Corsa estemporanea con finale drammatico
Finite le cose da fare, la figlia impegnata con una versioncina di greco che non richiedeva il mio aiuto, ho guardato il termometro e il cielo fuori dalla finestra. 14 gradi, nuvole e niente pioggia mi hanno convinto a uscire.
Mi sono concesso 8 km tentando di correrli a buon ritmo. All'inizio ho fatto fatica a stare sotto i 6/km, l'ora inconsueta non aiuta. Poi però le gambe hanno cominciato a fare il loro dovere. Non è stata una passeggiata comunque. Al secondo km il miracolo. Ho letteralmente sentito sotto di me le gambe che cominciavano a girare, l'appoggio si è spostato sull'avampiede, l'approccio al terreno si è allontanato.
E il ritmo è sceso, di tanto in tanto avvicinandosi a 5/km. Bello. E' durata fino al quarto km, quando ho fatto inversione di marcia. Al ritorno il ginocchio mi ha dato fastidio verso il sesto km, ma ho fatto finta di nulla. E' continuata benissimo fino in fondo, ho chiuso in 46:10, a una media di 5,45/km, ottima tutto sommato. Avrei peraltro potuto tenerla più a lungo, bisogna che riprovi sui 10 km.
Ritorno gioioso su via Tolstoi, con la fixospicciola che si intrufola tra le auto in colonna fissa. Poi però, l'ennesimo dramma urbano. All'incrocio con Lorenteggio, sulle strisce, auto ferma, traffico bloccato, pedone a terra. La follia di una civiltà finta, in cui le persone che fanno la cosa più normale del ondo - camminare - devono essere in guardia costante per non essere uccise. E i governanti idioti millantano di voler fare gli interessi dei cittadini impegnandosi in discussioni fasulle sui ticket mentre la città soffoca o muore schiacciata dalle ruote..