: UK- 92480. Quindici anni che gli sono serviti ad alzare la testa. A inorgoglirsi delle proprie capacità. E a decidere di allargarsi.
Eppure era nato, si può dire, per caso. La telefonata di un ricercatore da una anonima cittadina del Galles. Stava testando un ritrovato contro l’angina pectoris. Niente che potesse far presagire l’avvento del «miracolo blu». Neppure al navigato Michael Allen che, dall’altra parte del filo, scarabocchiò qualche appunto. Ma fece un balzo sulla sedia quando, qualche tempo dopo, arrivò la relazione sull’ostico Uk-92480. Che poco e niente faceva contro l’angina. Ma aveva effetti collaterali sull’indigestione e sul mal di schiena. E quasi di sfuggita il ricercatore aggiungeva: e sull’ erezione.
Mihael Allen era il capo della sperimentazione clinica della Pfizer, multinazionale statunitense della salute. Si rese conto che, a dispetto della sigla urticante, il farmaco aveva un grande avvenire davanti a sé. Cinque anni di sperimentazione, ed ecco che il Viagra faceva il suo ingresso in pompa magna nell’universo farmacologico. Munito di regolare licenza, diventava il primo farmaco orale contro l’impotenza maschile. Con il compito di far affluire sangue in abbondanza a quei nervi e a quei vasi che, esangui, non riuscivano ad entrare in funzione. Il suo dovere lo ha fatto. E oggi può esibire tanto di certificato, rilasciato dall’università Auburn dell’Alabama, in cui si attesta che è in grado di sconfiggere pressoché ogni causa di impotenza: disagio psicologico, effetti di droghe, depressione, insufficienza renale.
E il Viagra si era mostrato in grado di cancellare anche il peso degli anni. E questo ne decretava l’ingresso trionfale nell’immaginario e nella pratica edonistica. Con l’adozione entusiastica da parte di stuoli di over-70. Anche di chiara fama. Bramosi di mostrarsi immarcescibili tombeur de femmes.
Ora, però, la marcia del Viagra assume i tratti dell’inarrestabilità. Da ogni latitudine giungono notizie di nuove e portentose applicazioni. In Egitto ha salvato dal fallimento dei matrimoni mai consumati; e qui potrebbe essere ancora in linea con la sua specificità. Ma ecco che l’Universidad Nacional de Quilmes, a Buones Aires, assicura che è straordinario per riprendersi dal jet-lag. A Detroit l’hanno sperimentato su degli infartuati: hanno rapidamente riacquistato movimenti, parola e funzioni cerebrali. E ottiene successi sulla perdita di memoria, sull’eiaculazione precoce, sui malanni cardiaci. E l’elenco continua imperterrito, e annovera autentici flagelli come la sclerosi multipla o i parti prematuri. Non bastasse, in Israele hanno scoperto che può aiutare i fiori recisi a vivere più a lungo. Con sguardi ispirati, i ricercatori ammettono che sì, il Viagra ha la stessa versatilità dell’aspirina.
Già. Perché forse il Viagra è di più, molto di più di un farmaco. Paradossalmente, in un’epoca che si corazza di scientismo, tanto che persino il linguaggio comune trasuda termini ed espressioni orecchiate dal linguaggio della scienza, un’aureola magica avvolge la nuova aspirina. E il «miracolo blu» prende sempre più le forme di una metafora. Di quel rimedio che serve ad un’umanità smarrita a tenersi su.
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Mah! Secondo me hanno cominciato dalla coda: quello che serve davvero è una pillola che convinca qualche gran bel pezzo di figliola a venire a letto con te, anche se hai sessant'anni, un po' di panza e non sei una pop star.
Una volta ho sentito una battuta di un comico molto carina. Un vecchietto diceva: Hanno inventato una pillola che ti permette di trombare anche fino a 92 anni..... sì, ma con chi?
non trovate sottilmente ridicolo che almeno due farmaci, il nitrito di amile (popper) e il viagra, utilizzati per la cura dell'angina abbiano utilizzi in ambito sessuale?
Forse tutto è iniziato quando al povero malato di angina (che da anni nemmeno più ci sperava) prendendo il Viagra .... è successo o' miracolo!
Probabilmente se si assume il viagra per via rettale anzichè orale fa affluire più sangue al cervello.