Ma qual è il voto "utile"?
Caro Valentino Parlato,
è già trascorso quasi un mese da quando Paolo Hutter con la sua lettera a il manifesto implorava inutilmente il Pd di presentarsi unito alla Sinistra-Arcobaleno nelle elezioni del 13/14 aprile. Alla vigilia delle elezioni tra la gente che ha votato a sinistra, sbigottiti, si sentono ancora queste domande: Perché il Pd ha trovato l'intesa elettorale con Di Pietro e Pannella e non con la Sinistra Arcobaleno? Perché a Roma e in altre città, invece, «si corre insieme»?
Mi faccio interprete di questa gente che ha votato nel 2005 per il centro-sinistra e li invito ad esprimere il proprio dissenso per la mancata intesa Pd-Sinistra Arcobaleno a livello nazionale, inviando una e-mail al Partito democratico.
Del resto, se con l'unità a sinistra c'era ancora una possibilità di vincere le elezioni, con questa scelta si va ad una sconfitta sicura e la dirigenza del Pd avrà la responsabilità di consegnare il paese alla destra.
Con affetto,
Mario Bersano, Casale Monferrato (Al)
Caro Mario,
provo a rispondere ai tuoi interrogativi.
1) Perché il Pd si è accordato con Di Pietro e radicali e non con la Sinistra Arcobaleno? Rispondo: perché il Pd vuole presentarsi a queste elezioni con una faccia centrista e basta; senza nessuna contaminazione con la sinistra. La scelta di alcuni candidati (Caleari etc.) vuole dimostrare agli elettori che il Pd non ha più niente a che fare con la sinistra.
2) Perché a Roma e in altre città si corre insieme? La mia risposta è: perché a Roma e in altre città non c'è speranza di successo senza il contributo della sinistra dell'Arcobaleno.
E perché questa convergenza locale non inficia l'immagine centrista della scelta nazionale: intesa con radicali e Di Pietro e non con la sinistra, che ancora resistono.
Tutto ciò concorda con il tentativo di cancellare le sinistre e di ridurre questa campagna elettorale al solo confronto tra Pd e Pdl; dichiarando inutili e irrilevanti tutti gli altri partecipanti alle elezioni. In economia si direbbe che Veltroni e Berlusconi hanno costituito un duopolio: l'unico voto utile sarebbe quello a uno o l'altro dei due. Il resto non conta. Ma di fronte a questo progetto anche un liberista direbbe che poiché c'è un duopolio bisogna sostenere, in nome della libera concorrenza, soprattutto gli altri concorrenti: sono le famose regole del mercato. In più, secondo le regole della democrazia, è doveroso, obbligatorio, direi, votare per le forze della Sinistra Arcobaleno.
Ma, mercato a parte la vera posta in gioco in queste elezioni è la presenza o la scomparsa della sinistra. Per tutti quelli che come te e come me, ritengono decisiva la presenza della sinistra il vero voto utile è quello per l'Arcobaleno.
Non solo utile, ma necessario se vogliamo che in Italia la sinistra continui ad avere una presenza.
Votiamo Arcobaleno per sopravvivere al diluvio antidemocratico di queste elezioni.
di
Valentino Parlato
fonte: il manifesto