bene, se è così suggestiva quest'idea perchè non comincia col provarla di persona ?
potrebbe cominciare col fare il magazziniere in un discount per testarla, dopodichè ce ne spiega i benefici parlando con cognizione di causa.
bravo. Carol
Se Afef è la persona più indicata per parlare di immigrazione (l'ha detto lui), come potete dubitare che Veltroni sia la più indicata per parlare di precariato?
ma Antonella, scusa, hai la febbre? Non so se ti rendi conto, ma hai di fatto accostato "Waltere" e "lavorare"! Dai! Sarebbe come accostare "Ruini" e "moralità", "berlusconi" e "legalità", "Mastella" e "ministro della Giustizia". Oh cazzo...
Il cosiddetto "contratto leggero" rappresenta un tradimento del programma presentato agli elettori dall'Unione. Non solo non si è attuata la promessa riforma degli ammortizzatori sociali ma, con questa ultima trovata, il governo sta remando contro i diritti di milioni di lavoratori.
chissà come mai tutti quelli che fanno l'elogio di queste forme contrattuali ultra-flessibili hanno il posto fisso. e molto ben remunerato.
In Francia una connerie del genere la chiamavan CPE e quando l'hanno proposta è successo qualcosina in piazza...
probabilmente assistiamo al riflesso italiano della vicenda CPE. come si suol dire, calma e sangue freddo...succederà qualcosa anche qui o sta succedendo, solo che c'è anche lo spettro del terrorismo da noi, su questi temi.
Carolina
Hai detto bene lo spettro lo agitano ogni volta che temono gli scioperi di massa. Nel 1969 hanno adirittura messo le bombe in piazza Fontana per evitare la manifestazione operia + studenti che era prevista per il 15 dicembre. Non so se mi spiego. Bisogna stare molto attenti a non cascarci in queste trappole. Il nemico interno è da sempre l'arma letale del totalitarismo. Quindi ci vuole molta chiarezza sulle questioni dei servizi. Quindi Prodi faccia il piacere di togliere il segreto di stato.
oltre allo spettro del terrorismo, c'è anche persone che la pensano diversamente.
E più di quante voi pensiate, ve lo dico davvero perchè bisogna farci i conti.
Magari subito dopo il referendum coi lavoratori.
Che potrebbe riservare anche sorprese.
Emanuele Martini
Vabbè, ma Walter è d'accordo con qualsiasi cosa, è più forte di lui, non ce la fa proprio a dire di no.
"Componendo i contrasti", come diceva Guzzanti.
Cosa vuoi dire? Che sarebbero pronti ad accettare questi contratti-capestro pur di lavorare?
Allora vedete che Grillo ha ragione!
La legge che riduce il mandato parlamentare a due legislature non è altro che un contratto leggero. Il popolo assume il 'gggiovane' politico per due legislature poi lo manda affareincu... Veltroni vedi che tu e Grillo alla fine vi ritrovate "su binari paralleli della politica"
P.S. "binari paralleli" è luogocomunismo vero?
ci sono fasce alte di persone molto qualificate, che non hanno la flessibilità che magari vorrebbero. si tratta di una percentuale piccola, ma di cui tenere conto. e poi ci sono milioni di "normali" che hanno la flessibilità del kaz che ci hanno venduto, pagati malissimo e senza nessun tipo di diritti. questo è quanto hanno saputo produrre questi incompetenti dopo dieci anni che stanno al governo. adesso il PD si compiace di stare "equidistante" fra il lavoro e l'impresa. stando equidistante fra la massa grande e la massa piccola, si finirà ovviamente per essere attratti dalla massa grande. è evidente che si tratta di una bella formula per dire che si sta dalla parte delle imprese. e Veltroni dove pensa di prenderli i voti? lui pensa che sia sufficiente garantire i diritti (e spesso le pretese) delle imprese e vendere sogni e notti bianche alla massa? mah! io ho l'impressione che stiano facendo un sacco di calcoli azzardati.
Siamo un paese da manicomio.
Rizziamo il pelo quando di parla di articolo 18 (un piccolo mostro pensato per le grandi aziende che schianta le medie) e intanto ci teniamo la Biagi (quella legge che: finiti i trentasei mesi? Ciao e tanti auguri per il futuro).
Schizofrenia pura.
"In Francia una connerie del genere la chiamavan CPE e quando l'hanno proposta è successo qualcosina in piazza..."
abitudine ormai dimenticata nel Belpaese, che sarebbe il caso di reintrodurre, magari in forma "leggera", magari proprio in occasione della presentazione di un disegno di legge di siffatta beltá.
ma pino, scusa, perché l'abolizione della legge 30 deve avere come corrispettivo l'attacco all'articolo 18? Non è che per forza qualcuno ci deve rimettere. Poi, nelle mitiche 282 pagine, c'era appunto l'abolizione della legge Maroni, ma nessun accenno alla suggestività di fottere anche quei pochi fortunati che riescono a farsi assumere con un contratto dignitoso
D'accordissimo con Pino.
Nel paese dei paradossi poi alcuni statali che non lavorano e vanno in pensione a 50 anni, abbiamo parlamentari che vanno in pensione dopo 5 anni di non-lavoro. Poi abbiamo i poveri precari non iscritti ai sindacati che magari hanno 45 anni, 25 anni di lavoro, che in pensione non ci andranno mai.
I sussidi di disoccupazione dopo il licenziamento sono pagati in tutta Europa. Qui quando va bene a un disoccupato gli si da al massimo l'elemosina. A un precario gli si da un calcio in faccia.
Che senso ha parlare di flessibilita', di contratti a tempo determinato, di contratti a tempo indeterminato, di giusta causa nel licenziamento, di tirocinio, d'inserimento nel mondo del lavoro o di qualsiasi altra forma di rapporto contrattuale in un paese dove il lavoro non c'e' ???
Questo dannato paese ha una crescita zero o che oscilla tra lo zero e l'uno virgola otto percento ormai da ... trenta anni?
Bisognerebbe parlare d'incentivi alla creazione d'imprese, scuole d'orientamento alla formazione professionale, riforma universitaria etc etc ma sopratutto dell'opportunita' di poter lavorare in un sistema meritocratico e non grazie all'aggancio politico o all'iscrizione al partito.
Nel corrierino di confindustria di oggi:
"Pd, Veltroni avverte: «Mai più programma senza chiarezza».
Traduzione: siccome quello che abbiamo presentato nel 2006 a noi piddini non piace ma era giusto presentarlo per vincere le elezioni, la prossima volta ne facciamo uno diverso che stia bene anche all'Udc e Berlusconi.
Sinceramente non capisco questo accanimento contro legge Biagi e "flessibilità". Quando in Francia le proteste hanno impedito l'introduzione del CPE, il commento di varie testate internazionali, di orientamento democratico, è stato che se prima o poi anche là non si decidono a cambiare qualcosa, arriveranno al collasso del loro sistema. Ho letto il "libro" di Grillo sugli schiavi moderni, a me sembra evidente che le persone, più che avercela con i contratti in sè, ce l'abbiano con l'impunità con la quale i datori di lavoro impongano straordinari illegali e trattino i dipendenti come sudditi. Il problema quindi è di come fare rispettare quei diritti che, teoricamente, i dipendenti hanno, anche in questo tipo di contratti. D'altra parte ci sono dipendenti statali che non fanno NULLA e non si riesce a licenziarli, perché protetti dalla "giusta causa", un esempio è la storia del professore di liceo assenteista di cui si è parlato prima dell'estate. Anche in quel caso, il problema non è ovviamente la "giusta causa", che è sacrosanta, ma il fatto che sia molto difficile riuscire a dimostrare in un tribunale che un dipendente a tempo indeterminato sia un fannullone. La flessibilità in se non è un male, e non solo a detta di Biagi o di Ichino, basta guardare agli altri paesi dell'unione europea.
Secondo me la soluzione sta nell'ammorbidimento dei vincoli al licenziamento (cioè, detta francamente, nella possibilità di licenziare più facilmente; ovviamente in caso di necessità e non per mobbing) e nell'abolizione di ogni forma di contratto precario.
Ovvero: rendere forse meno stabili gli stabili, ma più stabili i precari.
L'inamovibilità porta alla sclerotizzazione, la precarietà allo sfruttamento.
"Sinceramente non capisco questo accanimento contro legge Biagi e "flessibilità". "
Ma vai a raccogliere ortiche, diop...
Per finire il ragionamento: la legge Biagi è stata utile e ha dato risultati sul piano dell'occupazione. Col tempo, però, è emerso il problema che il precariato (utile come forma d'accesso al lavoro) ha cominciato a cristallizzarsi, vale a dire chi entrava come precario lo rimaneva a vita, magari lavorando tantissimo accanto ad assunti a tempo indeterminato che passavano il tempo a temperare matite (particolarmente nella pubblica amministrazione).
Per questo, secondo me, è necessario mischiare le carte, rendendo tutti non precari ma licenziabili (ovviamente con i limiti espressi sopra).
Il diritto è al lavoro, non al posto di lavoro.
@Dedalus: ovvero vorresti la precarizzazione degli stabili, con il datore di lavoro che può licenziare chi vuole quando vuole in base alle sue personali necessità. Grande! Propongo, per completare il quadro, un'orario di 64 ore settimanali, nessuna tredicesima e 4 giorni di ferie l'anno. Le catene al piede solo laddove strettamente necessarie. Ma vai a lavorare un po' e poi se ne riparla...
@Franz: la flessibilità non è assolutamente male in sè, ma solo laddove c'è lavoro a sufficienza per tutti e laddove la professionalità sia remunerata sul serio. Mi spiego: io, come ingengere informatico, in paesi come gli Stati Uniti, potrei lavorare rivendendomi al miglior offerente per periodi brevi, firmando contratti estremamente flessibili, ma estremamente remunerativi; in Italia invece si viene acquistati per un breve periodo a costi (e stipendi) bassissimi da aziende che ti rivendono come consulente strapagato (ma a te arrivano le briciole) ad altre aziende. A fine progetto (quando il progetto esiste) vieni scaricato perchè, avendo acquisito esperienza e professionalità, vali di più e dunque costi di più, e pertanto e meglio prendere uno nuovo che costa meno (diciamo 800 euro al mese) e ti fa guadagnare di più.
Quindi, Franz, smettiamola con i luoghi comuni dei fannulloni, dei diritti che ci sono ma non sono fatti rispettare e via dicendo: la flessibilità alla Biagi (ma sarebbe meglio dire alla Maroni) presenta un evidente squilibrio di diritti/vantaggi tutto a favore del datore di lavoro; la flessibilità del resto del mondo è una possibilità che il lavoratore sceglie rischiando per guadagnare di più, quella italiana è un grosso fallo infilato nel posteriore di una generazione incapace di reagire (e di questo assolutamente colpevole).
accanto ad assunti a tempo indeterminato che passavano il tempo a temperare matite (particolarmente nella pubblica amministrazione).
Oh sì, ne conosco tantissimi, ed è anche vero che molti farabutti, una volta scoperti, vengono pure difesi dai sindacati, oppure dai politici di ambedue gli schieramenti. Ma in questi casi ci sarebbe bisogno di onestà, non di precariato.
Ma in questi casi ci sarebbe bisogno di onestà, non di precariato.
Basterebbe poterli licenziare..secondo te perchè i "precari" lavorano di più e meglio? Semplicemente perchè il loro lavoro è soggetto a valutazione. Ora non si tratta di precarizzare tutti, ma di trovare una via intermedia, senza parassiti e senza schiavi (i precari). Magari con norma di tutela, ma non con l'inamovibilità.
Adimant ha colto il punto: la legge Maroni (chiamiamola così e lasciamo in pace i morti) ha introdotto la flessibilità senza corrispettivo e ha così trasformato il lavoro in precariato.
Sull'articolo 18 il discorso sarebbe troppo lungo, ma provo una sintesi:
- la disciplina dei licenziamenti è troppo formalistica, e quando si incrocia con l'art. 18 ci vanno di mezzo le medie imprese che non hanno consulenti all'altezza;
- diverse imprese spingono sugli straordinari per non superare il fatidico limite dei 15;
- la sanzione è eccessiva: la reintegrazione comporta il pagamento delle retribuzioni dal licenziamento alla reintegrazione, il che vuol dire, con i tempi della giustizia del lavoro, un paio di anni; il tutto, ovviamente, oltre il risarcimento del danno. E magari perchè il datore ha inviato i motivi del licenziamento con un giorno di ritardo.
Ciò, posto, non auspico che sia fatta tabula rasa della disciplina dei licenziamenti, figuriamoci: voglio solo evidenziare che un ripensamento globale sulla disciplina del lavoro è possibile solo se accettiamo di ripensare anche alcune norme "di bandiera".
"Basterebbe poterli licenziare"
Ma li si può licenziare, e fin da ora!! Basta volerlo e senza introdurre "precarietà" di sorta.
"secondo te perchè i "precari" lavorano di più e meglio?"
Perchè sono minacciati. Ed a quanto pare a te non dispiace. Spero tu ti possa trovare in una situazione analoga. Poi ne parliamo.
Domandina se il csx porponesse questa sorta di Cpe.
Io andassi in piazza a tirare i sassi.
Condanerreste me in quanto violento e terrorista o il cpe?
Visto che a Parigi la soluzione è stata chiara....
Visto che di prendersi denunce per poi essere criminalizzati buona parte del movimento è stufa è sarebbe carino che i "democratici" prendessero posizione...
Contro la guerra e contro il precariato il movimento (o i movimenti) ha accumulato 10.000 denunce di vario tipo.
Un altro bell'esempio che può convincere a votare Adinolfi, Letta o Bindi.
Basta coi borghesucci romani che giocano a fare i radical chic, basta con i Veltroni, con le Melandri, tutta gente che ti parla di donne e pari opportunità con le colf sottopagate a casa:
"Voi gente per bene che pace cercate, la pace per far quel che voi volete..."
Alla fine pure io che sono notoriamente un "moderato" su OMB ne ho le palle piene di questi visitors che non hanno mai messo piede sul pianeta Terra.
"secondo te perchè i "precari" lavorano di più e meglio?"
Perchè sono minacciati.
E io che ho detto?
Solo che tra chi lavora perchè minacciato e chi non fa una sega perchè incollato col bostik sotto il culo bisognerebbe trovare una via di mezzo.
"Basta coi borghesucci romani che giocano a fare i radical chic"
e voilà, il calderoli prog (non nel senso della musica!) di omb
La proposta di Treu e Boeri non è solo suggestiva, ma ben argomentata. In Italia esistono i super garantiti (spesso i genitori) e gli sfigati precari.
Che speranza ho di essere assunto con un contratto "serio" se poi andrei ad ingrossare le file degli illicenziabili?
Quello che non mi é chiaro é la contro-proposta dei grilliani, di quelli che "é tutta colpa della legge Biagi". Bisognerebbe abolire con un colpo di penna i contratti a tempo determinato? Trasformare di legge tutti i cococo in assunt a tempo indeterminato?
Fatemi capire meglio le vostre proposte!
ma tra essere inamovibili e spesso lavativi (vedi tanti impieghi pubblici) ed essere sfruttati con contratti fasulli, ci sarà una via di mezzo? in certi casi andrebbero bene anche i contratti a tempo determinato, ma ben retribuiti e assunti per la mansione che REALMENTE si svolge. non contratti capestro per rispondere al telefono a due soldi senza nessuna garanzia.