Con il naso stappato
Non andrò a votare. Temo che non andrò mai più. La democrazia non fa per me. Questo paese non fa per me. La buca delle lettere ricolma di carta igienica elettorale. Tonnellate di pubblicità truffaldina a spese del contribuente. Non sanno nemmeno che esisto, vogliono solo il mio voto. Col cazzo che glielo do.
Paese di merda che premia i delinquenti e penalizza gli onesti. Fascista da cent'anni. Ostaggio dei fascisti. Servo di una chiesa fascista e provincia di un impero fascista. Ignorante e volgare come tutte le province americane. Fascista anche a sinistra. Paese senza futuro che non ha più neanche un presente, disfatto da una banda di oligarchi e da una generazione di zavorre che senza sforzo ha ottenuto proprio quello che meritava: una classe dirigente criminale e parassitaria organizzata in caste e sottocaste. Paese che si è venduto al miglior offerente, con tutti gli altri ansiosi di spartirsi le briciole, che proprio briciole non sono, e ben felici di cantare "meno male che Silvio c'è".
Quell'altro, quello buono, che se ne esce con puttanate virgolettate tipo: "La ricerca sarà appannaggio dei ricercatori che sfonderanno con le loro idee"; "Il Sud può essere un luogo di opportunità"; "L'Italia ha bisogno di uno sviluppo di qualità". Ti piace Kennedy? Sei alla ricerca dello "sviluppo di qualità"? Sparati. Togliti dai coglioni. Vedrai che bel salto di qualità.
Della sinistra cosiddetta radicale, come del Partito Democratico, non sento il bisogno di dire nulla. L'epopea di Bertinotti parla da sé: prima, sindacalista con le pezze al culo; dopo, presidente della Camera dei Deputati. Frequenta gli stessi salotti di Assunta Almirante e passa le vacanze sullo yacht di Cecchi Gori, assieme alla moglie ed al comunista duro e puro Marco Rizzo. Se un sindacalista, come il magistrato che dismette la toga e va a fare collezione di ministeri, arriva ad occupare la terza carica dello stato vuol dire che ha servito a meraviglia qualcuno di molto, molto potente. Dell'impegno politico a favore della collettività invece non resterà nulla, perchè di nulla si tratta.
Che cazzo di gente. Il paese è nel baratro e non si sa di chi sia la colpa, perché nessuno ha la bacchetta magica. Tutti puliti. Tutti innocenti. "Sig. Presidente della Repubblica, ha notato? Il paese ha la merda fino al collo". Risposta: "E io che centro? Sono solo di passaggio. Qui siamo tutti di passaggio".
Insomma, io la vedo così. C'è il diritto di voto e c'è pure il diritto al non voto.
Ciascuno è libero di scegliere il male minore, nel caso riesca ad identificarlo.
A volte penso a quando, un domani, mia figlia chiederà come ho fatto ad approvare per anni gente capace a sostenere i bombardamenti sui civili serbi o partorire truffe colossali come il referendum sul Welfare. Se succederà cosa le risponderò: "guarda che avevo il naso turato"?
Mai più il mio appoggio ad individui abili a trasformare in merda quasi tutto ciò che toccano, a rendere la vita difficile alla mia famiglia, ai miei amici, alle persone che amo.
Io mi astengo e la coscienza già ringrazia.