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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
L'itaglia descritta da Concita De Gregorio
«Per l'Udeur di Mastella parla Antonio Satta.
Contrariamente all'annuncio della vigilia non chiede la sfiducia né annuncia voto contrario: i deputati assenteranno, annuncia. E' molto diverso: non è un no. Il discorso di Satta è pieno di omaggi al Papa e al Vaticano, dice che "la linea moderata dell'Udeur è stata mortificata dagli alleati", fa lui per primo riferimento a Veltroni e all'ormai celebre discorso di Orvieto in cui il leader Pd ha annunciato che alle prossime elezioni correrà da solo, senza i "piccoli". Prodi prende appunti. Seguono, in diretta tv così che gli italiani sappiano, altri cinque interventi che indicano in Veltroni il responsabile della decisione di Mastella di uscire dal governo: Diliberto, esplicito. Maroni: i suoi inalberano ad uso dei fotografi la Padania che dice "Elezioni". Casini ("il segno del fallimento del suo governo l'ha dato Veltroni"), Fini. Il clima è tale che Soru capogruppo dell'Unione è costretto a dire che "non ci sono agenzie di stampa" che confermino che il Pd sia contrario all'alleanza di governo. Ilarità fra i banchi di centrodestra».