Ecco il mio contributo alla "riflessione" dei cervelloni del loft, quelli che già "Silvio non dura" e invece dura per 5 anni se non schiatta prima. Allora, secondo i pasdaran del Piddì, il loro partito fa un buon risultato col 33% "come il PCI di Enrico Berlinguer". Salvo che per fare 33 si è dovuto mettere assieme quel che restava del PCI e delle correnti morotee della DC. Come dire, 1+1=1 che è comunque inferiore alla "soglia minima 35%" che se poi non c'era un punto o due sottratto alla sinistra era un bagno di sangue. Così, visto che né alla camera né al senato c'è una persona che sia una di sinistra, visto che 7-8 punti percentuali si sono spostati da sinistra a destra, lancio alcune idee, consapevole che all'esercito di bettini-latorre (plaudenti a prescindere per se stessi) non interessa minimamente. Ma io le lancio lo stesso e ci metto pure la mia faccia, una specie di sigillo del nuovo millennio. Come sempre, visto che OMB non ha i commenti, chi vuole intervenire può seguire il link in alto per dire la sua.
1 - Il Piddì è nato con un'immagine liberale/liberista che ha alienato buona parte del consenso sindacale, delle relative fasce di elettorato, oltreché di buona parte del "popolo di sinistra".
2 - I tentativi di raccattare consenso a destra (pervicacemente perseguito da Bersani e suoi pard, oltreché dall'ala liberal) con una politica colaninna-veronesi-caleara-ichino calati dalla stanza dei bottoni, sono falliti. A raccattare consenso a destra sono più bravi Silvio & C.
3 - Altrettanto falliti i tentativi di raccattare consenso tra i cattolici ("la religione non è un fatto esclusivamente privato") con binetti e madie. Anche qui la destra vera è vincente.
4 - Fallitissima (checché ne dica Goffredo "Ferrara de noantri" Bettini tra una mozzarella e l'altra) l'assurda campagna elettorale di plastica tutta pullman "se po' 'ffà" e "vinciamo". Anche a raccontare balle quelli dell'altra sponda sono dei professionisti, noi ci sgamano subito se ci diamo vincenti coi sondaggi a -10.
5 - Last but not least, i proclami del dopocampagna, con la rimonta da 22 a 10 (dove 22 è un sondaggio che nessuno ha visto), le sparate sulle difficoltà di Silvio (che regnerà 5 anni se non 10), il "governo ombra" e il piagnisteo per camera o senato non concessi all'opposizione (ma che ti credevi?).
6 - Walter Veltroni non può restare lì. Che vada in Africa o dovunque, ma dia le dimissioni, perché ha perso e ha fallito. Prendere il 33% in mancanza di alternativa ci riuscivo anch'io. E prima di andarsene dovrebbe fare una cosa sola: organizzare primarie vere, staccate dall'apparato, per eleggere una segreteria nuova, incontaminata e decente, in cui i cialtroni di sempre non possano entrare neppure se piangono in cinese.
Non mi illudo, ma non ho granché da perdere, se non quel po' di fiducia residua nell'umano buonsenso.
PS: dimenticavo, c'è un lato positivo. A differenza delle altre due volte, oggi non sono neppure tanto incazzato. L'incazzatura era venuta prima, alla nascita del Piddì, alle candidature dei liberisti. Il 14 aprile ci ho pensato ancora un po' e ho confermato - per la prima volta e con grande travaglio - la scelta di non votare (confesso di essermi aiutato un po' guardando la foto qui sopra e pensando a Latorre. Non ho votato soprattutto perché sono sinceramente convinto che il governo del Piddì non sarebbe stato migliore del governo di Silvio-fascio-leghista. E adesso stai a vedere che salta su qualcuno a dire è anche colpa mia se il Piddì ha perso.