Ve lo dico io perché. Perché altrimenti non riuscirebbe a spiegare come mai ora c'è lui al posto suo. Lo stesso motivo per cui ha distrutto l'Unione: per non dover fare le primarie dell'Unione e non dover rendere palese che lui aveva defenestrato prodi.
Ha dovuto cambiare gli schemi, per preservare la sua immagine di buono. Da una parte, non voleva prendersi la colpa di aver fatto cadere il governo, perché lui deve apparire buono, ma dall'altra non voleva aspettare che Prodi finisse la legislatura: del resto ci ha fatto sapere, che molti gli avevano proposto nel 2005 di candidarsi al posto di Prodi e quindi quel posto spettava a lui in un certo senso...
Ed ecco quindi che, strana coincidenza, non appena Veltroni è sceso in campo per le primarie del PD, sono iniziati anche a comparire sui quotidiani vicini al centrosinistra, un bel po' di articoli contro Prodi, il governo e Mastella. Innanzitutto la carognata dell'articolo sul volo di stato usato da Mastella per andare al gran premio, volo su cui era ospite (con tanti altri) di Rutelli, ma ciò è stato taciuto. Perché l'obiettivo era Mastella? Perché sapevano che se Mastella si fosse dimesso, avrebbe fatto mancare il suo appoggio al governo.
Contemporaneamente sono iniziate anche le frecciatine contro Prodi tramite retroscena di Veltroni (Veltroni per prudenza non fa dichiarazioni pubbliche, ma retroscena) e dei suoi giornali amici: "nel 2005 tanti mi avevano chiesto di candidarmi al posto di prodi...", informazione che chiaramente puntava a delegittimare Prodi. Ma qualora gli venisse contestato, Veltroni potrebbe rispondere: e io che c'entro? Basta con queste dietrologie...il PD ha sostenuto lealmente il governo sino all'ultimo.
Anche le rare prese di posizione pubbliche di Veltroni erano subdolamente contro Prodi. Innanzitutto il continuo insistere sulla discontinuità. Poi la storia del rimpasto e della riduzione dei ministri. Chiedere il rimpasto comunque di per sé era un altro modo per delegettimare Prodi, perché una volta che salta un ministro rischia di saltare tutto il governo: è un modo sicuro per destablizzarlo. Ad ogni modo, fallito il tentativo, Veltroni se ne lava le mani e disconosce la paternità della battaglia persa (come farà poi anche per il Vassallum), dicendo: "saremo con prodi se ridurrà i ministri, e saremo con prodi se li manterrà uguali". Infine, la sua incredibile spiegazione di perché bisognava sostenere il governo Prodi: dobbiamo sostenere questo governo perché... andare al voto con questa legge sarebbe da irresponsabili. Caspita, ecco spiegato perché poi si è messo subito al lavoro per cambiare la legge elettorale.
Nel frattempo, fioccavano gli articoli di commento e di retroscena dei giornali amici (giornali che di per sé non avrebbero avuto motivo di attaccare il governo) estremamente pessimisti sul governo, che davano per "morente" e delegittimavano (come rilevato in un articolo della Spinelli). Articoli che stranamente sono iniziati proprio da quando Veltroni si è candidato alle primarie PD.
Veltroni in sostanza ha preferito fare una cosa diversa e dire: io sono a capo di questa cosa diversa. La cosa di cui è capo prodi non c'è più. Io, che sono buono, non ho defenestrato prodi. Prodi non c'è più perché la cosa di cui era a capo (l'Unione) non c'è più. E chi l'ha distrutta? Io. Però non si dica che non sono buono, perché è una vita che lavoro su questa mia immagine...
Da l'Espresso:
Il segreto di Walter
Da l'Espresso:
Senza grazia e senza giustizia
Da RaiNews24:
Il primo partito italiano
Da la Stampa:
Lettera di Barbara Spinelli