L'Italia di Leonardo
o ho 23 anni. A febbraio 24. Sono un ragazzo come tanti altri: ho una fidanzata, ho una buona famiglia, vado all'Università. E studio giurisprudenza. Scelsi questo percorso di studi perchè al tempo ero pieno di voglia di imparare cosa era la giustizia. Mi ricordo che da piccolo guardavo alla TV quei telefilm americani sugli avvocati e ero felicissmo quando arrivava la sentenza del giudice: la giustizia aveva trionfato. Il colpevole paga, l'innocente si sente tutelato dall Stato. Da piccolo però non sapevo che quello era solo un telefim americano ed ero convinto che la giustizia fosse qualcosa condivisa e rispettata da tutti. Negli anni mi sono dovuto ricredere, cavolo se mi sono dovuto ricredere. La giustizia è politica. La giustizia è un mezzo attraverso cui esercitare un insieme di poteri di fatto politici. La giustizia non è equità. Scoprire tutto questo negli anni mi ha fatto combiare visione del mondo e, in piccolo, della mia Italia.
Sapete, l'assurdo è che io studio una cosa che non esiste. Io studio "ciò che dovrebbe essere", ma che in realtà non è. Migliaia di pagine e centiaia di ore investite a studiare una materia puntualmente calpestata, distrutta, stuprata da chi invece dovrebbe in primis rispettarla. Come ci si sente? Umiliati e sconfitti. Sconfitti da persone che il destino ha voluto che finissero in quei posti dove è data loro l'opportunità di prendere decisioni, decisioni che colpiscono inevitabilmente la tua vita. Insomma si sta male e di brutto. Per carità, io vado avanti: vado avanti perchè ci credo e perchè io amo questa materia. E' dura, non lo nego. Accendo la TV e vedo che un uomo che ha investito 4 ragazzi perchè ubriaco finisce ai domiciliari e poi diventa anche famoso. Accendo la TV e vedo che i politici si fanno strada nella storia a pezzi di indulti, di condoni, di truffe, di raggiri, di false promesse, di amnisitie. Accendo la TV e vedo che un Paese sta male e che il governo risponde "interverremo" e che questa risposta viene data da 50 anni. Accendo la TV e vedo che i giornali non esistono più: sono voce dei politici, non informano, ripetono soltanto. Esco di casa e incontro il mio amico che mi dice di aver trovato lavoro presso un negozio come commesso con contratto semestrale e paga da fame, e ha una laurea in scienze politiche. Esco di casa e vado da mia nonna che prende 500 euro al mese di pensione, mentre il Senato approva un aumento di 200 euro.
Cosa devo pensare di tutto questo? Boh, non so... Non so se ho fallito io, o se abbiamo fallito tutti. Ma guardate, a dire la verità non ho neanche più la forza di prendermela con i politici. Loro si ingozzano a nostre spese, ma si ingozzano di cazzate. E godono, ridono, decidono, votano, scelgono, deliberano credendo di essere davvero infiniti e immortali. Sono mezze pippe che hanno deciso di vivere con la menzogna e per la menzogna. Credono di vivere bene, ma in realtà vivono solo di stronzate. I loro figli, checchè se ne dica staranno male come noi... A me non mi preoccupa più di tanto il conflitto di interessi, la televisione o cose simili. L'Italia ha ben altri problemi da affrontare: fra venti anni dovremmo fare i conti con un'Italia popolata per un terzo da immigrati che vorranno diritti, che vorranno importare le loro tradizioni, che vorranno prendere le redini di questo Paese. E come dargli torto? D'altronde quando una comunià è composta da milioni di individui avrà anche il diritto di decidere del suo destino, no? E noi che faremo? Lo Psiconano se ne sarà già andato, così come Valium, Baffino, il Senatùr e compagnia bella e i loro figli resteranno. Resteranno con noi a combattere per gli errori commessi dai loro padri.
Dubito che l'Italia cambierà di qui a breve. Prima devono cambiare gli italiani...e un popolo per cambiare ce ne mette. Spero che lo faccia in tempo, in tempo per non dover stare davvero male e rimpiangere gli anni passati, in tempo per cambiare le cose, in tempo per scoprire davvero l'Italianità degli Italiani. Lo spero per tutti noi.
Auguro a OMB e a tutti i miei connazionali un felice anno nuovo, e perchè no, un futuro migliore per noi e i nostri figli.
di
Leonardo Befi (lettore di OMB)