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Alberto Biraghi
E' dura dopo i 15
Stamattina appena sveglio le gambe non andavano male, anche se il ginocchio sinistro emette penosi scricchiolii ed è sempre un po' indolenzito verso l'interno. Però volevo correre.
Sono uscito con le vecchie reebo, in ossequio alla mia teoria che ogni scarpa sollecita in modo leggermente diverso. Ho anche ottimisticamente provato a impostare un ritmo da 6/km sul pilota automatico. Avevo deciso di fare 8 km senza troppo impegno e tornarmene a casa. In realtà la corsa è stata un mezzo calvario, nel corso del quale sono sceso raramente sotto 6:20/km.
Le gambe erano come di pietra e il ginocchio sinistro faceva un malino fastidioso che non mi lasciava correre tranquillo. Ho provato ad allungare la falcata, aumentare la frequenza (tentativo misero di alleggerire l'appoggio), ma niente da fare. Ai 3,5 km ho fatto dietrofront e ho chiuso 7 km in 44:56, alla media infame di di 6:24/km. A questa età, ancora sovrappeso (ma mi vedo cambiare aspetto, sto tornando io perlamiseria, è bello rivederre la propria immagine vera!) e giù di forma non si digeriscono 15 km in 48 ore. Verso il km 5 il ginocchio ha smesso di fare male, mai del tutto. A casa ho massaggiato a lungo con la Dragon Balm e la cosa sembra aver fatto bene. Purtroppo sento ogni genere di detriti nell'articolazione. In fondo il mio povero ginocchio sinistro ha davvero sopportato di tutto in 40 anni di cazzotti (oltre a essere la gamba pivot è anche quella con cui tiravo il calcio indietro d'incontro in controtempo, una mazzata per chi lo piglia ma anche per chi lo dà).
Comunque la cosa buona è che stasera non è peggio di stamattyina prima di correre, quindi sono più sereno. Comunque il 6 mi faccio mettere un po' di aghi. Ora prima di andare a letto provo con Tit-sin, vediamo se mi fa qualcosa.