(OT: lo IULM non è una scuola.)
Ma che c'ha sto Martina di così sexy per i maggiorenti? A me sembra insignificante...
mi sembra evidente, ma hai mai visto Martina?
http://www.chirurgiaestetica.com/pic/colombari_post01.jpg
Meno male che c'è Enrico Letta.
Meglio Martina!!!! (quella, non quello)
Se non ci proviamo a cambiare la politica, fra un pò troveremo al governo un sacco di comici di più di quelli che ci sono ora.
Almeno proviamoci e ricordiamo che abbiamo l'arma del referendum per cercare di cambiare in meglio le cose.
MANDIAMONE A CASA PARECCHI!!!
Grazie.
E' tutta una farsa, forse srebbe meglio occuparsi di tutti i problemi che ci sono
e possibilmente di uno alla volta, visto che normalmente il cervello ne prende in esame uno alla volta
saluti
domanda per tutti gli scettici:
Ma se alla fine, nonstante i vari "notabili", le tristi manovre delle segreterie di partito e quant'altro di schifoso sta capitando, nel Partito Democratico dovesse emergere una classe dirigente competente, motivata e innovatrice, cambiereste idea? aderireste? vi impegnereste in prima persona per sostenerli?
Sarò anch'io prevenuto, come molti di voi, ma penso proprio di no.
E' impossibile che accada che queste primarie generino tale tsunami che porti via i vari Penati?
Non lo so, ma forse quello che in questi anni sta infettando la sinistra in Italia non è solo la presenza di una dirigenza discutibile, ma anche di un arroganza di fondo in molti di quelli che si definiscono "popolo di sinistra", che si dilettano esclusivametne nella critica, a volte addirittura nell insulto, e nel costante disprezzo per chiunque almeno "ci provi". Siete i migliori alleati dei "Penati" di cui sopra, lo sapete?
Dietro la barba di Grillo
Alfredo Reichlin
Non mi piace Grillo ma non mi piace nemmeno come la politica sta rispondendo sia a chi la critica sia a chi la infanga. È vero che il tempo si è fatto breve e che la crisi della democrazia repubblicana rischia di arrivare a un punto di non ritorno. Ma allora è a questo che bisogna dare una risposta, che però sia molto coraggiosa e soprattutto all’altezza di quelle che sono le cause vere della crisi.
Io credo che questa risposta non ci sarà finché qualcuno (penso a Veltroni, ma non solo a lui) non farà al popolo italiano, con chiarezza, nel modo più brutale il discorso della verità.
Grillo lasciamolo stare. Questo guitto è la febbre, non la malattia. La malattia è il vuoto di governo creato dal crollo del grande compromesso politico e sociale sul quale era stata edificata la prima repubblica. E che dopotutto, fu la variante italiana del famoso compromesso democratico tra la socialdemocrazia e il capitalismo nazionale che si affermò nell’Europa avanzata. Quel vuoto noi non l’abbiamo riempito. Questa è la malattia. È il fatto che tutti i tentativi compiuti in questi 15 anni per porre lo sviluppo del paese su nuove basi sono falliti. Le colpe della destra sono pesantissime. Ma noi non siamo innocenti e il prezzo che paghiamo è così pesante perché il paese è cresciuto, ha da molto tempo bisogno di una nuova guida ma ha la sensazione (penso a quella famosa nota di Gramsci che spiega il perché di certe crisi anche morali) che «è troppo grande il contrasto tra ciò che si fa e ciò che si dice».
Perché è vero che la sinistra con Fassino ha conosciuto una ripresa che l’ha portata a notevoli conquiste. Siamo entrati nell’euro, abbiamo evitato la bancarotta, abbiamo governato quasi tutto (comuni, province, regioni, governi nazionali, ASL, imprese pubbliche, comunità montane). Ma è stato molto grande quel contrasto di cui parla Gramsci. Basta dare uno sguardo d’insieme a questi anni per accorgersi che alla chiacchiera infinita sul riformismo è corrisposto, nella sostanza, una brutale e profonda redistribuzione del lavoro e della ricchezza quale da tempo non appariva così ampia. Basti pensare allo sconvolgimento dei prezzi relativi e al divario tra i salari e gli altri redditi. E questi sono stati anche gli anni in cui si è consumata una grande sconfitta culturale ed etico-politica della sinistra democratica.
Il «berlusconismo» non è stato una parentesi, ha permeato il sentire di quella che se non è la maggioranza del Paese poco ci manca.
È vero che ciò non è avvenuto solo in Italia, né per colpa della sinistra. È su scala mondiale che la rivoluzione conservatrice ha imposto la sua ormai lunga egemonia. Le polemiche, le grida, il pettegolezzo giornalistico non spiegano nulla. Le arroganze di una certa «casta» esistono ma il fatto decisivo è che una politica senza grandi ambizioni ideali e con scarsi poteri autonomi perché sottomessa al potere globale della oligarchia economica dominante non poteva che esprimere un sistema politico rissoso e impotente, frammentato in una ventina di partiti. Certo che la sinistra è stata, ed è, diversa e migliore. Ma in quelle condizioni non potevamo che produrre quei «compromessi al ribasso» di cui parlano gli economisti: cioè anche cose buone ma frammiste a mezze soluzioni, rinvii, cedimenti alle corporazioni. È chiaro che questo insieme di compromessi al ribasso non poteva reggere alle nuove sfide del mondo. Le quali - non dimentichiamolo - non sono solo economiche ma culturali e morali. Perché questa, vivaddio, è la mondializzazione; è una cosa che cambia non solo l’economia ma le menti, e perfino l’antropologia frammista com’è alla rivoluzione della scienza. Il che cambia il rapporto con il tempo e la natura e quindi l’idea che gli uomini hanno di sé e del futuro.
Questa è la verità. Ed è ammirevole che i capi dei Ds e della Margherita abbiamo dato una autentica prova di nobiltà e di coraggio sacrificando interessi personali e di partito in nome di un nuovo grande disegno. Il disegno di dar vita a quel «partito nazionale» che la Dc e il Pci furono solo in parte e di cui l’Italia moderna e internazionalizzata ha un disperato bisogno se vuole restare una grande nazione. Si può essere scettici, si può pensare che falliremo ma accusare di moderatismo questo diti giudizi sprezzanti il riflesso di una vecchia cultura che non parte mai dalla analisi delle cose ma dalla difesa della propria identità, per quanto minoritaria essa sia. Per cui ciò che importa è se stessi, è decidere (in attesa del socialismo) se Angius va con Boselli invece che con Mussi e Bobo Craxi si separa da De Michelis e si unisce a Formica. Ho l’impressione che l’Italia non accetta più questo teatrino. E perciò scommetto su partito nuovo, diverso. Certo, vengo da altrove e forse farò fatica a considerarlo la mia casa, ma più vedo questo sfascio e più mi convinco che è la sola risposta al sovversivismo e ai disegni di potere di certe forze che si intravedono dietro i guitti e i demagoghi.
È in questa logica che io sollevo un interrogativo. Che è questo. Il paese ha bisogno di un nuovo ceto politico portatore in qualche modo di una visione del futuro italiano più giusta e più moderna. Ma (ecco l’interrogativo) come è possibile avere questa nuova visione se non si parte dal fatto che il sistema politico messo in piedi 15 anni fa dopo il crollo dei grandi partiti e l’avvento del bipolarismo è fallito non solo e non tanto per ragioni morali (la «casta») quanto perché il suo disegno riformista era debole, meschino? Era incapace di guidare una società in tumultuoso cambiamento perchè non sapeva (o non voleva) contrastare quel drammatico fenomeno, che - attenzione - non è l’estensione del mercato quale strumento essenziale dello scambio economico ma la trasformazione della società in società di mercato: l’Italia dei coriandoli di cui parla De Rita.
Io credo che sta qui la ragione di fondo per cui la politica non è riuscita a governare. Perché era debole? Sì, certo. Ma era debole non perché priva di strumenti (abbiamo governato tutto) ma perché non in grado di garantire diritti e doveri uguali per ogni cittadino (quale che sia il potere di acquisto). Era debole perché non riusciva a far rispettare quei patti non scritti per cui in un qualsiasi paese ci sono i ricchi e ci sono i poveri, ma quel paese può stare insieme perché la legge è uguale per tutti e i ricchi pagano più tasse dei poveri (e non viceversa come in Italia).
È per questo che io sento come cruciali le settimane che ci stanno davanti. La crisi strisciante del governo Prodi complica le cose ma mette ancora più in evidenza il ruolo fondativo di una nuova democrazia che spetta al partito democratico. Si accrescono, quindi le responsabilità delle forze che ne assumono la guida. E io vorrei fosse chiaro che il dovere della politica se vuole parlare agli italiani, a tutti gli italiani (come è necessario in un momento come questo) non è quello di nascondersi sotto le sottane della «società civile». I milioni che il 14 ottobre voteranno i dirigenti del Partito democratico e le 40 mila persone che si candidano in varie liste per farsi eleggere e così partecipare alla costituente del nuovo partito (un fatto enorme) non sono un surrogato della politica, o il trucco a cui ricorre un vecchio ceto politico per non assumersi le proprie responsabilità, la responsabilità di proporre al paese un disegno strategico. Al contrario. È esattamente questa la politica, la grande politica che esce dal Palazzo e si fa popolo e organizza così una riscossa democratica. Perché solo così in questo modo , diventa finalmente possibile affrontare la grande questione finora irrisolta che non è Grillo ma è come adeguare l’agenda politica del paese a una crisi che è profonda perché non riguarda soltanto l’economia ma l’identità della nazione italiana nell’Europa e nel mondo nuovo.
Questa è la posta in gioco. E questa è la speranza. Parole e fatti si possono riunificare. Da un lato, c’è una nuova leadership che propone un diverso patto di cittadinanza agli italiani indicando quelle riforme senza le quali questo paese non «sta insieme». Contemporaneamente si costruisce una forza nazionale e di rango europeo che tende a raccogliere le forze, le energie, le intelligenze oggi disperse o inerti senza le quali quel patto per una nuova Italia non può vivere.
Dice l'adagio popolare: chi è cagion del suo mal, pianga se stesso.
Il dubbio è: quale male?
Chiarito ciò, è per diretta deduzione che si sa chi è il masochista e chi è il punitivo.
Ritengo che, PD o non PD, non esite un'intesa oramai tra il politicante (cioé colui o colei che opera delle politiche, delle scelte, per il governo del terriotrio) in generale e l'elettore (cioé colui che elegge a miglior rappresentante una persoina tra quelle candidate) comune.
E' oramai chiaro, ritengo, quanto la destra e la sinistra (con tutto quello che ci sta pure nel mezzo) si distinguano per luoghi comuni di geometria d'immagine, ma che in realtà sono il rovescio e il dritto d'una sola medaglia, quella del ruolo interpretato da decenni (quasi un secolo dalla fondazione della Repubblica Italiana) su chi fare il cattivo e chi il buono, chi il moderato e chi l'estremista (reazionario da un lato e rivoluzionario dall'altro).
E' una sorta di modularità comodamente ripetibile all'infinito.
Ogni partito è l'opposto di un'altro.
Ogni coalizione ha opposti e contrari al suo interno.
Il gioco dell'insiemistica nella politica consente pertanto di non disperdere i voti laddove un leader o un esponente in voga, subisca al momento una caduta di popolarità.
C'è l'altra parte che se li ripiglia, e nulla si disperde.
Il dramma per i politici (novizi o veterani che siano) è che ultimamente quest'altalena non regge stranamente più al loro gioco e alle loro mosse.
E' come se quest'altalena fosse diventata una montagna russa su un calcinculo.
Come ovviare a un fenomeno di tale trasformazione?
Qualunquismo, populismo; saranno anche i mali della gente comune spaesata e poco riflessiva, ma forse sono i sintomi evidenti della psicosomatica reazione a un male tutto interno a quella che oggi è notoriamente definita: la casta (N.B. Il libro di Rizzo e Stella, "La casta", è stato premiato con il premio Elsa Morante).
Prosit.
Angelo Errico
già.. è tutta una presa in giro.. e in buona parte è per reagire in qualche modo alla marea montante che, anche grazie a Grillo, sta per tracimare.. La Società civile finalmente si fa sentire. Ma ormai non si limita a gridare soltanto il suo disgusto.. Agisce. Addirittura, anche i magistrati si ribellano contro il malgoverno del CSM! http://toghe.blogspot.com/ Leggete l'articolo sul Corriere della Sera di oggi : "Magistrati, un'altra Casta"
è molto istruttivo... ed è un altro segno importante dell'iniziato disfacimento di questo "sistema"... l'importante è ora lavorare tutti insieme perché si raggiungano i comuni obiettivi.. andare tutti nella stessa direzione, con determinazione e impegno, senza lasciarci impaurire, condizionare, depistare..
Perché i tanti interessati a superare la "tempesta" che sta per abbattersi sulla palude, sono ben intenzionati a rimanere avvinghiati a tutto ciò di cui si sono impossessati nel corso degli anni..
Se non siamo convinti di quello che facciamo o perdiamo la determinazione lungo il cammino, rischiamo di rimanere con solo le foglie in mano.. mentre le radici dell'albero avvelenato rimarranno ben protette e lo faranno germogliare di nuovo.. GUAI A BUTTARE VIA LA GRANDE, ECCEZIONALE OCCASIONE CHE ORA SI PRESENTA !
SAREBBE UNA COLPA TALE DA FAR SANGUINARE A VITA LA COSCIENZA -la Nostra, non di chi non ce l'ha.. (= la "loro"..)
La critica alla costruzione del Partito Democratico di Alberto Biraghi è onesta dal suo punto di vista.
Sostenere che chi è NEL PD o è in malafede o è un ingenuo non è antipolitica, è politica pura.
Politica di chi si pone in una posizione alternativa come concorrente del PD.
L'analisi di Alberto è la stessa "di parte" (nel senso buono) di un analista di Rifondazione Comunista, di Forza Italia, di AN, dell'UdC o della Lega Nord.
Sminuire l'avversario, vederne sempre la malafede, qualunque mossa è sbagliata, insufficiente o disonesta è la logica della contrapposizione.
La contrapposizione nella politica italiana ci ha regalato in questi anni i Berlusconi, i D'Alema, i Mastella, i Borghezio, i Casarini, etc.
La sbornia grillista è organica a questi giochi, che il PD nasca contro i preconcetti e per occuparsi delle cose concrete lo dimostrano le migliaia di persone che si presentano nelle liste senza essere state iscritte ai partiti, è un tentativo che una classe dirigente fa, nonostante i preconcetti.
Ho visto le liste e nella costituente credo ci sarà almeno il 50% di facce nuove di esterni, non vedere questo è negare la realtà.
Ognuno poi è libero di "odiare" chi vuole.
Pier: ti rispondo da scettico. In queste primarie farsa che guardo con enorme sospetto ci sono un sacco di miei amici tra i candidati. Amici carissimi, primo tra tutti Ivan Scalfarotto (il più noto grazie alla sua generosa testimonianza alle primarie che consacrarono Prodi) una delle persone migliori che conosco, per onestà, cultura, intelligenza, creatività, sincerità. Ma ci sono anche Marco Simoni, Manuela Marchiafava, Marella Reitani, Marta Meo, tutte persone di altrettanto valore, onestà cristallina e intenti nobili.
E allora, se orrido PD deve essere, meglio un PD un po' meno orrido con loro, piuttosto che uno senza (benché io sia preoccupato per i miei amici, a sguazzare nella cacca poi ti resta addosso la puzza).
Purtroppo vedo poche speranze che i miei amici e gli altri come loro riescano a fare qualcosa. Intanto perché non è chiaro (e non per caso) il ruolo di questi 2.400 elettti e poi perché la cosca che tiene in mano il paese è troppo radicata e potente perché facce nuove e pulite possano far breccia con gli strumenti istituzionali nel muro di inrallazzi (esatto, penso proprio al Penati cui tu fai cenno e ai suoi infiniti cloni), ho paura che senza una nuova Concordia non si andrà da nessuna parte (quello che sta succedendo con liste, candidature e campagna - purtroppo - rafforza i timori).
Ciò non toglie che non si può rinunciare del tutto alla speranza. Casomai Ivan & C dovessero riuscire a imporre le loro qualità, a farsi largo, a prendere in mano alcune leve del potere per cominciare a sovvertire questo povero paese avvinto da artigli rapaci, sarei in prima fila a gioire, applaudire, ringraziare. Ma non posso nascondere di avere ben poche speranze che questo possa accadere.
Deve essere sfuggita la foto di questo post a Majorino che scrive: "Un piccolo e pacifico e colorato e positivo esercito di candidati, donne e uomini, si è messo a disposizione in tutta Italia nella costruzione del Partito". http://canali.libero.it/affaritaliani/Rubriche/senzaletizia/veltronimilano2509.html
Caro Alberto e altri di questo blog,
Capisco molto bene le frustrazioni intorno alla creazione del PD e ho cercato di affrontarle nel mio articolo sul sito della associazione iMille di cui faccio parte, e rimando a quello per chi ha la pazienza di leggerlo (http://www.imille.org/2007/09/se_non_ora_quando.html).
Qui aggiungerei solo che cio' che mi sembra importante nell'esperimento politico del PD è una certa apertura a nuove risorse, almeno dal punto di vista del principio, che non mi sembra poco. Aspettarsi che chi ha militato per anni lasci spazio ad altri solo perché apportano idee nuove sarebbe ingenuo. Ma sperare che adesso ci sia spazio per il contributo di chi, come me, non ha mai avuto la possibilità di impegnarsi per il bene comune mi sembra oggi possibile. Ed è per questo che mi sono candidato alla lista Europa2, e che credo di dover sostenere il forse fragile progetto del PD. Con buona volontà, senza il cinismo che fa male a noi per primi.
Con amicizia
Giancarlo
Io pensavo di andare a votare alle primarie del Partito Democratico per indicare un possibile Segretario di quel partito, UNA persona, insomma, cui affidarne la gestione...Santa ingenuità.
I nostri ineguagliabili politici di sinistra, nel loro mitico masochismo, sono riusciti in un colpo solo a trasformare le primarie in un guazzabuglio incomprensibile, a disorientare i potenziali elettori, a farsi ridere dietro dall'opposizione, a far morire un partito prima che nasca....GENIALI.
anch'io sono un soldato semplice di quest'esercito di terracotta, ma mica mi spaventa la terracotta è un materiale antichissimo , nostante l'apparente fragilità è sopravvissuto a mille ere e civiltà, resistente al punto giusto , impermeabile agli agenti esterni tanto da meritarsi l'appellativo "sei di coccio" quando qualcuno ne vuole saggiare la tostaggine.
sarò de coccio ma siccome oggi una donna sarda portatrice di anemia mediterranea, ha vinto la sua battaglia per avere un figlio sano alla faccia di una legge aspra , cattiva, inutile e classista , voglio essere ancora tra coloro che come questa donna non ha mollato l'osso tanto facilmente, la signora binetti e compagnia bella se ne farà una ragione ci avrà al suo fianco sì ma per lavorare non a favore delle sue ugge bensì per spostare sempre più a sinistra quel che si vorrebbe portare a desta.
questa è la mia dichiarazione d'intenti per il collegio a cui mi hanno designata.
Io sono candidato!!!!! E, per quanto mi riguarda sarà vera sfida. Ma che volete che torni berlusca????? Basta continuare
Rettifico: tra i carissimi amici c'è ovviamente anche la carissima Maria Cascella, che ho colpevolmente trascurato nell'elenco.
Meno male che c'è Adinolfi.
Meno male che ci siamo noi!
@PIER
"Siete i migliori alleati dei "Penati" di cui sopra, lo sapete?"
No, guarda. Io almeno non lo sapevo, non so gli altri. Ma per fortuna sei arrivato tu. Corro a prenotare un posto in coda per votare alle primarie.
Ah, grazie ancora.
@marcodeamicis
Sì, davvero. Che culo.
Io mi chiedo se alle votazioni del PD saranno più i candidati o i votanti...
Lo spettacolo più miserando il Pd lo offre a Napoli con i capibastone ex-gavianei e demitiani capilista, tre liste ovviamente tutte per Veltrusconi.
Annamaria è la dimostrazione della volontà di una parte di italiani-pecore di volere sempre il pastore che li guidi: un UNICO uomo? Chi il duce o Berlusconi?
Annamaria per fortuna c'è una assemblea costituente, per fortuna ci sono le persone che partecipano... tu mi risponderai "me ne frego".
Purtroppo finchè avremo la tua cultura italica (posso dirlo? fascista) finiremo sempre male.
Guarda, ti dedico questa:
Che roba contessa, all'industria di Aldo/ han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti;/ volevano avere i salari aumentati,/ gridavano, pensi, di esser sfruttati./E quando è arrivata la polizia/ quei pazzi straccioni han gridato più forte,/ di sangue han sporcato il cortile e le porte,/ chissa quanto tempo ci vorrà per pulire...
io credo che per chi come me ha provato negli ultimi 20 anni ad avvicinarsi alla politica ed ogni volta ha mollato il colpo perchè schifato non resti che dare vigore a nuove forme di partecipazione e di protesta prima fra tutte quella di non andare a votare alle primarie del pd , di non andare a votare qualora non vi fosse una riforma elettorale con sbarramento al 10%
di sostenere il malcontento che in tutti gli elettori del centro sinistra cresce purtroppo di ora in ora
e smettetela di dire che torna Berlusconi
chi se ne frega almeno so che cosa accadrà e come di conseguenza dovrò comportarmi
Fosse stato un partito laico, socialdemocratico e aperto alla modernità..beh, forse avrei aderito.
Ma così: liste bloccate in un'orgia paesana di ex democristi ed ex comunisti uniti dalle poltrone e dall'arretratezza culturale..bah, francamente..
"socialdemocratico e aperto alla modernità"
Che ossimoro.
Socildemocrazia è un concetto novecentesco, siamo nel 2007 signori!
Egregio Moreno Puiatti, non si tratta di avere una cultura fascista, e soprattutto di sentirsi prendere della fascista se non si è d'accordo con la cultura veteroburocratica del PD-DS.
Si tratta semplicemente di ammettere che lo spettacolo di centinaia di persone che si accapigliano per avere un posto in queste liste per dellle elezioni primarie di una fantomatica assemblea costituente ricorda fin troppo bene i giochi e giochini di potere di tutta quella partitocrazia stile vecchia DC che si era cercato di abolire, senza successo, da Tangentopoli in poi. Poi nessuna meraviglia se i giovani sono schifati della politica e se solo Grillo, con tutte le sue contraddizioni, è capace di entusiasmare la gente.
@puiatti
con chi la canta di solito "contessa"?
con adinolfi e letta? adesso potrebbe aggiungere anche l'amico de mita a fare il coretto!
che spocchia inaudita dare dei fascisti e delle
pecore a chi OSA dissentire.
ma ci faccia il piacere!!!
In questo caso, mi vedo costretto a quotare valentina. Anzi:
SCATTA LA OLA!
Che Grillo piaccia o no non può essere il punto in questione: cmq sta di fatto che spaventa e che da lui, come portavoce, la politica deve difendersi x' è stato capace di attaccarla in modo sostanziale e attraverso la pratica costituzionale. La proposta di legge da parte dei cittadini è prevista dalla ns costituzione, e non è una questione di formalismo nè di qualunquismo nè di antipolitica come vogliono far credere, anzi è un'azione politica vera e propria. Dietro ci sono le verità degli italiani;dietro Grillo,invece non lo so proprio e non ci tengo a scoprirlo. Mi piacerebbe piuttosto scoprire fino a che punto il popolo e soprattutto i giovani riusciranno ad eludere i propri doveri e i propri diritti, nascondendosi dietro atteggiamenti da pseudo intellettuali, e fino a che punto saranno capaci di rinunciare al proprio lavoro e al proprio futuro. In un momento come questo, in cui sono veramente troppi i disagi causati ed i soprusi accumulati una gioventù sana fatta di cittadini e cittadine non si limiterebbe ad esercitare un subdolo diritto di critica. Ma forse è questua la strada più comoda per chi ama e protegge il corporativismo e per chi ne fa parte sapendo di avere già un posto al sole.La confusione ideoliga è il primo sintomo-elemento della società totalitaria-burocratica...Perchè gli studenti manifestano a Roma contro il numero chiuso senza, invece,occuparsi dell'abolizione SISSIS:il capitolo più triste della storia dei sincati italiani?Anzi è una mafia istituzionale.La legge Moratti mi fa schifo, ma parte dal governo Zecchino e si può ancora migliorare,ed è sicuramente migliorativa delle SISSIS,soprattutto per chi la laurea quinquennale l'ha già superata.I ministri dicono che i decreti attuativi per l'abilitazione all'insegnamento mancano e, a quanto pare non intendono emanarli, anzi parlano di congelamento della Riforma. I corsi di laurea, intanto, sono iniziati e gli studenti pagano le tasse.Sono tanti i malcontenti e le categorie a disagio....AVANTI!
non capisco tutto questo affannarsi a voler capire o giustificare grillo.
grillo lo stanno osannando tutti coloro che non hanno idee, o che vogliono fare finta di essergli vicino, vedi di pietro, che non ha ancora deciso da che parte dovrà stare da grande, ieri con Grillo oggi con Fini, domani chissa..???
i media lo usano perche sembra che non abbiano altro da dire o da commentare.
nessuno si accorge di tuto quello che stà succedendo a latere dell' aborto PD,la socialdemocrazia ha bisogno di altro che di un compromesso storico di antica funesta memoria.
tutti aspettiamo la fine della farsa, Rutelli-Veltroni&C.
siamo tutti curiosi di sapere con chi dialogheranno o con chi siederanno in europa e nel mondo i futuri democratici.
questo parto è figlio della infinita e mai sopita paura che i comunisti prima e pds poi hanno del socialismo e dei socialisti.
preferiscono un matrimonio con i democristiani o psudo tali ad un discorso chiaro con i compagni dalla quale costola sono nati...
i media oscurano tutto ciò che politicamnete, socialmente, culturalmente stà avvenendo al di fuori... della sala parto.
credo che i cittadini avrebbero il diritto di sapere e conoscere anche cosa avviene in casa socialista...
o forse in quanto figli di un dio minore non si ha diritto di asilo, nelle stanze del potere che conta o sei con loro o sei contro di loro.
tutti i cittadini si devono sorbire tutti i giorni o quasi al " TG DI MAMMA RAI " delle 13,30 l'illuminante opinione del Sigror ROTONDI, GRANDE POLITICO TUTTOLOGO E LUMINARE DI NON SO QUALE BRANCA DELLA SCIENZA.
mai si chiede l'opinione di politici, appartenenti a piccoli partiti, magari cosi si rischierebbe di sentire un'opinione seria e azzeccata, meglio il tuttologo rotondi tanto per quello che conta o che dice va sempre bene a tutti.
questa è la realta su cui ci si muove o si è belli e piacioni, o si è grilli parlanti o non si è nessuno.
ma non mi volgio dilungare oltre mi scuso ma è un piccolo sfogo tanto non pret4endevo di smuovere le montagne ..
ma vi prego non prendeteci in giro più di quanto già non state facendo..
è vero che ogni popolo potendo scegliere si ritorva col governo che si merita...
ma questo è vero solo quando l'elettore è libero di scegliere, caro PRESIDENT PRODI, e di questo giudizio noi la ringraziamo di cuore.
ma i cittadini ITALIANI purtroppo neppure questo sono LIBERI di fare.
vi prego non parlate di DEMOCRAZIA ma di LIBERTA'
LA LIBERTA' genera la DEMOCRAZIA, ma qui si invertono i fattori e non va bene.
il parlamento ed il governo erano già pronti e confezionati ancor prima del legittimo voto degli ITALIANI se questa è liberta' se questa è democrazia scusatemi ma allora bisogna rispiegare tutto d'accapo agli ITALIANI, se non lo fate voi lo farà GRILLO o chi gli succederà.
MA FORSE LA PORCATA HA FATTO E CONTINUA A FARE COMODO ANCHE AL FUTURO PARTITO DEI DEMOCRATICI?
grazie di tutto .
UCCIO_47