Ma quale antipolitica
di Marco Travaglio
A vedere i telegiornali di regime, cioè praticamente tutti, sabato a Bologna e nelle altre piazze non è successo niente (molto spazio invece al matrimonio di Baldini, l’amico di Fiorello). A leggere i giornali di regime (molti), il V-Day è stato il trionfo dell’«antipolitica», del «populismo», del «giustizialismo» e del «qualunquismo». In un Paese che ha smarrito la memoria e abolito la logica, questa inversione del vocabolario ci sta tutta: la vera politica diventa antipolitica, la partecipazione popolare diventa populismo, la sete di giustizia diventa giustizialismo, fare i nomi dei ladri anziché urlare «tutti ladri» è qualunquismo.
E infatti, che il V-Day fosse antipolitico, populista, giustizialista e qualunquista, lorsignori l’avevano stabilito prim’ancora di vederlo, di sapere che cos’era. A prescindere. Non sapevano e non sanno (non c’erano) che per tutta la giornata, in 200 piazze d’Italia e all’estero, migliaia di giovani dei Meet-up grilleschi hanno raccolto 300 mila firme (ne bastavano 50 mila) in calce a una proposta di legge di iniziativa popolare che chiede il divieto per i condannati di entrare in Parlamento, il tetto massimo di due legislature per i parlamentari e la restituzione ai cittadini del diritto di scegliersi i propri rappresentanti sulla scheda elettorale. Cioè hanno esercitato un diritto previsto dalla Costituzione, quello di portare all’attenzione delle Camere tre questioni «politiche» quant’altre mai. E l’hanno fatto con l’arma più antica e genuina di ogni democrazia: la manifestazione di piazza.
Quella piazza che, quando la occupano Berlusconi e Bossi e Casini e Mastella per chiedere cose incostituzionali, tutti invitano ad «ascoltare». E quando la occupano un milione di persone senza etichette né bandiere (tante erano mal contate, sabato, da Bologna a New York, se alle 20 i firmatari della petizione erano 300 mila, altrettanti erano ancora in fila a mezzanotte e molti di più avevano desistito per fare ritorno a casa) diventa un obbrobrio da ignorare e rifuggire.
Mentre, nel V-Day after, riparto da Bologna per tornare a casa, chiamo Beppe Grillo per commentare a mente fredda: lui mi racconta, ridendo come un pazzo, che gli ha telefonato il suo vecchio manager, «Cencio» Marangoni, per dirgli che a Villanova di Bagnacavallo c’è ancora la fila ai banchetti. E a Villanova di Bagnacavallo sono quattro gatti, perlopiù di una certa età, e chissà come han fatto a sapere che c’erano i banchetti visto che non l’ha detto nessuna tv e quasi nessun giornale. Ma se a Villanova di Bagnacavallo si firma ancora, forse questa non è antipolitica: questa è superpolitica. È antipolitica difendere la dignità del Parlamento infangata dalla presenza di 24 pregiudicati e un’ottantina di indagati, imputati, condannati provvisori e prescritti? È antipolitica chiedere di restituire la sovranità al popolo con una legge elettorale qualsiasi, purchè a scegliere gli eletti siano gli elettori e non gli eletti medesimi? È antipolitica pretendere che la politica torni a essere un servizio che si presta per un limitato periodo di tempo (dieci anni al massimo), dopodichè si torna a lavorare o, se s’è mai fatta questa esperienza, si cerca un lavoro come tutti gli altri? È antipolitica chiedere rispetto per i magistrati e dire grazie a Clementina Forleo e ai giudici indipendenti come lei? Chi era a Bologna in piazza Maggiore, o in collegamento nel resto d’Italia e all’estero, ha visto decine di migliaia di persone restare in piedi da mezzogiorno a mezzanotte. Ha sentito Grillo chiedere il superamento «di questi» partiti, i partiti delle tessere gonfiate, dei congressi fasulli, delle primarie dimezzate (vedi esclusione di Furio Colombo, Di Pietro e Pannella), della legge uguale per gli altri; smentire di volerne creare uno nuovo; e rammentare che gli «abusivi» da cacciare non sono ambulanti e lavavetri, ma politici e banchieri corrotti o collusi. Un economista, Mauro Gallegati, spiegare i guasti del precariato in un mercato del lavoro senza mercato e senza lavoro. Un grande architetto come Majowiecki illustrare i crimini cementiferi che i suoi colleghi seminano per l’Italia e per l’Europa con la complicità di amministratori scriteriati, e le possibili alternative verso un modo «leggero» di pensare e costruire città e infrastrutture. Alessandro Bergonzoni spiegare la partecipazione democratica con una travolgente affabulazione («Chi è Stato? Io sono Stato»). Un esperto di energie alternative come Maurizio Pallante raccontare quel che si potrebbe fare nel settore ambientale ed energetico al posto di inceneritori, termovalorizzatori, centrali a carbone e treni ad alta velocità per le mozzarelle. I ragazzi di Locri lanciare l’ennesimo grido di dolore dalla Calabria della malavita e della malapolitica. Il giudice Norberto Lenzi rischiare il procedimento disciplinare per avvertire che il berlusconismo è vivo e lotta insieme a noi, anche a sinistra. Sabina Guzzanti prendere per i fondelli la deriva fuffista e conformista dell’informazione. I genitori familiari di Federico Aldovrandi raccontare, in un silenzio misto a lacrime, la tragedia del figlio morto due anni fa durante un «controllo di polizia». Massimo Fini tenere una lezione sul tramonto della democrazia rappresentativa citando Kelsen, Mosca e Pareto. Il giornalista Ferruccio Sansa sintetizzare la sua inchiesta sul «tesoretto» da 100 miliardi di euro che lo Stato non ha mai riscosso dai concessionari, spesso malavitosi, dei videopoker e altri giochi, una mega-evasione fiscale scoperta dal pm Woodcock e dalla Guardia di Finanza, ma coperta da incredibili silenzi governativi.
Alla fine ho parlato anch’io: ho ricordato Lirio Abbate minacciato dalla mafia; ho cercato di spiegare che la tolleranza zero deve cominciare, come nella New York di Giuliani, dai mafiosi e dai corrotti, non dai lavavetri e dagli ambulanti; e ho difeso Cofferati, che avrà tanti difetti, ma non quello di partire dai poveracci, visto che prima ha preteso legalità dagli imprenditori sullo Statuto dei lavoratori. Ho fatto parecchi nomi e cognomi, come tutti gli altri sul palco di piazza Maggiore. Ora scopro che fare i nomi sarebbe «qualunquismo»: e parlare in generale per non dire niente, allora, che cos’è?
P.S. Ho trascorso l’intero pomeriggio sotto il palco e sul palco, e mai ho sentito parlare non dico «contro» Marco Biagi, ma «di» Marco Biagi. Il nome «Marco Biagi» non è mai strato citato per esteso. S’è parlato un paio di volte della legge 30 che abusivamente il governo Berlusconi intestò al professore assassinato, che non poteva più ribellarsi, mentre un ministro di quel governo lo chiamava «rompicoglioni». E ne ha parlato Grillo per chiedere di riformarla, insieme alla legge Treu, aggiungendo che però «il vero problema non sono neppure le leggi: è che in Italia non c’è lavoro». Lo dico perché un amico, l’ex giudice ora assessore Libero Mancuso, che nessuno ha visto alla manifestazione, ha parlato di presunte «offese a Biagi». Posso assicurare che se qualcuno, dal palco, avesse davvero mancato di rispetto a Marco Biagi, su quel palco nessuno di noi, nemmeno Grillo, sarebbe rimasto un minuto di più.
c'è solo da dire GRAZIE a una persona come Travaglio, che se solo avesse approfittato dello stato indecente di questo paese oggi sarebbe un miliardario senza aver fatto nessuna fatica.
Sacrosante parole
eh eh domani non appena lo vedrò, come prima cosa lo ringrazierò di essere ancora dalla parte del popolo...
ma sicuramente lo ringrazierò per questo articolo..., che in poche parole liquida le tante, troppe voci che si levano per distogliere le menti dalla realtà per dirottarla verso l'informazione di potere (o di partito)...
I nostri politici come al solito non hanno capito un beneamato. Non si sono resi conto che un comico, un blog, e una buona proposta di legge sono stati sufficienti a richiamare centinaia di migliaia di persone da tutta Italia! In un blog di San Francisco(USA) una utente canadese sperava che dopo l'italia fosse la volta di un V_Day anche in USA e in Canada! Noi siamo con Beppe Grillo perchè NOI SIAMO Beppe Grillo! Beppe è solo la faccia mediatica ma siamo noi cittadini i veri politici del 21-esimo secolo! Cari Signori del Palazzo siete alla frutta prima ve ne rendete conto meglio sarà per voi... V
Hanno capito benissimo, e fanno quel che sanno fare meglio: coprire la verità dei fatti con la solita massa acritica di fuffa bugie calunnie insulti e chiacchiere. Non potendo tentare di saltare sul carro del vincitore come Di Pietro e Pecoraro Scanio fanno l'unica cosa possibile dal loro punto di vista: sperare che la corazzata a servizio permanente effettivo della tv e dei giornali di regime rimuova pian piano persino il ricordo di avere assistito a questa giornata.
L'esistenza di Travaglio nell' orizzonte giornalistico italiano, insieme a pochi altri suoi colleghi, bravi ma avaramente utilizzati dalle varie testate a tiratura nazionale, è per me motivo di speranza e di rassicurazione. Un grazie a Travaglio e all'Unità che ne ospita quotidianamente la rubrica.
Tra corruzione e antipolitca, furti e giustizialismo..questo paese si bilancia sempre tra padella e brace, brace padella..cosa sia meglio?
boh..
lunedì 10 settembre 2007
LA NAZIONE: UN ALTRO CRUCCIO DI FIRENZE
L'informazione per una comunità, un stato, una città è come un termometro che misura la temperatura del senso di democrazia diretta dei propri componenti. Meno libera è più alta sarà la febbre. E Firenze scotta.
La Nazione, un'istituzione per il capoluogo toscano, un quotidiano che ha immortalato e descritto molte pagine, tragiche o felici, della vita di Firenze. Ci lavorava anche il Perozzi, interpretato da Noirè, nel mitico "amici miei" di Bertolucci datato 1975. E come dimenticare la caracollante andatura di Roberto Baggio con la maglia viola n.10, versione "La Nazione".
Da un decina di anni (forse anche di più), però, non risulta più essere la voce di Firenze e dei fiorentini, bensì quella della Firenze bene e dei fiorentini in vista. Non la definerei schierata politicamente, semplicemente mercenaria. Pubblicare e fare articoli su commissione, in base all'offerta del committente.
Ieri, probabilmente, qualcuno ha commissionto un lavoro anti-Grillo...
MONDOLOGICO, per dare conferma di quanto sopra affermato, vuole oggi riflettere sugli articoli de "La Nazione" datati 10-09-07, pgine 2 e 3.
Il primo è di Marcella Cocchi dal titolone: CASINI CONTRO GRILLO"INSULTI A BIAGI, UNA VERGOGNA"
La democraticissima giornalista, dopo alcune battute iniziali, solleva un quesito: V-day, trionfo del qualunquismo o esempio di democrazia diretta?
Uno a questo punto si aspetterebbe una serie di commenti raccolti in piazza durante la manifestazione con relative risposte rilasciate dai politici, oggetto della manifestazione.
Magari...
Marcella da spazio a Casini, a Mancuso, a Tremonti, a Bossi, a Fini, a Di Pietro, a Ichino, a Rosy Bindi e a Pecoraro Scanio...
Marcella non ha capito niente del V-dy.
Oppure Marcella ha agito cosi di proposito? Chissà...
Durante l'articolo poi, la giornalista si lascia andare a commenti opinabili in totale contrasto con l'etica professionale che un giornalista dovrebbe possedere: "Libero Mancuso dice che il comico telefonerà presto alla vedova del giuslavorista ucciso dalle Br. Eppure, ieri sera sul palco di Sabaudia, l'inventore del V-day non sembrava pentito di nulla."
Eppure? Sembrava? Ma che terminologia è questa? Io la giudico da processo alle intenzioni, non certo da servizio giornalistico di cronaca.
Dov'è la voce della piazza, Marcella? Dov'è il parere della gente? Dov'è la voce di Firenze e dei fiorentini alla quale prima accennavo?
E quel leccare tipico de "La Nazione", che noia, che fastidio...
"Eppure lo stesso assessore Mancuso aveva accettato di fare da "notaio" e certificare le firme per la proposta di una legge popolare chiamata parlamento pulito."
Di nuovo eppure? Che sacrificio per il povero Mancuso (amico oltre che di Cofferati, anche di Bersani e Chiti, altri due dei quali MONDOLOGICO parlerà in futuro)fare da notaio...
Peccato che notai e certificazioni siano indispensabili per il mondo della politica e dei media, non certo per quello dei blog e del v-day, che ne farebbero tranquillamente a meno. Quindi a chi era in piazza l'altra sera, cara Marcella, non interessava molto che Mancuso svolgesse tale funzione; bastava che ascoltasse i concetti anzinchè strumentalizzare la questione Biagi, afferrandola come se fosse l'ultimo bastone utile da infilare nelle ruote del v-day.
I precari sono "schiavi moderni" checche ne dicano Mancuso e, soprattutto, Casini, che col suocero Caltagirone ne ha visti passare tanti sotto i propri occhi...
Infine il consiglio di Marcello Veneziani, a pagina 3, che ovunque va sente rivolgersi le stesse domande: "ma che possiamo fare noi cittadini per reagire agli abusi, ai privilegi e al malcostume della classe politica italiana?"
Veneziani in linea di massima è d'accordo con Grillo, così, tanto per non schierarsi, ma non ha partecipato al v-day poichè secondo il suo autorevole giudizio, mancava una PROPOSTA-SEGNALE (classica terminologia politichese): "cittadini di sinistra di centro, e di destra non andiamo più a votare se non ci restituiscono il diritto costituzionale e sovrano di sceglierci i nostri rappresentanti"
ALLUCINANTE
Caro Veneziani, Madre Teresa di Calcutta diceva che per fare grandi cose, bisogna iniziare dalle piccole e, soprattutto, bisogna fare un passo per volta. Quello che hai scritto è giusto, ma è anacronistico. L'8 settembre è stata affrontata una battaglia. La tua sarà affrontata un altro giorno, su tua iniziativa, magari. E sono sicuro che non sarà ne rozza, ne qualunquista e non avrà ne limiti, ne grevità, ne inconcludenze.
Sarà la rivoluzione di Veneziani, uomo della cultura su committenza. Sarà un altro V-day, dove v starà per Veneziani e non per vaffanculo.
Per adesso però, di concreto, ci sono 300.000 firme e quindi VAFFANCULO.
VAFFANCULO perchè il movimento referendario al quale alludi è divenuto complementario alla politica.
VAFFANCULO perchè i giornali ai quali dai un significato di mezzo di protesta non sono altro che strumenti della politica.
VAFFANCULO perchè ti danno noia l'inquinamento e la barca di Grillo, mentre quelli di Caltgirone, Mancuso e D'alema no.
VAFFANCULO perchè amo Firenze e quelli come te fanno del male alla sua cultura.
FORZ BEPPE. Alla prossima.
uno spiedo no?
con su infilzata una bella rappresentanza della casta...da tenere a lungo finchè non è colato tutto il grasso accumulato in decenni di lavorio pro domo propria.
"Tra corruzione e antipolitca, furti e giustizialismo..questo paese si bilancia sempre tra padella e brace, brace padella..cosa sia meglio?
boh.."
DEDALUS...
un po' feltriano questo commento!
Travaglio spiega appunto che appellare con giustizialismo e antipolitica questa manifestazione non ha senso, se devi uscirtene con una frase così in questo post, prima confuta travaglio, argomenta, convincici e poi vediamo.
E comunque tra corruzione e antipolitica, a quanto mi risulta, dall'impero romano a oggi ha sempre vinto la corruzione, e fra furti e giustizialismo abbiamo sempre visto l'opzione "furti" svettare.
Proviamo anche le altre due opzioni invece di chiederci cosa è meglio o andiamo avanti così?
a questo proclama preferisco SENZA OMBRA DI DUBBIO quello dell'altro ieri di Furio Colombo (vedi sotto il mio nick), assai più nobile di Spirito, serio di Carattere, lungimirante di Politica e lucido di Difficoltà...
Poi è logico che, il giorno dopo un tale successo, i protagonisti si mostrino soddisfatti e ringalluzziti, ma aspetto di vederli fra un po' di tempo, quando in 300.000 "frustrati" li rincorreranno perchè resisi conto finalmente di essere stati, ancora una volta, condotti verso il NULLA, e perciò "gabbellati".
NON E'STATA UN'INIZIATIVA che prospetti sbocchi alcuni, manco le 3 proposte di legge! ame
è dura essere contro l'omertà. Carolina
Caro tex meglio essere frustrati ma averci provato, che essere pessimisti per definizione. Dire che come al solito finirà tutto nel nulla non ti rende più furbo di quei 300.000 poveri sprovveduti che hanno fatto la fila per cambiare le cose. Non ritieni che sia bello una volta ogni tanto fare la fila sapendo che quella fila è quella giusta?
é vero che sarà dificilissimo che si producano sbocchi, ma mi pare poco simpatico darne la colpa a grillo; la questione é che le leggi le fanno precisamente quelli che dovrebbero essere dispersi a staffilate nello sfintere, e che quindi é inverosimile che uno legiferi in tal senso. Che poi non sono venticinque, ma molti di più calcolando da un lato i non definitivi, dall'altro quelli con due e più mandati...tutta gente che da troppo tempo si astiene sia dalla zappa sia dalla lima, per tacere della falce e del martello. Vi ricordate Cofferati? tornerò in Siemens, diceva...voilà eccolo sindaco nell'infelice Bologna, e i risultati si scorgono anche da Milano
@mangus colorado
"...e ho difeso Cofferati, che avrà tanti difetti, ma non quello di partire dai poveracci, visto che prima ha preteso legalità dagli imprenditori sullo Statuto dei lavoratori." DETTO QUI SOPRA DA TRAVAGLIO....!
Ma è mai possibile che SEMPRE a modo tuo la devi fare, cioè fuori dal vaso ?
piantala, una buona volta, altrimenti mi tocca accusarti di "plagio di minori" mentali, s'intende...come questo Emiliano G (chissà poi perchè la sua mamma gli ha affibbiato un nome così bello...!) che dice:
//Non ritieni che sia bello una volta ogni tanto fare la fila sapendo che quella fila è quella giusta?//
Postato da Emiliano G - Lunedì 10 Settembre 2007 alle 18:46
PERFINO ALL'IPER, se sbagli fila non vai da nessuna parte! la fila giusta sarà quella del 14 ottobre per fondare il PARTITO DEMOCRATICO, fila che faranno non solo 300.000 italiani, ma 10 volte di più, o grulli !... scommettiamo?
aiutooo! ma siamo precipitati all'asilo?
Non saprei: quanto a me, io non ho fatto la fila ieri, e nemmeno la farò per il PD. Non mi piace avere un mio seguito e neppure essere un seguente, coem scrive bene Jacques Brel.
Quanto allo Statuto dei Lavoratori, ti ricordo il disprezzo con cui fu accolto ai tempi dagli operai. Certo che, di ritirata in ritirata, oggi uno può anche apprezzarlo, come oggi si apprezza la Costituzione, e certuni perfino l'art.7...
Col tempo ci si abitua a tutto: chiedilo agli ergastolani.
In ogni caso a me é pure simpatico Travaglio, ma non modellocerto le mie idee sulle sue, ci mancherebbe pure quello. Pensa che lui, oltre a Cofferati, stimava pure Montanelli
tex l'hai presa troppo sul personale, comunque mi scuso con te se ti sono sembrato offensivo nei tuoi confronti. Volevo solo far notare che le persone reagiscono alla situazione politica in modi diversi.
Beh che Travaglio e Di Pietro siano in realtà di destra non è una novità.
Un tempo, tra l'altro, i giustizialisti erano i missini.
Comunque basta leggere cosa scrive Grillo-Feltri sul suo blog a proposito dell'indulto per capirlo. Dell'indulto invece avrebbero usufruito anche quei lavavetri che volevano sbattere in galera. Dell'indulto hanno usufruito anche molti della Bossi-Fini. Non mi pare che Grillo si sia mai preoccupato di queste persone poichè le sue posizioni sono identiche a quelle di Di Pietro.
E non è la prima volta che ci sono affinità tra quello che scrive libero e quello che afferma grillo.
Per quanto giuste possano essere alcune sue posizioni, talvolta scade nel populismo di estrema destra. Mi spiace, ma è così.
Non posso che dire GRAZIE MARCO TRAVAGLIO. Grazie BEPPE GRILLO!! Onore...
Ma una volta che abbiamo mandato a casa questa classe politica di preguidicati, che succede? secondo me che ne eleggiamo democraticamente un'altra.
Io sarei un po' piu' ottimista se il paese reale desse ogni tanto anche qualche esempio costruttivo, oltre a dire vaffanculo. Leggo stasera che c'era un giro per comprare l'esame di ammissione a medicina ad Ancona (dico - di ammissione! manco fosse la laurea). Questa e' roba che richiede la partecipazione di decine (se non centinaia) di persone: professori, impiegati, studenti e loro famiglie. E ovviamente e' solo la punta dell'iceberg. Con una societa' cosi', dove e' la speranza che emerga una classe politica che sia altro che una casta?
Lupo sono d'accordo con te. La protesta è sacrosanta, ma penso che ci sia proprio lo spazio affinchè è ora che si facciano avanti tutti quei giovani che credono di poter avere la qualità di rappresentare una nuova classe dirigente, accettando di confrontarsi e di mettersi in discussione. Di rischiare e di contribuire ognuno in base alle proprie capacità indicando in quella parola MERITOCRAZIA il faro di una nuova stagione politica. E non avere la presuzione che solo per effetto di una carta di identità giovane allora si hanno qualità per essere votati!!! Servono idee oltre che protesta, anche se in questo caso sacrosanta e battaglia doverosa!!! E' un bene comune sapere che il Parlamento italiano non accetterà più casi di rappresentanti che hanno avuto guai con la legge!!! Chi fa le leggi deve avere la credibilità per farle poi rispettare!!!
-...E l’hanno fatto con l’arma più antica e genuina di ogni democrazia: la manifestazione di piazza.
Quella piazza che, quando la occupano Berlusconi e Bossi e Casini e Mastella per chiedere cose incostituzionali...-
scrive Lui
-o per l'opposizione palesarsi con scioperi inutili, buoni solo ad illudere l'elettorato-
aggiungo io
la cosa che più mi preoccupa di più è che siamo ormai allo scontro vero e proprio e di quello cattivo, manca solo quello fisico, manca solo l'olio, i manganelli ci sono e anche troppi (ma ne siamo così lontani ?)Lo psiconano ci ha così abituato alla violenza, anche solo verbale, alla assoluta mancanza di rispetto per quelli che non la pensano alla stessa maniera...siamo così disabituati alla memoria, quello che è successo ieri è un lontano passato ( genova o altre manifestazioni sembrano così lontane nel tempo ).. Dio mio, sono state date più pagine di giornali, televisione, dibattiti ad una sottospecie di essere umano come corona che a cose come il V-day o l'anniversario di madre teresa o all'Iraq, al Congo o altri avvenimenti certamente più meritevoli di spazi... ecco la mia paura. Non ricordo di chi sia la frase: Se vuoi comandare un popolo mantienilo ignorante... In italia, forse più che altrove, stà succedendo questo ai giorni nostri. Se hai il coraggio di dire Basta a questo sei un qualunquista ? Stò buttando via tutti i miei libri di filosofia greca-latina perchè forse non ho capito una mazza della vita ed in questi hanno ho letto solo fregnacce, socrate ??? forse era davvero un imbecille e fecere bene a fargli bere la cicuta. Stò cercando di convincermene..... ma purtroppo non ci riesco.... ok, allora sono un qualunquista e me ne vanto anche.
Non vorrei andare troppo OT, ma c'è una cosa che non mi quadra.
Quanto scommettiamo che le 300.000 firme del V-Day sono al 90% raccolte senza presenza di un autenticatore (notaio, cancelliere di tribunale, segretario comunale, Sindaco o consigliere comuanle autorizzato dal sindaco) come prevede la legge n. 120 del 30/04/1999 e che quando Grillo le presenta gli verrà detto che non sono valide e griderà al complotto, che sono i politici ad aver bloccato la legge di iniziativa popolare con una scusa?
Invece Grillo sa benissimo che se prima raccoglie le firme e poi trova gli autenticatori, le firme raccolte senza la presenza dell'autenticatore non sono valide.
Per chi di voi ha firmato: sapete l'iter dell'autenticazione della firma?
@moreno
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200709articoli/4402girata.asp
http://beppegrillo.meetup.com/116/messages/boards/view/viewthread?thread=2944039&pager.offset=10
Autenticatissime. Ciapa su.
@moreno... a torino gli autenticatori c'erano e si sono sbattuti alla grande per poter convalidare le firme..., per cui, le firme sono state autenticate e sono valide...
da ciò si evince che la classe politica attuale (sinistra o destra poco importa), ha talmente rotto le palle, che ha costretto tutti a scendere in piazza per dire basta...
le uniche firme non convalidate, sono quelle (che la gente ha comunque voluto fare) prese dopo la fine dei moduli..., quelle saranno solo per statistica, ma le altre sono ok...
@moreno
Bravo, quanto vuoi scommettere? Basta fare un giro sui siti dei meetup per rendersi conto che la prima cosa di cui si sono preoccupati gli organizzatori è stata quella di assicurarsi la disponibilità degli autenticatori. Io sono stato ai presidi di Rimini, di Novafeltria -PU- e di Pesaro: autenticatori come se piovesse.
E poi il dietrologo è Grillo.
STIAMO per PERDERE un EROE del POPOLO
Travaglio, persona giusta,seria, equilibrata e di idee veramente democratiche è incolpevolmente stato capito da questo sistema.
Prima lo hanno stretto alle corde con richieste di risarcimenti astronomici (cause intentate contro di lui da gruppo Mediaset), indi l'hanno fatto assumere a contratto d'oro nei ramghi di "anno zero" al solo scopo di assoldarlo per dirigerne in modo da affievolirla progressivamente la sua illuminata opera di risvegliare le coscienze popolari assopite dai media.
Ciao caro Marco, avevemo creduto in Te, ci hai fatto sognare, abbiamo acquistato i tuoi libri anche per sostenerti oltrechè perchè di scorrevole e gratificante lettura.
Ma il "sistema" ha stritolato nei suoi ingranaggi anche Te , purtroppo !
Non ci sarà mai giustizia sociale in questo piccolo, povero e romantico paese.
Ciao Marco di Te ricorderemo i momenti migliori!
Grazie per averci fatto sognare una nazione giusta e pulita.