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Alberto Biraghi
L'Italia è un paese cattolico
«A quel punto, nella più totale calma e tranquillità, prendo atto della risposta e chiedo che venga messa a verbale una breve dichiarazione in cui affermo che, nonostante le indicazioni delle chiare fonti giuridiche precedentemente citate, il presidente di seggio non ha accolto la mia richiesta. A questo punto il presidente di seggio si rifiuta anche di mettere a verbale la dichiarazione. Io gli faccio notare con la massima pacatezza che, ai sensi dell'art. 104 comma 5 del decreto del Presidente della Repubblica del 1957 (noto anche come regolamento per il seggio elettorale), il presidente è tenuto a verbalizzare dichiarazioni, pena la reclusione da 2 a 5 anni e una multa che va da 1.032,91 a 2.065,83 euro. A quel punto il presidente mi fa accomodare in un angolo del seggio dicendomi di attendere perchè stava chiamando la polizia: io ho atteso e, una volta giunta la polizia, ho citato quietamente quelle fonti giuridiche (consegnando anche a loro una copia), ho fatto presente che il presidente non voleva verbalizzare una mia dichiarazione ma ho anche esplicitato di non voler fermarmi troppo sulla questione perchè, avendo un treno improrogabile dopo solo mezz'ora, volevo votare in fretta. I poliziotti mi hanno accompagnato fuori dal seggio (non ho assolutamente fatto resistenza) e posto questioni del tipo: "ci sono tanti problemi, perchè ti viene in mente una cosa del genere?",
"perchè lo fai?", "l'Italia è un paese cattolico" e affini».