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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Caos calmo
Nanni Moretti o lo ami o lo odi. Ma forse qualcuno tra chi lo odia riuscirà ad apprezzarlo nella sua interpretazione di Pietro Paladini, protagonista della trasposizione cinematografica del romanzo di veronesi. Anche se - come sempre - recita anche se stesso (alcune scene sarebbero perfette in Aprile o Caro diario), tuttavia Nanni riesce per lunghi tratti a nascondersi dietro il protagonista, rendendolo credibile e autonomo.
Moretti è circondato da una fauna dejà vu discretamente assortita. C'è la Golino che fa la Golino (ma il suo personaggio in Caos Calmo è una simil-Golino, quindi va bene) e Gassman Jr. che gigioneggia con buon mestiere. C'è Isabella Ferrari in versione allupata, che sfoggia a tutto tondo i suoi anni ben portati. E c'è la solita parte di beneficenza a Silvio Orlando, del tutto non credibile come direttore del personale. Il cammeo di Roman Polanski è una ciliegina neppure troppo golosa.
Si esce sufficientemente appagati, con qualche rimpianto perché un piccolo sforzo di creatività in più avrebbe potuto fare di questo buon film un eccellente film. Ma va bene lo stesso, nonostante l'indecente e intollerabile spottone BMW, con alcune inquadrature chiaramente pubblicitarie non degne di un film con velleità artistiche. Ma è un male davvero necessario o più prosaica avidità?
18.02.08 00:17 - sezione
cinema