La dolce Bettina Soglio allieta questa pigra domenica di settembre riportando una serie di esilaranti dichiarazioni dei maggiorenti locali che - alla faccia della pretesa armonia - se le stanno dando di santa ragione per un po' di spazio in più nella pletorica costituente del loro prossimo datore di poltrona. Il tema naturalmente è "ggiovani" e "innovazione". Comincia Pierfrancesco Majorino, segretario cittadino e coordinatore, con Gabriele Messina, della lista 2 per il nazionale dal suggestivo titolo "Con Veltroni Ambiente, lavoro Innovazione Sinistra". Con una straordinaria affermazione degna di Monsieur d'la Palisse, Pier rivendica il primato di gioventù della lista 2:
«Non abbiamo bisogno di fare una conferenza stampa di giovani per dimostrare che nella nostra lista ci sono giovani».
Continua un altro Pierfrancesco, il Maran, consigliere comunale in lista 1:
«Non mi pare che la nostra sia la lista dei vecchi, mentre loro sono i giovani, né rappresentiamo il vecchio e loro il nuovo. Credo ci attacchino perché noi siamo una reale alternativa dopo tanti anni di sconfitte a Milano e perché vogliamo andare oltre il vecchio consenso e proporci alla parte di città cui la sinistra in questi anni non è stata capace di parlare. E c'erano anche molti di loro, in quella sinistra». La "reale alternativa" comprende facce nuove come Mirabelli e Penati, per intenderci.
Chiosa Marilena Adamo, capogruppo dell'Ulivo,
«Sottolineo il carattere dirompente della nostra operazione, che ha messo in campo più del 50 per cento di donne, senza bisogno di chiedere quote. Nessuno in questa lista è garantito o paracadutato. Noi facciamo una competizione vera». "Dirompente" è davvero una chicca. Anche "nessuno è garantito", visto che le liste sono bloccate e sono state fatte dalle segreterie. Ma che cazzo dici Marilè?
Ancora Majorino:
«Siamo la lista dei coraggiosi». "Coraggio" inteso come "c'avete il coraggio di dire ste stronzate senza vergognarvi", giusto?
Il re del nulla, Franco Mirabelli, segretario provinciale DS, conferma di essere un esperto nelle dichiarazioni prive di qualunque contenuto:
«Avevo capito e continuo a pensare che obiettivo delle due liste debba essere quello di portare più voti a Veltroni e non di insultarsi a vicenda». L'unico insulto è il fatto che uno così continui a occupare posizioni che comportano qualche responsabilità.
Antonio Panzeri, europarlamentare della lista 2:
«Non ci deve essere animosità tra le due formazioni lombarde per Veltroni, visto che lo stesso sindaco ha voluto più liste a suo sostegno. E questa non è figlia di un dio minore e non è numero due in ordine di importanza». Panzeri - esperto tramatore e vero mammasantissima locale - conferma la sua faccia tosta, visto che (1) sa perfettamente che la rissa è furibonda e (2) lui è uno dei manovratori - come diceva Marilena? - ah sì, dell'operazione "dirompente".
La ciliegina è la novità annunciata dallo stesso Panzeri:
«Questa lista per il regionale appoggerà Maurizio Martina e non avrà l'indicazione del nome di Veltroni perché comprenderà anche alcuni sostenitori della candidatura di Enrico Letta. Il significato di questo accordo è che il 14 è un punto di partenza e non di arrivo». Straordinariamente chiaro. "Il 14 è un punto di partenza e non di arrivo" entra a pieno diritto tra i
luogocomunismi DOC. Sono soddisfazioni.
NdR: i clown a corredo del post sono di
Steven Mulak.