«Pretattica o meno, è un fatto che ieri il premier ha puntato le lenti su mastelliani e diniani. Nei confronti dei primi, osservati speciali oggi alla Camera per scorgere eventuali sbandate durante il voto, la speranza è che qualcuno dei senatori (tre in tutto) diserti domani Palazzo Madama, abbassando il quorum. Si tengono invece al coperto i diniani, forse aspettando che sia il Professore a fare il primo passo verso di loro. Poi ci sono i Pallaro e i Fisichella su cui lavorare. I senatori a vita da tenere d'occhio. E, ma qui il riserbo dei prodiani è assoluto, qualche senatore "di confine" della Cdl potenzialmente abbordabile. Sabbie mobili, insomma. Sulle quali Prodi gioca la sua partita. Ieri si è saputo che domani, prima del voto in Senato, il premier incontrerà "importanti investitori internazionali". Un segnale agli alleati riottosi: vedete cosa c'è in gioco?»