L'amaro matrimonio
di Alessandro Robecchi
Tutte le cose allegre e gentili che si dicono ai matrimoni sono inutili, paiono stupide, annichilite dalla realtà. Lorenzo D'Auria, il militare del Sismi ferito a morte durante il blitz che ha portato alla sua «liberazione», e la sua compagna Francesca si sono sposati giovedì all'ospedale romano del Celio. Lui in coma irreversibile; lei schiantata dal dolore, con tre figli piccoli, l'ultimo di due mesi. «Cerimonia silenziosa e straziante», hanno scritto le agenzie, e non si fatica a capirlo. Cerimonia «agevolata da Chiesa e Stato», hanno scritto le stesse agenzie, ed è in questa «agevolazione» che sta la beffa più crudele, la straripante ipocrisia. La Chiesa chiama simili situazioni «matrimonio in articulo mortis». Quanto allo Stato, non si sa, ma è un dato di fatto che conosciamo bene: senza quel «sì silenzioso», la compagna del militare italiano ucciso in Afghanistan non avrebbe diritto alla pensione del suo uomo morto ammazzato. E per di più, in caso di decisione sulle terapie mediche (crudamente: staccare o meno la spina) non potrebbe dire la sua, nonostante una vita insieme e tre figli da crescere. Sulla necessità di andare a morire per l'Afghanistan, per Bush e per l'Impero ha già detto il padre di D'Auria. Parole lucide, dolorose, ma liquidate con sufficienza finto-compassionevole dal ministro della difesa Parisi, che le ha attribuite al dolore più che al ragionamento. Sul matrimonio in extremis, invece, su questa ipocrita applicazione dei Dico ad personam, nessuno ha detto nulla, se non l'ovvio moto di compassione per due vite così malamente offese. Pure, resta amarissimo il sapore di un diritto concesso alla fine, in fretta e in silenzio, un diritto «agevolato», che avrebbe dovuto essere invece ovvio, acquisito e naturale, normale per tutti, la cui negazione offende. Negazione di un diritto a cui si è rimediato per pietà, per una forma di decenza che non riesce a cancellare l'indecenza di morire così e di «regolarizzarsi» in quel modo. Viva gli sposi. E a tutti gli altri, invece: vergogna.
a proposito del link su eluana, che porta al "corriere", notate la perfidia di tale quotidiano, ovviamente schierato dall'altro lato rispetto al dignitosissimo e signorile "manifesto":
- anzitutto il titolo: sembra una vittoria di eluana. "continuerà a vivere"
- e la foto: una ragazza sorridente, sugli sci.
il combinato disposto delle due cose instrada la mente del lettore verso la valutazione positiva della notizia, con tutto ciò che ne consegue tra cui la valutazione positiva ANCHE delle ragioni vaticane. tutto molto soft ma molto velenoso.
parlando di queste vicende oggi un mio collega, credente praticante, mi ha confessato che dal caso del funerale negato a welby non va più a messa. si trova in uno stato di forte crisi nei confronti della chiesa cattolica e non sa come fare.
Continuo a non capire...ma che vi frega a voi della chiesa cattolica se non siete credenti??? Prendetevela con quei politici (che avte magari pure votato) che non rispettano la Costituzione..
"si trova in uno stato di forte crisi nei confronti della chiesa cattolica"
consigliagli di andare dai valdesi.
"ma che vi frega a voi della chiesa cattolica se non siete credenti???"
a parte il fatto che non essere parte della chiesa cattolica romana non significa necessariamente non essere credenti (sarebbe anzi da chiedere cosa ci sia di spirituale in vaticano), resta il fatto che essa comandi sulle nostre vite.
"Prendetevela con quei politici (che avte magari pure votato) che non rispettano la Costituzione.."
escludi pure che abbia votato. e la stessa costituzione ingloba gli infami patti lateranensi.
qui il problema e' la chiesa cattolica, la sua ingerenza, la sua volonta' di prevaricare e comandare per leggi dello stato. non contro di esse, ma forzandole per essere, esse stesse, dettato dei suoi oscurantismi, delle sue fobie e delle sue affermazioni amorali e false.
E allora? Rimaniamo sempre li..Il problema qual'è? La Chiesa Cattolica e le sue continue ingerenze o i tutti quei politici che di fatto consentono queste ingerenze? (Posto che neanche i Patti Lateranensi possono derogare alla Costituzione seppur richiamati)
il problema sei anche tu e l'inerzia di massa di cui sei esponente
so che sposterà poco, ma io sto informandomi per sbattezzarmi.
è l'unico modo che ho, per ora, per dirgli di non parlare a nome mio.
"il problema sei anche tu e l'inerzia di massa di cui sei esponente"
...che ne sai de me? Mi rendo conto che fa molto più fico prendersela con la chiesa..cioè compagni, cioè cioè...
Trevi, io non sono credente, ma una cosa del genere mi infastidisce molto comunque. E credo mi danneggi anche.
Secondo te se uno viene investito da un amacchina, glielo fanno fare il matrimonio in letto di morte per dare i diritti legali alla compagna? col cavolo. Invece se finisci sui giornali con la tua morte da eroe (?) in guerra, si'. Concedendo diritti nei casi piu' pubblici, la Chiesa evita di mostrare l'assurdita' delle sue contraddizioni (l'errore che ha fatto nel caso Welby!) e puo' continuare a negare gli stessi diritti alla maggior parte delle persone comuni. Che ne hanno altrettanto bisogno.
E' lo stesso discorso dell'annullamento alla sacra rota, che forniva alle principesse una scappatoia, evitando cosi' che queste stesse persone con i loro casi pubblici evidenziassero l'ingiustizia della situazione.
Ed e' anche la solita cultura gesuitica del caso particolare, dell'eccezione fatta solo per te, del favore, che e' il contrario della posizione di principio, e sappiamo bene quanti danni ha fatto.
ok lasciamo stare le beccate da pollaio.
il fatto è che questo pover oex vivente aveva una famiglia già vera - non saprei come altro definire lui, la sua donna e i loro tre figli, e anzi non devo proprio definirli, si definiscono da loro-, e che per evitare problemi alle quattro persone rimaste s'è fatta sta cosa del matrimonio in estremo.
io e le altre tre che compongono la mia famiglia stiamo nella stessa situazione e per ora siamo in salute e in vita.
a me piacerebbe che questo fosse ovvio. cioè che in caso di morte o rischio di vita di un* di noi io o le altre potessimo avere le stesse capacità decisionali delle famiglie col bollino.
ciò non è, e questo è dovuto al peso della maledizione cattolica (vaticano ecc).
non se ne comprende il perché
nel caso di specie questo funzionario particolare dello stato ha avuto, per sé e a sua famiglia, un occhio di riguardo da parte di questo bieco sistema, per tante ragioni, e di ciò sono il primo a felicitarmi, per la sua donna e i suoi figli che giustamente avranno meno problemi.
si intende, in questo intervento sul web, ricordare che alcuni ovvii diritti sono negati acoloro che non aderiscono ad alcune credenze o non sono omologati da qualche autorità come famiglia.
la mia persona tende a credere, e infatti pratica ciò, che la famiglia è il gruppo che sta insieme e si ama (nel senso più lato possibile, che comprende anche sopportazione, e a volte non considerazione di sé) e si sorregge.
altro non mi serve, e vorrei che anche i più muffi retrivi tra noi contemporanei lo capissero e comprendessero che l'amore non è omologabile iso 9001 o altre cerimonie.
solo questo. non è difficile. pare lo sia.
rotafixa, sottoscrivo parola per parola, ed aggiungo...
e se la l'altra metà in questione fosse stata un lui o non una lei con prole???
è la promessa non mantenuta in campagna elettorale che mi fa incazzare di più.
la prima che terrò in mente alle prossime elezioni per non scordare il mio dovere...non votarli ancora.
niente mi nausea di più della la chiesa e di chi gli tiene botta.
valentina, quanto a nausea anche il Prodi del giorno successivo al blitz che gigioneggia in tivù dicendo "non ho esitato un momento a ordinare l'azione" (e ti credo, mica c'era suo figlio su quella macchina...), e che poi non appena si accorge di aver pestato una m (proiettili amici ecc ecc) non rilascia più una parola una sull'argomento, non è male no?
marco...stai buono, non infierire, se no andiamo avanti fino all'alba!!
incommentabili!
l'unica utilità di quel tipo di matrimonio è di consentire alla compagna e ai figli di beneficiare di pensione, ecc. non credo ci fosse un altro motivo vero.
In effetti non c'è molto da dire.
In materia di matrimonio concordatario la legge civile accetta il rito cattolico. Per esempio, se qualcuno di voi si è sposato in chiesa, avrà notato che non ha dovuto ripetere il matrimonio in comune, come hanno invece fatto i nostri nonni.
Se si fosse trattato di matrimonio civile, molto probabilmente non sarebbe stato valido. Ma trattandosi di matrimonio religioso (cattolico, quindi concordatario) la questione cambia. Lo stato ha contratto un accordo con la chiesa dal quale, ripeto, deriva che il matrimonio valido per la chiesa lo è anche per lo stato. E non viceversa: se tu divorzi e ti risposi, il tuo matrimonio vale per lo stato ma non per il prete.
Quindi, con tutti i dubbi più che legittimi sul "consenso" che può prestare un poveraccio in coma, se per il rito concordatario il consenso c'è, in forza di legge c'è anche per lo stato.
si persio, è tutto chiaro, mi colpiva un altro risvolto di questa vicenda.
se questo governo avesse approvato la legge sui dico come aveva promesso in campagna elettorale, uno dei motivi per cui si sono fregati il mio voto, questo macabro matrimonio probabilmente non si sarebbe celebrato, perchè come dice giustamente marco, serve solo a garantire dei diritti alla famiglia, che fino a 2 giorni fa era di serie B.
e lo stato italiano non avrebbe avuto bisogno della "pietas" di questa marcescente e ipocrita chiesa per garantire ad una donna e tre bambini dei diritti sacrosanti.
tutto qui.
ps. "E non viceversa: se tu divorzi e ti risposi, il tuo matrimonio vale per lo stato ma non per il prete"
ti sei scordato della sacra rota!!!;)
Valentina
Se è per quelo, mi sono anche scordato del fatto che se ti sposi in comune il tuo matrimonio è valido per lo stato ma non per la chiesa, anche se non sei divorziata.
Sui DiCo non saprei. Mi spiego, non so se l'esistenza di una normativa sui DiCo o simili avrebbe reso superfluo celebrare il matrimonio in articulo mortis. Quanto al voto gabbato, lo hanno gabbato anche a me, tra le alte cose con la promessa di fare una legge sulle unioni civili.
Al di là del dato giuridico, c'è il discorso più ampio sull'opportunità che uno stato di diritto riconosca effetti giuridici a cerimonie del genere. Opportunità che, da parte mia, certo non sono disposto a riconoscere. Anzi. Tra l'altro, se ci pensi, tutta la giurisprudenza sul consenso che esiste in materia di matrimonio viene resa carta straccia dalla parola di uno stregone.
Ma questo è un altro paio di maniche.
persio, parlavo proprio delle unioni civili, poi annacquate con i dico e poi sepolte per sempre.
ho detto dico per semplificare
se non ricordo male all'inizio si parlava di reversibilità della pensione e cose simili.
in quel caso i diritti delle persone in questione sarebbero stati garantiti.
per il resto perfettamente d'accordo con te.
Valentina, magari!
la reversibilità delle pensioni e tutto il resto, almeno nel progetto di legge che ho visto io, erano comunque subordinate al fatto che le parti avessero formalizzato la loro unione. Purtroppo, anche la proposta di legge era ben distante dal riconoscere piena valenza giuridica alle coppie di fatto. Ma tanto che cosa ne parliamo a fare. La Binetti "ha pregato e digiunato" e il governo è caduto sui DiCo. Cioè, volevo dire sull'Afghanistan.
sarebbe semplice.
sono andata a rifare il passaporto e ho dovuto richiedere lo stato di famiglia.
con grande sorpresa ho visto che risultava un nucleo familiare(?) composto da me e dall'uomo con cui vivo da dieci anni. che in realtà non vuol dire assolutamente niente, carta straccia.
e allora che vuol dire, esistiamo, noi famiglie "anomale", solo quando lo stato ci deve controllare e non quando ci deve dare diritti?
e poi io potrei sempre sposarmi chi ha altri orientamenti sessuali no!!mai nessun diritto!!
vabbè..la chiudo qui va'
...dimenticavo, ce ne stavano tanti TROPPI che pregacano con la binetti
D'accordo con te in tutto.
giusto stasera un'amica, assessora, partecipante del futuro pd, mi chiedeva blandamente di appoggiare il progetto eccetera.
devo continuare?...............
la distanza che ci separa è infinita. loro parlano di quote e di maggiore capacità di contrattazione a seconda della quantità di consensi su questa o quella lista, io di rispetto per le mie figlie, ovvero la generazione successiva.
non è possibile trovare un linguaggio comune.
NO, sicuramente no