12 km, uno più bello dell'altro
Non ce l'ho fatta a scrivere ieri, troppi file aperti in testa. Però è stata una corsa stupenda. Prima di tutto la percorrenza, 12,03 Km in 1:17:56 alla media di 6:28 a km. E' un andare piano che non disturba, anche perché le occasioni di rallentare sono molte. E' stato facile perché il tempo era splendido, perché la notte avevo dormito bene, perché la musica fornita dall'iPod in modalità random è stata ottima e varia, soprattutto perché sono riuscito a innescare la modalità "riflessione" che usavo ai tempi che furono e che ancora non ero riuscito ad attivare. La scusa è stata la dichiarazione di voto (o meglio, di "non voto") che farò su OMB in occasione delle primarie farsa del partito farlocco. Ho chiare le idee, ma il filo del discorso è difficile.
Dopo i primi due chilometri ho cominciato a riflettere su questo e l'andata è passata. Mi sono interrotto solo al sesto km, quando la strada si fa stretta e si deve correre sfiorati dalle auto che i dementi (non sono cattivi, semplicemente non hanno la testa) milanesi frenetici lanciano a velocità assurde nell'ansia di trovare al più presto un'altra coda. Ma tant'è. Nulla da segnalare, se non una bella costanza di andatura. Sono andato più forte al ritorno (39:16 contro contro 38:40), ma c'erano un'ottantina di metri in meno sul ritorno (sforo sempre all'andata per avere un centinaio di metri al passo prima di ritrovare la bici). La sensazione dopo è quella magnifica, antica, indimenticabile di aver fatto qualcosa di speciale. Di aver vinto qualcosa. In effetti si vince, quando si parte - freddi, assonnati, legati - non si riesce a credere che si riuscirà a completare il programma)
Domani un po' di lavoro di scarico, in scioltezza, poi martedì lavoro di velocità e - se tutto va bene - venerdì vorrei provare ad allungare ancora un po', magari provare un 15, ma non sono certo che sia una buona idea. Ci penso e decido.
di
Alberto Biraghi