Questa è veramente una grande perdita. Ci mancherai Joe.
Sì, davvero una brutta notizia. Ma Zawinul ha lasciato un sacco di perle da ascoltare. I sing the body elecric, per me, sopra tutte le altre.
Un guru del jazz e della fusion, un luminare della tastiera, uno splendido collaboratore di un altro grande caduto prematuramente, tale Jaco Pastorius.
RIP Joe
Io dico solo che da giovane volevo essere joe zawinul
Boogie woogie waltz dall'album sweetnighter,un must per chi volesse intraprendere il percorso iniziatico
mi unisco al dispiacere per la perdita di un grande musicista. grande perdita.
Zawinul è cresciuto alla corte di Re Davis; uno di quegli artisti che Miles volle con sè nel suo periodo elettrico.
Geniale, eclettico, profondo conoscitore di tutta la musica, dall'etnica alla classica, Zawinul ha concretizzato i sogni di una generazione di giovani musicisti che cercavano qualcosa oltre il jazz, oltre la musica.
Dopo Max Roach, un'altra gravissima perdita per la cultura musicale di noi esseri umani.
L'anno scorso aveva fatto qui a roma un concerto di altissimo livello..
Si però superiamo la retorica della perdita inconsolabile,zawinul come altri qui sopra citati avevano da tempo superato l'età fertile
quindi grazie di tutto tante care cose il piacere credo sia stato reciproco
Avercela una vita piena come il caro estinto in questione
zawinul come altri qui sopra citati avevano da tempo superato l'età fertile
perchè, volevi un figlio da lui?
Scherzi a parte: avranno pure superato l'età fertile, ma il problema è che dopo di loro non c'è stato quasi più un cazzo..tipo il cinema italiana: passata la generazione di antonioni e visconti e la sottogenarazione di bertolucci e bellocchio..cosa è uscito?
Anche se non era più nella golden age continuava a suonare. Non era solo una icona vuota.
La morte di Max Roach mi ha molto colpito per tutto quello che aveva rappresentato, ma lui erano anni che non suonava. Zawinul invece è stato lo scorso anno a Roma. Insomma mi mancherà.
Sandro, hai ragione, la canzone da te citata ha incantato anche me quando la senti per la prima volta (tanto che mi ricordo perfettamente dove e quando)
@dedalus
Bè, il dire che dopo il periodo aureo di questi musicisti c'è stato il vuoto richiede una precisazione sul genere musicale a cui si fa riferimento...
ci sono filoni importanti che hanno avuto pieno sviluppo nei solo anni '70, '80 e '90...
@Giovanni il riff in crescendo di boogie woogie waltz,che meraviglia...altro che il montaggio analogico della corazzata potemkin di calboniana memoria
@Dedalus
cronologicamente e qualitativamente i registi di terza categoria,moretti e quasi nessun altro
@Sandro
Che cosa vuoi dire, che dovremmo stappare lo spumante?
Una atea e scientifica consapevolezza che si vive e si muore aiuta a trovare il giusto equilibrio tra lacrime e champagne
Aveva suonato a Roma alla fine di luglio, pochi giorni prima di essere ricoverato. Non pensavo che stesse così male.
Sul fatto che avesse superato l'età fertile, dato il repertorio più recente, non sono molto d'accordo
scommetto che se fosse stato di destra non lo avreste pianto così, come i vostri artisti, anzi MAESTRI DI ALTISSIMO LIVELLO.
Sai almeno di chi si sta parlando o scrivi alla cazzo?
ci sono filoni importanti che hanno avuto pieno sviluppo nei solo anni '70, '80 e '90...
mah, dopo gli anni 70..se fai una sintesi un po' di nirvana (un disco, poi), una spruzzata di cure, i radiohead..per gli utlimi vent'anni mi pare assai pochino.
Nel jazz sono ancora più o meno gli stessi di prima (almeno quelli sopravvissuti) più molta gente media (tipo l'ottimo metheny, zorn, quelli un po' leccati alla mehldau, italiani diventati saggi tipo rava..) ma nulla che faccia pensare ad un coltrane o a un davis (ma neanche a talenti tipo rollins e momk)
Sai che hai ragione? In effetti, dopo l'esplosione dei tardi Sessanta, con relativi sviluppi successivi, si è visto proprio pochino. Forse il jazz dell'Europa del nord, ma comunque nulla di paragonabile a quello che significarono Ornette o Coltrane.
Peccato che stamattina già due volte è andata così.
- Sono un po' triste per la morte di Zawinul.
- E chi era?
- Un jazzista, compositore, pianista... il fondatore dei Weather Report.
- Mai sentiti!
- Dai, quelli di Birdland!
- Birdland?
- (canticchiato) Dan-dan-dan Dan-dan-da-dan
- Ah, la pubblicità del Ramazzotti!
- Sì, quella.
- E' morto?
- Sì.
- Cazzo, mi dispiace.
beh e' normale,in 50 anni di storia il jazz ha ripercorso i 500 anni di evoluzione armonica della musica colta classica e contemporanea
con dolphy e coltrane siamo all'apice,intorno alla metà dei sessanta,tutto quello che e' venuto dopo e' intrattenimento,anche se di altissimo livello
Attenzione perché qui intravedo un NEMICO DELL'ARMOLODIA! Eh, Sandro, sarai mica tu? O rettifichi la tua affermazione o riceverai una visita dai miei padrini,
Nemico non solo dell'armolodia,ma del jazz moderno a partire dal be-bop in poi
Coleman hawkins l'ultimo grande jazzista
Ornette Coleman e Don Cherry con la sua tromba di plastica nenache li considero musicisti
(sto scherzando,non apriamo inutili schermaglie)
La tromba di plastica?
Casomai era Ornette, che usava il sax di plastica.
Ma sì, da uno che mi dice che il bebop non è da considerare...
@Persio
Ok la tromba era di ottone,te lo concedo,ma scassata al punto che era una bestemmia anche il solo pensiero di poterla suonare in pubblico...
sull'effettivo valore di quell'esperienza addirittura i posteri non ne vennero a capo
Se tu ora hai argomenti chiarificatori e definitivi a supporto del periodo free,sarò lieto di venirne a conoscenza,ci conto
Ricordo che Davis ad esempio ne era tutt'altro che entusiasta
*ps post chilometrici astenersi,ben accette opinioni ed osservazioni personali (eventuali cazzate saranno severamente punite)
Dedalus, nonostante io mi interessi anche di jazz e generi affini, ascolto soprattutto musica rock.
Devo dire che negli anni '80 (malgrado un certo yuppie quasi solo tastiere e plastica) la scena rock ha trovato sbocchi importanti: l'heavy metal ha trovato il suo periodo più fecondo (penso già solo ai Metallica) e ad esso si è accompagnato l'hard rock nelle sue varie sfaccettature (Guns 'n' Roses, Bon Jovi non ancora compromessi...).
Negli anni '90 è esploso prima il fenomeno grunge (Nirvana ma anche Pearl Jam e altri!), poi punk-rock, brit-pop (con anche i Radiohead) fino a metà decennio.
Capisco che tutto dipenda dai gusti individuali, ma se vogliamo c'è sempre qualcosa di nuovo da ascoltare in tanti generi diversi (mi viene in mente per il blues-jazz poi Robben Ford, che ha fatto ottime cose negli anni '90).
O personaggio!
- La tromba di Cherry non era scassata, come incautamente affermi, m era una tromba più piccola, nota come Pocket trumpet, in vendita nei migliori negozi;
- che i posteri non ne siano venuti a capo lo dici tu. Poi, dipende anche dai posteri di cui si parla. Se lo domandi al Bar "Forza Empoli" di Fucecchio, magari ti dicono che il free "L'è na cahata", ma non credo siano rappresentativi della critica musicale;
- L'opinione di Miles Davis non conta una beata phaba, in quanto il Nostro era contraddistinto da un carattere di merda che lo induceva a sparare a zero (e a palle incatenate) contro ogni cosa che non avesse inventato lui.
Quanto agli argomenti chiarificatori:
Ornette Coleman, This is Our Music
Old and New Dreams, Playing
Ornette Coleman, In all Languages
Argomenti definitivi, sul free, non ce ne sono. Perciò, non ne ho.
Non esiste una sola ragione musicale per poter giustificare il free. E' stato un momento di sperimentazione che ha preso piede tra intellettualoidi che credevano di aver scoperto chissà che cosa.
Fortunatamente anche il nostro Rava, che ai tempi bazzicava gli USA suonando con i più grandi esponenti del free, ha ammesso che erano solo baggianate.
Che poi qualcuno ci abbia trovato motivi politici/sociali/morali/etc. etc. per giustificare il free, è un'altra faccenda.
Ma ricordo che la maggior parte del nostro tempo la passiamo per trovare giustificazioni plausibili a qualunque cosa...
va be', allora se avete deciso di farmi girare i coglioni ditelo...
"L'opinione di Miles Davis non conta una beata phaba, in quanto il Nostro era contraddistinto da un carattere di merda che lo induceva a sparare a zero (e a palle incatenate) contro ogni cosa che non avesse inventato lui."
Che avesse un carattere di merda è assodato, che sparasse a zero su tutto ciò che lui non aveva inventato, non è vero. Io sono Davis quando dice che la musica è questione di stile.
E comunque preferisco l'opinione di Davis a quella del bar di Fucecchio.
UAARG!!!! (la sacra ira).
Andiamo con ordine.
- quello che dice l'ottimo Rava è vero. Ma tu lo citi in parte, perché Rava non dice che il free è una baggianata, ma che dentro al free ci sono state tante baggianate. E aggiungo io, troppe.
Ma questo è un problema comune a tutti i generi musicali. E si deve ammettere che è accentuato in un genere dove le regole (che ci sono) sfuggono ai più. Pensa che, in quegli anni, c'era perfino qualcuno che diceva che "non occorre saper suonare" dicendo, appunto, una cazzata sesquipedale;
- per capire, anzi per sentire, che quello che dico è vero basta fare una prova. Prendi Old and New Dreams, Playing, e metti su il primo brano (Happy house). Dopodiché, prendi un lavoro di Dexter Gordon, che so, More Power, e ti ascolti Fried Bananas.
Terminato questo, mi dici in tutta serenità che uno dei due fa cagare e non c'è musica, oppure che sono due dischi di musica splendida, che stanno l'uno dentro l'altro.
Sul miserevole stato della tromba di cherry,trovi notizie anche nel libro new thing di wu ming 1,c'e' comunque ampia documentazione
Quanto agli argomenti chiarificatori:
"Ornette Coleman, This is Our Music
Old and New Dreams, Playing
Ornette Coleman, In all Languages"
Che fai chiedi all'oste del bar di fucecchio se il vino e' buono?
Potrei dirti che il free rappresenta a livello musicale l'esperienza della pittura informale,gli impostori nelle due correnti artistiche non si contano
Su Davis sei ingiusto,fu il primo a riconoscere che dal '60 in poi Coltrane era il faro che illuminava il jazz,relegando lui in una posizione di prestigio ma secondaria
Sandro.
Scusa, ma per sentire il free che cosa ti dovrei consigliare, i dischi di Casadei? I tre che ti ho indicato sono alcuni dei migliori argomenti che posso darti per sentire che cos'è.
Su Davis. Trane, come sai, era nel quintetto di Davis (con il quale ha inciso delle cose memorabili, pensa a quella On Green Doplhin street del concerto di Stoccolma), per cui a Davis TRane piaceva molto.
Ma il Coltrane a cui Davis si riferisce, comunque, non è tanto il coltrane del free quanto quello dei suoi quartetti precedenti l'incisione di Ascension, che facevano hard bop e modale.
D'accordo con te, comunque, sul fatto che gli impostori non si contano. Ma per fortuna sono durati sempre poco, e adesso non se ne ricorda nessuno.
Davis sulla sua biografia riconosce (a malincuore credo)che la morte di coltrane aveva lasciato senza guida spirituale e musicale il mondo del jazz
trane e' morto nel 67 mi pare...l'esperiemza del combo di davis con trane era esaurita da un secolo
(fine anni 50,a quei ritmi praticamente un eternità)
Sandro, concedimi di conoscere la biografia di Davis almeno quanto la conosci tu. Ripeto, Davis riconosceva la levatura di Trane, ma ne apprezzava soprattutto i lavori modali (ricorda che Davis ebbe a dire che A Love Supreme era uno dei pochi album che avrebbe voluto incidere lui).
Poi, che Coltrane avesse rimpiazzato Davis nel ruolo di "guida spirituale del jazz" era una cosa abbastanza evidente, anche forse causata dal fatto che in quel periodo i due procedevano a ritmi creativi assai diversi. Senza nulla togliere a Davis, in quel decennio Coltrane sfornava un'idea ogni sei mesi.
Ma per tornare a bomba, il free dell'ultimo Coltrane non è harmolodic. Nè, del resto, si può dire che abbia fatto scuola, anche perché se chiunque altro prova a fare quello che faceva Coltrane gli vien fuori, anziché Om, una cagata (e ce n'è triste testimonianza in decine di album giustamente dimenticati). Quelli che ti ho indicato prima, sono invece esempi dell'armolodia.
Vede Biraghi, i frequentatori del suo blog sono seriamente interessati a forme di musica che non siano di mero intrattenimento,ne prenda atto e ci propini più spesso argomenti stimolanti su questa meravigliosa forma d'arte
Grazie
pharoa sanders fece qualcosa di buono
penso già solo ai Metallica
che sembrano un libro di ostruzioni x chitarra: fanno solo scale veloci..così come guns rifanno il verso al rock che li ha preceduti, ma in modo accademico (su questa falsariga allora sono meglio i white stripes)..
In ogni caso: penso che il rock sia andato in crisi quando, partendo dal punk, ha perso la radice blues.. (che faceva, ad esempio, dei Led Zeppelin un vero monumento del rock)..i cure, probabilmente, sono l'espressione migliore di questo decadimento..
"quello che dice l'ottimo Rava è vero"
Rava suona con un Bach 7C
Orrore! Orrore!
(spero che Rava non legga questo blog)
:0)
"quello che dice l'ottimo Rava è vero"
Ottimo...? Rava suona con un Bach 7C
Orrore!! Orrore!!
(spero che Rava non legga questo blog)
:0)
Scufa, ma a te che caffo e ne fvega se uno usa un Bach 7C oppuve un altvo bocchino? Pevché, tu che cofa ufi?
Ma pevché non ti fai un po' gli affavi tuoi?
Bè, non c'è dubbio che i tecnicismi strumentali siano una parte rilevante del genere dei Metallica, così come della grande maggioranza di una certo tipo di rock che parte proprio dagli anni '70 (di cui citi i Led Zeppelin).
Non è però detto che tali tecnicismi debbano per forza essere fini a se stessi; semplicemente risultano più riusciti (se ci si interessa un po' al genere) in certi dischi che in altri, a certi gruppi piuttosto che ad altri (potrei fare milioni di esempi di utilizzo "sapiente" della tecnica, che non è solo velocità).
Per quanto riguarda il rock in generale, è vero che certi gruppi tendono a scimmiottarsi ma qui bisogna tenere anche conto di quelli che sono i valori "sul palco": i Guns avevano un grande chitarrista come Slash, gli Zeppelin un mito come Jimmy Page, entrambi con la loro marcatissima personalità...caratteristica che a mio parere fa non poca differenza quando si tratta di tracciare giudizi comparativi su gruppi e musicisti.
Riguardo alle radici blues in generale sono d'accordo: un elemento che faceva non solo dei Led Zeppelin ma anche di Deep Purple e tanti altri delle vere e proprie icone del rock.
Non so se sfondo una porta aperta o meno... però che ne diresti dei Queen anni '70 (il periodo "sinfonico" a la "Bohemian Rhapsody") come esempio di "abbandono delle radici blues" in ambito rock? :)
Lo abbiamo conosciuto il 7 luglio 2007 all'Estival Jazz di Lugano.Era il suo 75° anniversario e lo abbiamo festeggiato con lui. Tremila, forse cinquemila, persone in coro gli hanno dedicato un 'Happy Bithday' che ha scosso non solo l'immensa piazza ma tutta Lugano.E lui al centro del palco , le braccia al cielo, le lagrime agli occhi. Oggi siamo noi ad avere le lagrime agli occhi e nei nostri cuori. Un Grande giovane Vecchio ci ha lasciato.
Ciao Mr.Joe ora potrai tentare di ipnotizzare gli angeli con la tua musica. Good music !!
www.apj.it - Patrizio & Bruno
Possiamo parlare dela versatilita',delle grandi pagine di musica che ci ha lasciato,delle contaminazioni che è riuscito a creare tra generi molto diversi tra loro anche se in fondo la musica non dovrebbe avere barriere o facili etichette. Oppure chiederci se ci sara' veramente qualcuno in grado di raccogliere il suo immenso bagaglio musicale.
Adesso starai suonando una grande jam con Jaco e tutti i piu' grandi musicisti con i quali hai collaborato.
Luca