Il caso Abbate
di Marco Travaglio
La notizia, con molta fatica, è nota: il cronista palermitano Lirio Abbate, redattore dell’Ansa e autore insieme a Peter Gomez del libro «I complici» che smaschera «tutti gli uomini di Provenzano da Corleone al Parlamento», è sotto scorta da tre mesi, perché è stato minacciato di morte e l’altro giorno un commando di mafiosi ha tentato di fargli saltare l’automobile con due bombe. Nemmeno negli anni 80, quelli della guerra di mafia, quando per le strade di Palermo i morti erano almeno uno al giorno, era accaduto che un giornalista venisse scortato.
Lirio Abbate è l’unico giornalista che un anno fa ha raccontato da testimone oculare la cattura di Provenzano. Ma non è per questo, non è per aver parlato di pizzini, cicorie, ricotte e pannoloni, che è minacciato. È perché ha scritto un libro sui complici politici e istituzionali della mafia. Anche su quelli che mai indagati, anche su quelli assolti, perché i complici della mafia non sono soltanto i condannati per mafia: sono anche quelli che coi mafiosi ci vanno a pranzo, a cena, ai matrimoni, ai funerali, ai battesimi. Quelli di cui tutta Palermo conosce le frequentazioni, i bacini elettorali, le amicizie pericolose con la “borghesia mafiosa”, ma che riescono sempre a non cadere nella strettissima tagliola del codice penale. Hanno rapporti con la mafia, ma non infrangono le leggi, o almeno non si fanno scoprire. Con un discorso pasoliniano, Lirio l’ha detto l’altro giorno a Repubblica: “Io so, noi sappiamo chi sono i mafiosi e gli amici dei mafiosi o i loro protettori. Non ho, non abbiamo bisogno di attendere una sentenza o la parola della Cassazione o un’inchiesta giudiziaria perchè, prima della responsabilità penale, c’è una responsabilità sociale e politica accertabile. Non sono una testa calda, non sono un estremista, sono un cronista che racconta i fatti”. Se a casa dei fratelli Musotto soggiornavano fior di boss latitanti, il fatto che uno dei due fratelli sia stato condannato e l’altro (Ciccio, presidente forzista della Provincia di Palermo) assolto, cambia poco: uno nella cui casa gironzolavano dei capimafia non dovrebbe ricoprire cariche pubbliche. Lo stesso vale per i rapporti documentati con mafiosi di Andreotti (colpevole, ma prescritto, fino al 1980), di Cuffaro (ancora imputato, ma comunque poco selettivo negli amici che è solito baciare), di Dell’Utri (condannato in primo grado) o dell’onorevole ds Crisafulli (assolto, ma filmato dalle telecamere dei Carabinieri mentre baciava e abbracciava il boss di Enna, Bevilacqua). E così via. Ora, è senz’altro encomiabile che il capo dello Stato solidarizzi con Lirio. Che politici di (quasi) tutti i partiti rilascino dichiarazioni di vicinanza. Che (quasi) tutte le autorità politiche, militari, religiose e giornalistiche, si muovano in sua difesa. Ma forse la questione è un po’ più complicata di quelle che si risolvono con i comunicati. Perché Abbate, fra le centinaia di giornalisti siciliani, è nel mirino d Cosa Nostra? Perché ha fatto quello che pochi fanno: i nomi e i cognomi. Se tutti i giornalisti, i politici, le autorità facessero ogni giorno i nomi e i cognomi degli amici degli amici, la mafia dovrebbe minacciarli tutti, e sarebbero troppi anche per un’organizzazione capillare come Cosa Nostra. Il fatto che si minacci solo lui perché fa il suo dovere, è un atto d’accusa indiretto nei confronti dei tanti (troppi) che non lo fanno. Dire che solo Lirio, a Palermo, lo fa sarebbe assurdo e ingeneroso verso altri giornalisti e intellettuali e politici che non hanno mai tirato indietro la gamba, e la penna. Ma da quando Lirio è sotto scorta, tutti dovremmo farci un esame di coscienza. Quante volte si parla di Cuffaro con simpatia, in veste di baciator cortese o di pellegrino a Santiago de Compostela, senza ricordare i suoi accertati rapporti con mafiosi? Quante volte, per pigrizia mentale, si parla della ”assoluzione di Andreotti”, così educato e raffinato, senza ricordare che incontrava a tu per tu boss sanguinari come Bontate e Badalamenti? Quante volte si intervista Dell’Utri in veste di politologo, o di bibliofilo, senza ricordare che - condanne a parte - ha frequentato sicuramente mafiosi per anni e anni, magari rifugiandosi dietro il comodo alibi che “poi la giustizia farà il suo corso”? Il 23 maggio, commemorando Falcone e Borsellino all’insegna della “legalità”, il ministro Amato fu interrotto da uno studente che gli chiedeva conto dei 25 pregiudicati in Parlamento, due dei quali in commissione Antimafia: anziché promettere di cacciarli al più presto, Amato se la prese con lo studente dandogli del “piccolo capo populista”. Il 19 luglio la commissione Antimafia s’è recata a Palermo per “audire” il pool antimafia, e tra i commissari girava un bigliettino con scritto “niente domande su mafia e politica”. Ecco: dopo aver manifestato a favore di Lirio, sarebbe bello se i giornalisti cominciassero ogni giorno a ricordare queste cose nei loro articoli, e i partiti a mettere alla porta i loro esponenti amici dei mafiosi. Così,quando solidarizzeranno con Lirio, appariranno un tantino più credibili. E Lirio si sentirà un po’ meno solo.
"La notizia, con molta fatica, è nota..."
...sagge parole, caro "travaglino", per stavolta ti quoto, e colgo la palla al balzo per rivolgermi al Biraghi: perchè non far qualcosa di più, come OMB, che non solo ricordarsi personalmente \di visitarlo ogni tanto, il seguente blog ??? che ne dici ?
LiberaMente. Blog di analisi, commenti e controinformazione sulla politica, gli affari e la societa' civile di Partinico e dintorni.
www.partinico.info/
ho conosciuto personalmente, di recente, l'eccezionale animatore di questo blog, il cui nome per ovvie ragioni tralascio di citare, ma che straordinario lui, ha fatto realmente una cosa straordinaria: in un contesto "ad alta densità mafiosa", dove ogni suo concittadino mai avrebbe ammesso la persistenza di "picciotti" tra le loro quattro case, ha permesso - proprio tramite il suo blog - ad ognuno di parlare, e parlare, e parlare...!
Evviva... ci si può come minimo gemellare con cotanta splendida quanto modesta umanità ?
un saluto solidale da tex willer,
ps: per inciso, nella medesima occasione ho conosciuto ed avuto modo di apprezzare un'altra "splendida" persona: Rosario Crocetta, neo-sindaco dell'Ulivo a Gela, già definito il "vendola di domani"... vogliamo cominciare a ricordare che "costoro" esistono, eccome, e non sono soli (anche se vivono e "lavorano a 1.300 km dalla "Bovisa" ???
Roberto Saviano ha fatto i nomi e i cognomi, anche lui in uno splendido, pasoliniano, "Io so chi sono", Lirio fa i nomi e i congomi. Vivono sotto scorta, uno di loro esiliato, ma non ancora sconfitto, l'altro minacciato, ma fermo sulle sue posizioni.
Gli altri?
Vorrei che tutti i giornalisti, per una volta, entrassero in sciopero per solidarietà con Lirio e con i pochi come lui, piuttosto che per il rinnovo del contratto.
Vorrei un'edizione di Repubblica, o del Corriere della Sera, in questo giorno di sciopero, con tutti i nomi e tutti i cognomi, al posto dei soliti articoli su Corona o sul delitto di Cogne.
Vorrei che lo stato, partendo dalle denunce dei Saviano, dei Lirio e di quelli che vennero prima di loro (penso a Giancarlo Siani, per chi lo ricorda ancora), avesse il coraggio di ammettere la sua resa nei confronti della mafia e la forza di ritornare sui suoi passi.
Non ci sarà niente di tutto questo.
"Non ci sarà niente di tutto questo."
non è detto, Adimant, non è detto...
...continuiamo ad insistere, e sperare contro ogni speranza...
mi sembra molto bella, e non irrealizzabile, l'idea di un'edizione speciale di un grande quotidiano con tutti i nomi, i fatti, le omertà palesi, le foto, i pizzini, i "testimoni-di-nozze", ecc, ecc...
insistiamo nel reclamarla...
scalfari, mieli, anselmi, mauro, zucconi, sansonetti... ci sentite?
... e poi c'è la rete, web 2.0, che potrebbe tantissimo, credo...
tutte "le basi", le sezioni dei partiti, le associazioni, i movimenti d'opinione, le pro-loco, ecc, hanno un sito, un indirizzo e-mail... perchè non "invaderli", "travolgerli" di appelli?
insistere, ripetere, ripetere, insistere...
Basta scrivergli, stargli addosso a ogni cazzata e omissione. Se tutti i lettori bombardano le redazioni di mail e fax... Devono sentire la pressione sotto il culo. Ma bisogna farlo anche alla tv. I giornali sono senza soldi perchè la tv assorbe tutto il mercato pubblicitario, in un modo che non succede da nessuna altra parte in Europa. Non comprate prodotti pubblicizzati! Soprattutto da Mediaset! E toglierete anche alle mafie una bella cassaforte. Che l'onestà diventi un'alternativa redditizia!
nonnoulisse,
grazie della tua sintonia, programmiamo un concreto lavoro in rete, wb 2.0 ci dà in teoria tante opportunità (con i video, ad esempio, i siti si intasano facilmente?, non sono un esperto...)
proponiamo, progettiamo, concretizziamo, eseguiamo... ok?
(ci sono anche i blog tenuti dalle grandi firme sulla stampa nazionale on-line, e non solo...)
i canali non mancano, riversiamoci l'acqua fresca delle buone intenzioni... solo così le pale di mulini nizieranno a ruotare!
Tex
ps: e AlbertoBiraghi cosa ne pensa?
ps: e AlbertoBiraghi cosa ne pensa?
Postato da tex - Venerdì 07 Settembre 2007 alle 16:02
A ventiquattr'ore dalla domanda, ribadisco la richiesta ad Alberto Biraghi:
"Cosa ne pensi della proposta di nonnoulisse?
La tua non/risposta è solo distrazione?
Perchè non pensare a gesti risonanti e clamorosi sul web a sostegno di Lirio Abbate ?
Io personalmente, se nulla osta, d'ora in poi posterò con la seguente chiusa come sigla ad ogni mio intervento (con il sito come link al mio nick):
ABBASSO il V-day, VIVA la liberaMente!
tex, solidarietà a Lirio Abbate
www.partinico.info/
Chi fa un bannerino largo 170px da mettere nella colonna a destra, con il link richiesto?
Alberto, grazie! ci contavo: io non lo so purtroppo fare, ma c'è senza dubbio chi ci pensa.
complimenti.
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ABBASSO il V-day, VIVA la LiberaMente!
tex,
solidarietà a Lirio Abbate
www.partinico.info/
Lirio Abbate: "Nomi e Cognomi"
http://it.youtube.com/watch?v=PYc1kA9QpgU
WWW.RIBERAONLINE.BLOGSPOT.COM