ma questo Miccichè sara' mica mafioso?
come vuole chiamare l'aeroporto? Lucky Luciano?
Carolina
No, visti i trascorsi di Micciché probabilmente vorrebbe intitolarlo a Biancaneve.
"Noi trasmettiamo sempre un messaggio negativo. Se qualcuno in viaggio per Palermo in aereo, non ricorda che l’immagine della Sicilia è legata alla mafia, noi lo evidenziamo subito già con il nome dell’Aeroporto di Punta Raisi.
Guardate che c'è un equivoco. Micciché si sta vantando.
Io l'aeroporto di Palermo lo avrei chiamato
"Portella della Ginestra". Riassume tutto.
Qualsiasi punizione per questa gente sarà sempre poco. Calci nel culo fin quando non ritratta. E dopo, fuori dai coglioni. Per sempre.
Ma non è quello che sniffava all'interno del ministero delle finanze?
l'aereoporto lo può chiamare pure minnie e topolino, tanto per andare dall'aeroporto a
palermo da capaci ci devi passare per forza..
Non riesco a credere che questo stupido, per quanto sia imbecille e ladro, non si renda conto di non poter ASSOLUTAMENTE dire una cosa del genere.
Deve averlo fatto per provocazione, 'sto stronzo.
"Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo non è la natura ma l'uomo... dov'è? È nella terza di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi del mondo... ehh... lei ha già capito, è inutile che io gli lo dica... mi veggogno a dillo... è il traffico!!! Troppe macchine! è un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famigghia contro famigghia, troppe macchine!" [Johnny Stecchino - 1991]
@prefe.
secondo me non è una provocazione. ha dato semplicemente un messaggio. "consigliato" o meno da qualcuno.
sono favorevole a chiamarlo "Aeroporto Micciché"
Ma non era in comunità?
@Marco: approvo la proposta, ma prima deve morire ammazzato da una bomba. E soffrire. Molto.
purtroppo non è l'unico politico siciliano che la pensa cosi si fa scudo del fatto che si parla sempre della mafia e non delle cose che funzionano,ma cosi volontariamente o involontariamente aiutano la mafia che nel silenzio cresce.
http://www.gianfrancomicciche.net/
Forse lo vorrebbe intitolare a Vito Ciancimino.
Anzi, già che ci siamo, perché non togliamo pure quella lugubre targa dalla stazione di Bologna, che parla di cose vecchie e sepolte nel passato? Sennò magari chi arriva a Bologna in treno si intristisce...
Ma quale gaffe, il messaggio è chiaro e mafioso:
ca' cosa nostra è...
Que viva Mafia!!!!
http://www.youtube.com/watch?v=CoYkqP08axA&eurl=http%3A%2F%2Fwww%2Emastellatiodio%2Eblogspot%2Ecom%2F
Per sperare di sbatterli via, per prima cosa bisogna capirli. A noi fa impressione che qualcuno possa dire una cosa del genere, ci sembra da barbari (anche a me, prima che qualcuno faccia commenti sbagliati).Ora, spero che siamo d'accordo che gli elettori di M., in maggioranza, non possono essere organicamente mafiosi. Ma agli elettori di Micciché (intendo quelli non mafiosi)la sua affermazione pare perfettamente normale, quasi scontata: l'opinione di destra è molto meno attenta alle valenze simboliche di quella di sinistra (cosa che noi dovremmo ricordare). Loro dovrebbero capire che anche i simboli costruiscono una coscienza civile condivisa. Noi dovremmo ricordare che intitolazioni, cerimonie, altari dela patria e simili sono solo una piccola parte della lotta alle organizzazioni criminali.
1. stanno portando il limite della decenza dove vogliono loro. Ogni giorno, passo dopo passo, hanno il coraggio di spararne una leggermente più grossa dell'altra: evadere le tasse PUò non essere male/ evadere le tasse è leggittimo... con la mafia bisogna convivere/ la mafia non esiste e via di seguito ... così si trasforma anche il senso comune del pudore ... quello che ieri era una cazzata, oggi diventa una leggittima posizione politica
2. Ecco dov'era finito 'sto coglionazzo pippone...
Grazie a Miccichè,ci ricordiamo che Forza Italia è il partito della mafia, è il partito che nel 1994 doveva servire a normalizzare questo nostro disgraziato paese,è il partito nato dalla mente dei mafiosi.(Leggete gli atti del processo di Caltanissetta agli esecutori della Strage di Via D'Amelio.
Altra considerazione. La stragrande maggioranza dei siciliani continuerà a votare per questo scellerato, cocainomane, così come ha votato per quell'altro, Cuffaro, che in un qualsiasi altro paese, non solo non sarebbe mai stato candidato, ma sarebbe stato cacciato per sempre dalla società civile,ferma restando la presunzione di non colpevolezza.
Poveri noi siciliani, vergogna.
Beh, però.. il troppo stroppia. Micciché tutti, proprio tutti, i torti non ce l'ha.... ma che bisogno c'è di ridondare il tema della mafia anche sul nome dell'aeroporto?
Ci sono già lui e Totò ai vertici della regione che fungono da perfetti pizzini viventi.
A ciascuno il suo.
Vi riporto qualche stralcio di commento di Luigi Crespi (l'ex sondaggista di Berlusconi) sulla sparata del tossico...una vera miniera sto articolo, vi consiglio di leggerlo tutto
10, 100, 1.000 Micciche'. Il Brand antimafia.
http://www.clandestinoweb.com/number-news/10-100-1.000-micciche.-il-brand-antimafia-2.html
Il marketing, le politiche di brand sono una cosa seria e sono il fondamento dello sviluppo dell'economia, credo che le istituzioni siciliane debbano subito determinare investimenti nazionali ed internazionali e creare sviluppo e ricchiezza onorando così non solo la memoria dei propri martiri, ma anche dimostrando come quel popolo ha saputo reagire ai terribili anni 80. Anche per questo il dovere di tutte le istituzioni è quello di far conoscere quanto di buono e quante opportunità quella terra può dare non solo ai turisti, ma ad imprenditori ed investitori consapevoli che se questo non viene fatto si machieranno di complicità con la mafia. E se per fare questo dobbiamo passare attraverso una gaffe di Miccichè, una gaffe antimafia, dobbiamo rendere merito al coraggio di un politico che se si permette di dire una frase del genere, è perchè ha saputo costruire nella sua esperienza politica una tale distanza dalla mafia da esserne libero.
Luigi Crespi
Vi riporto qualche stralcio di commento di Luigi Crespi (l'ex sondaggista di Berlusconi) sulla sparata del tossico...una vera miniera sto articolo, vi consiglio di leggerlo tutto
10, 100, 1.000 Micciche'. Il Brand antimafia.
http://www.clandestinoweb.com/number-news/10-100-1.000-micciche.-il-brand-antimafia-2.html
Il marketing, le politiche di brand sono una cosa seria e sono il fondamento dello sviluppo dell'economia, credo che le istituzioni siciliane debbano subito determinare investimenti nazionali ed internazionali e creare sviluppo e ricchiezza onorando così non solo la memoria dei propri martiri, ma anche dimostrando come quel popolo ha saputo reagire ai terribili anni 80. Anche per questo il dovere di tutte le istituzioni è quello di far conoscere quanto di buono e quante opportunità quella terra può dare non solo ai turisti, ma ad imprenditori ed investitori consapevoli che se questo non viene fatto si machieranno di complicità con la mafia. E se per fare questo dobbiamo passare attraverso una gaffe di Miccichè, una gaffe antimafia, dobbiamo rendere merito al coraggio di un politico che se si permette di dire una frase del genere, è perchè ha saputo costruire nella sua esperienza politica una tale distanza dalla mafia da esserne libero.
Luigi Crespi
"E se per fare questo dobbiamo passare attraverso una gaffe di Miccichè, una gaffe antimafia, dobbiamo rendere merito al coraggio di un politico che se si permette di dire una frase del genere"
1) E' una gaffe pro-mafia, non una gaffe antimafia
2) E' vero, ci vuole un coraggio a dire puttanate così colossali.
3) Aspetto trepidante la buona notizia della morte per overdose di questo cocainomane del cazzo. E magari del suo degno compare mafioso Totò Vasa Vasa.
Ecco la risposta di Micciche affidata a Luigi Crespi Il sondaggista arcoriano.
Vi sottopongo l’articolo pubblicato da Clandestinoweb, rende con chiarezza il senso di quella frase infelice.
Di Luigi Crespi
Non sono certamente un esperto di questioni di mafia, ma sicuramente conosco le regole che determinano l’affermazione di prodotti e di marche ed in questo senso un Paese, un territorio, una regione vengono promossi sul mercato con le stesse regole e tecniche con le quali si promuove lo sviluppo di un impresa o di un intero comparto economico.
Questo legittima i milioni di euro che ogni regione spende in Italia e all’estero per attrarre nel proprio territorio, investimenti, turismo e in generale ricchezza. E’ nella logica del brand, capace di veicolare dentro di sè anche più prodotti, che Francesco Rutelli ha speso 50milioni di euro per fare Italia.it , il sito che promuove il nostro paese nel mondo. Ed ecco perchè non mi sono scandalizzato quando Gianfranco Miccichè ha detto che intestare l’aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino è cattiva pubblicità.In questa affermazione è illegittimo pensare che ci sia un tentativo di rimozione, o di superamento della memoria, perchè gli eroi, ma soprattutto i martiri non vengono legittimati nella storia di un paese attraverso intestazione di vie, piazze, aeroporti o stadi.
Semmai questa operazione, il più delle volte, tende ad assolvere la coscienza collettiva. Nessuno ha mai pensato che siccome l’aroporto di Milano non è intestato alle vittime di piazza Fontana ciò rappresenti un atto di connivenza con il terrorismo o un tentativo di rimozione dalla memoria collettiva, come del resto a nessuno è venuto mai in mente di chiamare l’aeroporto di Roma, Aldo Moro e potremmo declinare questa provocazione per Genova, Brescia, Bologna ecc…
Io credo che la lotta alla mafia e all’illegalità possa essere fatta dando ai cittadini la possibilità di scegliere, ed oggi gli eroi antimafia e la vera antimafia non sta nel dedalo di associazioni che fioriscono giorno dopo giorno, allattate e finanziate con i soldi pubbici, semmai sono coloro che cercano di perseguire i reati e i loro autori (cosa che di certo non rientra nei compiti dell’associazionismo antimafioso ma in quelli delle forze dell’ordine e della magistratura) e in chi determina scelte che producono sviluppo e ricchezza perchè se la Sicilia, come la Calabria e la Campania, riuscissero a moltiplicare i posti di lavoro e dare ai giovani un’alternativa, si eliminerebbe quel tessuto nel quale l’illegalità cotruisce il proprio consenso.
Nessun cittadino sceglierebbe la via della criminalità se avesse a disposizione una strada che gli consentisse una vita dignitosa. Ecco perchè tutti quegli atti politici e amministrativi che vanno in questa direzione sono contro la mafia. Ed ecco perchè la provocazione, se volete anche infelice di Miccichè, ha il merito di aprire un dibattito vero sul ruolo delle istituzioni e della politica. L’obiettivo che è stato raggiunto ad esempio, con la richiesta dell’intervento dell’esercito in Sicilia, ha di fatto determinato il declassamento della regione da parte delle società di rating e di investimento internazionale. Quindi questa richiesta fatta con il solo fine di farsi una facile e conformistica pubblicità, ha prodotto anche se involontariamente un contributo allo sviluppo della mafia.
Il marketing, le politiche di brand sono una cosa seria e sono il fondamento dello sviluppo dell’economia, credo che le istituzioni siciliane debbano subito determinare investimenti nazionali ed internazionali e creare sviluppo e ricchiezza onorando così non solo la memoria dei propri martiri, ma anche dimostrando come quel popolo ha saputo reagire ai terribili anni 80. Anche per questo il dovere di tutte le istituzioni è quello di far conoscere quanto di buono e quante opportunità quella terra può dare non solo ai turisti, ma ad imprenditori ed investitori consapevoli che se questo non viene fatto si machieranno di complicità con la mafia. E se per fare questo dobbiamo passare attraverso una gaffe di Miccichè, una gaffe antimafia, dobbiamo rendere merito al coraggio di un politico che se si permette di dire una frase del genere, è perchè ha saputo costruire nella sua esperienza politica una tale distanza dalla mafia da esserne libero.
@Morpheus: sento il rumore delle unghiette dell'autore di questo 'articolo', le sento scivolare lungo gli specchi sui quali voleva arrampicarsi. Ed è fastidioso. Molto. Almeno quanto Miccichè.
ma stiamo parlando del Luigi Crespi finito dentro per bancarotta fraudolenta aggravata e falso in bilancio?