Vi dirò francamente che a me il concetto stesso di privacy ripugna.
Sia per quanto riguarda internet, sia la pubblicità nelle cassette, sia per gli elenchi telefonici, sia per ogni altra cosa.
Per due motivi: da un lato non riesco a capire come uno possa avere il diritto di pretendere che io finga di non sapere ciò che di lui so; cioé che io abbia il dovere di non usare di alcune informazioni che pure conosco perché a lui fa comodo così. Due, perché naturalmente la privacy non val contro chi davvero intende usare le notizie a tuo detrimento, agenzia delle entrate, polizia, altri ispettori, vigili e simile marmaglia in uniforme. Per cui si dovrebbe stare tutti tipo panopticon, invisibili gli uni agli altri, ma visibilissimi per chi ci controlla e ci opprime e ci tortura e ci abboffa.
Vero che, ad esempio, io sono pure contrarissimo al voto segreto, che sembra proteggere il votante, mentre in realtà protegge il votato. Infatti tu non puoi revocargli la delega, vsto che non ci sono prove che gliel'hai data.
Il punto é che tutti i diritti hanno un rovescio, che di solito ben si attaglia ai potenti e ai lercioni
petizione per la tutela della privacy
http://www.adunanzadigitale.org/privacy/
mangus, non è questo il punto. anche a mefrega meno di zero di dare il consenso per il trattamento del mio indirizzo e data di nascita. la questione è molto più essenziale e pericolosa per il lavoratore. leggi la proposta e appuralo.
come il dna: sembra ma le assicurazioni possono far pagare di più se uno ha certi geni, o decidere di non fare il contratto.
ecco per esempio allora è molto meglio vietare alle assicurazioni di rifiutare la gente se è malata.
é logico che le assicurazioni cerchino di non prendere chi risulta malato o esposto alle malattie. Ma questo comporta che le assicurazioni malattie non servono a niente, che non convengono.
La cosa sensata sarebbero delle mutue volontarie, il problema é che i soldi che uno potrebbe destinarvi se li é già fregati di prepotenza l'INPS, invenzione guarda caso dei fascisti.