«Via Zuara, piove in palestra e sulle scale: rischi per 350 alunni»
La dirigente dell'Istituto «Tolstoj»: bagni fuoriuso, nessuno li ripara. Le mamme: uno scempio
di Paola D'Amico
«Soffitto palestra rotto. Quando piove entra acqua. Fissare le lavagne nuove. Sistemare crepa soffitto delle scale. Entra acqua quando piove. Fissare i copricaloriferi». Comincia così, con questo primo sollecito inviato dalla direzione scolastica al Comune, datato 6 febbraio scorso, la telenovela della elementare di via Zuara, che ospita 350 bimbi.
Otto mesi dopo, i secchi per raccogliere l'acqua che scende dai soffitti sono raddoppiati. In palestra, i vetri rotti delle porte-finestre sono tenuti ins ieme con lo scotch da pacchi. La lampada nei bagni al terzo piano è ancora penzoloni, attaccata al soffitto solo tramite un filo elettrico, gli scarichi dei servizi igienici perdono acqua. Il bagno della palestra è in uno stato di degrado spaventoso. E una delle porte antipanico è bloccata. Genitori e insegnanti si lamentano. Ma i moduli di richiesta intervento al settore Manutenzione si accumulano, senza risposta. A un mese dal primo sollecito, ne segue un secondo: «Sono venuti ieri a riparare il sifone del lavandino bagno maschi, primo piano. Ma oggi perde più di prima!!», scrive il responsabile, sottolineando l'ultima frase con il pennarello rosso. E la dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo «Leone Tolstoj», in una nota a parte, aggiunge: «I lavori per la sistemazione dei servizi della palestra risultano abbandonati». Ma i servizi sono vicini al refettorio «e la situazione è ormai intollerabile». Lorena Boggi, una mamma nonché rappresentante di classe, racconta: «Per quel bagno si palleggiano la responsabilità di sistemarlo Milano Ristorazione, che ha in gestione la mensa, e il Comune. È così da tre anni. Quando piove, poi, si allaga la palestra. C'è un vetro rotto da più di un anno. Fra il primo e il secondo piano, dal lucernario sulle scale, cola acqua quando piove, il muro è scrostato, si cammina tra i secchi ». Scuola terremotata o semplicemente in lista d'attesa per la manutenzione? Il consigliere della Lega, Matteo Salvini, che in quella scuola è stato anche lui come alunno, ha fatto un sopralluogo. E ha cominciato a scrivere. «Nessuna risposta, da aprile attendo ancora — spiega —. Non è solo la scuola elementare ad avere problemi. Anche la vicina Media ha l'impianto elettrico non a norma e bagni inutilizzabili, il cortile andrebbe asfaltato e i tombini sono ostruiti, con conseguenti allagamenti in caso di pioggia. Ci sono poi lavagne nuove mai montate e, quindi, inutilizzate».
La proposta, per uscire dal circolo vizioso della burocrazia, con solleciti e segnalazioni che si perdono nel percorso a tappe tra i diversi uffici competenti — è «tornare al passato, quando ogni direttore scolastico aveva un budget, un bonus, per gestire le piccole spese. Si rompe una maniglia, chiami il fabbro. Un vetro lo ripari presto e bene. Siamo o non siamo federalisti?
Se c'è un tombino otturato non serve un piano di intervento. Troppo lunghi i tempi di risposta dagli uffici centrali. La palestra è inagibile e questi bambini fanno in tempo a laurearsi prima che sia resa agibile».
Il bagno della mensa «è vero scempio — conclude Lorena Boggi —. I piccoli sono costretti a salire ai piani da soli, perché gli insegnanti devono restare con la classe. Questa è diventata una lotta senza speranza, si ha la sensazione che più una persona ci tiene, meno viene ascoltata».
a leggerla così, manca poco che venga prodotta anche dalle mense, 'sta merda... che facciano qualcosa!!
Carolina
Ma la merda piu'bella salta fuori quando la scuola crolla sulle teste dei bambini e i tecnici, imprenditori, il sindaco, l'assessore o chi ne fa le feci vengono tutti assolti.
Non può essere vero.
Ma se fosse vero, questi AMMINISTRATORI che prendono palate di soldi e, forse, sono degli incapaci, dovrebbero trovare anzichè i consueti lauti stipendi, ricchi premi e cotillons vari nelle loro buste paga, solo buste piene della stessa merda!!!!!!
Soluzioni... Chiamare una (o più?) ONG per porre fine allo sfacelo?
La CNN, magari; pensate che magra figura quando l'anchorman annuncia "and now a shocking video from the rich city ofMilano in northern Italy, where schools are close to third world hygienical conditions...".
Educare in casa, seguendo l'esempio degli ultracattolici americani? (è una provocazione, tranquilli).
Mandarci i nipoti del berlusca, così mette mano al portafoglio ("io che devo sacrificarmi") e sistema il tutto?