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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Soccazzi (forse)
Oggi volevo variare un po' e soprattutto volevo risparmiare la zampa. Così ho tirato fuori dalla naftalina il vecchio fartlek. Mi sono macinato 9,3 km avanti e indietro sulla prima ciclabile del naviglio e sulla seconda andata ho corso su tutto il po' di prato che c'è.
Riflessione 1: su sterrato il ginocchio non fa male.
Riflessione 2: rompere il ritmo rende tutto più tosto subito, aumenta la fatica, deve aumentare l'attenzione all'appoggio per non massacrarsi le caviglie. Di fatto non ti accorgi dei km, passano in un attimo.
Alle 16 la visita dal mio medico curante (agopuntore e sinologo) non è stata delle più incoraggianti. Secondo lui il problema non è menisco o legamento, ma principio di artrosi da appoggio. In parole povere: se continua a fare male devo fermarmi o ridurre di brutto. E comunque devo perdere peso. Altro che maratona...
Bella sfida comunque.