Un giovane e la speranza di un´altra politica, ecco i motivi della scelta
Il mio esame da candidato pd
di MICHELE DALAI
La mia prima esperienza di partecipazione attiva alla vita politica della città e del paese è coincisa con la presentazione delle pre-primarie dei Democratici per Letta, ieri sera. Un buon primo giorno di scuola, anzi, un buon pre-primo giorno di scuola. Mi sono sentito inadeguato, mal vestito e abbastanza solo come si conviene a tutti i bravi bambini che si guardano intorno non appena la mamma ha svoltato l´angolo. Facce nuove e facce vecchie tute in una stessa stanza, quasi tutte animate dallo stesso buon proposito di testimonianza e presenza.
Mi sono sentito fuori dai miei panni ma è durato pochissimo, il tempo di accorgermi che niente di quello che è pre-successo in due ore di dibattito pubblico ha avuto il benché minimo sapore di incontro standard, di assemblea di circostanza e cortesia nei confronti di un leader, di un pre-leader. Esco dal mio battesimo pre-politico con la convinzione che difficilmente potrò votarmi, scosso dalla sindrome goffa di chi si trova molto più in sintonia con gli altri sei candidati di quanto non lo sia con se stesso e con il suo programma. Insomma, mentre future madri, giovani manager, musicisti di talento e professori universitari raccontavano le loro motivazioni e la loro voglia di mettersi in gioco, mi sono scoperto più volte a dire: questo sì che lo voto, mica perdo tempo con Dalai. Anzi, con il pre-Dalai che si candida con e contro di loro. Letta è cattolico e io ateo, Letta è pisano e io livornese, Letta è milanista e io interista, Letta gioca a Subbuteo e io fondevo con l´accendino i giocatori dei miei amici perché non ero capace. Nonostante tutto ciò, o forse proprio grazie a tutto ciò, da ieri sera sono ancora più convinto della bontà della mia scelta e di quella degli altri sei, della necessità di aderire alla proposta dell´unico vero possibile rinnovatore della palude democratica italiana e milanese. Perché quel che ci unisce è molto più grande di quel che ci potrebbe dividerci e quello che potrebbe dividerci è enorme. Pre-primarie post-ideologiche, un sacco di avverbi per una cosa davvero nuova.
Il nuovo che avanza:
Un collaboratore di Repubblica, che ha una rubrica sull'apposito giornale, non per aver mai fatto giornalismo politico o di inchiesta, ma per essre figlio di.
Leggete la sua biografia e capirete.....
Racconta sullo stesso giornale per il quale collabora la sua esperienza di candidato alle primarie.
Pensavo che i democratici fossero quello contrari a nepotismo e conflitti di interesse.....
Evidentemente sbagliavo questo nuovo che avanza sembra già vecchio in partenza.
Un 'ultima cosa mi ricordo una risposta sintomatica del grande giornalista Michele Dalai:
io preferisco andare dal droghiere di fiducia, che mi tiene il conto aperto al posto di andare in quegli orribili centri commerciali.
Certo che per uno come me che abita a Rozzano trovare il droghiere di fiducia è difficile!!!!
paolo spero di non avere mai una biografia , non vorrei essere tacciata di nepotismo anch'io, che deve fare se uno è parente di .........?
chiudersi in casa e non fare nulla per paura di essere tacciato di non essere capace di candidarsi autonomamente e non solo perchè ne ha voglia e gli piacerebbe provarci?
ma perchè sei finito ad abitare a Rozzano? io c'ero ma poi sono scappato, perchè ovviamente ho trovato di meglio e a minor prezzo... in un'altra città abbastanza lontano per non sentire più la puzza di yuppies... o forse che tu, povero paolo, sei finito come i sacchetti di plastica nelle rogge putride, sei rimasto "impigliato ai rovi"?
Ma è mai possibile che MAI, da quel gorgo di bocca flatulenta che vi ritrovate, te e i tuoi simili, non riuscite più a far uscire un flebile "bene, bravo, apprezzo le tue buone intenzioni?"
Non conosco nè tantomeno sono amico del personaggio in oggetto, salvo che porta un cognome notorio e pubblicamente rlevante, "da difendere" insomma... glielo vuoi lasciar fare, perdio, o tuttalpiù riesci ad opporgli motivazioni non dico tanto, ma un minimo "politiche"?... invece no: obbiettivo unico infamare e stroncare "a prescindere", l'intramontabile sport nazionale, da starace ai beppegrilliani...!
Fossimo ancora un secolo e passa fà, quando per molto meno ti saresti visto arrivare sotto casa i "padrini" con cilindro e cappa nera, che al massimo ti lasciavano la libertà di scegliere l'arma... avresti fatto meno gli spiritosi, te e i tuoi soldali...!
l'anima di Felice Carlo Emanuele Cavallotti ti turberà il sonno,
Nota: "I funerali del Cavallotti si trasformarono in una imponente manifestazione popolare contro le forze conservatrici e l'autoritarismo di re Umberto I..."
Carissima Maria Cascella.
Ma se una persona che ha fatto scuola di giornalismo, che è andato in zona di guerra come Libano e Palestina di tasca proprio, rischiando pure grosso. Non riesce a pubblicare mezzo articolo e neanche mezza foto. Sarà casuale che l'house organ del partito democratico, faccia scrivere il figlio di uno dei "padri" del pd?
Se tu fossi un giornalista e candidato useresti i tuoi articoli per fare informazione o per fare campagna elettorale?
C'è una regola non scritta nel giornalismo, il giornalista è un testimone e non si scrive in prima persona.
(a meno che si tratti di Umberto eco della situazione).
Per favore non facciamo finta di non capire.
Il direttore del tg3 di Bella non sarebbe mai lì se suo padre non fosse stato un piduista del corriere.
E poi ci stupiamo che questo paese non cambi mai.....
Maria Cascella: sì d'accordo, non fosse che la polemica che viene condotta sull'attuale classe politica verte su argomentazioni simili, spesso legate alla persona e ruotando in particolare sul tema dell'inamovibilità e del rinnovamento.
Buon per lui che è lì e sembra non sapere esattamente il perché.
Per cavallotti.
Buon per te che hai trovato casa non a Rozzano, ma altrove, io non ci sono riuscito, sarò un fallito.....
Quello che volevo dire citando la questione droghiere è che nelle periferie delle città i droghieri non esistono nemmeno.
Scommettiamo che il buon Dalai vive nel centro di Milano?
Una volta la tematica centro periferie era una questione politica....
Non ho affrontato le questioni politiche come dici tu, anche perchè mi sembrava che la lettera articolo non fosse così approfondita nell'affrontare le tematiche politiche.
Eppure non sento mai dai vari candiadti alle primarie una parola chiara su:
Precarietà
Stato sociale
Proibizionismo e crimine organizzato
Politiche delle migrazioni
Difesa dell'ambiente
Ripeto se lavoro in un giornale dovrei fare informazione e non campagna elettorale.
Invece la Repubblica guarda caso ha smesso da tempo di fare informazione e continua a fare campagna elettorale.
Esattamente come hanno fatto per anni i canali mediaset.
Questo è solo un piccolissmo esempio del malcostume italiano.
Francamente dal nascente partito democratico mi aspettavo qualcosa di nuovo.
Invece tra lotizzazioni e nepotismo sembra di tornare ai tempi d'oro della Dc.
Non posso essere accusato di sostenere il PD, quindi spero di poter dire la mia liberamente. Dalai sarà pure figlio di, ma è una persona normalmente intelligente (mica è una cosa tanto comune tra i politici), ha un po' di cultura, fa un lavoro normale (ok, sarà stato facilitato dal papà, ma che deve fare, ammazzarlo o ammazzarsi?)
Soprattutto, accetta di mettersi in gioco, ovvero non si associa a papàssuo nell'accettare la cooptazione della listona istituzionale.
Insomma, Dalai jr. ci prova e non è l'unico, ho scoperto che ieri si è presentata anche Anna Puccio, giovane-vecchia conoscenza, cervello in controtendenza che ha deciso di tornare per provare a essere utile al suo paese. Senza questa iniziativa Anna sarebbe certo rimasta nel suo ufficio a fare cose utili alla società per cui lavora.
Tieni inoltre presente che (1) dall'altra parte c'è Filippo Penati, peggio-peggiore della deriva inciucio-affarista-leghista dei fu-DS, uno a cui ogni voto tolto è un'opera meritoria e che (2) resta l'alternativa più che condivisibile di andarsene al mare.
Di questa iniziativa mi attira il fatto che 6 su 7 candidati sono giovani, non iscritti a un partito, non cooptati da un segretario politico idiota e/o ignorante che pensa solo alla sopravvivenza di chi gli paga lo stipendio (in genere eccessivo).
E da opposittore feroce di tutto il carrozzone PD (che però - volenti o nolenti - influirà sulla nostra vita futura) penso che se (ho scritto "se") Enrico Letta mi darà la possibilità di contribuire a mandare nella costituente una faccia nuova, che non ha bisogno di accedere all'arraffo, presentata spontaneamente, con delle competenze e un lavoro qualunque - bè, allora ci sta anche che io prenda in considerazione l'idea di investirci un euro e cinque minuti. (ho scritto "prenda in considerazione").
Ultima cosa OT: ma perché non continui a scrivere "Paolo" nella firma? Posto che la tua faccia non si vede, il messaggio "finti tonti" mettilo nel testo e tieni una firma coerente, così gli altri sanno chi gli sta rispondendo. O no?
Su Affari Italiani è andata in linea una lunga intervista a Davide Corritore proprio su questa iniziativa.
//Esco dal mio battesimo pre-politico con la convinzione che difficilmente potrò votarmi, scosso dalla sindrome goffa di chi si trova molto più in sintonia con gli altri sei candidati di quanto non lo sia con se stesso e con il suo programma.//
> Prendi lezione di modestia, paolino piccolino...
scusate, ma allora che si candida a fare?
a me sembra falsa modestia.
E' almeno dai tempi della candidatura di Scalfarotto alle primarie contro Prodi che spesso osservo nella blogosfera un astio animalesco contro le cosidette "facce nuove" che si buttino nell'arena politica.
E' chiaro che non basta essere giovani ed estranei alla politica per diventare dei buoni politici, ma mi sembra davvero che nella blogosfera ci sia talvolta un odio dilaniantec ontro le "facce nuove" (e questo thread ne da un ottimo esempio).
E' solo una mia impressione?
E se fosse cosi quali sono le spiegazioni?
perchè dovrei odiare questo ragazzo?
La mia era solo una considerazione.
non ho niente contro Dalai, è abbastanza bravo, ma è quell'abbastanza che non mi soddisfa. di qualcuno brillante, qualcuno come Furio Colombo per dire, ci sarebbe bisogno fra i giovani. certo se uno è povero non può permetterselo, ma è questo che non mi sento di perdonare, che questi giovani con dote non sappiano osare mai un po' di più. mica dico alla Feltrinelli, per carità, che è anche una figura d'altri tempi nel bene e nel male, ma come Furio Colombo, avrebbero il dovere. per questo che quelli come Dalai mi fanno venire solo malinconia, e basta.
mauro, ti rispondo io: se osassero qualcosa in più, visto che il portafoglio è largo e le risorse non mancano, se fossero meno egocentrici e meno conformisti, per quanto brave persone, sarebbero portati in trionfo dagli stessi che manifestano "astio". certo che queste giovani mezze tacche non suscitano entusiasmo. la gente infatti, si entusiasma per Travaglio e Colombo, per quelli come loro. Travaglio è anche giovane e ha già fatto più di tutti loro messi assieme.
Comunque, il metodo scelto dai lettiani di Milano per selezionare i candidati è interessante, anzi il fatto proprio che si siano posti il problema e per chi dovesse scegliere da sinistra di partecipare alle primarie, vale la pena di considerare se i due concorrenti cattolici non siano più rispondenti alle proprie idee e appartenenza della candidatura Veltroni.
Quindi non mi stupisce la scelta di Corritore e di altri.
@ mauro penso che solo a mia figlia anni sia stato permesso entrare in un giardinetto pubblico ed urlare a squarciagola , senza temere il ridicolo e con le mani rivolte al cielo :" Ciao amici sono arrivata eccomi qui"!
ma lei aveva 3 anni :-)
MA lo avete letto oggi 11 settembre il vostro buon Dalai che affronta con intelligenza la questione nazionalista difendendo i fischi alla marsigliese....
Continuate a farvi del male. Dmeocratici e nazionalisti.
L'ignoranza che trasuda nella risposta ad un lettore è esemplare.
Grazie a tutti quello che lo hanno difeso senza conoscerlo....
@ paolo Dalai si è candidato alla formazione di un nuovo partito aveva o no diritto a farlo?
rispondi tu ora.
Tutto il diritto....
E voi che voterete il partito democratico avete pure il diritto di votarlo, ma almeno smettete di fare quelli di sinistra.
Essere post ideologici per tirare fuori il nazionalismo non mi sembra il massimo.
Entra nel merito cosa ne pensi delle bordate di fischi alla marsigliese?
@paolo io dalai non lo conosco , volevo solo comemntare il tuo giudizio negativo sulla candidatura , ilfatto di essere figlio di ...... non penso possa essere ascritto come un neo sulla propria biografia, se credi nella rappresentatività pensosiano altri i nei di un candidato da denunciare o di cui vergognarsi, poi io non lo voterò, tu non lo voterai ma questo non significa impedire a qualcuno di volerci provare.
io stessa ho avuto da adinolfi la proposta di candidarmi nella sua lista, in questo periodo di formazione di liste è naturale cercare dei nomi da candidare, poi molti candidati si stanno offrendo spontaneamente contattando direttamente i comitati promotori e lo fanno personalmente .
Non penso ci siano trabocchetti in questa operazione, diverso sarà dopo valutare come e chi si recherà a votare , ma quello sarà un altro discorso.
@Maria
Io non ho detto che non si possa candidare perchè è il figlio di Dalai.
Ho detto che è pazzesco che i nuovi nomi, nuovi non sono.
Che se un giornalista qualunque usasse un proprio articolo per fare campagna elettorale verrebbe cacciato dal direttore.
Inoltre abbiamo giustamente criticato il conflitto di interessi di Silvio, ma i "nostri" conflitti di interesse facciamo finta di non vederli.
Se non bastasse, dovreste leggere le sue risposte alla rubrica di repubblica.
L'equivalente della Sotis in versione giovanile.
Mai una parola sulla precarietà, sull'ambiente e soprattutto sulla giustizia sociale.
Come si fa a dire che allo stadio è giusto fischiare i francesi perchè loro lo hanno fatto a noi.
Come si fa a dire che chi va a fare la spesa in un centro commerciale è uno stronzo e non magari un figlio di nessuno.
Milano è piena di queste persone boriose che non hanno mai mosso un dito quando c'era la possibilità.
Lo stesso Dalai ha sempre negato la presenza dell'estrema destra nella curva dell'inter.
Insomma provate un po' ad approfondire....
Sul nuovo che avanza.....
@ paolo io probabilmentenon abitando a milano non posso conoscere uno per uno i candidati, non ne avrei neanche il tempo tra l'altro, come sempre partiamo sempre al galoppo per ritrovarci al trotto, io obiettavo al diritto di potersi candidare per un partito, poi saranno gli elettori a selezionare, nel bene e nel male.
tu invece di entrare nel merito del programma del candidato o di chiedergliene conto gli hai subito rimproverato l'appartenza familiare, se volevi fare emergere le contraddizioni di questo candidato come di qualsiasi altro fosse al suo posto non puoi rimarcare l'unica cosa di cui non ha responsabilità cioè essere figlio o parente di......
in questa situazione tu non trarrai nessun beneficio e lui non sarà obbligato a fornirti alcuna risposta, mica può negare ciò che è scritto nel suo stato di famiglia non ti pare?
Forse non hai capito.
1 Entrare nella redazione di Repubblica è impossibile se non si è raccomandati.
2 qualsiasi persona "normale" che lavora in un giornale non riceve spazio per farsi campagna elettrale, ma in genere deve sgomitare per fare articoli.
3 La stampa dovrebbe fare informazione e non perenne campagna elettorale
4 Perchè in nessun commento vengono citate le sue lettere?
5 Nel titolo l'utilizzo della parola ggggiovane non ti fa riflettere?
Un milanese, anzi un rozzanese di sinistra, non può stupirsi?
Non si può neanche dire che il Pd nasce sotto le bandiere del nepotismo e del conflitto di interessi....
è vero che ci si avvicina ai dc, ma non è necessario agire come loro.....
Una volta si guardava anche la base e non solo la vetta e Gramsci diceva che un vero leader è uno che ascolta.
Qui non ascolta nessuno e tutti hanno la verità politica in tasca.
Mi hanno insegnato da bambino che essere di sinistra vuol dire essere più responsabili e guardare sempre le ingiustizie, senza nasconderle...
La cosa più divertente che ho letto (una cosa quasi carina sepolta dalla valanga di insulti gratuiti che Paolo da Rozzano si premura di regalarmi), è che avrei detto che preferisco avere un conto aperto dal droghiere di fiducia, molto meglio dei centri commerciali. Avessi un droghiere di fiducia...
So che a questo genere di lettere non si risponde, signorilmente evitando di prendersela con chi è agitatissimo e molto arrabbiato con te, senza aver peraltro mai letto due righe due di quello che scrivo.
Non so se sono raccomandato, non credo ne avrei bisogno anche perché non sono assunto da Repubblica e collaboro (ne sono onorato), su richiesta di una persona che stimo, di un giornalista davvero eccellente che ha rivoluzionato la redazione milanese evitando sistematicamente di cadere nel giochino delle raccomandazioni e delle assunzioni facili. Moltissimi ragazzi senza cognomi usciti dalle scuole di giornalismo, i migliori dei loro corsi. Non so se oltre a non avere un droghiere Paolo da Rozzano non conosca l'esistenza di tale scuole. Ma iscriversi costa nulla e concede occasioni come quelle ben sfruttate da alcune firme straordinarie, Massimo Pisa su tutti.
Poi, ho scritto su Repubblica della mia candidature schernendomi, sostenendo (ci credo davvero), che sono entusiasta di gente come Filippo Del Corno , figlio di cotanto padre (ahi ahi ahi, siamo tutti nepotizzati o abbiamo solo voglia di fare), che stimo politicamente lucidissima, molto più di me.
Da bambino le avranno insegnato un sacco di cose, ma non a contenere il livore e a conoscere le persone. Sputare sentenze è sempre stato facilissimo, evitare il confronto anche. Però la mistificazione no, quella non la tollero. Non avrò la sua stima e la sua simpatia, mi dispiace, ma non le permetto di scrivere idiozie gratuite senza concedermi la possibilità di controbattere. Facile nascondersi su un blog, senza cognome. Molto. Io ci metto la faccia, perché a me e a molti altro come me, con il privilegio di aver avuto accesso a molte cose ad altri effettivamente negate (lo so benissimo e ne sono grato alla sorte), hanno anche insegnato a fare del nostro meglio per meritarle e a metterci la faccia.
Io l'ho fatto.
La saluto con affetto e attendo un altro scroscio di banalità e insulti, Essendo normalmente inelligente (caspita, devo esserne lusingato), li sopporterò, il mondo è pieno di Robin Hood con la manina che trema.
Saluti.
Michele Dalai
Ps
Caro Paolo,
le ultime due parole due. O forse qualcuna di più, da me che trasudo ignoranza...
Io non ho mai fatto parte della curva dell'Inter pur avendo avuto legittimo abbonamento, pagatissimo e mai omaggio, proprio in quel settore.
Un pezzo per Repubblica su alcuni incidenti in quella curva, testimonianza spontanea, mi è costato mesi di minacce. A me e alla mia famiglia. Più alter cose, che non ho mai usato per propormi quale vittima della ferocia fascista. Io destesto quella Curva e non le permetto questa schifezza. Proprio no. Si vergogni, e nemmeno poco. Il resto lo sopporto, questo no, si vergogni. Se davvero fosse stato inviato dove dice, se davvero avesse rischiato quello che sostiene, si sarebbe documentato meglio su di me. Oppure non avrebbe scritto scemenze come quella, perché l'infamia è semplicissima, la solita sottile brezza. Peccato che proprio la non appartenenza mi abbia fatto rischiare, e molto. Me e altri di quello che lei chiama house organ del PD.
Michele Dalai
bene! bravo Dalai! giusto ed impeccabile contrappunto, il suo, Lei ha - per quel che può contare - tutto il mio apprezzamento!
Le maldicenze non si tollerano, che siano, o meno, generate dall'ignoranza o dalla cieca invidia; sono loro le vere "spam" dell'informazione libera e qualificata... altro che indire un "concorso per titoli ed esami" ogni volta che c'è da aprire una finestra sul mondo o da raccontare di un uomo che ha morso un cane...!
Già all'inizio, subito dopo la sua prima "uscita" qui, io mi permisi di rispondergli ironico ma fermo, a questo "paolo da rozzano", appunto... ma lui niente, si mostrò risentito e punto sul vivo... ma, vile e meschino com'è, tentò di cambiar pseudonimo in "finti tonti"; poi decise puntigliosamente di rispondermi, sparlando di "repubblica" o dettagliando un improponibile "scaletta del bravo candidato" su cui lei avrebbe dovuto esibirsi:
* Precarietà
* Stato sociale
* Proibizionismo e crimine organizzato
* Politiche delle migrazioni
* Difesa dell'ambiente
(non è dato di sapere perchè vi abbia infilato il "proibizionismo", che dai tempi dl Al Capone non fa più parlare di sè, ma fà niente!) ...quasi si trattasse, anzichè di primarie per l'assemblea fondante di in partito riformista, di elezioni a primo ministro!
Io a quel punto preparai la bozza di un qualcosa da controbattergli, ma poi il maggior buonsenso e la carità di patra prevalsero, e la bozza non fu postata; più o meno aveva il seguente tenore:
//@paolo
attento a come parli, non siamo affatto "finti tonti", semmai "finti ingenui", chiaro?
non attaccare la quipresente maria cascella detta "signora maria" che noi tutti blogger di omb, anche se spesso non concordi, però stimiamo... Secondo te, quel genio di Furio Colombo - tanto per fare un esempio - dovrebbe starsene zitto e assistere impotente allo spettacolo "la barca và, lasciala andare!"? ...e questo solo perchè tu hai decretato un presunto "conflitto di interessi"? ma se lei "non riesce a pubblicare mezzo articolo e neanche mezza foto" non sarà forse perchè manca dei requisiti minimi per ottenerlo? o auspichi
forse un "concorsino" tutti i giorni? mi sa che hai perso una preziona occasione per tacerti, saluti//
Un grazie sincero a Michele Dalai per la partecipazione.
Chi tocca muore.....
C'è chi si nasconde dietro l'anonimato per poter continuare a lavorare e chi si nasconde dietro al cognome dei genitori per fare carriera in discesa.
Il signorino qui presente è direttore di un mensile di cui guarda a caso suo padre è l'editore.
Ha una rubrica su Repubblica che si è conquistata tramite un concorso pubblico.
@Cavallotti, ma perchè la parola concorso ti fa tanto paura?
Il signor Dalai
Nega le cose che scrive, dagli insulti contro il gay pride, alla derisione di una coppia di adulti preoccupata che fare un figlio a Milano, voglia dire farlo nascere e crescere nel traffico.
Può anche negare di avere scritto che lui non va ai centri commerciali, ma preferisce luoghi dove gli tengano il conto.
Anche questo Michele non lo ricorda?
Ovviamente lo stesso nasce e cresce nel cuore di Milano, non conosce le periferie, nè tantomeno la difficoltà di portarsi a casa 1000 euro.
Vistoi che un posto di direttore e una rubrica su Repubblica non si negano a nessuno.
Vogliamo poi ricordare le accuse contro Michael Moore perchè si faceva distribuire da Mondadori...
Fino a poco tempo la Mondadori distribuiva tutti i libri della Baldini Castoldi Dalai.
La stessa casa editrice da cui è di recente scappata anche Naomi Klein.
Un ultima cosa visto che si cita la scuola di giornalismo, faccio presente che una delle prime cose che insegnano alla scuola è che non si scrivono articoli in prima persona.....
Comunque quella di Letta è una candidatura nepotistica, tra l'altro di Forza Italia, probabilmente per questo Dalai si candida con lui.
Probabilmente è la lista figli di (papà?)..candidati al Pd.
In fondo è più facile fare il robin hood con le spalle parate....
Chi parla di confronto e aveva un blog completamente censurato, dove era impossibile commentare, dovrebbe riflettere sulle parole democrazia e rete...
Quindi tu ti nasconderesti dietro all'anonimato per continuare a lavorare?
Sprofondi nel ridicolo e non te ne rendi conto.
Mi dai del neofascista/sodale della curva dell'Inter e non ti scusi.
Dici che sono cresciuto a Milano e sono cresciuto a Venezia.
Dici che la Klein è scappata e No Logo lo pubblichiamo noi, Shock Economy è di Rizzoli che lo ha pagato molto, troppo per le nostre casse, indipendenti.
Non sai nulal di distribuzione editoriale, delle concentrazioni Messaggerie-Mondadori-Rizzoli ma con arroganza la butti lì.
Citi solo l'intestazione della lettera aperta a Moore.
Dici (scrivi) che il mensile è nostro, dimentichi che OdB era mio zio e che Linus è una bellissima operazione a perdere, altro che vantaggi del nepotismo, una cosa nata, fata e rimasta in famiglia.
Dici, scrivi, ti agiti e affastelli calunnie, porcherie, mezze verità, senza mai firmarle.
Ma non ti vergogni?
Continui a insultarmi senza nessun motivo (o forse sì, e se ti firmassi per davvero, tu in possesso di tante informazioni imprecise ma precise...), continui a fare il cialtrone.
Davvero, penoso e senza rete, continua così.
Continua a non firmarti per mantenere il tuo posto di lavoro, coraggioso e patetico censore.
Michele Dalai
Dimenticavo: quella degli insulti al Gay Pride è un capolavoro.
Sono citato nel catalogo Alter Ego e in una ventina di blog omo per aver difeso e perorato la causa, solo uno in totale malafede può sostenere il contrario.
Ma si sa, Paolo di Rozzano è impacabile nella sua ricostruzione di vite altrui. E se i pezzi tondi non entrano nei quadri, basta forzarli un po'.
Ora però basta, che allo schifo e alla nausea c'è un limite e alla vergogna della calunnia anonima anche. Io porto degli argomenti, tu solo bestialità e qualunquismo.
Michele
OT - Michele, se consentito metto da parte il mio noto cinismo giacobino e mi alzo in piedi rispettosamente davanti all'indimenticabile acronimo "OdB". Non sapevo fosse tuo zio. Senza Del Buono la coperta di Linus non sarebbe stata un po' anche la mia coperta.