LA PROVA D´ORCHESTRA DI PIFFERI E TROMBONI
di EUGENIO SCALFARI
La pessima esibizione del Senato nel dibattito sulla Rai di giovedì scorso è stata in realtà una sorta di prova generale di quanto potrà avvenire nell´appuntamento parlamentare con la legge finanziaria 2008. La sessione di bilancio: così si chiama quell´appuntamento che ha inizio con la presentazione del disegno di legge al capo dello Stato e al Parlamento e si conclude tassativamente entro la fine dell´anno sgombrando in quei tre mesi ogni altra iniziativa legislativa salvo i casi di urgenza e la conversione in legge di eventuali decreti pendenti.
Una prova generale assolutamente «sui generis». Infatti – a differenza delle prove generali vere – qui non c´era un regista. Ciascuno recitava a soggetto e ciascuno aveva un soggetto proprio e mai come in questa deplorevole occasione è utilissimo riandarsi a vedere «Prova d´orchestra», uno dei più bei film di Federico Fellini, indimenticabile lezione artistica, umana, politica.
In «Prova d´orchestra» un gruppo di orchestrali che fino a quel giorno avevano lavorato insieme sotto la guida d´un celebre direttore, decidono di fare da loro. Il direttore tenta in tutti i modi di battere il tempo con la sua bacchetta e di far rispettare a ciascuno il suo ruolo e la corretta esecuzione dello spartito, ma ogni suo sforzo è vano, i violini vanno per conto loro e così i bassi, il clarinetto, l´oboe, i timpani, i tromboni. Finisce in una vera e propria rissa a colpi di archetto e di tamburo.
Ero amico di Fellini e un paio di volte andai ad intervistarlo a Cinecittà durante la lavorazione dei suoi film. Gli chiesi in una di quelle interviste quale fosse il film che gli era più caro.
Ci pensò un po´ e poi – tipico suo – mi rispose: «Mentre li giravo mi piacevano, dopo il montaggio rivedevo tutte le imperfezioni e ne ero scontento. E poi non li ho mai più rivisti». Tutti? gli ho chiesto. Scontento di tutti? «Tutti salvo uno: Prova d´orchestra. Ogni tanto me lo rivedo».
Suggerisco ai membri del Senato che hanno mandato in scena uno spettacolo vergognoso per inconcludenza e dimostrazione d´ignoranza dell´argomento di cui dibattevano, di comprarsi la cassetta di quel film e meditarci sopra. Ne trarrebbero certamente diletto ma soprattutto sgomento, lo specchio gli rimanderebbe infatti l´immagine che tutti noi spettatori abbiamo visto ma che le loro mediocri vanità e personali ambizioni insieme all´ossessiva contemplazione del proprio ombelico gli hanno nascosto. Se avessero un briciolo di senso di responsabilità ne sarebbero sconvolti come noi spettatori e cittadini ne siamo rimasti.
* * *
Comunque la singolare prova generale di quanto potrebbe accadere ad ottobre nel dibattito sulla Finanziaria c´è stata. E´ stata commentata da Prodi in Consiglio dei ministri, da Berlusconi e da tutto il teatrino politico, come se gli attori parlamentari fossero persone diverse da quelle che il giorno seguente commentavano quanto è avvenuto. Queste dissociazioni rispetto al proprio operato sono frequenti quando la politica si avvita su se stessa dimenticando il suo alto ruolo e le sue responsabilità. Miserie, che gettano discredito su tutto incoraggiando le urla degli istrioni di ogni genere e conio.
Il disegno che emerge è chiaro e si può riassumere così:
1. Il dibattito sulla Finanziaria sarà il momento culminante della strategia della «spallata ».
2. Il governo non reggerà a causa delle interne divisioni della maggioranza e dunque imploderà, almeno in Senato dove ormai anche l´esiguo margine di vantaggio del centrosinistra è scomparso.
3. Dini ha in mente la presidenza del governo interinale che sarà inevitabile quando Prodi sarà stato sfiduciato dal Senato. Perciò troverà mille modi per votare contro e sfiancare la maggioranza, articolo dopo articolo.
4. Mastella vede con crescente preoccupazione l´avvicinamento di Dini al centrodestra, verso il quale anche lui è da tempo in movimento. Chi ci arriva prima (nella visione di questi due «statisti») meglio alloggia. Di qui i loro ambigui e ondivaghi comportamenti.
5. Di Pietro ha scoperto Grillo e ambisce a rinverdire i fasti di «Mani pulite». Il leader dell´«Italia dei valori» è affascinato dalle insorgenze in nome della «legalità». Cantavano nel nostro Risorgimento: «Quando il popolo si desta / Dio si mette alla sua testa / la sua folgore gli dà». Di Pietro pensa di poter esser lui quella folgore relegando Grillo al ruolo maieutico ma non politico. Le sue preannunciate dimissioni da ministro e l´uscita dei suoi parlamentari dalla coalizione servirebbero egregiamente a consolidare la sua fama di difensore della legalità disinteressato, mettendo nelle sue mani un seguito per ora valutabile al 17 per cento che la sua leadership (secondo lui) potrebbe portare oltre il 20. Insomma un grande partito alla faccia di Veltroni che gli ha impedito di candidarsi per la guida del Partito democratico.
6. Il quale Veltroni (e Rutelli con lui) non può assistere inerte a questo sfascio dell´Unione e alle difficoltà che si ripercuotono anche sul nascituro Pd. Quindi dovrà prendere qualche iniziativa spettacolare. Ma poiché nelle condizioni attuali ogni iniziativa spettacolare rischia di accrescere la litigiosità della maggioranza, ecco che i rischi d´implosione possono venire anche dal sindaco di Roma.
Questa è la diagnosi di quelli che lavorano per la spallata. Ed ora vediamo chi sono.
Anzitutto il centrodestra al completo. Su questo punto la Casa delle cosiddette libertà è compatta da Bossi a Casini, passando anche per Tabacci. Tutti puntano sulla cacciata di Prodi. Dopodiché si dividono: Berlusconi e i suoi fedeli vorrebbero le elezioni immediate; Casini punta su un governo istituzionale che prepari la nuova legge elettorale con tutto il tempo necessario, almeno un anno, per intraprendere la creazione di un piccolo-grande centro.
Questo disegno d´altra parte è condiviso anche da forze di diversa provenienza, economiche, editoriali, culturali: cacciata di Prodi, governo istituzionale che duri almeno fino al 2009, scomposizione degli attuali schieramenti bipolari, aggregazione centrista con Udc, la parte moderata dei Ds, i cattolici di Pezzotta, le comunità di Cl e di Sant´Egidio alle ali, la Confindustria alle spalle e i grandi giornali di proprietà banco-industriale ai fianchi.
Questo disegno prevede anche, oltre alla cacciata di Prodi con disonore – la giubilazione di Berlusconi con premi e medaglie e la nascita d´una nuova leadership non centrista ma centrale. E qui il ventaglio è largo e va da Montezemolo a Draghi, a Mario Monti, e perché no a Veltroni.
Grillo ha un ruolo in questo disegno: il lavoro sporco. Deve spazzar via i disturbatori di professione, la sinistra radicale, i diessini non abbastanza flessibili, il potere della Cgil e dei sindacati in genere. Poi – come ha scritto il buon Giovanni Sartori sul «Corriere della Sera» – non servirà più. Butteremo l´acqua sporca (Grillo) ma non il bambino che in quell´acqua ha emesso i suoi primi vagiti.
* * *
Spero d´esser stato chiaro nell´esporre i vari elementi di crisi che dovrebbero produrre l´implosione del governo e della maggioranza. Elementi diversi ma tutti convergenti su quell´obiettivo.
Ci sono però alcuni elementi avversi e anch´essi vanno considerati. Uno anzitutto: affinché l´implosione si verifichi deve avvenire sulla Finanziaria, che è la regina di tutte le battaglie parlamentari. Se la Finanziaria dovesse invece passare indenne, la strategia della spallata di fatto risulterebbe sconfitta.
Provocare la crisi con la bocciatura della Finanziaria avrebbe tuttavia come conseguenza l´esercizio provvisorio, il declassamento del debito pubblico italiano sui mercati internazionali, un terremoto nei nostri rapporti con l´Unione europea, il fallimento della riforma delle pensioni e il ritorno dello «scalone», la rivolta dei sindacati, la fine della pace sociale.
Chi si prenderà una così drammatica e storica responsabilità? Mastella? Lamberto Dini? Rifondazione? Diliberto? Pecoraro Scanio? Cesare Salvi? Di Pietro? Bordon? Mandare il paese ai margini dell´Europa, azzerare i timidi accenni di crescita economica, aprire la guerra sociale? E´ vero che si vedono in circolazione molti irresponsabili, ma fino a questo punto?
Il disegno suddetto si fonda anche sulla giubilazione di Berlusconi. Ma il «patron» di Fininvest e di Mediaset ha la vittoria a portata di mano. Vi pare che si farebbe mettere in soffitta proprio adesso? Vi pare che si separerebbe dalla Lega, che è carne della sua carne e costola del suo corpo? Berlusconi è certamente un uomo di pulsioni improvvise che lui stesso non riesce a controllare, ma è anche guidato da un fortissimo istinto di sopravvivenza. Sa che un governo istituzionale per lui sarebbe una soluzione a perdere. Ma sa anche che questo è l´obiettivo di gran parte dei suoi alleati. Potrebbe anche operare in modo che la spallata sulla Finanziaria sia tentata ma non abbia esito, seguendo i suggerimenti moderati di Gianni Letta e di Marcello Dell´Utri.
Infine, piaccia o non piaccia, c´è «testa di ferro», cioè Romano Prodi. Chi lo sottovaluta commette un grave errore. Chi pensa che sia svagato, distratto, sonnacchioso, bravo soltanto nel tirare a campare, sbaglia ancora di più.
Prodi ha molti difetti. Non è un principe della comunicazione (ma da Vespa andò benissimo) è sospettoso. E´ rancoroso. Ma è riuscito a governare in mezzo ad un´incessante tempesta dovuta in gran parte a quella «porcata» della legge elettorale imposta dal precedente governo.
In un anno nel quale la sua popolarità è crollata al 26 per cento (ma quella di Berlusconi non supera il 32) insieme a Padoa-Schioppa, a Visco e a Bersani è riuscito a rimettere a posto i conti con l´Europa, a far emergere da zero a 2 punti l´avanzo primario, a realizzare un recupero dell´evasione di molti miliardi e un super-gettito tributario senza nessuna tassa in più. Ha diminuito l´Irap di 5 miliardi a beneficio delle imprese e dei lavoratori. Sta per decretare il bonus per le pensioni minime e il loro aumento stabile. Nella Finanziaria semplificherà il pagamento delle imposte per le micro-aziende (sono tre milioni e mezzo) istituendo un´imposta unica senza nessun altro adempimento; abbatterà l´Ires di 5 punti stimolando la crescita come e forse più di quanto la Merkel abbia fatto per le imprese tedesche.
Per uno che è stato definito Mortadella, Valium, Prozac e – secondo l´ultima diagnosi di Grillo – Alzheimer, direi che non c´è male.
Io non sono nella sua testa e perciò non so prevedere che cosa farà nei prossimi giorni, ma di una cosa sono certo: non resterà esposto ai colpi senza reagire. Se deve implodere, sarà lui ad esplodere. Anticiperà i tempi. Andrà magari a dimettersi al Quirinale. O qualche cosa del genere. Oppure sfiderà avversari esterni o interni ponendo la fiducia sulla sua Finanziaria. Con l´appello nominale e le eventuali assenze, tutto sarà chiaro e ciascuno si assumerà le sue responsabilità. Ivi compresi noi giornali e giornalisti. Ci vuole almeno un po´ di grandezza quando si affronta la bufera.
Post scriptum. Nel corso di una trasmissione televisiva (Speciale Tv 7) cui ho partecipato venerdì, andata in onda all´una di notte,) ho ascoltato gli insulti e alcune falsità indirizzatimi dalle urla del comico Giuseppe Grillo. Poiché la mia risposta non sarà stata ascoltata da molti a causa della tardissima ora, la riferisco qui di seguito.
Grillo ha detto che ho ricevuto venticinquemila «email» di protesta contro un mio articolo critico nei suoi confronti. In realtà le lettere a me indirizzate sono state in tutto – fino ad oggi – sessantanove, sette delle quali in mio favore e sessantadue contro.
Ho anche ricordato, in cortese polemica con Giovanni Sartori in studio con me insieme al direttore del Tg1 Gianni Riotta, che nel 1919 i fasci mussoliniani nacquero più o meno con un programma analogo, eccitando gli italiani ad insorgere contro la decrepita classe politica, contro i partiti esistenti, contro la monarchia costituzionale, per far vincere l´Italia dell´ordine e delle persone perbene.
Dal ´19 al ´23 personalità come Benedetto Croce e Luigi Albertini, che hanno dedicato la propria intelligenza e la propria vita alla difesa della libertà, appoggiarono quel movimento o perlomeno non ravvisarono i rischi cui esso sottoponeva la fragile democrazia italiana. Giudicarono che poteva essere utile per recuperare «legge e ordine». Poi Mussolini e i suoi sarebbero stati rimandati a casa con tanti ringraziamenti per il lavoro sporco che avevano effettuato.
Anche i grandi filosofi e i grandi giornalisti possono commettere gravi errori e questo fu il caso di Croce e di Albertini.
Nella trasmissione di venerdì mi sono limitato, senza proporre alcun confronto improprio, a ricordare quanto accadde 88 anni fa e gli effetti che ne derivarono per questo sempre immaturo Paese.
una visione apocalittica.
per fortuna il "tocco magico" del grande iettatore ci libera da questo futuro di sventure: nulla di quello che il nostro ha predetto (con toni sempre da settimo sigillo) si é avverato in questi ultimi anni.
"Spero d´esser stato chiaro nell´esporre i vari elementi di crisi che dovrebbero produrre l´implosione del governo e della maggioranza"
Scalfari che parla di "tromboni" é il piú tipico, didascalico caso di "bue che da del cornuto all'asino"; di gran classe anche l'affondo finale a Grillo: col mignolo alzato e il martini in mano (mel lo vedo al TG1, in "cortese polemica") dá a questo o a quello del neofascista, criptofascista, populista.
Si capisce: al ruolo di idolo delle folle era (auto) assurto lui medesimo, giá anni fa.
mah detto tra noi ho visto la trasmissione tv7 di cui parla (alla fine) scalfari e mi pare che il conduttore fosse assolutamente di parte, tant'è che qualsiasi cosa dicesse Sartori, veniva subito contrastata dallo stesso, che tentava costantemente di accomunare grillo e chi lo segue a coloro che seguirono l'innominabile...
sartori peraltro non mi pare che attacchi con la stessa veemenza i disgraziati che popolano il nostro parlamento...
quoto mille volte Sartori, che fa un'analisi ce condivido assolutamente e che ricorda che la gente che ha firmato nelle piazze era gente di entrambe le ali della politica, accomunate dalla volontà di cambiare le cose...
scalfari faccia il suo lavoro e nel farlo, sarebbe bene non seguisse i metodi di alcuni esponenti della politica o presunta tale, che tentano di mettere i movimenti spontanei (peraltro creati dalla frustrazione dei cittadini che non si sentono rappresentati dai dipendenti in parlamento) alla stregua di coloro che portarono alla rovina il paese.
ciao drizzt ma che ci fai a quest'ora in omb?
secondo me scalfari invece dice qualcosa di nuovo rispetto al passato, mette un dito nella piaga del sistrma politico italiano e indica con nome e cognome coloro che si stanno comportando in modo non consono al ruolo che dovrebbero rivestire , mica è da tutti andare giù a fodo con tanta lucidità e sicurezza nell'indicare il sistema che sta letteralmente collassando, non ha mica solo criticato grillo , anzi !
mi pare che prendendo spunto da una giornata di normale amministrazione parlamentare abbia voluto scoprire la pentola di ciò che bolle e ha detto chiaramente che la sinistra sarà tagliata fuori dai futuri assetti istituzionali, e nella sinistra tarpata ci sono anche i diessini come me che parlano e prendono le distanze da questo accentramento e patto con l'opus dei binettiano-rutelliano.
Mah, ormai non riesco più a riconoscergli nè l'onestà intellettuale, nè la lucidità per parlare di cose di cui non capisce nulla. Dieci righe chiare e condivisibili (soprattutto l'invito a non sottovalutare Prodi) contro trenta di interesse di bottega (la boutade sul Dini interinale è un suo desiderio, non certo una previsione seria: per non parlare della fantascienza di un Di Pietro al 20%) e settanta di autoindulgenza e puerile ripicca priva di argomentazioni logiche.
Nonostante il suo tentativo di salire sul carro di Grillo, Di Pietro ha ormai completamente dilapidato il capitale che gli proveniva da sostenitori come Travaglio.
Quanto ai confronti impropri buttati lì e poi rinnegati... Persino Mastella è più onesto.
una filippica inutile e presuntuosa, nel solito stile del Nostro. Però, annegate nel mare di parole, ci sono le solite stigmate della fantastica linea politica di Repubblica. Dunque, lavando via tutto l'inutile, restano le seguenti frasi: 1)"Chi si prenderà una così drammatica e storica responsabilità? Mastella? Lamberto Dini? Rifondazione? Diliberto? Pecoraro Scanio? Cesare Salvi? Di Pietro? Bordon?" Tradotto dallo scalfarese, è semplicemente la riproposizione della teoria degli opposti estremismi. Ullallà, che novità. C'è il buon Ulivo, nel mezzo, e quei cattivoni a destra e sinistra che gli vogliono tanto, tanto male. 2) "Grillo ha un ruolo in questo disegno: il lavoro sporco". Dagli all'untore, al mostro, al bieco servo delle Forze Oscure Della Reazione In Agguato (qualcuno ricorda il FODIA?) 3) il pezzo su Prodi "in un anno bla bla bla". Beh, fantastico. A leggere Scalfari pare che Prodi abbia fatto meraviglie, che l'Italia vada benissimo, che il Suo sia il miglior presidente del consiglio della storia.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole, una sciarada di luoghi comuni ripresa pari pari dal dibattito politico di 35 anni fa.
Scalfari è vecchio, non tanto anagraficamente, quanto politologicamente e sociologicamente. Le novità del nostro tempo gli sono del tutto ignote. Tra l'altro temo non sappia cosa sia una e-mail. Già il fatto di mettere tale parola tra i sergenti sta a significare che per lui si tratta di un termine esoterico, impreciso, oddio chissà cos'è. Poi, stranamente, parla di "lettere a me indirizzate". Temo proprio si riferisca alle care vecchie lettere di carte spedite con regolare affrancatura. Chi ci può credere che Repubblica abbia ricevuto solo 69 email? Diciamo invece che ci sono state 69 persone amanti della tradizione che gli hanno spedito 69 buste, e 25mila persone normali che gli hanno spedito una "email" (da pronunciarsi con lo scalfaresissimo e-m-a-i-l) che però i redattori di Repubblica non hanno avuto il cuore di inoltrargli. Avrebbero dovuto spiegargli cosa sia un computer, cosa sia la posta elettronica, cosa sia internet, ecc ecc. Se lo avesse scoperto, il Nostro avrebbe immediatamente vestito una ruvida tunica di sacco, si sarebbe ritirato sul Monte Amiata e avrebbe annunciato la fine del mondo, cibandosi di bacche e lucertole
Mi trovo d'accordo con Maria Cascella.
Per quanto spesso non mi piaccia Scalfari, e non condivida molte sue interpretazioni. L'analisi fatta è lucida e chiara.
Soprattutto, a differenza di quel che mi sembre intenda giuspe, non mi sembra una "predizione", ma una analisi. In cui lascia aperte diverse possibilità.
Il cuore del tutto è poi, diciamocelo, la totale incompetenza politica di una gran parte dei parlamentari di sinistra, incapci di letture altrettanto chiare e soprattutto, di "uscire" dall'universo dele chiacchiere, per vedere la sostanza delle cose.
E qui alla fin fine mi sembra che Scalfari non la veda , paradossalmente, tanto diversamente da grillo: I politci sono incompeteti, a parte pochi da una parte e dall'altra. Si fanno guidare dall'onda, non la guidano. Parlano, ma non sanno quel che dicono.
Grillo si è rotto le scatole e li manda a fare in culo. E cerca di fare qualcosa. (non da escludere qualcosa di dannoso)
Scalfari è più anziano e paziente. Non risove nulla e non propone nulla. Ma ha paura delle soluzioni proposte per le esperienze che ha avuto.
Le paure sono giustificate.
Gli urli sono giustificati.
Ma le giustificazioni contano poco. Grillo (ancora?) non è entrato nel gioco sporco.
La repubblica è un giornale che ormai non commenta, ma fa la politica. E Scalfari ne rimane l'anima. Conclusione: SCalfari è uno dei musicisti ed anche lui non si rende conto dello spettacolo che dà.
Il problema che personalmente mi pongo è: Ma le soluzioni di grillo (che sono davvero fasciste) sono qualcosa di buono, adesso? temo la risposta. Qualsiasi essa sia.
Il problema è diverso anzi diversificato in vari punti, la critica fatta al governo fragile, aiuta di riflesso l'opposizione, può si cercare di spronarlo, ma più facilmente finirà per cadere. Mettiamo anche in conto le proposte fatte al v-day, direi nel complesso anche coerenti ma all'ottanta per cento inapplicabili da questo o da altri governi in Italia, il fattore malcontento sociale diffuso sopratutto nelle fascie sociali basse e mediobasse, una pubblica informazione atta a sviare l'attanzione dei problemi reali su altre priorità, fanno di tutta questa situazione, una pentola a pressione pronta a scoppiare, il problema rimane verso dove scoppierà questa pentola, quanto grosso sarà lo scoppio e chi investirà. Ora assisteremo al balletto mediatico di tutti coloro che vorranno farsi portavoce di questo malcontento, ma non cambierà molto, secondo me il periodo critico che stiamo vivendo è ancora troppo agli antipodi per sfociare in qualcosa di proccupante, la bambagia che avvolge l'italiano medio è ancora troppo fitta di problemi creati ad hoc, per potersi diradare così velocemente. Comunque un sasso è stato lanciato, ora vediamo cosa provocherà, indubbiamente se vogliamo cambiare per stare meglio, purtroppo bisognerà farlo passando dal peggio, chissà se l'italiano avrà gli attrbuti per poterlo fare o finirà tutto come con Calciopoli, Vallettopoli, o cazzate di questo genere!!
>(non da escludere qualcosa di dannoso)
Stronzatona.
Non condivido niente di ciò che dice Scalfari riguardo a Grillo. Ed è per me una novità: in genere a me Scalfari piace molto come commentatore. Ma questo suo articolo non parla tanto di Grillo, quanto fa il punto della situazione politica attuale e a me pare lo faccia con grandissima chiarezza e lucidità, chiamando per nome e cognome tutti coloro che forse nei prossimi giorni avranno un ruolo nel far cadere il governo Prodi.
Non sono contento di quello che il governo ha fatto fino a oggi, perché mi aspettavo molto di più. Ma riconosco che con un solo seggio di maggioranza io, al posto di Prodi, non mi sarei messo a provare a fare un governo di legislatura. Avrei proposto alla mia maggioranza variegata di approvare tre cose (riforma legge Gasparri, conflitto d'interessi e riforma elettorale) e sarei tornato alle urne dopo sei mesi.
A me sembra che come al solito Scalfari sia lucido e dica cose che si possono con fatica contestare se prese singolarmente. Voglio dire: Dini si prepara a passare con l'opposizione, e questo lo sappiamo. Mastella anche (qualcuno ha dubbi?). Se cade il Governo sulla finanziaria si va in esercizio provvisorio, e anche questo è un dato di fatto, come tutti i danni che ne conseguirebbero. La sua conclusione è che fare cadere il governo è una responsabilità grave.
credo solo alle visioni apocalittiche di persone che ritengo oneste intellettualmente.
il sottofondo di questo articolo è che Prodi non deve cadere. Quello che pensano la maggiorparte dei cloroformizzati elettori di sinistra. Io penso che Prodi prima cadeva e meglio era. Un Governo inerte, che non ha fatto ancora una legge degna di questo nome, ostaggio di un paio di senatori e di una figura da tragicommedia come Mastella,può solo incontrare la compassione del finanziere Scalfari e della sua cricca economico politica.
Scalfari non se ne accorge (l'età) ma ciò che sta avvenendo rappresenta quello per cui si è sempre battuto, dall'appoggio a de mita al compromesso storico. Non ha, infatti, sempre fatto il tifo per l'accordo tra la sinistra diccì ed il pci?
Eccolo accontentato.
Non mi capita di condividere spesso i pensieri di Scalfari. Non li condivido nemmeno in questo caso.
Tuttavia trovo anch'io la sua analisi molto lucida.
E' ingenuo aspettarsi che tutti gli scenari previsti da Scalfari in queto articolo si avvereranno.
E' pero' innegabile che un noto commentatore abbia il dovere professionale di avventurarsi in previsioni di tal genere e smascherare i giochetti dei politici quando puo'.
Con l'articolo di Scalfari condivido soprattutto lo sdegno per quello che accade in senato.
Uno schifo.
L'analisi di Scalfaro lucida? Avrei qualche dubbio, se non altro perchè non analizza tutte le variabili coivolte.
Un governo istituzionale con Dini a capo? Sembra l'ipotesi più plausibile, visto l'insipegabile 'strappo' (ma Dini era stato ministro del nano, perchè lo si voglia ascrivere alla sinistra mi è decisamente oscuro) con la 'sua' parte politica. La corsa con Mastella è meno evidente, se non altro perchè Mastella, Follini e gli eltri DC di 'sinistra' fanno al corsa verso il centro per arrivare puntuali all'appuntamento con Casini.
La durata del governo tecnico o 'di transizione' o istituzionale che si voglia? Fino a fine 2008, non perchè quelli siano i tempi per la legge elettorale (quella si fa in dieci giorni, se si vuole), ma perchè così si arriva alla mezza legislatura che serve a tutti i signori del parlamento per mettere in saccoccia una pensioncina (a propostio, chi ha sentito le proposte di Letta jr sulle pensioni ai parlamentari? Potrebbero, in questo quadro desolante, sembrare addirittura serie!).
Per il resto Scalfari che polemizza con Sartori è più o meno come me che parlo di relatività con Einstein (a Napoli si direbbe: "Scalfari, parate 'a palla!").
Scalfari che polemizza con Grillo è guerra persa: Grillo è polemista di natura, è pù capace, ha più presa ed in questo momento è enormemente più credibile di qualsiasi giornalista istituzionale in Italia.
Sulla questione del buon governo di Prodi: ha fatto alcune cose pregevoli sul piano economico, ma ha preso per il culo 20 milioni di elettori che avevano creduto che il programma (che, lo ricordo per i distratti, prevedeva, tra l'altro, la commissione di inchiesta su Genova, la revisione della legge Biagi e altre piccolezze del genere) fosse una cosa serie e non carta da cesso; non ha saputo tenere a freno (nonostante le prese di posizione del tipo "Parlo solo io") tanti personaggini come Mastella e lo stesso Dini; si è fatto in pratica prepensionare dal leader autonominatosi di un patito che non c'è ancora (ma non si disse, alcuni mesi fa, che il leader del PD non era automaticamente il candidato premier?); se questo è un uomo da non sottovalutare, siamo messi davvero male, in Italia.
Sul paragone con "Prova d'orchestra" concordo pienamente con MaxRak (Bentornato! Quando ci si vede?): Scalfari è solo uno dei musicisti, ma non se ne rende conto...
@Adimant
Analisi lucida non significa analisi completa. E qui entra il gioco il discorso "prova d'orchestra".
Non concordo con te con l'analisi su Prodi. Prodi è e rimane "il meno peggio" e non una buona soluzione. Applica una politica che lla fine è vecchia. NOn ci si possono aspettare rivoluzioni sociali o altro. Ma rimane un politico che si mette in gioco e non va olter un certo limite nei compromessi. (ovvero fa dei compromessi con degli obiettivi che ritiene giusti, non per fare compromessi ed acquisire posizioni).
Prodi ha cercato di utiilzzare il programma ed applicarlo alla lettera finchè ha potuto, ma a tagliargli le gambe sono stati tutti, quando faceva comodo, anche la sinistra: Nel programma non c'è il ritiro delle trupe in afganistan, ad esempio, ma la descrizione di una politica che è esattamente quella aplicata da D'alema.. che piaccia o meno.
Inoltre per l'applciazione di un programma sono previsti 5 ani. Ne è passato poco più di uno. Se vogliamo valutare Prodi su questo dobbiamo arrivare a fine legislatura, poichè la più grande carenza del programma era la mancanza di indicazioni di priorità, che Prodi può( applciandolo) gestire come èpiùgli piace.
Chiarito il punto Programma, il problema rimane non Prodi, ma la maggioranza che dovrebbe sostenerlo, che è quello che è, coprattutto in termini di qualità umana E politica.
In Definitiva la verità è che la situazione di Prodi è veramente una merda, a causa della legge elettorale. Mollare tutto all'inizio, dicendo Non abbiamo vinto avrebbe affossato il paese (qui possiamo discutere poi), entrare in gioco significa mettersi nelle mani dei microinteressi.
In una situazione el genere, quel che è stato fatto, IMHO, non è poco.
@nonnoulisse
Prego dettagliare la critica. Le motivazioni di preoccupazione sollevate da scalfari non mi sembra abbiamno avuto risposta. hiarendo che io ho firmato per Grillo, non mi sento di dire che tali possibili derive non esistano.
@Adimant
Salutissimi. Provo a chiamare nel pomeriggio ...
Una bell'analisi della situazione politica Italiana attuale, da leggere tutta d'un fiato (e poi morire d'asfissia).
Ha dell'incredibile quante parole e strategie si nascondano dietro al ... NIENTE!
Credo che il merito del lunghissimo discorso di Scalfari sia sopratutto farci capire come tutto questo aggitarsi, come tutti questi discorsi , come tutte queste strategie degli uni e degli altri: l'emorroidi di Mastella, l´implosione della Finanziaria, le spallate, il Pd nascituro ... siano ... aria fritta!.
Il mondo gira e con lui 6 miliardi di persone, e non c'e' una sola cosa sulla faccia della terra che faccia parte o si avvicini ai discorsi inutili dei nostri inutili personaggi.
Vi lascio ai vostri commenti, scusate la parentesi.
Visto e considerato l'incontrovertibile e cioè che nessuno di noi "analisti" può prevedere in toto il futuro e anzi nessuno mi pare ci abbia anche solo provato in commenti precedenti su questo blog, mi limito a sottolineare alcuni profili dell'apocalittico ed immaginifico commento qui elaborato da Scalfari.
Lo scenario descritto (che fa venire i brividi se considerato anche solo come pararealistico) di fatto evoca i tratti di una dittatura clerico-conservatrice (Cl e Sant'Egidio alle ali??) appoggiata e anzi asservita alle grandi forze "produttive" del paese, la cui egemonia, non si può negarlo, nel dettare la linea economica e pretendere una legislazione a quella conforme è divenuta addirittura imbarazzante negli ultimi decenni.
Quello che forse a molti sostenitori dell'intera linea di Grillo sfugge è che certe prese di posizione non fanno che comodo ai poteri che si vorrebbero invece contrastare.
Senz'altro è auspicabile un radicale cambio nella sorda e cieca (ma purtroppo non muta) classe politica, ma il punto e il solo scopo non è annientare essa: credo sia invece costruirne subito una migliore, formare le persone promuovendo una nuova informazione (Grillo ci prova) al fine di portarle con maggiore facilità al livello dirigenziale.
Il rischio di ritrovarsi materialmente e in tempi brevi con certi partiti fuori uso (penso anche e soprattutto ai "potenziali" rompiscatole) significherebbe consegnare, a chi di partiti non ne vorrebbe nemmeno di buoni ed efficienti, le chiavi del paese per proseguire con i giochini deprecati a ragione proprio da Grillo: strapotere bancario, grande industria a rimorchio, criminalità organizzata su appalti e grandi opere, servizi deviati.
Anche a me piacerebbe pensare come Sartori che si tratta di un nuovo '68, ma non può esserci un così grande movimento mosso da principi così mistificanti (nonostante certe buone prediche).
La gente non riesce nemmeno a cogliere chi sostiene chi, chi è d'accordo con chi, chi in passato ha avuto clamorose responsabilità su una certa evoluzione; non esiste una gerarchia di colpe, siamo alla forca cieca e senza criterio, non è possibile agire in questa maniera, bisogna tornare a fare nomi e cognomi e focalizzare sui grandi burattinai che non sono certo un'invenzione della prim'ora del comico di Genova.
Tutto questo sempre che il "movimento" non si accontenti alla fine di patteggiare soluzioni sommarie da una parte (una certa classe politica out) e "morbide" dall'altra (salvare una coalizione di "tecnici"), perchè si ricominci peggio di prima (se Scalfari per caso ci ha visto giusto) fino a quando i veri nodi non ritorneranno al pettine.
perchè a me sembra sempre che questo signore faccia parte di una super-lobby dalemiana? perchè grillo non sta un attimo calmo anzichè fare il parafulmine? se questi baroni del giornalismo lo fanno a pezzi ci perdiamo tutti, no?
@nonnoulisse
il 20% sarebbe il consenso per Grillo cavalcato da Di Pietro, nell'analisi dell'ultraottuagenario.
Però uno che la scorsa settimana ha scritto che la proposta di legge di Grillo prevede le primarie non credo capisca più molto di tutto il resto.
Beh ha ragione Grillo quando parla di gerontocrazia...siamo ancora alle cassette in vhs...
Le grandi manovre dei moderati.Moderati significa:come inculare i cittadini facendo finta poi che i cazzi non sono loro)in pratica tutti i politici affaristi,che invece di andarsene affanculo x manifesta incapacità e assenza di pudore,si organizzano placidamente(moderatamente) x un futuro sempre più "pedofilo" nei confronti dei cittadini.
X gli amanti e i tifosi dell'astro nascente PiDi che cambierà la politica italiana con tante ideee e personaggi nuovi,a napoli in alcuni collegi4/5 credo,si é candidato Bassolindo e la miss mezzo.. soprano, rosy russo jervolain.
io,speriamo che me la cavo.
e come al solito..dulcis in fundo, con il dito indice alzato a mo' di monito, per terrorizzare il mondo, arriva lo spauracchio fascista! Ricordatevi!!! Pure il fascismo cominciò così!!!
(Bologna del resto è un covo di fascisti)
Il problema che personalmente mi pongo è: Ma le soluzioni di grillo (che sono davvero fasciste) sono qualcosa di buono, adesso? temo la risposta. Qualsiasi essa sia.
Postato da MaxRak - Lunedì 24 Settembre 2007 alle 0:06
il problema è che le soluzioni di grillo non sono per nulla fasciste, sono la conseguenza della dissennatezza di coloro che avrebbero dovuto governare il paese e non lasciarlo andare in malora arroccandosi sui propri privilegi e esigendo lacrime e sangue dal popolo.
la maggioranza dei nostri politici, quando parla è molto più populista di un Grillo, ma pare che nessuno ci faccia caso...
Del resto persino un noto linguista (che di fascista proprio nulla ha), di nome Chomsky, ha espresso la sua approvazione per il fenomeno grillo, ricordando che la scure si abbatte sempre su coloro che offendono/infastidiscono i potenti...
tratto dall'intervista a Chomsky:
riferendosi all'editoriale di Mauro Mazza, aggiunge: "E' scioccante venire a sapere che sia stato tacciato di terrorismo, ma di questi tempi 'terrorista' è diventato un termine di copertura per indicare chiunque offenda i potenti"
@maria ciauuu passavo di qua per caso... :D
@Drizzt
Attenzione non ho detto che Grillo è fascista, ma che le soluzioni proposte in taluni casi lo sono.
Per capirci, vietare il parlmaneto a qualsiasi condannato per qualsiasi cosa significa aprire la strada a orrende forme di ostracismo e vietare il parlamento a molti di coloro che hanno fatto lotte politiche...
Il fatto che il contesto (come io stesso ho detto) sia tale da renderle addirittura giustificabili è, a parer mio, qualcosa di veramente terribile.
Ribadisco, sono tra i firmatari di Grillo, che ha nel limite del suo ruolo, tutte le ragioni.
@MaxRak in effetti come tutte le proposte è decisamente da migliorare, ma almeno (forse), servirà a far notare ai più le incongruenze piuttosto pesanti tra il trattamento riservato al popolo e quello riservato ai politici, tipo quella di non essere abilitato a fare manco il bidello in caso di fedina penale non intonsa (per il comune cittadino) e l'essere presidente del consiglio con tutti i carichi "pendenti" possibili [in questo caso non occorre neppure specificare di chi si parli ;)]