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Alberto Biraghi
Grazie Repubblica
«Obama sembra intercettare una volta per tutte l'accantonamento delle discriminazioni, cioè il negro presidente degli Stati Uniti. Un negro, peraltro, con un padre nato in Kenya. Quindi, voglio dire, un negro di recente immigrazione, coraggioso: un bel segnale di speranza»
Evidentemente la Binetti ha stretto un po' troppo il cilicio e così il suo cervello, collocato posteriormente, giusto sopra le cosce, è andato in tilt. Ma la ragione del post è un'altra. La
cronaca di Repubblica da cui è estratta questa perla racconta con feroce chiarezza il livello umano, culturale e intellettuale della dirigenza politica italiana. Quelli che parlano e dicono 'sta caterva di fregnacce, tutti, nessuno escluso, sono di fatto le persone politicamente più potenti del Paese. Questi inqualificabili magliari saranno i ras del parlamento autoproclamato. E decideranno del nostro futuro. Di questo dovrebbe essere consapevole ogni
cittadino che si appresta a votare.
In un contesto tanto avvilente, le spettacolari dirette di Repubblica, aggiornate con tempestività e stomaco saldo ogni volta che di uno di questi cialtroni dice la sua idiozia, raccontano ai lettori il loro Paese in modo secco, feroce ed elegante al contempo. Giornalismo di razza. Sono sinceramente grato ai colleghi del quotidiano fondato da Scalfari che ci descrivono i mandarini di palazzo usando solo le loro parole, in un blob virgolettato che ne mette in risalto tutta l'umana miseria.
di
Alberto Biraghi