Pierfrancesco Majorino dissente
Caro Biraghi, ancora una volta hai torto, dissento totalmente dalla
tua valutazione sull'apparizione di D'Alema di ieri sera - che ho visto pure io -. D'Alema, infatti (che, lo metto tra parentesi, è stato un efficacissimo ministro degli Esteri, capace di misurarsi con l'ottica statunitense senza dare sfoggio di italica subalternità) ha dichiarato senza mezzi termini quel che riteneva più utile per il Paese.
E secondo me attraverso quella frase "ci siamo detti molte cose" arrivata alla fine di un ragionamento molto articolato su ciò che può essere più utile per il futuro dell'Italia, ha ribadito la complessità della situazione in atto. Niente di niente di niente di più.
Dunque dissento radicalmente dalla tua valutazione (peraltro non nuova) su come uscire dalla crisi.
Tu vuoi le elezioni anticipate (e molto probabilmente sarai accontentato) altri, da punti di vista diversi, si confrontano su come non continuare a navigare in questa orribile palude. (Pierfrancesco Majorino)
Risponde Alberto Biraghi: Se questo sistema elettorale produce coalizioni deboli e se è pressoché sicuro che Berlusconi vincerà le elezioni (se il Piddì corre da solo cade anche il "pressoché"), allora come mai volete rifare proprio adesso la legge lettorale? Siete tanto sportivi da accettare l'idea di un forte governo di destra per amor di patria?
Preferisco di gran lunga un debole governo di destra, rissoso e coi veti incrociati, a cinque anni di dominio berlusconiano che stravolgerebbe ancora di più le leggi a suo comodo (vedi sentenza SME).
Tra l'immobilismo prodiano appena concluso (corresponsabile della "orribile palude" di cui parli) e un altro immobilismo berlusconiano non ci sarebbe differenza alcuna. Ergo, il "bene del paese" (ora tanto sbandierato
per promuovere "riforme" non fatte quando era il momento opportuno) sarà meglio tutelato se le "riforme" si continuerà a non farle.
Siamo prigionieri di una banda di lestofanti e bari da osteria, che - dopo aver ucciso nei cittadini la passione disinteressata per la politica - si tutela creando nuove cariche, poltrone e poltroncine per coinvolgere quante più persone possibile (le "grandi giornate di democrazia") nel meccanismo e tenerlo in vita.
Ecco perché non è vero che "non voglio le elezioni anticipate", semplicemente non me ne potrebbe fregare di meno, l'ultimo decennio dimostra che non fa differenza chi comanda (Silvio fa leggi porcata, Romano non le abroga, né mantiene le promesse). Mi limito a sperare nella conclusione meno dannosa della farsa, che visto il livello della politica è: avere governi deboli, che non possano fare danni. (Alberto Biraghi)