Roccapiemonte, l'Italia che resiste
Questa mattina a Roccapiemonte (SA) era stata indetta una giornata di mobilitazione cittadina per sensibilizzare la popolazione sulla problematica dei rischi dovuti alla privatizzazione dell'acqua. Da anni in città lavora il comitato civico contro la privatizzazione dell'acqua, in sinergia con gli altri comitati e reti del comprensorio. Questo lavoro ha permesso di far uscire il tema dell'acqua dai meandri delle stanza chiuse del potere, facendolo diventare di dominio pubblico. Questa azione dal basso ha fatto si che il comune di Roccapiemonte prendesse una posizione ferma e decisa contro la privatizzazione dell'acqua, prima con una delibera del consiglio comunale e poi con un ricorso al TAR notificato alle controparti proprio nelle ultime settimane.
La GORI (la società mista in quota ACEA che gestisce l'acqua in tutto il comprensorio dell'ato3 - 1500000 abitanti) non curante del dissenso diffuso in tutta nella cittadina, pur a conoscenza delle iniziativa che erano in corso, ha deciso un'azione di "forza" proprio questa mattina per accaparrarsi la gestione dell'acqua della città di Roccapiemonte. Con un tam tam centinaia di persone sono corse verso la casa comunale e hanno trovato i funzionari della GORI che tentavano di "estorcere" ai dirigenti del comune (istruiti comunque a resistere) un verbale di passaggio delle consegne.
Al grido di Via Via la GORI dai nostri territori, i solerti funzionari sono dovuti "scappare" scortati dai carabinieri mentre la persone accorse continuavano a protestare in modo non violento ma deciso e incisivo
Ci sono stati momenti di concitazione e si è tornati alla calma solo dopo che i rappresentanti della GORI hanno lasciato la città, e dopo aver appurato che nessun passaggio burocratico verso la privatizzazione dellìacqua era stato posto in essere.
Quella di questa mattina è stata una giornata importante per la cittadina di Roccapiemonte, perché ha cementato una comunità che si oppone senza se e senza ma ai processi di privatizzazione dell'acqua e rappresenta un esempio per altre comunità del nostro comprensorio che stanno provando a resistere contro tali processi.
Siamo consapevoli che la GORI è un colosso, e la sua reazione non si farà attendere, ma da oggi siamo tutti consapevoli che bisogna resistere e lottare perché in gioco vi è un diritto fondamentale, come quello dell'acqua e della sua gestione pubblica e partecipata, che non può essere svenduto a mercanti con la sete di profitto.
PS Lunedì 10 marzo 2008 il Consiglio Comunale di Roccapiemonte, su richiesta del locale Comitato Civico per la difesa del diritto all'acqua pubblica, aveva deliberato all'unanimità (16 voti favorevoli su 16 presenti) la modifica dell'art.6 (Gestione Servizi Pubblici) dello statuto comunale aggiungendo al comma 4 (che prevede l'affidamento dei servizi a terzi) ".... fatta eccezione per la gestione del servizio idrico che resta a carico dell'Ente comunale in proprio perchè l'acqua è un bene essenziale alla vita dell'uomo".
di
COMITATO CIVICO PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL'ACQUA - Roccapiemonte e RETE CITTADINA CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA- Nocera Inferiore
fonte: coordinamento romano acqua pubblica - campagne sociali