«Domenica 14 ottobre un enorme quantità di donne e uomini sarà protagonista della nascita del Partito Democratico». Vero.
«35.000 candidati, metà dei quali donne e almeno un terzo espressione della società civile».
Basta capirsi. Forse un decimo del terzo viene dalla società indipendente dalla politica, il novanta per cento è gente che dalla politica ha molto da sperare o da perdere. Es. i registi teatrali, ecc.
«Cifre e fatti dicono quanto infondato e caricaturale sia rappresentare il Partito Democratico come operazione burocratica di apparati o di ceto politico». Mi prendi per i fondelli, Piero???
«In tempi di antipolitica crescente il PD è, in primo luogo, una risposta positiva di buona politica». Mah, io spero che lo diventerà. Dire che lo è già, mi sembra ardito.
«Chiamiamo i cittadini a scegliere, decidere, a essere protagonisti in prima persona, con il voto, della fondazione del PD». Ci deve essere un equivoco sul significato della parola protagonista.
«Il PD è un progetto che unisce». Vero che unisce alcuni.
«Per la prima volta nella storia italiana le diverse culture riformiste si riuniscono in un unico partito politico». Abbastanza vero.
«Il Partito Democratico rappresenta lo strumento essenziale per consolidare e rafforzare la maggioranza di governo e l´azione dello stesso Esecutivo guidato da Romano Prodi». Mi piacerebbe ascoltare l’opinione sincera di Prodi. Io, che stimo poco questo governo, dico: per fortuna non è vero.
«Il Partito Democratico come leva per fare uscire il sistema politico dalla crisi di fiducia che oggi lo rende poco credibile agli occhi dei cittadini». Se ci crede davvero, è un grave caso di perdita di contatto con la realtà.
«Il Partito Democratico come lo strumento per guidare l´Italia in una fase di grandi cambiamenti». Speriamo.
«Una sfida appassionante per rinnovare le idee della sinistra e farle incontrare con le idee di altre esperienze e culture progressiste». Quali sono le culture progressiste, ma non di sinistra, scusa?
«Cambiare è prima di tutto .......» Ok, ok, ma perché ce lo ricordi?
«Il 14 ottobre non finisce una storia, ma ne comincia una più grande, di cui ancora una volta saranno protagonisti donne e uomini che credono nei valori di pace, libertà, giustizia, uguaglianza, democrazia e solidarietà». Non allarghiamoci! Una storia (due, per la verità) finisce/finiscono. Mi accontenterei che ne cominciasse una almeno non troppo più piccola.
oh in tutte quelle frasi non c'è una idea, un progetto, una speranza. Solo slogan per sognatori.
altrimenti gli dicono che non ha carisma.
Carolina
Finalmente anche lui è arrivato a entrare di diritto nella parafrasi della famosa battuta di Fortebraccio: "si aprì la porta e non scese nessuno: era Fassino."
Indimenticabile Fassino.
"Ti sentivi un rivoluzionario?
«Ho fatto il movimento studentesco. Ma con la cravatta non con l’eskimo. Qualche volta mi hanno perfino scambiato per un poliziotto».
(...)
«Ricordo Giuliano Ferrara. Con lui ho avuto sempre un rapporto ottimo. (...) Ho sempre pensato che Giuliano tornerà con noi. L’ho detto perfino il giorno in cui se n’è andato»."
(intervista a Piero Fassino, di Claudio Sabelli Fioretti, da Sette - 01/11/2001)
E invece sono loro che stanno tornando con Giuliano Ferrara (che è molto intelligente, ça va sans dire).