Ho amato Tiziano Terzani per la sua freschezza di giornalista autentico e, come dice lui "non obbiettivo". L'ho amato nel suo portare avanti, dopo l'11 settembre, un discorso di pace e un tentativo strenuo di comprender al di là delle apparenze le cause di ogni evento e ogni fatto. L'ho amato ancor di più leggendo l'ultimo libro scritto di suo pugno: "Un ultimo giro di giostra", che lessi quand'era ancora vivo e che mi rifiutavo di finire perchè, prossima alle ultime pagine, avevo capito che stava per morire.
Ne ho letto quelle pagine poco tempo prima che spirasse e ho atteso "La fine è il mio inizio" con molta trepidazione. Ne ho amato il linguaggio schietto e diretto, trascrizione fedele del figlio, che ha voluto mantenere l'immediatezza del prlare di quest'uomo speciale. Ho cercato su internet ogni filmato che lo riguardasse, specie gli ultimi, e ne ho trovato alcuni che si riferivano proprio agli ultimi giorni di vita.
E' una di quelle persone che, pur non avendo avuto l'onore di conoscere dal vivo, ha lasciato in me un'impronta fortissima e importante...
Proprio perchè ho amato Terzani la piece teatrale è stata una delusione! Mario Maranzana è un Terzani esteriormente perfetto, gli somiglia, si muove come lui. Ma manca l'interiorità, l'anima, il cuore.
Ho trovato l'interpretazione di Maranzana superficiale e poco sentita. E quando ho letto sul programma di sala che prima di questo spettacolo non conosceva Terzani, ho capito perchè!
Decisamente sconsigliato a chi ama Terzani, soprattutto l'ultimo, quello di "Un altro giro di Giostra" e "Senza nome".
non sono d'accordo con cxr, io ho letto tutto terzani e l'ho riconosciuto nell'interpretazione di maranzana. non credo sia importante che lui non lo conoscesse prima, un bravo attore non ha bisogno di conoscere il personaggio che interpreta. io terzani me lo immaginavo proprio così, anche un po' trombone alla fine, profondamente toscano in quel suo sbottare ogni tanto. confesso di essermi commosso un paio di volte, mi sembrava di vedere lui che non ho mai visto, ma che ho molto immaginato.
Caro Romeo,
mi sorprende il tuo commento. Hai visto il film/intervista a Terzani realizzato da Mario Zanot due mesi prima che Terzani morisse?
Altro che trombone. Alla fine della sua vita Terzani era la personificazione dell'umiltà. Si faceva chiamare Anam - Il senza nome - che è anche il titolo di quel film. E in quel film comunica così, come se fosse lui meno importante di quelli che lo ascoltano. Per questo quel film mi aveva profondamente toccato. E per questo invece Marzana mi ha deluso.