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Alberto Biraghi
Motivi siculi per il non voto
In questi giorni di strana e fredda primavera siciliana, ho pensato e ripensato alla proposta di OMB (il
voto in vendita). L'idea che il Cavaliere, ormai ricomposto ogni mattina da qualche truccatore dell'impresa di Amerigo Bonasera, torni a Palazzo Chigi col suo codazzo di yes men e fascisti mi fa ridere per l'imbarazzo. Eppure non andrò a votare, in particolar modo per il PD. Per due motivi.
Il primo è un impegno preso con me stesso e col mio patetico “onore”, quando il governo Prodi promulgò l'indulto. Non discuto il provvedimento di grazia per dei poveri disgraziati (ma non era quella la sua natura, vero?); contesto che tra i peccatori perdonati da padre Mastella e sodali parlamentari, furono graziati anche quei politici rei di voto di scambio politico-mafioso. Ora, a un siciliano, di sinistra, antimafioso, questa cosa fa girare i cabbasisi e rimesta sangue e bile. Mi dissi: “Questi collusi non li voto più”.
Il secondo motivo è proprio un motivo locale. Nella lista per il Senato per la circoscrizione Sicilia, il PD propone al terzo posto (prima della moglie di Fassino) Antonino Papania, già condannato per abuso d'ufficio nel 2002 perché scambiava regali con assunzioni. Al quinto posto Vladimiro Crisafulli. Dunque, come faccio a farmi bello della pulizia del PD con quelli che qui votano Cuffaro?
Baciamo le mani a tutti i OneMoreBloggari,
di
Stefano (lettore di OMB)