Io voto
Cari amici italiani, sono da qualche tempo cittadino italiano residente all'estero. Nonostante la lontananza, non mi nego il piacere/dispiacere quotidiano di leggere i giornali nazionali e, se capita, di discutere con gli amici rimasti nel Bel paese della situazione politica e sociale. Molti di questi, nonostante anni di interesse, di impegno e per qualcuno di militanza, mi dicono che no, quest'anno non voteranno. Non voteranno perché la classe politica attuale, perché la legge elettorale, perché il rischio di inciucio, perché non cambia niente.
Ebbene, io ho deciso che voterò. Voterò perché è un mio diritto, che non mi possono togliere, anche se possono limitarlo. Voterò perché è l'unico strumento che produce effetti concreti, che non può essere aggirato da un'accusa di populismo o da una leggina ad hoc.
Seguendo le dichiarazioni di PD e CdL però non posso che desiderare ardentemente che nessuno dei due schieramenti vada al potere. Come posso votare chi ha già fatto quel che ha fatto e ora vuole gli inceneritori, critica le politiche realmente verdi perché frenano lo sviluppo economico (loro e dei loro amici), vuole scendere a patti con chiunque tranne con chi parla con la ragione o col cuore, vuole tacitare i giudici... Come posso?
A non votare o ad annullare la scheda sostanzialmente si avvallerà la vittoria di uno piuttosto che dell'altro, indipendentemente dalle ragioni del non voto.
Così, io ho deciso che darò il mio voto a chiunque non correrà in uno dei due gruppi.
Non è un voto che darò col cuore, perché non mi porterà a votare un'agenda politica che condivido o delle scelte morali che approvo. Si tratta invece di un voto pratico: voglio che il mio voto non solo non sostenga le politiche di questi due schieramenti, ma che anzi vi si opponga come un segnale che sia chiaramente percepibile.
di
Giorgio Montanari (lettore di OMB)