soprattutto non è fare selezione basata sul censo, ossia che non si modifica alcunché di quello che sapevi a tre anni nemmeno dopo diciotto anni di studi. comunque sia, c'è troppa ignoranza in giro e in qualche modo va combattuta. non è che siano mai stati iper-selettivi gli esami a settembre, sono solo più credibili delle americanate.
Carolina
"Poi servono le politiche di investimento sulla formazione e degli insegnanti"
All'analisi (frettolosa) di Bidussa manca qualcosa; mi spiego: la frase che riporto è la conclusione di un articolo in cui non si cita mai un grave problema strutturale del sistema scuola italiano, ovvero il sottorganico a cui è sottoposto. Gli insegnanti non sono insufficientemente preparati, sono semplicemente pochi: qualcuno ha mai provato a capire cosa significa insegnare a 30 ragazzi contemporaneamente?
Facciamo un po' di calcoli. Isengnante di lettere, diciamo sei ore di lettere a settimana in una classe, per 36 settimane circa l'anno (tolte feste, vacanze e varie), equivale a 216 ore. Supponendo che la classe sia omogenea in quanto a livello culturale e a preparazione, se l'insegnante interroga per un minimo di 45 minuti e 4 volte l'anno ciascuno studente ottengo 3 ore a studente, un totale di 90 ore l'anno, più del 40% del tempo speso ad interrogare. A fine anno quasi nessun insegnante riesce a concludere il programma previsto, nè è riuscito ad interrogare più di due volte a quatrimestre ciascuno studente, nè è riuscito a prestare attenzioni diverse a chi, rimasto indietro, aveva bisogno di supporto. Le classi di 15-18 alunni risolverebbero il problema, solo che bisognerebbe aumentare di un buon 40-45% il numero di insegnanti. Ovvero togliere soldi da altro (le spese militari?) e destinarli all'assunzione dei migliaia di precari, soprattutto di quelli usciti negli ultimi anni dalle scuole di specializzazione post-laurea, quelle scuole che hanno il compito di abilitare il laureato all'insegnamento, ovvero di fare la formazione di cui Bidussa parla.
Ovviamente questo è solo uno dei problemi, ma è significativo della considerazione che gli ultimi dieci o quindici governi hanno avuto per la scuola italiana.
l'analisi di bidussa non è frettolosa a mio avviso. Parliamo di un editoriale che vuole cogliere un punto e quel punto lo coglie molto bene e in modo argomentato.
Ciò non toglie che anche quanto dice adimant non sia rilevante. Io però risolverei diversamente: aumentando il numero di ore che studenti e insegnanti passano in classe. Comporterebbe un aumento di spesa (probabilmente minore del 40% da lui prospettato), ma sarebbero soldi ben spesi.
Aggiungo la battuta con la quale ieri commentavo sul mio blog la questione.
Ritrovato in un cestino di viale trastevere un foglietto con gli appunti per le prossime decisioni del Ministro.
Siamo quindi in grado di anticipare i prossimi provvedimenti: reintroduzione delle pene corporali, obbligo di imparare a memoria almeno cinque poesie al mese, lezioni di ortografia al posto dell'educazione civica che tanto gli studenti sono tutti bulli maleducati senza speranza, abolizione di ogni forma di compito scritto che non sia il Tema-In-Classe: basta con frivolezze inutili come il saggio breve o l'articolo di giornale!
Gia', sara' pure stressante insegnare a 30 studenti.
Ma quante ore di insegnamento fa un insegnante in media? Quanti mesi di ferie fa? Quante ore di ripetizioni in nero fa un professore in media?
E come vengono discriminati gli insegnanti buoni da quelli cattivi?
@Mauro: le solite considerazioni inutili: quante ore fanno, quante ferie....
Innanzitutto gli insegnanti hanno le stesse ferie degli altri; fanno meno ore ma hanno un carico di lavoro extra (non retribuito) che compensa la differenza; svolgono un ruolo fondamentale quanto nessun altro.
inoltre io non ho detto che sia stressante insegnare a 30 persone, non è questo il punto: il punto è che è improduttivo per gli alunni, abbassa la qualità dell'insegnamento.
Possibile, Mauro, che tu non arrivi a capire che i tuoi luoghi comuni non sono altro che ignoranza pura e semplice e non fanno altro che alimentare l'idea che il professore sia un nullafacente, laddove gli è invece demandata in buona parte la formazione dei cittadini.
Marco: più ore a scuola? E i consigli di classe, ed il ricevimento genitori, e gli scrutini? E il tempo per le correzioni e la preparazione delle lezioni?
E poi, i precari? Vi rendete conto che non è normale che le persone preposte ad educare i nostri figli vivano per 10-15 a volte anche 20 anni una situazione di precariato?
Inoltre che fai, tieni i ragazzi in classe per dieci ore al giorno? E lo studio? E il livello di attenzione come lo tieni alto? Dici cose banali e superficiali, pensaci un po'.
Sorvoliamo poi sulle anticipazioni dei prossimi provvedimenti: mi pare evidente che tu non sappia granchè di come va oggi la scuola. Non sai che spesso le valutazioni degli studenti sono basate su quiz a risposta multipla (lo stesso genere di quiz che poi viene contestato perchè nozionistico quando si parla di ammissione all'università), che sono obbligatori e sono stati introdotti alcuni anni fa. Non conosci parecchie delle cazzate introdotte dagli ultimi tre ministri dell'istruzione, a cui forse Fioroni riuscirà a porre, almeno in parte, rimedio. Spero almeno.
Lasciamo perdere, parlate davvero per sentito dire.
P.S.: prima che traiate conclusioni errate, non difendo me stesso, non sono un insegnante. Semplicemente parto dal presupposto che quella degli insegnanti debba essere una categoria a cui portare il massimo del rispetto.
da buona figlia di... insegnanti, quoto Adimant. per quanto riguarda Campione, sono d'accordo sul modernizzarsi, ma comunque ai concorsi il principale esercizio è un tema, non un articolo di giornale. oggi è pieno di posti dove anche più di trecento giovani scrivono gratis pensando di fare, magari anche bene ma fuori daalle procedure, i giornalisti, che poi non è un lavoro normale che possono fare tutti perché han fatto qualche provina a scuola ben riuscita. comunque soprattutto, sono laureati o diplomati e prendono meno di un operaio sovietico. :-)
Carolina
Secondo me il metodo di valutazione dei professori da parte degli studenti e' SACROSANTO!
Io porto rispetto per tutte le categorie, ma non si puo' negare che i professori facciano MOOOOLTE ore di lavoro in meno di tutti gli altri.
Comunque ci sono parecchie storie di mala istruzione sui giornali.
Come la mettiamo con i tre mesi di vacanza?
Come la mettiamo con i preofessori che si mettono in malattia per due o tre mesi all'anno?
Finche' la categoria la categoria "Insegnanti" non sara' in grado di eliminare queste mele marce, i cittadini correranno il rischi di perdere il rispetto per tutta la categoria in genere.
Qualcosina di scuola credo di sapere e non per sentito dire, ma la polemica non mi interessa.
NMi interessa invece la discussione di merito.
1) "Marco: più ore a scuola? E i consigli di classe, ed il ricevimento genitori, e gli scrutini? E il tempo per le correzioni e la preparazione delle lezioni?"
A scuola. Tutte queste cose possono essere fatte a scuola. Ho detto che gli insegnanti devono stare lì, non che devono insegnare. Aggiungo, per la cronaca, che il tempo per il "lavoro extra" (come lo chiami tu, ma quale extra quello è lavoro e basta!) è retribuito. A mio avviso poco, ma è retribuito. A meno che tu non consideri 1300 Euro/mese netti uno stipendio per 18 ore a settimana.
2) "E poi, i precari? Vi rendete conto che non è normale che le persone preposte ad educare i nostri figli vivano per 10-15 a volte anche 20 anni una situazione di precariato?".
Retorica a parte, concordo (Non mi dilungo nella spiegazione di come funzionano le graduatorie, ma -fidatevi- 20 anni di precariato li fa al massimo qualche insegnante di musica -o altre materie con pochi posti- e solo se non insegna nel frattempo). Non a caso sono tra quanti hanno insistito perchè ci fosse nel programma dell'Unione l'impegno all'assunzione di tutti i precari (provvedimento preso lo scorso anno, pur se diluito in tre anni).
3) "Sorvoliamo poi sulle anticipazioni dei prossimi provvedimenti"
questa parte sinceramente non l'ho capita. ti posso solo dire che è la prima volta che qualcuno polemizza con me per una battuta di spirito.
Precisazione: quel mio "Ho detto che gli insegnanti devono stare lì, non che devono insegnare" potrebbe essere frainteso. Mi riferivo alle 20 ore che mancano per arrivare ad un carico di 38 ore/settimana.
Semplifico e banalizzo per facilitare la comprensione del mio pensiero (lo chiarisco per evitare che adimant mi dica che semplifico e banalizzo).
Nelle 38 ore in cui gli insegnanti stanno a scuola o in altri luoghi dedicati alla loro formazione e/o aggiornamento dovrebbero insegnare (e basta) per 18 ore e poi correggere i compiti, interrogare, preparare le lezioni (possibilmente in riunioni di materia e non ognun per se'), formarsi, aggiornarsi, fare i consigli di classe e altre attività di "servizio" per la scuola come supplenze, riunioni di programmazione, progetti a cui la scuola ha aderito.
Sicuramente ho scordato qualcosa, ma ci siamo capiti
Marco, io ti ho capito e sono d'accordo con te.
"20 anni di precariato li fa al massimo qualche insegnante di musica -o altre materie con pochi posti"
allora mi sa che la marea di sfigati precari li conosco tutti io, e non insegnano affatto musica.
che culo!!!
Valentina, 20 anni di precariato? Se mi porti qualche caso di persona che insegna da 20 anni una materia che non ha un numero limitatissimo di ore ed è ancora precaria, chiedo scusa
il primo che mi viene in mente: mia cugina che insegna diritto e va per i cinquanta e ogni anno aspetta l'assegnazione della sede (ha sempre insegnato)
se vuoi altri casi chiedi
puoi anche non chiedere scusa ma prenderne semplicemente atto.
facciamo così: ne prendo atto, mi stupisco (20 anni sono 240 punti solo di anzianità e la prima in graduatoria a milano sulla A019 ne ha "solo" 150) e chiedo scusa.
Resta il fatto che concordo con il principio: il precariato oltre ad essere indegno di un paese civile è incompatibile con la buona scuola.
"il precariato oltre ad essere indegno di un paese civile è incompatibile con la buona scuola"
infatti. ormai mia cugina l'ho tirata in ballo e continuo. insegna in istituti tecnici in campania, è una tosta che ci crede e che si impegna facendo progetti sulla legalità e invitando a scuola associazioni anticamorra ecc.
spesso con ragazzi che vengono da realtà disagiate, e quando riesce a coinvolgerli e farli appassionare e partecipare....via...altro giro altra corsa. è solo un esempio. come lei ce ne sono tanti.
ps. non so se sono 20 anni o 15 di precariato per i toui conti ;) ma la sostanza non cambia, neanche fossero 5!!
Lo so che ce ne sono tanti come lei. Speriamo sia veramente finita