Amato Medicinale Giuliani
di Marco Travaglio
Incontro all’aeroporto un
giovane sottufficiale della
Guardia di Finanza di Napoli.
Ha in mano i giornali con i
titoloni su sicurezza, legalità e
tolleranza zero. Mi riconosce e si
mette a ridere: “Se sapesse come
lavoriamo noi delle Fiamme
Gialle, si metterebbe a ridere
anche lei. Io, per fare i
pedinamenti e gli appostamenti
chemi ordina il magistrato, e
che se vanno a buon fine fanno
recuperare fior di soldoni, devo
usare la mia auto privata e
naturalmente pagarmi la
benzina: per tutta la mia
squadra, abbiamo sì e no tre
macchine, ovviamente senza
un euro per il carburante. Ora ci
hanno autorizzati a noleggiarle,
così possiamo mettere i costi in
conto al ministero. E parlano di
tolleranza zero: ma ci prendono
per il culo?”.
Lo saluto con un
invito a resistere e mi rituffo
nella lettura dei giornali. “I
sindaci invocano poteri di
polizia” (li hanno già,sono i
capi della polizia municipale,
ma forse non lo sanno).
“Mastella chiede certezza della
pena”, lui che non ha ancora
abolito l’ex Cirielli che regala
ogni anno la prescrizione
abbreviata a centinaia di
migliaia di colpevoli (l’ottimo
sottosegretario Ligotti mi scrive
che c’è un ddl in cantiere: ma
qui ci vorrebbe un decreto, vista
l’urgenza della materia).
Mastella emette una nota
scombicchierata (subito elogiata
da Sofri sul Foglio) per dire
l’indulto non c’entra con la
strage di Treviso: infatti “solo
uno” dei due presunti killer
albanesi ne aveva beneficiato, e
solo dopo aver espiato la pena
per stupro (reato escluso
dall’indulto): insomma,
l’indulto ha coperto “la
condanna relativa ad altri delitti
contemplati nell’ indulto”.
Saran contenti i famigliari dei
due coniugi assassinati,
nell’apprendere che, sì, il
presunto killer è uscito 3 anni
prima, che senza l’indulto non
avrebbe potuto uccidere, però
l’indulto gli ha scontato i 3 anni
di pena relativi ad altri reati e
non allo stupro, la cui pena si
sconta per prima. Il risultato
non cambia, ma sono
soddisfazioni. Amato avverte
che la caccia a lavavetri,
ambulanti e graffitari (ultima
pericolosissima categoria
criminale scoperta dal Rudy
Giuliani de noantri) serve a
“prevenire una svolta fascista”:
come dire, diventiamo un po’
fascisti anche noi, così
bruciamo sul tempo i fascisti
quelli veri. Geniale. Poi, per
fortuna, una parola di
buonsenso: le interviste di
Cacciari e Parisi al Corriere.
Dice
Parisi: “Può proporre il rispetto
della legge chi dà credibilmente
prova di rispettare le proprie, di
leggi. Ma con quale coraggio i
partiti che trasgrediscono le
regole che essi stessi si sono dati
possono chiedere il rispetto
delle leggi? Prima di occuparsi
di lavavetri e imbrattamuri,
bisognerebbe chieder conto ai
partiti del mercato delle tessere,
dei congressi truccati e
dell’aggiramento del
finanziamento pubblico”. Parisi
non lo dice, ma prima di
diventare sindaco Rudy
Giuliani era procuratore di New
York e arrestava i boss della
mafia e i capi della Borsa di Wall
Street: per questo fu credibile
quando passò ai casseur e ai
barboni. “Giuliani” Amato,
invece, viene dal Psi di Craxi e
compagnia bella: non proprio
una culla di legalità. Il fatto è
che, come dice Cacciari, “in
materia di sicurezza la sinistra è
vittima dell’infezione
berlusconiana. Sceglie una
politica vuota, fatta di grida, di
muscoli gonfiati che non
risolvono nulla, ma creano un
bel dibattito e fanno il solletico
alle parti basse della gente.
Demagogia che fa bene alla
popolarità”. L’altro sistema per
garantire sicurezza, legalità e
tolleranza zero è più lungo,
faticoso, dispendioso e oscuro: il
sistema della politica, che è - o
dovrebbe essere - l’arte di
risolvere i problemi. Prima se ne
indagano le cause, poi si
adottano le soluzioni ad hoc.
Da anni i magistrati impegnati
sulla criminalità di strada
chiedono di prelevare le
impronte agl’immigrati, per
avere un riferimento certo
all’identità e alla nazionalità, e
di collegare poi il materiale
raccolto con una banca dati
sintonizzata con un casellario
giudiziario finalmente efficiente
e aggiornato. Così si potrebbe
distinguere tra chi viene in Italia
per lavorare e chi sbarca per
delinquere. Ancora l’altroieri il
procuratore di Venezia Vittorio
Borraccetti, uomo tutt’altro che
di destra, insisteva sul prelievo
di impronte e Dna a tutti,
stranieri e - per evitare sospetti
di xenofobia - italiani. Non c’è
bisogno di nuove leggi: basta
applicare con investimenti
adeguati il testo unico di PS, in
vigore da 50 anni. E’ tanto
difficile provvedere, esimio
Giuliani Amato?