Sicurezza è...
di Furio Colombo
Se dico che, girando per una città italiana, ho più paura, da pedone, di attraversare una strada sulle strisce bianche di quanta ne abbia, da guidatore, di sostare a un semaforo dotato di lavavetri, credete che il ministro dell’Interno Amato si irriterà di nuovo (il riferimento è alla sua intervista con Massimo Giannini, la Repubblica, 5 settembre)? Hanno mai visto Amato e i sindaci-sceriffo, quel lampo di determinazione che si accende negli occhi del guidatore italiano (automobilista o motociclista) quando decide di tagliare la strada al pedone come se fosse un impegno d’onore?
Se scrivo che, nel nuovo pacchetto sulla legalità urbana non trovo alcun accenno al mare di tavolini di un mare di nuovi ristoranti che invadono e occupano le città italiane al punto da ostruire il traffico persino delle ambulanze (ne ha parlato invano Rita Bernardini, segretaria dei Radicali Italiani, con qualche ipotesi sulla legalità del nuovo denaro affluito improvvisamente nella ristorazione italiana) credete che darò prova di mancanza di «cultura di governo« (vedi il fondo di Europa del 6 agosto che inizia: «Pensavamo che le reazioni isteriche alle iniziative di Amato e dei sindaci sulla sicurezza derivassero solo da arretratezza ideologica di una parte della sinistra... »)?
Se affermo che non vedo il rapporto fra il «pacchetto sicurezza», clamorosamente annunciato, e la vita italiana (a meno che si vogliano istituire nuclei di polizia di famiglia per prevenire i soli delitti orrendi fra mogli, mariti, fidanzati, figli, e finti rapimenti che hanno funestato la nostra estate) nel senso che la sicurezza richiede uomini e mezzi che non sono indicati nel «pacchetto» e non vedo il rapporto tra il pugno di ferro della sicurezza e la spugna dei lavavetri (che, a Roma, vendono anche la Repubblica e Il Messaggero), dite che è un segno di estremismo leninista?
Chiedo scusa ai lettori se torno sull’argomento “lavavetri”. Lo so anch’io che avremmo ben altro di cui occuparci e che non c’è - e non c’è mai stato finora - un “delitto dei lavavetri”, ne c’è mai stata una simile esasperazione su un problema modesto, quanto a sicurezza dei cittadini. Però devo riconoscere che tutto ciò rivela quanto grande sia la solitudine e isolamento sia dei cittadini sia degli immigrati. Ma c’è un vuoto tra chi sta cercando di suonare l’allarme e chi non capisce perché. Dunque è inevitabile cercare un po’ di chiarezza.
Certo, è difficile cercare chiarezza, quando manca del tutto un sistema di comunicazione costante e coerente fra governo e cittadini, quando le decisioni sembrano prese all’improvviso in base a umori e voci, e non segue mai una spiegazione.
Per esempio, dopo il mitico “pacchetto sicurezza” per cui una parte del governo (incluso il ministro della Difesa!) si è improvvisamente riunito, non è seguito alcun comunicato o conferenza stampa. I telegiornali hanno continuato a ripetere: «Stando a quel che si è saputo», «secondo quanto è trapelato». Il ministro dell’Interno ha fatto sapere nei dettagli ciò che pensa di chi gli dà torto (giudizi da professore irato) ma non ha fatto sapere né in generale né in particolare quali sono i punti e quali sono le ragioni del “pacchetto sicurezza”. E perché adesso, con questa drammatica risonanza.
Abbiamo lasciato dire alla destra che il Paese non ne può più delle tasse, fino a quando l’ultimo elettore di Prodi si è persuaso che non ne possiamo più delle tasse. E come se non bastasse, il ministro dell’Economia fa sapere - come se avesse davvero spinto alle stelle le tasse - che di tagliarle non se ne parla. «Prima bisogna mettere a posto i conti pubblici». Poiché gli estranei al mestiere dell’economia non sanno di quali conti si parla, la strada è libera per Tremonti, Brunetta e altri finti economisti di Berlusconi.
Gli autori dell’Italia a crescita zero denunciano la nostra “miserabile crescita” di quasi due punti come un fallimento. E indicano un’unica strada salvifica che essi non hanno mai percorso: il taglio drastico delle tasse. Vuol dire, ovviamente, tagliare scuole e ospedali (più difficile toccare le Forze Armate, che sono più grintose dei medici e degli insegnanti). La novità è che tutta la sinistra, adesso chiede il taglio delle tasse, come se fosse vero che il governo di Prodi non ha fatto altro che aumentare le tasse. È sottinteso, ma non detto, che tale taglio riguarda soprattutto le imprese, il solo gruppo che si sia ben organizzato a tal fine. I lavoratori sono troppo contenti di avere ancora il posto di lavoro, si trovano le tasse già prelevate in busta paga e sono i soli legittimamente a temere (come francesi, tedeschi, belgi, scandinavi) che, se tocchi le tasse, tocchi anche - forse malamente - alcuni diritti essenziali come scuola o salute.
Per questo non esiste in Europa un movimento popolare per il taglio delle tasse, come è esistito in America il famoso movimento della «Proposizione tredici», che - negli anni Settanta - ha vinto un referendum che ha portato la California, senza polizia e senza servizi sociali al disastro, dalle bande armate dei ghetti alla penuria di energia elettrica, durato per anni, fino al ritorno delle tasse (ma senza più l’inclusione di un minimo di assistenza sanitaria ai poveri).
Esiste, naturalmente, la cultura leghista, quella che sega le panchine per impedire che i senza dimora, come in tutto il mondo, vi dormano. Attenzione, non è una cultura solo leghista. Sindaci di sinistra adesso si attrezzano sia a segare le panchine che a punire con la giusta severità i lavavetri. E adesso leader di sinistra si apprestano a chieder tagli di tasse senza dirci in quale visione della vita, del funzionamento delle istituzioni e del continuare intatto dell’assistenza questi tagli sono possibili e perché. Sulla parola di quale economista questi tagli fanno bene all’economia e alla ripresa del Paese? Se sì, come mai Zapatero e Sarkozy non hanno mai sbandierato necessità e urgenza di eliminare le tasse - o promesso di farlo - nei loro Paesi ben funzionanti?
***
È appena arrivato in Italia il film di Michael Moore, «Sicko» (Malato) sul rapporto fra medicina e pazienti in America. È una delle pagine più dolorose e più vergognose di quel Paese: quasi 50 milioni di americani sono del tutto privi di assistenza medica. Tutto era garantito, un tempo, dalla forza dei sindacati, dal posto di lavoro che durava una vita e dalle aziende che dedicavano una certa parte del profitto alle assicurazioni, garanzie mediche e pensioni in cambio della pace sociale. A un certo punto la destra ha deciso: prima si attaccano i sindacati, poi il lavoro, infine ci si libera delle costose assicurazioni sulla salute.
E infatti Ronald Reagan ha iniziato con la spallata ai sindacati, ordinando il licenziamento in un giorno solo di tutti i controllori di volo in sciopero. Poi sono seguiti, prima con Reagan e poi con Bush padre, i tagli delle tasse che hanno quasi immediatamente smantellato il sistema medico. Quasi contemporaneamente le aziende hanno messo in movimento due manovre: sempre più precariato e sempre meno “fringe benefits” che, ai tempi dei sindacati, voleva dire pensioni e cure mediche.
Nell’America di oggi quasi ogni nuovo posto di lavoro non prevede né pensione né cure mediche. Il mercato ha spostato il suo interesse altrove, le persone da sole sono troppo deboli per trattare. È accaduto che il Partito democratico, storico sostenitore dei sindacati, si è persuaso che un mercato più libero da ogni vincolo è un bene per tutti. È stato un bene, a volte immenso, solo per alcuni.
Nel suo film Michael Moore ci fa vedere, con la sua indignazione americana, che cosa è successo agli altri, con e senza lavoro, con e senza quel che resta delle assicurazioni sanitarie,anziani ai margini della vita ma anche giovani in piena attività. Quel film mostra il cuore del mondo-mercato. Senza governo, senza freni, (quasi) senza tasse, con le borse gravate di fondi truccati e truffaldini, moltissimi cittadini sono solo pedine di un gioco che per loro è sempre perdente.
***
Non so se Michael Moore sia “sinistra radicale”, comunista o post-comunista. Non credo. Lui dice di essere soltanto cattolico. Ma fa vedere bene il legame tra lavoro, mercato, tasse, assistenza medica. Vogliamo dire i quattro punti cardinali di una democrazia industriale? E ci dimostra dove è in agguato l’illegalità contro la quale chi vuol difendere i cittadini dovrebbe voler combattere. È il grande gioco di privarti dei tuoi diritti, dalla sicurezza del lavoro alla sicurezza della salute (e il passaggio cruciale è di sgombrare l’orizzonte dalle tasse), usando i sondaggi delle tue stesse opinioni e usando il sostegno del tuo stesso voto.
Ecco dove la parola sicurezza balza al centro dell’attenzione - o dovrebbe - oltre alla grande lotta di tutti, istituzioni e cittadini, alla criminalità organizzata e alla corruzione. Diranno - con la collaborazione delle grandi testate - che queste sono le fastidiose, marginali posizioni della “sinistra radicale” o “estremista”.
Come vedete, anche se fanno finta di non saperlo, non è vero. Si può far finta di credere che Massimo Cacciari, Giancarlo Caselli, Cesare Salvi siano personaggi da barricata estremista. Si può far finta che Alberto Asor Rosa sia uno stalinista irredimibile. Si può far finta che questo articolo e il suo autore non ci siano. Più difficile sarà far finta di non aver visto che decine di migliaia di persone nel pomeriggio di sabato 8 settembre si sono autoconvocate in molte piazze italiane richiamate da Beppe Grillo. Sono tutte persone che non si sentono rappresentate né dal cast fisso di «Porta a Porta» né dai sindaci-sceriffo, e si sono perdute nel silenzio quasi assoluto di un governo laborioso ma introverso e nella giungla di un’incomprensibile disputa sulle tasse e di un’altra incomprensibile disputa sui lavavetri, mentre l’Italia è sempre immersa in una illegalità immensa e potente, completa di “leggi vergogna” ereditate intatte da Berlusconi. Quelle decine di migliaia di persone si sono riunite in tante assemblee contro la politica così come la vedono recitata nel cast fisso di «Porta a Porta». Erano solo cittadini che un tempo venivano a dare coraggio al centrosinistra in Piazza San Giovanni o al Circo Massimo a Roma. Adesso, lasciati soli, fanno da soli intorno al vocione di Beppe Grillo. «Ma quando mai un comico ha dovuto mettersi a fare il leader»?», ha chiesto lo stesso Beppe Grillo al suo popolo. Per fortuna c’è chi si ostinerà a portare tutte (tutte) queste valige dentro il Partito democratico. Per impedire che voli via col vento frivolo di Europa.
Onore e Merito illimitati a Furio Colombo, autentico pensatore italiano contemporaneo...
L'ho riletta tre volte questa pagina di amara e profonda riflessione, non una virgola è opinabile, non una riga trascurabile... e mi sono sentito sinceramente coinvolto, può capitare.
..un passo andrebbe ritagliato, e tenuto sotto gli occhi su ogni scrivania di chi ci crede, nel PD, o incollato sulle copertine della cartellette dei 2.400 delegati che saranno eletti all'Assemblea Costituente... ed è quello che farò, subito:
«Si può far finta di credere che Massimo Cacciari, Giancarlo Caselli, Cesare Salvi siano personaggi da barricata estremista. Si può far finta che Alberto Asor Rosa sia uno stalinista irredimibile. Si può far finta che questo articolo e il suo autore non ci siano. Più difficile sarà far finta di non aver visto che decine di migliaia di persone nel pomeriggio di sabato 8 settembre si sono autoconvocate in molte piazze italiane richiamate da Beppe Grillo. Sono tutte persone che non si sentono rappresentate né dal cast fisso di «Porta a Porta» né dai sindaci-sceriffo, e si sono perdute nel silenzio quasi assoluto di un governo laborioso ma introverso e nella giungla di un’incomprensibile disputa sulle tasse e di un’altra incomprensibile disputa sui lavavetri, mentre l’Italia è sempre immersa in una illegalità immensa e potente, completa di “leggi vergogna” ereditate intatte da Berlusconi. (...) Erano solo cittadini che un tempo venivano a dare coraggio al centrosinistra in Piazza San Giovanni o al Circo Massimo a Roma...»
Alla fine, l'ultima riga è terribilmente seria ma anche liberatoria: "Per fortuna c’è chi si ostinerà a portare tutte (tutte) queste valige dentro il Partito Democratico. Per impedire che voli via col vento frivolo di "Europa" (inteso il giornale, ndr)."
Qui ognuno, io per primo, se mai aveva intrapreso il cammino verso il PD come un'allegra scampagnata, sente di botto tutto il peso del macigno che si è caricato sulle spalle, detto "consapevolezza e responsabilità". Non male, anzi.
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bravo Furio tieni duro.
Furio Colombo è un mito ed è anche il principale autore della sconfitta di Berlusconi (se volete avere un'idea di come l'Unità ha influenzato l'opinione pubblica contro il governo all'epoca potete leggere Inciucio di Travaglio). Gli ho anche dato il mio voto quando ha deciso di presentarsi per il PD e non mi sono stupita che abbia rinunciato mettendo benissimo in evidenza le logiche burocratiche del nascente Partito per uncazzo democratico. Quando i congressi hanno decretato lo scioglimento dei DS e della Margherita per aprire le porte alla società civile ciascuno di noi poteva illudersi che fosse arrivato il momento di esistere politicamente anche per gli elettori delle primarie del 16 ottobre 2005, per le varie istanze che pure esistono ma non vengono mai considerate degne di attenzione da parte dei partiti. Purtroppo nemmeno i DS hanno accolto l'invito (fatto anche dalla magistratura) a non candidare i condannati. Nè hanno lottato in parlamento per escludere dall'indulto i reati di corruzione. Prodi aveva aperto la "fabbrica del programma" e ci spiegava come si sarebbe mosso a partire dall'ascolto di tutte le realtà nel paese. Il giorno dopo le elezioni l'ascolto è finito. Per la verità è finito anche il discorso, come anche Colombo nota in questo articolo, il governo non spiega perchè fa certe cose e non altre, non delinea una linea politica per il futuro. Sarà anche a causa del fatto che Prodi non aveva un partito e quindi sta chiedendo che ne venga fatto uno adesso. Peccato che il nuovo partito dovrebbe tenere conto solo della politica riformista e non della fastidiosa intromissione degli elettori che non vi si riconoscono. Hanno messo in un angolo la sinistra della coalizione insieme con le parti del programma che non piacciono al papa, a Montezemolo, ai sindacati, ai servizi segreti ecc.
E chi non si allinea è un traditore. Insomma hanno fatto capire a tutti che i voti li prendono volentieri da chiunque (vedi anche le ultime esternazioni di Letta sul fatto che non sarebbe più obbligatorio iscriversi al PD per votare alle primarie del 14 ottobre) ma poi si considerano gli unici padroni ed interpreti di 20 milioni di persone senza mai cercare il modo di ascoltarli, muoverli ad un dibattito e un confronto sui temi in discussione e far nascere un senso di responsabilità fondato sulla effettiva partecipazione politica della base. Come stupirsi dunque se il malcontento ha raggiunto i livelli che sappiamo? Grillo ha portato in piazza, usando mezzi che per ora i partiti non padroneggiano ancora bene come il web, quelli che al pensiero di tutto questo sentivano affiorare sulle labbra solo un bel Vaffanuculo! Ora però mi viene da chiedere a Furio Colombo come può ancora illudersi che il posto dove "portare tutte (tutte) queste valige" sia proprio il PD. Non ci bastano tutte queste lezioni per uscire e cercare altrove quel che ci manca? Certo partire da zero è difficile ma non è impossibile. Si tratta di avere coraggio e di credere nella possibilità di fare politica senza farne una professione ma invece un'arte del possibile capace di mediare senza opprimere e di instaurare la libertà tra le persone. Una politica includente e lungimirante. Chissà perchè non riusciamo a credere nella novità che è proprio possibile a partire dal vuoto e dall'incertezza. Il rischio del nuovo fa tremare ma fa anche godere di questo movimento in avanti e delle scoperte della "costruzione" che si dipana e appare a noi stessi mentre conosciamo le nostre capacità, ne coltiviamo di altre e lanciamo ponti ad altri esseri con i quali mettiamo in atto un gioco di specchi e di abbracci o di lotte.
Prendere le misure e fare balzi verso qualcuno, accogliere chi ci si avvicina o respingerlo, guardare ed essere guardati, leggere negli occhi e nelle parole di altri ciò che stiamo diventando, camminare verso qualcosa e accorgersi che mentre ci muoviamo il nuovo che ci viene incontro cambia forma e colore e comincia ad avere senso: sono tutti viaggi da fare senza orario e senza schema perché servano.
Anche se abbiamo paura dell'ignoto il senso della scoperta ci viene solo da questa sfida e la fiducia che nasce dalle piccole sfide affrontate è il nutrimento che i muscoli necessitano per continuare.
Spero che i giochetti miserevoli nel PD diano anche a Furio Colombo il coraggio di cambiare strada, spero che nelle strade e nelle piazze si ritrovi molta gente che ha smesso di illudersi ma comincia a capire che "nulla è vero, tutto è possibile".
@boccadorata
farneticazioni...:
"non sarebbe più obbligatorio iscriversi al PD per votare alle primarie" NON SOLO NON E' OBBLIGATORIO, non è nemmeno previsto semplicemente perchè NON E'POSSIBILE, lo statuto del partito esisterà solo "dopo" la Costituente! ...non hai letto le precisazioni ufficiali?
grande incontenibile astio...:"E chi non si allinea è un traditore." "Non ci bastano tutte queste lezioni per uscire e cercare altrove quel che ci manca?"(seccata perchè non ti hanno ancora chiesto di candidarti, per caso?)
parole forse poetiche ma certamente non "politiche":"lanciamo ponti ad altri esseri con i quali mettiamo in atto un gioco di specchi e di abbracci o di lotte..."(CHE VUOL DIRE?, banalmente "discutere di politica"? ma non è quello che stiamo facendo?)
parole "in trance": "Si tratta di avere coraggio e di credere nella possibilità di fare politica senza farne una professione ma invece un'arte del possibile"... ma perchè - secondo te - la maggioranza dei politici impegnati per la costruzione del pd (le mele marce purtoppo proliferano dappertutto, anche sui blog) NON HA QUESTE DOTI, mentre quelli che "trascinerai" a fondare un chissàquale ennesimo "movimento" ne disporrebbero a piene mani? (probabilm. per "emanazione divina"?)
Non ci siamo, boccadorata, e per nulla... Finchè si tratta di denigrare, disprezzare, insultare sei molto brava a padroneggiare le parole (ma a parlar male non si paga pegno), tipo:
//"le logiche burocratiche del nascente Partito per uncazzo democratico"//
//"le varie istanze che pure esistono ma non vengono mai considerate degne di attenzione"// (chi?quando?dove?)
//"nemmeno i DS hanno accolto l'invito (fatto anche dalla magistratura) a non candidare i condannati."// (Nomi&Cognomi, per favore, se ritieni di non rischiare una denuncia per calunnia o falso ideologico, altrimenti sei peggio del "grillino tarantolato")
//"Hanno messo in un angolo la sinistra della coalizione insieme con le parti del programma che non piacciono al papa, a Montezemolo, ai sindacati, ai servizi segreti ecc."// ma che dici mai, se non ti riferisci - come è evidente - ai soli DICO? ...non hanno riscontrato una maggioranza in parlamento che li sostenga, a cominciare proprio da Angius il "doppiogiochista")
//"si considerano gli unici padroni ed interpreti di 20 milioni di persone senza mai cercare il modo di ascoltarli"// (a cosa ti riferisci? boh!)
//"mi viene da chiedere a Furio Colombo come può ancora illudersi che il posto dove "portare tutte (tutte) queste valige" sia proprio il PD."... MA TE L'HA APPENA SPIEGATO!
Mi fermo qui, non ho più voglia di dimostrare la tua palese malafede, forse dovuta ad un grande sconforto...
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tex,
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Quindi addirittura potranno votare anche i non iscritti al nascendo partito? Certo così anche chi vota non avrà nessun ascolto neppure lui visto che il consenso verrà usato solo a livello mediatico, immagino, come le schede per le primarie del 2005 che per motivi di privacy non si possono più usare (né esibire o contare pare).
Dove la vedi tu la continuità di relazione tra eletti ed elettori scusa?
Per palese malafede intendi dire che Visco è nell'elenco dei 25 condannati di Grillo?
Intendi che nel programma dell'unione si parla di abrogare le leggi ad personam e non si è fatto?
Intendi che i DICO non sono previsti e non contano nulla? Angius che definisci doppiogiochista di che partito è?
Ripristinare la tassa di successione nelle misure precedenti secondo te verrà fatto?
Persino la storia sull'ICI è pazzesca: Berlusconi l'ha buttata lì in campagna elettorale e l'hanno sommerso di giuste critiche e adesso la vogliono togliere loro. E la Chiesa tuttora non paga.
Dovevano anche modificare la Legge 40 sulla fecondazione assistita. Hai notizie?
Come pensi che stiano i precari che aspettavano la riforma profonda della legge Biagi?
La base di Vicenza è stata decisa con il consenso dei cittadini?
Il problema della legge Gasparri e della Rai ti risulta risolto per il bene dell'informazione pubblica?
Ti risulta che la legge Mastella è stata votata da quasi Tutti?
Ti risulta che Pollari e Pio Pompa abbiano spiegato il rapimento di Abu Omar e siano in galera? A me pare lavorino per il governo ancora oggi.
Ti sembra che ci sia stata la volontà chiara di una commissione d'inchiesta su Genova e sugli atti innominabili della polizia alla Diaz?
Ti sembra che la giustizia, la scuola, la sanità abbiano finalmente visto i soldi che servono per dare un servizio decente a tutti?
I famosi asili nido pubblci dove sono?
E le case popolari?
Non mi pare che ci sia tanto da vantarsi, altro che sconforto!
...Tex mi sembri molto restio a parlare di politica con me e, comunque tranquillizzati che non ho nessuna intenzione di candidarmi
Tex scrive " NON SOLO NON E' OBBLIGATORIO, non è nemmeno previsto semplicemente perchè NON E'POSSIBILE, lo statuto del partito esisterà solo "dopo" la Costituente! ...non hai letto le precisazioni ufficiali?"
peccato che il concetto stesso di precisazioni ufficiali implichi che ci sono già gli ufficiali mentre noi (pure lui) siamo solo fantaccini...comunque, mi pare di aver letto che per votare occorre sottoscrivere che si condivide quel manifesto degradante e degradato. sbaglio?
sempre Tex "seccata perchè non ti hanno ancora chiesto di candidarti, per caso?)"
mah, a quel che si vede, candidarsi é possibile per cani e porci, a condizione di essere apparentati con una delle "famiglie", sia la vincente ma, del caso, pure le perdenti
ancora tex "CHE VUOL DIRE?, banalmente "discutere di politica"? ma non è quello che stiamo facendo?)
dove? fuori da internet, di manifestazioni politiche (magari un poco grezze, ma meglio che niente), ho visto di recente solo l'adunata di Grillo. Su internet, certo, talvolta si discute, ad esempio qui: ma tanto é del tutto inutile. A Vicenza c'è stato un dibattito assai ricco e importante, ma Prodi ha semplicemente fatto sapere che...non ridere "decide lui"! A qual pro discutere se poi decidono quelli che non hanno discussi e che non vogliono farsi discutere?
tex " la maggioranza dei politici impegnati per la costruzione del pd (le mele marce purtoppo proliferano dappertutto, anche sui blog) NON HA QUESTE DOTI, mentre quelli che "trascinerai" a fondare un chissàquale ennesimo "movimento" ne disporrebbero a piene mani? (probabilm. per "emanazione divina"?)
il fatto di non essere professionisti, di non essere retribuiti, di non appartenere a una cosca già strutturata, di non avere interessi, di non separarsi dalla poropria vita, di non avere né macchine, né scorte, né portaborse...forse non basterebbe ma di sicuro aiuta, anche senza Dio, che, ti rammento, sta inciso sui cinturoni del nemico
tex //"le varie istanze che pure esistono ma non vengono mai considerate degne di attenzione"// (chi?quando?dove?)
la ValSusa, l'inchiesta sul G8, Aldrovandi, il Cermis, il ritiro di tutte le truppe, appunto Vicenza e il misterioso ruolo della Nato, la questione dei Servizi, ma guarda che nemmeno mi sforzo, ce ne sarebbe per pagine e pagine...
Tex //"nemmeno i DS hanno accolto l'invito (fatto anche dalla magistratura) a non candidare i condannati."// (Nomi&Cognomi, per favore, se ritieni di non rischiare una denuncia per calunnia o falso ideologico, altrimenti sei peggio del "grillino tarantolato")
Be', peggio di grillo ce ne stanno tanti...comunque a parte Visco, considera tutta la sequela di quelli dell'Udeur con cui ci si é alleati, e della Margherita, e lo sproposito di condannati negli enti locali. Ma comunque Grillo dice, logicamente, che anche i condannati non definitivi, non dovrebbero candidarsi. O, più precisamente, io dico che io non mi candiderei con loro. Vero che lui mette insieme reati spregevoli e reati che spregevoli non sono, si pensi al caso di Farina o dello stesso Maroni, o addirittura che non dovrebbero essere reati (vedi la diffamazione di Jannuzzi)...si può far di meglio, ma che i politici siano o degli idioti o dei mafiosi (o le due cose insieme) credo sia cosa evidente a tutti coloro che non vogliono illudersi e non sperano di guadagnarci
tex "//"Hanno messo in un angolo la sinistra della coalizione insieme con le parti del programma che non piacciono al papa, a Montezemolo, ai sindacati, ai servizi segreti ecc."// ma che dici mai, se non ti riferisci - come è evidente - ai soli DICO? ..."
riprendo la litania? Vicenza, la Nato, Pollari...
//"si considerano gli unici padroni ed interpreti di 20 milioni di persone senza mai cercare il modo di ascoltarli"// (a cosa ti riferisci? boh!)
potrebbe riferirsi che fanno e disfano di testa loro
tex "//"mi viene da chiedere a Furio Colombo come può ancora illudersi che il posto dove "portare tutte (tutte) queste valige" sia proprio il PD."... MA TE L'HA APPENA SPIEGATO!"
be', non ha spiegato molto, in realtà: l'impressione é quella di un atto di fede appiccicato alla fine per timore di risultare troppo disfattista, e che contraddice l'intero scritto, in cui si prende atto della natura del personale politico del futuro PD e della presente sinistra (perché poi, anche i partiti cosidetti radicali, han cercato di distinguersi solo per spirito di contraddizione, ma basta che gli molli un assessorato o un ministero e si vede di quale materiale sian composti pure loro)
"Mi fermo qui, non ho più voglia di dimostrare la tua palese malafede, forse dovuta ad un grande sconforto..."
sai che cosa deve essere? lo sconforto che viene ai biechi sabotatori constatando la crescente energia che anima il futuro partito, e la sua forza che tutto si appresta a travolgere...va là, ma ti rendi conto che un Grillo qualsiasi ha mosso più passioni, ha spostato più persone che tutta la tua armata di scribacchini deformi, di mostruosi bambascioni, di buffoni che (a differenza di grillo) strappano solo lacrime, e ben pochi sorrisi?
«Quindi addirittura potranno votare anche i non iscritti al nascendo partito?»(boccadorata)
«...mi pare di aver letto che per votare occorre sottoscrivere che si condivide quel manifesto degradante e degradato. sbaglio?»(mangus colorado)
CERTO CHE SBAGLI, solo per insufficente informazione; infatti, se leggi qui, è spiegato:
PRIMARIE: IL VOTO NON COSTITUISCE ISCRIZIONE
Interpellati dall’Ansa, i coordinatori del Comitato 14 ottobre hanno ribadito che la partecipazione al voto del 14 ottobre NON REPPRESENTA L'ISCRIZIONE al futuro soggetto politico. «Enrico Letta – precisa infatti Mario Barbi - sbaglia. La partecipazione – puntualizza - è aperta a tutti, come è scritto nel regolamento, il voto non è un'iscrizione e possono parteciparvi tutti, compresi i sedicenni, a sostegno di un progetto».
«Nel regolamento – aggiunge il deputato dell'Ulivo – è scritto che chi va a votare il 14 ottobre dichiara di partecipare al processo costituente del partito. Non e' in nessun modo un'iscrizione anche perchè da sempre abbiamo detto in mille modi e ci siamo prodigati perchè il processo fosse il più aperto possibile a cittadini, a elettori ma anche ai sedicenni così come si voterà anche all'estero».«Un processo - insiste il coordinatore - nel quale chiunque avesse intenzione di partecipare, può farlo con un contributo e questo vale come atto partecipativo. Toccherà poi all'Assemblea costituente, una volta eletta, discutere lo Statuto e quindi, le modalità di adesione che non sono ancora state decise: il Pd potrà essere un partito degli iscritti, come nella formula tradizionale dei partiti, o un partito dei cittadini o altro a seconda di quanto deciderà – conclude - l'Assemblea».«Le regole – ribadisce anche Maurizio Migliavacca - sono chiare e non penso sia utile alimentare polemiche che possono disorientare gli elettori».
«Chi vota il 14 ottobre - spiega - partecipa alla fase costituente del Pd mentre le modalità di iscrizione sono decise dall'Assemblea Costituente con la discussione ed il voto sullo Statuto. Solo dopo i cittadini saranno liberi di decidere se iscriversi o meno».«Le regole – conclude Migliavacca - configurano un meccanismo molto aperto tanto che si va oltre la platea tradizionale degli elettori, consentendo il diritto di voto ai giovani dai 16 anni e agli immigrati a dimostrazione che vogliamo costituire un partito aperto».
http://www.partitodemocratico.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=100939&sid=14
http://www.partitodemocratico.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=101210&sid=14
«Quindi addirittura potranno votare anche i non iscritti al nascendo partito?»(boccadorata)
«...mi pare di aver letto che per votare occorre sottoscrivere che si condivide quel manifesto degradante e degradato. sbaglio?»(mangus colorado)
CERTO CHE SBAGLI, solo per insufficente informazione; infatti, se leggi qui, è spiegato:
PRIMARIE: IL VOTO NON COSTITUISCE ISCRIZIONE
Interpellati dall’Ansa, i coordinatori del Comitato 14 ottobre hanno ribadito che la partecipazione al voto del 14 ottobre NON REPPRESENTA L'ISCRIZIONE al futuro soggetto politico. «Enrico Letta – precisa infatti Mario Barbi - sbaglia. La partecipazione – puntualizza - è aperta a tutti, come è scritto nel regolamento, il voto non è un'iscrizione e possono parteciparvi tutti, compresi i sedicenni, a sostegno di un progetto».
«Nel regolamento – aggiunge il deputato dell'Ulivo – è scritto che chi va a votare il 14 ottobre dichiara di partecipare al processo costituente del partito. Non e' in nessun modo un'iscrizione anche perchè da sempre abbiamo detto in mille modi e ci siamo prodigati perchè il processo fosse il più aperto possibile a cittadini, a elettori ma anche ai sedicenni così come si voterà anche all'estero».«Un processo - insiste il coordinatore - nel quale chiunque avesse intenzione di partecipare, può farlo con un contributo e questo vale come atto partecipativo. Toccherà poi all'Assemblea costituente, una volta eletta, discutere lo Statuto e quindi, le modalità di adesione che non sono ancora state decise: il Pd potrà essere un partito degli iscritti, come nella formula tradizionale dei partiti, o un partito dei cittadini o altro a seconda di quanto deciderà – conclude - l'Assemblea».«Le regole – ribadisce anche Maurizio Migliavacca - sono chiare e non penso sia utile alimentare polemiche che possono disorientare gli elettori».
«Chi vota il 14 ottobre - spiega - partecipa alla fase costituente del Pd mentre le modalità di iscrizione sono decise dall'Assemblea Costituente con la discussione ed il voto sullo Statuto. Solo dopo i cittadini saranno liberi di decidere se iscriversi o meno».«Le regole – conclude Migliavacca - configurano un meccanismo molto aperto tanto che si va oltre la platea tradizionale degli elettori, consentendo il diritto di voto ai giovani dai 16 anni e agli immigrati a dimostrazione che vogliamo costituire un partito aperto».
«..Tex mi sembri molto restio a parlare di politica con me»(boccadorata)
per nulla restio, anzi... semplicemente sei tu che sembri preferire il monologo (semmai con l'eco di un "secondo"...) e lo sfogo, alla discussione politica: se invece ci tieni realmente al confronto, allora per favore lealtà e coerenza: tu difatti hai qui sopra dichiarato "(a Colombo)Gli ho anche dato il mio voto quando ha deciso di presentarsi per il PD e non mi sono stupita che abbia rinunciato mettendo benissimo in evidenza le logiche burocratiche" E' falso, non ha rinunciato ad un bel niente, tantè che ribadisce oggi "Per fortuna c’è chi si ostinerà a portare tutte (tutte) queste valige dentro il Partito democratico." La rinuncia a proseguire nella corsa alla segreteria fu da lui motivata non con ragioni politiche, ma personali.
Non è vero ha detto che davanti a tanti problemi burocratici lasciava perdere
@boccadorata
ma allora ce l'hai proprio come "vizietto" la pessimissima abitudine a travisare le parole in bocca alla gente?
mi sembri in tutto e per tutto quella sosia malriuscita della strega di Biancaneve...
mariajohannacalzamaglia, quella che recentemente, sul giornalaccio del berluschino faceva il verso a Dalema scrivendo:" Ci stiamo occupando della moratoria sulla pena di morte, non vorrete mica che badiamo alle sorti di Israele, che comunque ha i suoi torti? Stiamo cercando di dialogare, è così che si fa con gli avversari, non vorrete mica che ci mettiamo a litigare con Alhmadiinejad, che poi affretta il programma nucleare, che ora invece prosegue con rispettosa lentezza?"
PD, FURIO COLOMBO: RINUNCIO ALLA CANDIDATURA
- Roma, 31 lug - «... non potrò adempiere all'impegno che mi avete assegnato per le stesse ragioni che mi hanno costretto ad accettare fax da sostenitori generosi e amichevoli che però non potevano consegnarmi i moduli di persona. La ragione è che non sono in condizioni, come è noto, di allontanarmi dal Senato"."In questi giorni d'agosto - si legge ancora nella lettera - del resto sarebbe arduo rintracciare in varie città italiane gli originali dei miei fax.(quando invece le firme in buona parte gliele avevano "regalate" altri, ndr) E non avendo strutture nazionali o partitiche cui fare riferimento o da cui farmi rappresentare, continuo nel mio impegno che chiede presenza. E rinuncio alla candidatura".»
... e tu osi chiamare burocrazia l'impossibilità, per un 76enne, che si dichiara senza segretaria, di "ricevere" una posta prioritaria (bastava saper arrivare fino alla propria buca delle lettere), o una busta per corriere-espresso? certo: «Colombo sostiene l'impossibilità di eseguire la richiesta, vista l'assenza di strutture partitiche alle sue spalle, e lamenta la presenza di regole "vetero burocratiche" che "soffocano" la nascita del nuovo partito. L'1°agosto, con un intervento sull'Unità, annuncia di rinunciare alla candidatura.»
Cosa volevi che inventasse, come scusa, che non riusciva a rispondere al citofono e scendere le scale incontro al fattorino ???
Tex sei una peste visto che accusi me di quello che fai tu. Ma come! Hai citato i testi di Colombo e ti ci leggi che ha rinunciato per motivi personali? Se leggi così non so più cosa dirti, scusa
la strega cattiva
boccadorata, certo ch ti scuso, sreghetta, ma no insistermi a dire che lo spedire e ricevere posta sono "tanti problemi burocratici"...!
l'ha anche dichiarato/fatto capire ampiamente che la sua era una candidatura di "testimonianza" e null'altro, perchè non ci teneva proprio ad "azzopparsi" viaggiando in giro per l'Italia, fra la polvere e il puzzo di fritto di milleuna Feste dell'Unità e dell'Amicizia o dell'Ulivo...
Va benissimo così, è assai più preziosa la sua opera valentissima come opinionista ascoltato sia dentro che fuori il "palazzo", che non come Segretario... ma sappi che i problemi burocratici furono una scusa, come lui stesso ebbe a dire già prima della bega "originali di fax che non arrivano"... suvvia! non farfinta di non capire!
i problemi burocratici stavano, evidentemente, nella tecnica ideata per presentare le candidature, tcnica fatta su misura unicamente per soggetti con un apparato già funzionante e gratuito, come quello dei partiti.Il fatto é che il PD é stato inventato già calzato e vestito intorno al compare sindaco, con eventuali soggetti da lui non troppo dissimili come controcanto, giusto per dare quel che di prospettico.
Boccalone una volta di più Colombo ad aver creduto che ci fosse spazio anche per le persone reali e non solo per i professionisti, ogni giorno più contrari a smollare la greppia
Tex in ogni caso noto che agli argomenti vari che ti sono stati elencati e che tu stesso avevi sollecitato non ti degni di dare alcuna risposta nel merito preferendo leggere quello che vuoi e non quello che c'è scritto. Se per te gli altri vanno bene solo se si lasciano plasmare dalle tue convinzioni oppure sono degli avversari o peggio, ti comporti come i dirigenti del tuo partito, né più né meno. Sarebbe meglio entrare nelle discussioni con la testa aperta, disponibili anche a cambiare opinione altrimenti parlare di politica non serve a nessuno. Il vizio di passare subito ai voti - che ha già tolto il gusto di votare alle primarie visto che si sa già benissimo il risultato - denota una triste abitudine alla passività degli elettori che preferiscono scegliere il proprio leader (o lader) di riferimento senza neppure avere la curiosità di capire com e perchè ha deciso così. Salvo poi restare malissimo quando si scoprono altarini non onorevoli (mazzette, furbate ecc). Se il rappresentato sa che l'eletto farà quel che vuole comunque non ha più neppure un motivo per tenersi informato con la conseguenza che lascia nelle mani di pochissimi, oltre che i propri interessi anche quelli di tutta la collettività. Quindi dentro la questione del V Day c'è una cosa molto positiva in sè e cioè che molti individui sono andati in uno spazio pubblico insieme (come direbbe la Arendt si sono apparsi a vicenda) e hanno fatto insieme un'azione politica fondamentale: hanno rimesso in discussione la propria delega di potere ai partiti nella persona degli eletti. E questo perchè hanno costruito una RIUNIONE del tutto POLITICA che, anzichè dare per scontato l'assetto del potere come è configurato ora, lo hanno criticato e hanno persino prodotto uno STRUMENTO per un'AZIONE POLITICA cioè una proposta di legge di iniziativa popolare, cosa peraltro prevista dalla Costituzione repubblicana.
Una cosa che andrebbe ricordata è anche che le Costituzioni nazionali hanno il preciso scopo, tra l'altro, di proteggere i cittadini DAL potere costituito. Quindi, se non ti dispiace, dopo 60 anni di Repubblica italiana guidata dal potere dei partiti, alcuni CITTADINI vogliono che il parlamento discuta e voti tre piccole regole per evitare lo stesso schifo in futuro. Nota che si tratta di richieste mitissime e parziali.