Elogio della "zavorra"
Da qualche giorno bazzico sul sito de iMille, giusto per farmi un po' di nervoso.
Qualche giorno fa, alla vigilia delle elezioni, un certo Francesco Costa, colto da delirio di onnipotenza, si rallegrava della mirabile scelta del Piddì "di correre da solo, liberandosi della zavorra dell'estrema sinistra"... Sì, avete letto bene: "zavorra"! Un bel ringraziamento, non c'è che dire, a chi fino all'altro ieri ha votato insieme a lorsignori il governo Prodi con la speranza comune - in seguito divenuta ricatto - di battere le destre.
Oggi scrive, un poco stizzito dalle crescenti polemiche, il giovine Marco Simoni - in un articoletto con tanti 'punti' ma pochi 'spunti' - che "dare la colpa al PD per il risultato basso di un altro partito è una fesseria logica". Al di là delle evidenti mancanze e responsabilità della sinistra c.d radicale, forse il giovine dimentica il peso della tendenza bipartitica, che ha costretto molti a trascurare la propria coscienza in favore del c.d. 'voto utile', e forzato altri a non votare neppure.
Ma tant'è, fare autocritica sembra essere troppo dificile anche per le nuove leve del Piddì, per i quali il "programma tendenzialmente acchiappatutto" di Veltroni è stato e resta, nonostante il risultato elettorale, una genialata pazzesca; e per i quali le parole di D'Alema ("Il Pd andrà a prendere i voti innanzitutto nell'elettorato del centrodestra") sono un ordine da seguire senza porsi troppe domande.
Ovvia è perciò la conclusione del (centro)sinistro ragionamento: d'ora in poi, "Per vincere le elezioni bisogna convincere un 4-5 per cento degli elettori della destra a votare PD". Quella che una volta si chiamava sinistra ("quel fisiologico tre per cento che mai e poi mai vorrebbe governare") è consapevolmente e definitivamente esclusa, dimenticata, cancellata.
E pensare che fino a ieri ci siamo turati il naso per 'vincere' assieme a questi qui.
E poi qualcuno ancora non crede che il nemico della sinistra, più che a destra, stia a sinistra.
Io mi ci sono rassegnato.
di
Lorenzo (lettore di OMB)